I tempi
per l'affermazione del
Vuoto
Quanto Meccanico sembra siano ormai imminenti e maturi.
Scoperto un gigantesco "buco" di
vuoto...-
Energia dal
Vuoto ed Antigravita'
ANSA -
Washington, USA, 24 Ago 2007 - Con 2 diverse tipologie di
osservazione gli astronomi dell'Universita' del Minnesota hanno
scoperto il piu' grande buco vuoto mai visto.
E' il contrario
del "Buco
Nero", in cui la concentrazione di materia e' considerata
infinita. La zona e' priva di stelle, galassie e gas, e risulta
assente anche la materia oscura, "riempitivo" dell'Universo.
"Diecimila miliardi di chilometri di nulla, mille volte piu'
grande di quanto ci aspettassimo", ha detto il responsabile
dello studio Lawrence Rudnick. "Non solo non è mai stato
trovato un vuoto tanto grande, ma nessuna ipotesi sulla
struttura dell'Universo lo aveva previsto"...
L’enorme
scoperta di
Lawrence Rudnick, sul "GRANDE VUOTO": a 10 miliardi di
anni luce di distanza dalla Terra, si trovi un’immensa bolla di
vuoto.
Avrebbe
scoperto che nell'UniVerso
c'è un'enorme area dove non c'è niente, niente, niente e
gli “studiosi” si sono impressionati.
La "moda del
momento" è di dire che, si sono scontrati 2 universi
paralleli, che hanno dato come risultato dell'impatto
l'ammaccatura de quo !!!
L’ interpretazione giusta del "fenomeno" è invece molto
semplice: come nel sistema periodico mancano i 2 elementi promezio 61 e tecnezio 43, l'ontologia atomica e cosmica si riflettono e pertanto nel cosmo del pari mancano 2 pezzi di UniVerso !
Infatti proponiamo agli studiosi di cercare il
2° Grande
Vuoto !!!
Peraltro
Tecnezio e Promezio sul cerchio trigonometrico si vede, che sono in OPPOSIZIONE di 90° (vedi Figura in
bianco e nero, dove gli elementi mancanti SETTORI di 5°
GRADI COMPLETAMENTE NERI sono ortogonali tra loro e sono
il tecnezio e il promezio)
Questa scoperta e’ lo spunto che ci voleva, per poter dire che nel macroscopico ci sono
2 aree VUOTE, corrispondenti a 2 coordinate spaziali
trigonometriche dove è ontologicamente previsto che non ex-ista niente....e nel microscopico, all'interno dell'atomo,
c'è il VUOTO QUANTOMECCANICO, che è il contrario
concettuale del
VUOTO: esso e' il pieno più PIENO che possa essere concepito !
L'eccezionale scoperta fatta e' l'effetto dell'ontologia
strutturale, sia dell'atomo che dell'UniVerso;
cosi' come mancano gli elementi subatomici
(*)
"Tecnezio (43)" e "Promezio
(61)", mancano due "pezzi" di Cosmo, di cui UNO e' stato
scoperto, l'altro va ricercato in opposizione di 90° dove e'
stato scoperto questo primo grande Vuoto; vedrete che verra'
scoperto presto...anche il secondo !
(*)
Tecnezio e
Promezio NON sono barioni. Barioni sono il protone, il
neutrone, la p lambda ecc..della tavola dei barioni, appunto > i 103 barioni di cui 46 a spin 1/2 e 57 a spin
3/2.
Materia oscura: le
ricerche effettuate con i numeri dicono cose diverse..., che non
esiste PDF
vedi anche
la luna e la materia oscura...PDF (studi del ricercatore
Rubino).
Il
Vuoto Quantomeccanico è
stato teorizzato nel dicembre 1976 dal fisico italiano Massimo
Corbucci che ha proposto un nuovo sistema di riempimento dei
livelli atomici, vale a dire un nuovo ordine in cui sono
posizionati gli elettroni nei vari shell del nucleo.
Le sorprese furono 2: la distribuzione elettronica non era
affatto continua, come si era sempre creduto, bensì lasciava
delle "soluzioni di continuità" tra i numeri atomici 71 - 72 e
103 - 104. Appariva quindi un'area vuota, una sorta di
“scantinato” della materia che
Corbucci denominò “Vuoto Quantomeccanico”.
Inoltre
l'ultimo livello quantico (n = 8) risultava "completo" al numero
atomico 112 elementi, con la conseguenza che il sistema
periodico non poteva fare a meno di avere un limite obbligatorio
a 112 e non già a 126! (Assunto che appariva assurdo nel 1978,
quando la tavola periodica era stata riempita fino all'elemento
106 e la Germania era candidata a realizzare l'elemento con 114
protoni, sulla base della Teoria del numero magico di Mayer,
Jansen e Wigner, premiata col Nobel nel 1964 e per questo aveva
impiantato a Darmstadt il mostruoso Acceleratore Lineare UNILAC).
Con grande sorpresa i fisici del GSI di Darmstadt si accorsero,
provando e riprovando dal febbraio 1996 al 2000, che
"inspiegabilmente" (!) non si assemblava un atomo con numero
atomico maggiore di 112. Corbucci, convocato in Germania dal
Prof. Sigurd Hofmann, disse perentoriamente che la ragione del
mancato risultato andava ricercata in un limite strutturale
dell'atomo a 112, che il modello "classico" non prevedeva.
In quello stesso periodo (ottobre 2000) al CERN di Ginevra
fervevano i preparativi per il "finale" dell'esperimento di
collisione e-/e+ , che avrebbe dovuto portare a "catturare" la
attesa "particella di Dio", il bosone che, secondo Peter Higgs,
agirebbe come dispensatore di massa per le particelle
sub-atomiche. Corbucci propose al direttore Maiani una teoria
alternativa, quella del Vuoto Quantomeccanico: lo “scantinato
vuoto2 da cui avrebbe origine la materia.
È bene far notare che, a dieci anni di distanza e nonostante gli
enormi capitali investiti, nessun esperimento ha rivelato il
fantomatico bosone di Higgs.
Ma il bosone di Higgs non è l'unica particella “irreperibile”
prevista dal modello standard, stessa sorte è condivisa dal
gravitone, supporto mediatore della forza gravitazionale. Ed
infatti anche in materia di gravitazione i conti della fisica
“ufficiale” non tornano.
Ormai da decenni si è constato che due corpi fatti di materia
diversa, non cadono a terra con la stessa accelerazione "g" !
È
stato osservato sperimentalmente che, nella caduta libera di una
sfera di ferro ed una di alluminio, quella di alluminio è
soggetta ad una accelerazione maggiore.
Questa osservazione ha mostrato un risultato assolutamente in
contrasto con la teoria newtoniana della gravitazione universale
(1).
È stata pertanto introdotta la teoria della 5° forza
secondo cui oltre alla gravità che, per così dire, “tira in giù”
(attrattiva), esiste una "antigravità", che “tira in su”
(repulsiva). Quest'ultima attraverserebbe senza effetto frenante
cospicuo atomi di basso numero atomico, mentre frenerebbe sempre
più sensibilmente la caduta degli atomi man mano che aumenta il
numero dei loro protoni nel nucleo.
La soluzione ipotizzata da Corbucci in alternativa a questa
spiegazione “ufficiale” è che la gravità non sia una forza. Non
c'è nessuna corrente di quantità di moto, che faccia da
"spoletta" tra due gravi. La gravità "s-corre" (senza corrente
di mediatori = non ci sono i tanto ricercati gravitoni!!!)
all'interno del "sotterraneo" dell'edificio atomo (il vuoto
quantomeccanico appunto) arrivando immediatamente, senza che
intercorra il minimo tempo di propagazione.
L'osservazione sperimentale ha permesso di riscontrare come gli
effetti gravitazionali provenienti da aggregati lontanissimi
arrivino sulla terra, attraverso una sorta di “scorciatoia” (2).
Alla luce di questa nuova concezione della gravità, si comprende
la ragione per cui una palla di alluminio cade più veloce di una
di ferro.
E' evidente che gli elementi in ordine crescente di numero
atomico, dall'idrogeno all'atomo 112, non sono altro che Vuoto
Quantomeccanico (il pozzo senza fondo = il "sotterraneo" della
materia), contornato da una "carrozzeria" sempre più
"ingombrante". L'idrogeno equivale ad una Ferrari vestita con un
vestito leggerissimo ed è dunque l'atomo più "sprint" in caduta
libera. L'accelerazione diviene sempre meno di 9,81 m/sec2,
passando all'elio, al litio, al berillio, al boro, ecc.
Il Vuoto Quantomeccanico è il mezzo attraverso il quale avviene
la comunicazione tra tutte le particelle dell'universo. E' il
luogo dove ha collocazione ogni cosa che non trova collocazione
nei "luoghi" della fisica, è il luogo dove risiede il pensiero,
dove risiede
Dio.
Non avendo pareti di Bloch (3), il Vuoto Quantomeccanico
presenta la sorpresa matematica di avere dimensioni uguali alle
dimensioni dell'universo. Come fa una cosa grande come
l'universo a stare "dentro" al nucleo di un atomo che è
piccolissimo ?
Ci sta senza problemi. In verità l'universo è un buco enorme.
Gli atomi con le loro particelle e con i loro elettroni
avvolgono questa voragine e poi in tanti si mettono insieme per
fare la materia.
(1) Cfr.
http://www.bioenergyresearch.com/ita/corbucci/index.htm
Infatti, secondo la teoria della gravitazione universale di
Newton due corpi di materia diversa cadono a terra con la stessa
accelerazione g. Verso la fine del ventesimo secolo si è invece
preso atto del fatto incredibile che, lasciando cadere da una
cospicua altezza, in un tubo vuoto due sfere, di cui una di
alluminio e l'altra di ferro, la prima a toccare terra fosse
l'alluminio. Sembra che tanto minore sia il numero atomico
(l'alluminio -n.a. 13) tanto più cade a terra con una maggiore
accelerazione, mentre quanto maggiore è il numero atomico (ferro
-n.a. 26) tanto più lentamente il corpo cadrà a terra.
L'EVENTO delle DUE SFERE di Alluminio (n.a. 13) e di Ferro (n.a.
26) è lampante al fine di correggere l'Ipotesi ERRATA di Newton
(NON PIÙ TEORIA), ed è illuminante riguardo la maggiore validità
della Teoria di Una Tabella degli Elementi con Vuoti Quantomeccanici. Vale a dire con un maggior Scantinato (più
vuoto – più vicino al Bo Nu) che dall'Idrogeno diminuisce in
maniera graduale verso gli elementi considerati per “GRAVE
ERRORE” più pesanti, quindi maggiormente soggetti alla GRAVITA'.
Non c'è Spiegazione da parte delle due Ipotesi (Relatività e
Quantistica) di Gran Moda, più che di Gran Contrasto.
Dunque un
maggior “vuoto” è maggior Gravità, maggior “vicinanza” al Bo Nu.
Più limpido di così ! Maggior Attrazione del Vuoto, maggior
gravità. Dobbiamo considerare i collegamenti della Teoria di Corbucci alla nostra Ipotesi (per ora) del Bo Nu.
(2) Nel 1916 Ludwig Flamm teorizzò il cosiddetto Wormhole, una
ipotetica caratteristica topologica dello spazio-tempo che
fungerebbe da “scorciatoia” tra un punto dell'universo e un
altro, permettendo di viaggiare più velocemente di quanto
impiegherebbe la luce a percorrere la distanza attraverso lo
spazio normale. Successivamente Albert Einstein e Nathan Rosen,
che pubblicò per primo i risultati nel 1955, teorizzarono i
Ponti di Einstein-Rosen: collegamenti tra aree di spazio che
possono essere modellati come soluzioni di vuoto nelle equazioni
di Einstein combinando i modelli di un buco nero e un buco
bianco.
(3) La Parete di Bloch è un limite ideale di separazione tra due
regioni caratterizzate da differenti proprietà (ad esempio un
protone può essere considerato una “pallina” la cui superficie
delimita la demarcazione di una regione con differenti
proprietà, che appartiene all'elettrone). Sono anche dette
Pareti di Bloch le regioni di spazio in cui lo spin elettronico
muta gradualmente la propria orientazione (10 – 100 nm).
Un’importante proprietà delle pareti di Bloch è la loro
mobilità. L’applicazione di un campo magnetico provoca
l’espansione dei domini con una magnetizzazione concorde e
questo avviene mediante uno spostamento delle pareti verso
l’esterno (cfr. D. Mazza “Materiali per L'Elettrotecnica”,
Dipartimento di Scienza dei Materiali e Ingegneria Chimica.
Politecnico di Torino; G. Franceschetti: “Magneti Permanenti”
http://web.mclink.it/MC5690/index.html ).
Secondo la teoria di Massimo Corbucci Il Vuoto Quantomeccanico
può essere rappresentato come una “particella senza pareti”
(cfr. M. Corbucci. “Alla scoperta della Particella di Dio”.
Macro Edizioni, Cesena). - Tratto da: paroleinutili.it
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Il Fisico
Italiano
Massimo Corbucci ha collaborato con il “GSI”
di Darmstadt per trovare la ragione dell’impossibilità di
sintesi dell’atomo trans-Uranico di numero atomico 114
NUOVO MODELLO DI ATOMO
(By M. Corbucci)
Atomo: definizione secondo la scienza ufficiale:
http://it.wikipedia.org/wiki/Atomo
+
Fisica nucleare
Questi due lavori
di fisica nucleare del dr. M. Corbucci, hanno consentito anche di scoprire il “Vuoto quantomeccanico”, che è stato segnalato al
C.E.R.N. di
Ginevra in relazione alla ricerca sul
Bosone di Higgs: darebbe
ragione dell’impossibilità di rivelare al Collisore Adronico
“LEP” l’Higgs, sotto forma di PARTICELLA.
Pertanto è stato determinato nel Dicembre 1998
il numero massimo
di elementi del Sistema Periodico:
Sono 112 - 50 di GRUPPO A
- 62
di GRUPPO B.
Nel Dicembre 1999 è stato “definito” l’Higgs: Rompe la simmetria
nella compagine del NUCLEO tra 46 barioni a SPIN 1/2 e 57 SPIN
3/2. (Il numero totale dei tipi di barioni è 103). NON è una
“PARTICELLA” rivelabile.
Successivamente alcuni ricercatori hanno affermato di aver
trovato un "nuovo elemento atomico" al quale hanno dato il n°
118, ma dopo poco tempo sono stati smentiti !
Ecco la
"CLAMOROSA", QUANTO POCHISSIMO
NOTA al MONDO, RITRATTAZIONE della
INGLORIOSA "SCOPERTA" (?) dei
Trans-uranici, trans-112
- vedi New York Times
La SOCIETÁ
INTERNAZIONALE di FISICA NUCLEARE, istituita da
Corbucci, sotto l’egida della
O.N.LU.S. per la Divulgazione Atomica, dal nome “La Particella
di Dio”, fornisce la NUOVA TAVOLA PERIODICA DEI 112 ELEMENTI e
ne autorizza la riproduzione. -
Per Informazioni:
Tel. +39 0761 477730
vedi anche:
http://www.atomo112.info/italian.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_3.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_5.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_6.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_7.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_8e9.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_10.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_11.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_12.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_13.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_14.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_15.htm
http://www.atomo112.info/tav_periodica/pagina_16.htm
La Fisica e la Matematica sono due discipline che
si differenziano l'una dall'altra per il fatto di
occuparsi di oggetti fisici
reali, la prima, e di puri concetti
astratti, la seconda.
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Il
bosone di Higgs, finalmente, ci dicono alcuni scienziati, pare
sia stato individuato - 28 Set. 2012
Il bosone di Higgs, l’ultimo tassello mancante del modello
standard della fisica delle particelle, è sfuggito per decenni
ai tentativi sempre più elaborati dei fisici di individuarne la
presenza. Alla fine del 2011 due giganteschi esperimenti del
Large Hadron Collider del CERN avevano rilevato indizi del
bosone di Higgs.
I fisici speravano che la serie di misurazioni della primavera
2012, in caso di successo, avrebbe fornito informazioni
sufficienti per proclamarne la scoperta.
I fisici avevano nascosto i dati della primavera anche a se
stessi, effettuando analisi alla «cieca» per non introdurre
involontariamente interpretazioni personali. A metà giugno hanno
dato uno sguardo alle nuove prove. La particella «di tipo Higgs»
emersa ha molte delle proprietà cercate. Ha tuttavia anche
riservato alcune prime sorprese che possono indicare la via per
la fisica del futuro.
Commento NdR: innanzi tutto vediamo se si conferma che
questa particella trovata, ha alcune delle caratteristiche di
questo speciale bosone, infati ne ha alcune ma non tutte…inoltre vorremmo sapere:
chi avrebbe creato questo Bosone di Higgs ?
….non vuol dire che per caso il progetto vita sia “dentro, cioe’
insito, scritto” all’interno nell’energia stessa e provenga
dalla cosiddetta “casa di dio” il Vuotoquantomeccanico per mezzo
di un micro buco nero dentro ogni energia, cosa, esistente ??
Vedi QUI cosa e' il Bosone di Higs
Scoperta la particella di Dio
? L'opinione di
Massimo Corbucci - 10/07/2012
Molti lettori ci hanno chiesto il parere del medico e fisico
dott. Massimo Corbucci rispetto alle dichiarazioni del CERN
sulla possibile scoperta del Bosone di Higgs o Particella di
Dio. Ecco la sua opinione.
 |
Cari lettori, più che dire come la penso io (sarebbe di parte)
per la mia “mission”, che è di consentire alla gente di
arrivare da sola a giudicare, riporterò con spirito sereno,
obiettivo e rispettoso della Verità, alcune considerazioni.
Un pò di storia sull'atomo 112 e
sulla Particella di Dio
La Scienza cresce tutte le volte
che, nel cercare di dare la risposta a domande importanti,
giunge ad una prova sperimentale, che conferma o smentisce
l’ipotesi avanzata. Nel nostro caso, l'atomo-114 e la Particella
di Dio, rappresentano due “Santo Graal” della Scienza.
L'atomo 112
Negli anni 60', per rispondere alla
domanda se valesse o meno la pena di costruire artificialmente
elementi trans-uranici per “riempire” la tavola periodica (dato
che, salendo di numero atomico, i tempi di dimezzamento per la
radioattività diventano millesimi di secondo e non si fa in
tempo a vedere il formarsi di materia reale), emerse la Teoria
entusiasmante dei tre Fisici Mayer, Jensen e Wigner.
Questa teoria fu premiata col Nobel
nel 1963 “sulla fiducia”, dacché prometteva che, arrivando a
creare un atomo con 114 protoni, questo numero (detto “magico”),
avrebbe consentito il prodigio della “stabilità del
nucleo”. L’elemento 114 sarebbe stato non più radioattivo e
avrebbe finalmente regalato la visione del metallo del 3°
millennio, l'elemento trans-uranico stabile di altissimo numero
atomico.
Tralasciando i dettagli sul fatto
che questo metallo avrebbe avuto impiego pratico nella
realizzazione della “bomba atomica totale” e che fu conteso da
tre Grandi Potenze Mondiali, solo la Germania nel 1976, si
aggiudicò il primato scientifico, credendo di realizzarlo con
l’Acceleratore UNILAC.
Rilevante è che, nel 1996, i fisici tedeschi si imbatterono
nella “inspiegabile” impossibilità di ottenere un atomo con più
di 112 protoni, dichiarando, con molta onestà, di non poter
verificare sperimentalmente la Teoria Mayer-Jensen-Wigner, non
essendo in grado di creare, dopo il 112, nemmeno l’atomo 113.
Figurarsi il 114.
La creazione effettiva di un atomo
114 stabile, o meglio di un briciolo di metallo-114, sarebbe
stata la prova atta a confermare la validità della Teoria
premiata col Nobel.
A parte annunci, poi ritrattati, di
scoperte presunte avvenute non in Germania e non in Acceleratori
“idonei” (per cui col “beneficio della conferma”), di presunti
elementi 114-116-118 (dove il 118 è persino fantascientifico,
rappresentando un impossibile 7° gas nobile), non risulta che
sia mai stato creato il metallo stabile.
Eppure, è di vitale importanza
verificare se davvero l’ontologia dell’atomo e del Sistema
Periodico, prevede l’eternità soltanto per l’Idrogeno o anche
per l’elemento 114. Sapere questo con certezza porterebbe la
Scienza a compiere un enorme passa in avanti da dove ora si
trova, immobile.
Il giorno che vedrò, anche al
microscopio (sebbene tenerne in mano un blocco sarebbe più
emozionante), una briciola di metallo 114, mi scuserò con Dio
per aver offeso la Natura con la Nuova Tavola Periodica dove
tutti gli Elementi saranno infine in perfetto ordine e i
Lantanidi e gli Attinidi non ne verranno più esclusi.
La "Particella di Dio"
Dopo la strabiliante equazione E =
mc2, molti scienziati si chiesero cosa fosse realmente "m",
ovvero da dove ricavassero la massa le particelle di cui si
compone un atomo. Tale problema ha un nome: “conferimento della
massa”.
Nel 1964 Peter Higgs propose, sulla
base di un modello detto "Standard" (che si stava imponendo in
Fisica) che, come per il “conferimento del peso atomico” il
“tassello mancante” era rappresentato da un Bosone detto
GRAVITONE, così un altro Bosone era atto a conferire la massa.
L’idea piacque così tanto da
scatenare la corsa all'identificazione di questo Bosone, che
prese il nome di "Bosone di Higgs". Sorvolando sui dettagli (che
già nell’anno 2000 tutti erano certi della “cattura” di questa
particella e che destò molto stupore il mancato riscontro
sperimentale) importante per la Scienza era trovare la modalità
con la quale detto Bosone conferisse la massa alle altre
particelle.
Paragoniamo il Bosone di Higgs ad
una emittente radio molto ascoltata, poichè ricca fonte di
informazioni. Al CERN di Ginevra, supponendo che fosse un Bosone
la spiegazione del conferimento di massa, si è proceduto ad una
"scansione" delle varie frequenze intorno alle quale si
ipotizzava potessero trovarsi tali particelle, captando una
specifica emissione nella fattispecie a 125 GeV (l’unità di
misura delle “alte energie di estrazione”): tale valore avrebbe
rappresentato la frequenza di emissione della nostra sopra
citata "radio". Se così fosse, qualora ci si metta ad ascoltare
ciò che trasmette l'emittente, se ne trarrebbero informazioni
straordinarie ed importanti, ossia, nella fattispecie, spiegare
il mistero del conferimento di massa. Ciò consentirebbe
all'umanità di compiere un enorme balzo in avanti nel campo
delle sue conoscenze.
Dovesse però esser vero, come sta
trapelando da più parti che, ad un attento ascolto di questa
emittente, diviene palese l'impossibilità di non riuscire ad
effettuare nessuna modulazione della frequenza (ne’ in AM ne’ in
FM), sentendo solo fruscii, crepitii e sibili privi di senso,
allora sarebbe il caso di fermarsi un momento a riflettere.
Vero è come il CERN non sia in crisi
solo con il Bosone di Higgs. Per salvare l'ipotesi del Modello
Standard resta da trovare anche il secondo bosone (ossia il
GRAVITONE).
Com’è noto, da quando la Comunità scientifica ha rilevato
diversa “g” (o "accelerazione di gravità" che è l'accelerazione
che un corpo subisce quando è lasciato libero di muoversi in
caduta libera in un campo di gravità) nella caduta di una sfera
di alluminio e di una sfera di ferro, ci sono forti indizi che
la gravità non funzioni come si pensava e alla mancanza delle
onde gravitazionali potrebbe corrispondere l’inesistenza del
gravitone!
Non meno, vi è l’obbligo di
ricordare che resta aperto il mistero, più che mai
imperscrutabile per la Fisica, della “materia oscura” (la
componente di materia che si manifesta attraverso i suoi effetti
gravitazionali, ma non è direttamente osservabile) e della
natura dei neutrini.
Non mi pare nemmeno una quisquilia
da pedanti, stabilire il famigerato Bosone di Higgs supera o no
la velocità della luce. Qualora la superasse, come lo stesso
CERN aveva correttamente già rilevato, per gli scienziati il
comincerebbe un calvario inimmaginabile che farebbe rimettere in
discussione il ruolo di questa particella nel conferimento della
massa.
Concludo congratulandomi con Peter
Higgs che, con i suoi concetti, mi ha consentito, a partire dal
1976, di sviluppare mie ipotesi personali sul conferimento della
massa. Idee, queste, che mi hanno procurato numerosi problemi in
vita e negli ambienti lavorativi, i quali potrebbero
risolversi qualora arrivasse provvidenzialmente per me,
l’annuncio del CERN, che la famosa emittente captata di cui
abbiamo parlato prima, trasmetta chiare e comprensibili, lezioni
di fisica magistrali e risolutive.
Permettetemi di concludere dicendo
che, indipendentemente dal fatto che sia stato chiarito il
meccanismo che conferisce la massa o la presenza di una
particella (e in questo caso, confermando con altissima
probabilità che si tratta di un Bosone) cosa più importante ora
sarebbe il conferimento di un premio Nobel a Peter Higgs, per le
rivoluzionarie teorie concepite.
Quel che si verrà a scoprire un
domani, non possiamo nemmeno lontanamente prevederlo. L’universo
e l’interno dell’atomo nascondono misteri così grandi che,
probabilmente, se ne venissimo a conoscenza ora, non avremmo
nemmeno le capacità intellettive ed i mezzi per comprenderle.
Un saluto a tutti i miei amati
lettori
By Massimo Corbucci - Tratto da:
scienzaeconoscenza.it
Anche il Corriere della Sera
ha pubblicato un interessante articolo su:
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/12_luglio_11/bosone-disputa-low_b901d528-cb70-11e1-8cce-dd4226d6abe6.shtml
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Il VUOTOQUANTOMECCANICO e’ QUANTO
INTELLIGENTE ? -
Energia dal Vuoto ed Antigravita'
+
Energia-Ego/IO
E’ davvero sconvolgente pensare che in un “luogo” dove copulano il nulla (vuoto-vuoto)
e ciò che può riempirlo (VAVohu & Tohu), regni
l’intelligenza ! Poi ci si rende conto che un animo
sconvolto è ben poca cosa, rispetto alla collisione frontale
di due galassie… e se ha una minima importanza, non la ha
per la “fisica” !
Bisogna sempre ricordare il detto latino: “nemo sapiens nisi fortis” = (Nessuno può essere sapiente se non è forte
spiritualmente).
Tanto per capirci, sia ben
chiaro che da un po’ di tempo siamo sconfinati dalla Fisica
alla Epistemologia pura; pertanto ora stiamo camminando su
un sentiero, che ci porta a conoscere la verità sul vivere e
sul morire e intorno a tutti i misteri di questi momenti
esistenziali e se non abbiamo paura di andare oltre quella
linea di confine, dalla quale poi non si può tornare indietro
nemmeno urlando e piangendo lacrime tinte di rosso, dobbiamo
essere consapevoli di quello che finiremo per incontrare.
La nostra origine, finiremo per incontrare !
Io stesso sono rimasto
profondamente impressionato dall’equivalenza semantica delle
parole, nelle quali mi sono recentemente imbattuto; del
tipo: gravità, intesa come fenomeno fisico dell’attrazione
dei corpi e gravità, intesa come momento di una malattia,
che si manifesta in modo estremo.
Vi dirò di più: gravidanza, che
è la condizione della gestazione di un essere prossimo a venire
alla luce del mondo, ha a che vedere strettamente con la
ragione per cui la Terra gira intorno al Sole.
(Equivalenza tra gravidanza e gravitazione).
L'averlo Chiamato VuotoQuantoMeccanico non e' stato un
"caso", visto che l'analisi etimologica della parola rivelo'
qualcosa di piu' profondo ed adeguato allo stesso tempo: QU = KA
in
aramaico (forza pene-trante) e' equipollente al CHI = Colui
del
Latino + UANTO = WANT in
aramaico significa "provvidente", come dire, giu' nelle
profondita' insondabili del nucleo, risiede l'Ente che provvede
e muove il mondo = Meccanico questo vuol dire !
Attrazione o fascinazione
?
Qualora chi legge, non sapesse
che ho scritto un articolo,dove forse sono riuscito a
spiegare la ratio per cui nel Sistema Periodico ci sono
Elementi di Classe A ed Elementi di Classe B (di
transizione), assumendo che la cosa si spiega attraverso
l’analogia del dato di fatto, che vi sono donne attraenti e
donne affascinanti, potrebbe temere della poca serietà
scientifica, di quanto ha davanti agli occhi.
Invero non c’era modo scientifico più serio, per dire che gli Elementi Chimici sono come le
donne (femmina), più o meno “vestiti”, a seconda di quanti
elettroni fanno parte della loro struttura e che come la
cosa “essenziale” di una donna è il suo sesso
(un buco), la cosa
essenziale di un atomo è il suo "buco interno" il “VuotoQuantoMeccanico”, pertanto bisogna riconoscere che gli orpelli (i vestiti)
servono essenzialmente a “coprire” ciò che attrae per mera
fisicità, fino a creare un altro tipo di attrazione,data
dall’effetto psicologico sortito da questo “celare-per
lasciar immaginare”: il “fascino” !
Tuttavia, se è vero che i primi 20 Elementi, dall’Idrogeno, che è come una donna in desabillé,
al Calcio, sono tutti attraenti, poi
capita che un elettrone in più (un ulteriore orpello) crea
un tipo di donna diversa, che comunica quella sensazione
maliziosa del celare, per voler far volare la fantasia
maschile.
Così si capisce la ragione per la
quale lo Scandio di numero atomico 21 è Elemento di
“transizione” ! Ricorsi all’esempio di associare allo
Scandio la nota presentatrice Lilli Gruber, che ai suoi
tempi, divenne molto ricercata per questa sua capacità di
supplire alla sua fisicità non proprio prorompente, accendendo, a modo suo, la fantasia…del
telespettatore.
Il valore scientifico di questa
rilevazione è sorprendente, per chi arriva fino in fondo: non èsemplicemente che aumentando
gli “orpelli” dal 20 in poi, si sale vieppiù di fascino, poiché arrivati al
numero atomico 30, quel qualcosa in più, riporta
improvvisamente nel mondo della pura e semplice attrazione,
data dalla fisicità.
Tanto è vero che il Gallio, di numero atomico 31 torna
nel Sistema Periodico nella Classe A.
Ricorderete che trovai la figura
femminile da associarvi e ricorsi ad una immagine sempre
della Gruber, dove lei, tipicamente affascinante, pigiando
troppo sul pedale di questa sua caratteristica, finì per
“retrocedere” tra le donne attraenti.
Lo spiegai pure questo “fenomeno”, riflettendo sul fatto
che la donna che si mette una lunga gonna, a prima vista si
direbbe che punta sul fascino, ma se poi di colpo apre lo
spacco della propria gonna, “scade” a donna attraente e
addio fascino !
Però rimettendo ulteriori orpelli, ecco che l’aggiunta di
8 elettroni, ricrea l’Elemento 39, di nuovo affascinante,
vale a dire di transizione.
Così di seguito il Sistema Periodico fa assistere ad
una “danza” alternata di Elementi affascinanti e
attraenti, che poi ri-diventano affascinanti ecc…ecc…
Anche se vi sembra solo
indicativo della ricerca del lubrico…di un 50 enne, che
risponde al nome di Corbucci, quello che avete letto ha
permesso di scoprire il limite strutturale atomico a 112 e
i Fisici del più grande Istituto di Fisica Atomica della
Terra (il GSI di Darmstadt), di fronte all’impossibilità di
sintetizzare atomi, oltre al numero atomico 112, non ebbero
modo di fare altro che rimanere increduli.
Poi da quello si è capito come mai il Bosone di Higgs
non poteva venir fuori dai colossali rivelatori di
particelle del C.E,R,N, di Ginevra e tutti gli scienziati
del mondo, impegnati in qual momento nella osservazione, rimasero senza parole, come raggelati dal mancati riscontro
sperimentale, della prova dell’esattezza del Modello
Standard, che peraltro stava colando acqua da tutte le
parti, da quando la Fisica si era resa conto che i corpi non
cadono a terra con la medesima accelerazione, ma con
accelerazione diversa, in base al numero atomico del
metallo, della sfera lasciata in caduta libera. …
E anche questa “stranezza”, che ha fatto drizzare i
capelli a tutti gli scienziati del pianeta, senza trovarne
uno capace di ipotizzare un cenno di spiegazione, si
chiarisce più che bene, nel contesto di quei ragionamenti
apparentemente bizzarri, inerenti l’attrazione e il
fascino…
La Forza più forte del Creato
Dovete consentirmi l’analogia, per
favore ! Trovarsi con la propria segretaria molto sexy, in
una giornata di primavera, insegna tanta Fisica nucleare,
da non credere.
La ragione per la quale si finisce
con esagitazione sdraiati sulla scrivania,
è la medesima che rende “ciò che può riempire il
vuoto-vuoto”(T), impetuosamente propenso a
compenetrarsi nel “vuoto-vuoto” (V).
Il punto di interesse
scientifico è: quando si verifica il ”patatrac” ? …E
perché ?
Non è una quisquilia, credetemi ! L’elettrone, per esempio, gira da 13,7 miliardi di anni intorno al protone, affascinato
e mai attratto, tanto da impattare sulla carica positiva.
L’attrazione, abbiamo detto, è l’effetto della “fisicità”
sic et simpliciter, senza tanto intellettualizzare.
Il fascino è l’effetto delle idee conseguenti ad uno stimolo
più intellettuale, che del fisico.
Per attrazione e per fascinazione il protone seduce (tira a
se) l’elettrone, ma provvidenzialmente non si realizza mai
lo “scopo” e quel girare intorno, senza mai concludersi
con l’avvicinamento estremo, dura da “quando c’è il mondo”.
Veniamo al caso “umano” del povero
maschio e della sua segretaria. Il caso
che si tratti di un “elemento” attraente come
il Calcio di numero atomico 20,
non lascia spazio all’ipotesi che il gioco possa durare più
di tanto. Di lì a poco… (!)
Concediamo l’ipotesi che possa
trattarsi di un “elemento” affascinante, come lo Scandio di
numero atomico 21: Perché ad un certo momento si avvera la
“caduta delle idee” ?
In altre parole, perché il maschio intento alla
contemplazione dell’Elena e contento solo di questa
“osservazione” da lontano, ad un certo punto “crolla” su di
lei ?
In linea teorica, la spiegazione è la seguente: fintanto
che si mantiene lo stato di equilibrio tra la forza di
seduzione e la forza centrifuga, che tende a far occupare la
posizione di osservatore “privilegiato” al “soggetto”, non
accade nulla. (Si fa per dire !).
Però in questo stato, basta niente (lei liberandosi di un
orpello, mostra più fisicità) e si fa vincente
l’attrazione, con tutte le conseguenze che ciascuno di noi è
in grado di capire.
Ora attenzione: abbiamo capito
che l’attrazione concerne la materia e il fascino concerne lo
Spirito e che la prima ha un effetto se-duttivo
“irrecuperabile”, mentre per il secondo è dato tenere tutto
sotto controllo.
Conclusioni epistemologiche
La materia seduce attraendo. Lo
Spirito seduce affascinando. Sembra niente, ma siamo ad un
passo dall’aver capito l’economia dell’Universo.
La materia non potrebbe far agire lo spirito, se questo
almeno per un attimo non cedesse alla sua “sopraffazione”.
Penaste che possa avervi tenuti in tensione, a leggere fin qui concetti “desueti” e apparentemente inadatti ad un
corso di
Fisica, senza un motivo serio ?
La STRUTTURA del VUOTO (By Nassim Haramein) = 45 video
consequenziali, di questo autore, su Youtube.com
Nassim Haremein è un fisico autodidatta (per questo motivo molti
cosiddetti scienziati ufficiali lo denigrano.:. edd e' stato
cancellato da wikipedia.org.....), che afferma di possedere
l'equazione per l'identificazione della "materia
oscura".
Secondo una sua teoria, egli ritiene che al
centro di ogni atomo, ogni persona e
ogni pianeta, c' è un buco nero. Questi buchi neri possono
connettersi ad altre cose (buchi neri), e quindi gli alieni
utilizzerebbero questi buchi neri per viaggiare attraverso
l'universo.
Una scoperta da deliquio della
mente
Come abbiamo sempre detto,
“dentro” al VuotoQuantomeccanico troviamo V e T,
“intrecciati” a ViTa. (Scusate il bisticcio sorprendente
!). La Vita è l’effetto
del
Coito
tra
la
Materia
e lo
Spirito.
Ricordate ?
Ma è il “vuoto-vuoto” la Materia ! …E lo Spirito è
rappresentato da “ciò che può riempirlo”, che anche se è solo
“pre-sunzione” sembrerebbe in prima analisi qualcosa di
“tangibile”.
Come fate a rimanerci male, con uno come me, che
vi dimostra che la Gravità non è una Forza, mentre il
pensiero lo è ? Rassegnatevi piuttosto. La
Materia è così vacua, che è un “buco” e lo
Spirito è così “solido”, che potete “riempircelo” completamente.
Tanto con me i “materialisti” incalliti non la spuntano
e alla fine anche loro trovano giusto inginocchiarsi,
chinando umilmente la testa, di fronte ad un così immane
mistero.
Il grande mistero celato da un
“velo”
Memoria, intelligenza e
volontà, ben combinati, fanno un mix efficace
a rendere “reale” l’universo. “V” rappresenta la
Memoria, “T”
l’Intelligenza: e la Volonta' ?
Ve lo dissi già molto tempo fa che sarebbe più “didattico” sostituire alla parola volontà, il paradigmatico termine
“Volutta' ”.
E’ per effetto della voluttà, che ad un certo punto “si
rompe” il delicatissimo equilibrio che ci mantiene affascinati
dalla “morfologia” della nostra segretaria e
collassano irrimediabilmente tutte le idee, rendendoci sopraffatti
dall’attrazione.
Attenzione ! V è “memore”, si
deve dire, della propensione dello
Spirito ad a-g-ire
(andare verso la femmina, g; sta per ginos) sotto l’impeto
della Voluttà e questo particolare la dice lunga, su come
funziona l’UniVerso e in “piccolo” sulla
psicologia-femminile.
Di nuovo attenzione: piccolo =
dalla base Celto-Gallica PITT = parte o porzione dell’intero…
UniVerso !
Il femminile sa “ontologicamente”, come se lo ricordasse dalla notte dei tempi, che basta scoprire il “velo”, per
dar stura alla volontà (volutta') di “congiungimento”.
La ragione per la quale il
protone non si “neutronizza”, facendosi
saltar addosso l’elettrone, va ricercata nel
fatto che si frappone il “Bosone”
fotone fra loro due, velando la “nudità” del primo barione del sistema barionico sub-nucleare, il P, appunto.
(Questa “scoperta” farà
sorridere molti Professori universitari, che però non
tarderanno ad aggrottare la pelle della fronte e a farsi
abbastanza pensierosi, non appena afferreranno il concetto
per il quale i quark debbono essere 3, per dar luogo
alle particelle reali e 2 per dar luogo a quel “velo”
di “collante”, che tiene le particelle reali unite tra
loro).
L’abisso in cui sono affacciati i
quark
La più bella definizione di
VuotoQuantoMeccanico, che abbia mai sentito suggerirmi da altri,
ai quali ho riferito le mie scoperte sull’atomo e non solo
sull’atomo, è stata quella del Prof. Danilo Speranza, notevole Epistemologo Romano; che è sopra riportata.
Pertanto ho compreso davvero chiaramente come viene
partorita la materia, da quell’immenso utero, grande
Infinitamente (L’Universo è grande 13,7 miliardi di anni luce e
il VuotoQuantoMeccanico Infinitamente di più).
Non subito Protoni, Neutroni o Lambda ecc., hanno stura,
ma la “bariogenesi” comincia con la “fuoriuscita” dei
Quark-s !
I quali una volta venuti al mondo
restano
affacciati a quell’enorme pozzo senza fondo…
Rappresentano la “materializzazione” o la “spiritualizzazione”, se vi piace di più, del “desiderio”. Ebbene sì, la Voluttà = tendenza dell’anima ad abbandonarsi
ad un piacere estremo, è una “voglia”= dal Latino Vòlo = da
cui deriva il verbo VOLARE, che etimologicamente viene da
GUAL = staccarsi da TERRA. (vedi avanti).
Le sorprese da lasciare tutti senza
fiato sono prossime, anzi imminenti.
Seduzione a carica tripla
Questo concetto è nuovo in
Fisica, dove generalmente si comprende che il + possa
sedurre il -, come dire il femminile, possa sedurre il
maschile.
Introducendo la nozione che la
seduzione è l’effetto di un “gioco”
sottile al quale partecipano il maschile,
il femminile e il desiderio, in una “interazione” complessa
a 3, si apre il quadro più completo della ViTa !
Ora immaginatevi in una stanza d’albergo; voi, una donna e
il desiderio e cercate di comprendere come lo spazio di cui
avete bisogno si stringe o si allarga in base alla
seduzione, che vi avvicina o vi allontana dalla donna e il
desiderio ovviamente vi è intimamente vicino al pari di come
voi due vi seducete.
Questo vi servirà per capire che il “confinamento” di 3 quark è stretto o allargato a seconda del gioco di
“carica” dei tre partecipanti all’incontro più o meno
ravvicinato.
Infatti il barione Protone, che è “piccolissimo”, vede in
gioco 3 protagonisti che rendono seducente il gioco al
massimo, e l’incontro si avvera il più ravvicinato della
Tavola barionica ! (vedi immagine alla fine dell'articolo)
La loro “affinità” è tale da far bastare uno stanzino
piccolo-piccolo per l’incontro.
UUD è la tripletta barionica del Protone. Vedere tavola
della composizione barionica in quark. U e U sono
l’equivalente di una donna e un uomo molto affiatati e D un
desiderio confacente alla coppia. (Imparerete che U=Up e
D=Down, sono i primi 2 “nomi” di quark).
Sappiate che le combinazioni
barioniche, debbono dare 103 tipi di grandezze, tante
quanti sono i barioni, contenuti nel nucleo del più grande
atomo.
E’ necessario introdurre
l’ulteriore nozione che il maschile, il femminile ed il
desiderio, sono caratterizzati a loro volta da una sorta di
attitudine ad unirsi, che è la “miscela” di 3 sfumature
attitudinali, che miscelate tra loro danno una “neutrale”
attitudine.
In questo modo si avvera che un uomo e una donna lievemente
disarmonici nell’affiatamento, insieme ad un bel desiderio,
quando sono carichi di attitudine ad unirsi, stanno assai
ravvicinati e basta che la miscela viri verso la scarsa
attitudine, per far assistere ad un allargamento della
scena.
Infatti U-rosso, D-rosso, S-blu, danno il piccolo Barione
Lamba Zero, mentre U-rosso, D-blu e S-verde, producono
il meno piccolo Barione Csi Zero.
(Le “cariche” attitudinali all’unione sono dette
Rosso-Blu-Verde, come imparerete presto).
La logica del Creatore nel
progetto dell’atomo
L’incontro di 6 “tipologie” di
uomini – donne e desiderio, assortiti in 3 “sfumature”
attitudinali a unirsi insieme, deve essere funzionale a
dare 103 incontri, ravvicinati piò o meno in 103 diverse
dimensioni dei “Luoghi di sconfinamento”.
Quello che si coglie, osservando l’assortimento che mostrano
di avere i primi 8 barioni a spin ½ e i successivi a spin
3/2 (L’ottetto e il decupletto, analoghi all’ottetto degli
Elementi Chimici di Classe A e al decupletto degli Elementi
Chimici di Classe B) è che il Creatore è INTELLIGENTE.
Provate a trovare voi
combinazioni diverse e dacchè non ci riuscite siate
rispettosi verso CHI ci è riuscito, (Il Creatore)
rimanendo a riflettere per almeno 3 minuti, in silenzio.
Quelle sequenze UUD, UDD, UDS… rappresentano la “grammatica
della creazione”.
La presenza della “logica” nel Vuoto Quantomeccanico, è
il segno tangibile che in quel “luogo” si cela
l’Intelligenza Divina e potremmo farLe
“domande”,
ottenendo “risposte” adeguate !
La più sublime scoperta
Bisogna ammettere che aver capito
la funzione dell’interazione a 3, nella bariogenesi, ha
rappresentato un passo avanti notevole, nel lungo cammino
verso la “Conoscenza”.
Del pari utile mi sembra, aver reso edotti uomini e donne del fatto che la vita
di coppia è in realtà un menage a 3, dove non è
ininfluente il desiderio.
Sapere poi che l’attitudine ad
unirsi fa la differenza dell’amplesso e stringe o allarga molto la scena dove troneggia il talamo, rende
sopportabile lo sforzo di aver letto fin qui questo articolo.
C’è altro che dovrei comunicarvi.
Invero !
Le leggi della Fisica, non sono
leggi “materiali”, come per errore si è portati a pensare.
Sono “psicologiche”, nel senso letterale del termine.
Se mi affaccio dalla finestra e mi sporgo troppo, perché cado
? Perché psicologicamente immagino che questo debba essere
l’effetto “ovvio”.
Avete presenti quei “cartoni animati” dove i protagonisti
che non si avvedono di aver superato il bordo di un
precipizio, continuano a camminare senza cadere giù ?
Che cosa insegnano ? Che in Fisica avviene tutto ciò che
“crediamo” debba avvenire !
Demenziale pensare che si possa rimanere “sospesi” a
mezz’aria, sporgendosi troppo da una finestra di un altissimo
palazzo ?
Non direi proprio. Intanto è
vero che un essere privo di vita cadrebbe lievemente meno
accelerato di un essere vivo e vegeto.
Gli esperimenti alla
bilancia atomica hanno dimostrato che, nel perdere la vita, si perdono molti grammi, “peso”, non certo grammi massa.
Morale dell’articolo ?
Si tende a sensibilizzare le
persone sul fatto scientifico, serissimo e
incontrovertibilmente vero, che la gravità è tutt’altra
cosa di quello che si era pensato fino a ieri. Ha a che
fare con quella stessa “Intelligenza”,
che nientemeno è riuscita a mettere in giusto ordine le "cariche” di 309
quark, per far “vivere” i 103 barioni del più grande
atomo, che è possibile “immaginare”.
Vi sembra troppo ardito pensare ad
applicazioni ?
Prima di arrivarci e di stupire
troppo: sul prossimo articolo una ricapitolazione di
tutti i punti chiave, relativi ai nuovi modelli
introdotti dalle numerose scoperte di Corbucci, con
analisi critica e obiettiva.
By Dott. Massimo Corbucci
- Giugno 2007
LA SCOPERTA DEL GRANDE VUOTO
il disegno degli
elementi a 360° serve per far vedere che sono in
opposizione a 90° gli elementi 43 e 61.
Tecnezio e Promezio,
mancanti nel sistema periodico, al pari di come
mancanti sono 2 pezzi di Universo, di cui 1 è stato
scoperto da Rubick nell'Agosto nel 2007, quando si sono
accorti del GRANDE VUOTO ed è supponibile per gli
scienziati, ma certo per lo scrivente (dott. M.
Corbucci),
che si troverà un 2° GRANDE VUOTO......
Il VUOTOQUANTOMECCANICO -
Il suggerimento viene anche dalla Bibbia - il VUOTO (VAVHAU
o WABOHOU) e ciò
che può riempirlo (TAHU o THOHOU): Insieme danno
VAVHAU+TAHU che è il
VUOTOQUANTOMECCANICO.
vedi
Alfabeto +
Le prime 7 parole
della Genesi-1 +
Le prime 7 parole
della Genes-2
Energia dal Vuoto ed Antigravita' + INFORMAZIONE, CAMPO
UNIVERSALE e SOSTANZA - Campi MORFOGENETICI
+ Energia-Ego/IO
Teoria
R3 - Una semplice Teoria dell'UniVerso - PDF -
dell'Ing. Alberto Angelo Conti
 |
 |
VOLARE nel PIENO piu’ PIENO che
c’e’ - La gravita’ NON e’ una forza... se non di volonta’
A riprova della schiettezza con cui
scrivo gli articoli che voi leggete, vi dico che quando ho
cominciato a gettare le prime bozze d'idea, nemmeno lo sapevo
che nei giorni successivi sarei arrivato a cogliere certi
aspetti concettuali, che mi hanno portato ben oltre le
intenzioni...
Ero partito dal principio di equivalenza gravita' ed
intelligenza e mentre mi sembrava di essermi incamminato su
sentieri estremamente arditi, e volevo riflettere a lungo
sull'opportunità di riferire le ultime scoperte, è arrivata come
un lampo di genio l'illuminazione dell'equivalenza tra gravita e
volontà.
Attenzione a ritenere l'appunto una cosa di poco conto. Forse è
bene che vi dica che, per esempio, il fatto che enormi aerobus
pesanti centinaia di tonnellate, volano nei cieli, è un effetto
del principio d'equivalenza gravita e volontà. È proprio il
verbo "volare" una derivazione semantica del latino volo, che
sta per "volere", etimologicamente proveniente da "guai", che
non a caso, significa proprio "staccarsi da terra".
Inevitabilmente qualcuno dei lettori sta sorridendo con aria di
sufficienza, lo so.
In questo caso vi richiamo al
rispetto dei concetti di grande valore scientifico, visto quanto
è più rapido e comodo volare da Roma a New York, piuttosto che
andarci per mare. Che si possa fare, è merito di un
atteggiamento mentale, propenso a non avere la supponenza,
tipica di chi crede di sapere tutto.
Il Vuoto e il
Vuoto Quantomeccanico paradigmatici del volo
Vi chiedo: sapreste dirmi per quale principio della fisica
un velivolo pesante centinaia di tonnellate, con trecento
persone a bordo e numerosi pesanti bagagli "galleggia" nell'aria
fino a volare ?
La risposta esatta è: per il principio di Daniel Bernoulli, un
medico, fisico e matematico svizzero, nato giusto nel 1700,
secondo il quale l'aria densa e l'aria rarefatta, non hanno le
medesime proprietà.
Non poteva sapere che un suo collega
dopo trecento anni avrebbe "segnalato" alla Scienza che l'aria
rarefatta - non è esattamente il vuoto - e che ai primi del
1900, esattamente il 17 dicembre 1903; un veicolo a motore,
fortemente trattenuto a terra dal proprio peso, avrebbe spiccato
il volo, per effetto della validità scientifica del suo teorema,
(primo volo storico dei fratelli Wright). Solo pochi anni dopo,
giganti del peso di tantissime tonnellate, si staccavano da
terra con carichi militari e arrivavano a quote cospicue,
percorrendo grandi tratte.
Per far cadere il paradigma fisico, che una cosa pesantissima
non può stare sospesa a 10.000 metri da terra, è bastato
"incurvare" un pochino un piano e sovrapporre la parte convessa
alla parte piatta. Le due superfici così "accoppiate", che
separatamente non sarebbero servite a niente, sapete perché
hanno il potere di portarvi a diecimila e più metri di quota ?
Voi capite che la parte piatta per l'aria è un tragitto breve,
mentre la parte curva è un tragitto più lungo. Quando l'oggetto
fende l'aria in quanto spinto da dietro o da davanti (non ha
importanza) da un motore, capita che l'aria che passa sopra, nel
tragitto più lungo della rotondità, si trova ad andare più
veloce dell'aria che passa da sotto, nella parte piatta,
ovviamente.
Dovete sapere che Paria veloce è più rarefatta dell'aria lenta,
come dire che l'ambiente "sopra" è più vuoto dell'ambiente
sotto.
Se aprite una porta a tenuta, che va da dalla vostra stanza ad
un luogo dove è stata aspirata aria, voi sarete risucchiati
come cicche in terra, sulle quali puntate la bocca
dell'aspirapolvere la mattina, facendo le faccende domestiche.
Allo stesso modo l'oggetto volante, detto ala, rotondo sopra e
piatto sotto, volando viene risucchiato in alto e se due ali
vengono rese solidali ad una carrozzeria, si ha un veicolo
volante, in grado di andare da Milano a Roma, più comodamente e
svelto, che poggiando le ruote su una pavimentazione stradale.
Anche se fa sempre effetto trovarsi seduti su un aereo, che
"scivola" silenzioso in alta quota e vi fa vedere le città
dall'alto, non si pensa che un banale principio di fisica,
scoperto nel 1700, serve oggi a far vincere la gravita ad una
specie di enorme vagone ferroviario, dannatamente pesante, che
il nostro intuito non può immaginare capace di galleggiare in
aria.
Volando s'impara la fisica
Quando, vent'anni fa,
volavo col mio ultraleggero, ancora credevo che la gravita fosse
una Forza e allora mi figuravo delle "cordicelle" di gassendiana
memoria che pendevano da ogni pezzo di materiale e anche dal mio
stesso corpo, tese verso terra con forza, che tiravano giù
"maledettamente" il mio velivolo e me stesso, costringendo le
mie ali ad un terribile "braccio di ferro" tra il risucchio in
su, dato dalla Forza dell'effetto Bernoulli e la trazione in
basso, dato dalla forza di gravita. Non vi dico la paura di non
farcela, come mi faceva stare preoccupato.
Da quando ho compreso che non c'è la
Forza di gravita e che l'idea delle cordicelle che tirano le
cose per i piedi è una pura follia di coloro che ignorano la
fisica, volo disteso, tranquillo, concentrato solo sul
piacere del panorama; facendo erogare al motore una potenza
morigeratissima. E gli atterraggi sono morbidissimi, tanto che
il prato mi sembra ovattato.
Ho generosamente reso partecipe il mio vecchio istruttore di
volo, il "mitico" pioniere del cielo (ha inaugurato il volo
"senza torre di controllo") Bruno Dimitri e vedo che gli ha
fatto piacere. Lo so che se lo dico ad un comandante deU'AHtaha,
questi mi guarderà perplesso, può anche succedere, però, che
comprenda "al volo" (dovrebbe essere portato !) quello che
intendo dire sulla gravita ovvero che è tutt'altro che una
raffica di gravitoni (i gravitoni sono quegli altri bosoni,
oltre all'Higgs, che i Fisici vorrebbero "catturare" e non ci
riescono, perché non esistono !) tenace ad agganciare le
cose per i piedi e a tirarle rabbiosamente. Quantomeno si
renderà conto che il suo aerobus vola, in quanto,
"semplicemente", striscia più cielo nell'alto delle ali. Mentre
facevo le mie trasvolate fino al mare di Tarquinia, spesso
pensavo: se di colpo l'aria sopra le mie ali divenisse
rarefatta, fino a non contenere più una molecola di gas per
metro cubo, ho paura che verrei "risucchiato" in Paradiso.
Poi redarguivo me stesso che, preso dal volo, dimenticavo le
leggi della fisica. Effettivamente se salendo ad altissima
quota, l'aria sotto le ali si mantenesse densa e sopra
rarefatta, potrebbe anche capitare di ritrovarsi a distanze
astronautiche dalla superficie terrestre. No ?
Rapito da queste fantasie, talvolta
mi è capitato di percepire molto chiaramente la realtà e di
dovermi porre, per impedire al cuore di fermarsi, domande
scherzose del tipo: "adesso che mi ritrovo ad un'altezza da
terra ragguardevole a cosa mi può servire sapere che ala deriva
da "acla", dello stesso ceppo della voce afilla, affine alla
parola ascella, poiché è in rapporto semantico con la parola
greca "iàllò", la quale vuoi dire porre in movimento, al pari
della parte del corpo degli uccelli, che loro pongono in
movimento per volare ?"
In effetti, per riportare la pelle
giù a terra i piloti dovevo attingere a nozioni più pratiche,
però, a pensarci bene e presumendo che i comandanti della grandi
compagnie aeree non sanno che l'ala si chiama così per via della
parte anatomica ascella (se vi infilate le dita lì, in entrambe
le braccia, vi si "formano" 2 ali !), mi motivavo a credere che
se hanno loro titolo di volare, con centinaia di persone a
bordo, figuriamoci se non l'avevo io, per portare me stesso !
Il
Vuoto-vuoto esce di scena
Aristotele e Leibniz lo
avevano già detto che il vuoto non è di questo mondo.
L'establishment ha sempre disatteso la "segnalazione" e ha
continuato a chiamare vuoto, la bottiglia senza l'aria, il vallo
tra l'elettrone e il protone dentro all'atomo (spingendosi
dentro dimensioni sub-nucleari, per il "divertimento" di poter
chiamare il vuoto: quantistico) e gli spazi siderali
tra un pianeta ed un altro.
Ricordo ancora quella notte del 30
marzo del 1999, mentre compivo l'operazione "impossibile" (per
l'establishment !) di mettere in ordine tutti i barioni nel
nucleo, sorretto dalla smisurata fede che il più grande atomo
fosse il 112°, ovviamente.
Man mano che mettevo "caselle nere" nella zona di "rottura della
simmetria" del nucleo, venivo preso da arresto del respiro. Alla
fine mancavano 9 barioni.
Non ci ho messo tanto a comprendere la "ratio funzionale (che invero non avevo compreso nel 1976,
quando trovai il "precipizio spazio-temporale" dopo l'elettrone
n. 71). L'emozione è stata tanta.
Pensate a come potreste rimanere sorpresi, se aprendo la
porticina del vostro sgabuzzino portascope, ci trovaste dentro
enormi saloni, come quelli della reggia di Versailles.
Quella notte il concetto di vuoto ha fatto la stessa fine che
fece, ai suoi tempi, l'idea che la terra fosse piatta. (Dentro
ad un nucleo di dimensioni 10 alla - 18 metri, era stata trovata
una "immensità", Infinitamente
più grande di lutto l'Universo,
che in una visione astro-fisica pare assai grande ! La scoperta
è stata fatta in una baita di legno di 24 mq, perché a quel
tempo abitavo lì, nel bosco, tra saettoni e roditori, in
silenzio come oggi che vivo in un antico "rudere" del 1500.
La caduta del paradigma di Peter Higgs
Ricorderete (altrimenti
ve lo ricordo io), che nell'ottobre del 2000, a Ginevra,
l'esperimento del secolo era in finale e si aspettava con
trepidazione l'apparire del bosone, che avrebbe fatto guadagnare
il Nobel a Higgs, ma non veniva fuori !
Lo scrivente suggerì all'allora direttore Luciano Maiani di
mettere tutto in "off" segnalando la mancanza dì 9 barioni nel
nucleo: non si verificava esattamente, come disse poi Maiani.
che il vuoto quantistico forse "risucchiava" il Bosone di Higgs
ed alzando la potenza di "estrazione", si sarebbe vinto il "micidiale-risucchio"
presente nella "schiuma quantistica" delle sub-dimensioni del
limite di Planck.
La questione non sta proprio così. Io vorrei essere amico con
Peter Higgs, non posso dire invero che si sia comportato
sgarbatamente con me. Anzi !
Però non mi sembra che sia
disponibile, pur rendendosi conto che ormai il Nobel è sfumato,
a rinunciare alla Teoria che lo ha reso celebre al mondo, per
sposare il mio "Vuoto Quaniomeccanico". Premessa dovuta, per il
dovere di non essere irriguardoso, facendo cadere il paradigma
scientifico, ritenuto il più degno di considerazione di tutta la
storia della Scienza e tanto geniale, da elevare Higgs a Fisico
più grande mai esistito.
II punto è questo:
E' giusto ragionare da fisici, dicendo che più si scende nel
piccolo, più l'ambiente si svuota di particelle e diviene
assolutamente vuoto, fino a ridursi "schiuma stravuota" nel
sub-sub-sub-nucleare, ma possibile che nessuno si chieda dove si
finisce al di sotto della lunghezza di Planck ?
A nessun fisico viene in mente che si finisce fuori dall'Universo,
come capiterebbe sfondando il confine delle "pareti" dell'universo
che appaiono agli astrofisici a 13,7 miliardi di anni luce ?
A nessuna persona "attenta", viene di pensare che da lì si
entrerebbe "dentro l'infìnitamente Grande Utero, da cui "ogni"
cosa vi e ne "fuori" ?
L'establishment della Scienza, se ambisce di aver titolo a
dettare scienza, deve passare dal paradigma del "conferimento
della massa" di Peter Higgs - che vuole sia una particella a
"dar da mangiare" alle altre particelle, come un frate
caritatevole che gira in un convento a dare a ciascuno il cibo
spettante - al paradigma del "Tutto", di un umile fisico
italiano, che prevede l'esistenza del "pozzo senza fondo",
dentro al "convitto" atomo, di modo ché ogni particella
"affamata" attinga la massa spettante, da lì.
Il "motore" del coito tra V e T
II passaggio da una
visione della realtà che assume di non essere riusciti a
"fotografare" il Bosone di Higgs - ritenuto Creatore del mondo
(Particella di Dio) - per effetto del terribile risucchio dato
dal Vuoto Quantistico, ad una nuova visione, che vede dentro la
materia la "porta" dell'Infinito
Assoluto, pone davvero l'Uomo al centro dell'Universo
e ridimensiona il suo destino.
Il vuoto quantlstico è un ambiente dove c'è meno di nulla e
dalla presunta fluttuazione di questa rarefazione dì tanto in
tanto schizzerebbero fuori pezzetti di qualcosa, da mondi
paralleli ?! - vedi:
Energia>Ego/IO
Invece il Vuoto Quantomeccanico
è il Luogo per antonomasia, la Casa di Dio, dove abita colui che
provvede e muove tutte le cose, come rilevai dall'etimologia nel
n° 19 di S&C.
Creando il "vuoto" nell'aria, che
circonda il nostro pianeta, siamo riusciti a volare, vincendo la
gravita, ritenuta erroneamente una forza.
Il VuotoQuantomeccanico non solo circonda il pianeta ma tutto
l'Universo vi è
"inzuppato" ed è dentro a ogni atomo; i 103 barioni e i 112
elettroni ne sono "delimitati", come la fine dell'Universo
!
In fisica nucleare si pensa che l'interazione tra il Rishone
Tohu e il Rishone Vavohu, avvenga "eccezionalmente"
senza "mediatore".
Ripensando alla migliore definizione dì Vuoto Quantomeccanico
mai suggeritami, che è stata quella del prof. D. Speranza:
"L'abisso in cui si affacciano i quark", è arrivata la
soluzione concettuale, che permette di volare.
(Nei bosoni ci sono due Quark, ma nei fermioni ce ne sono tre e
questo mi ha fatto comprendere la "triplice interazione").
Sono i principi molto "semplici"
forieri di grandi applicazioni e poter volare, senza una
propulsione, decisamente è cosa degna di attenzione. Resi noto
su S&C. n. 14 il principio,
che avrebbe permesso di vedere le immagini su Marte,
istantaneamente, e il brevetto ha avuto l'attenzione soltanto di
un collega radioamatore, il Dott. Ubaldo Scotto Dirigente della
Protezione Civile (che ringrazio).
Nell'ultimo numero ho parlato del "neuro-sweep"
e per nessuno dei molti poveretti, che vanno a farsi impiantare,
inutilmente, artroprotesi del ginocchio si è fermato il bisturi.
Quando sui mass media si dice che le facoltà scientifiche
vengono disertate e che non si fa ricerca in Italia, il problema
credo che venga frainteso. Con il mio caso personale, potete
giudicare oggettivamente che cosa capita a chi si avvede di
nuovi principi di fisica, fossero anche idonei a compiere i
prodigi più incredibili.
By Massimo Corbucci
Bibliografia
- Prefazione di Luciano Maiani - La
fisica fondamentale italiana e le sfide del nuovo millennio - Le
scienze s.p.a. editore 1997
- Luciano Maiani - Campi, forze e
particelle - Le scienze s.p.a. editore 1991
- Peter G. Bergmann - L'enigma della
gravitazione - Mondadori editore biblioteca est 1969
- Guido Medici - Volare Ultraleggeri
- Mursia editore 1987
- Gianfabio Scaramucci -...E mi
scambiarono per un angelo - La mandragola editrice
Patrocinio aero club italia 1999
- Massimo Corbucci - Alla scoperta
della particella di Dio - Macroedizionì 2006
vedi anche:
Energia dal Vuoto ed Antigravita'
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Un team di scienziati crea la
luce nel vuoto – 7 Giu. 2011 - Le particelle virtuali nel
vuoto generano fotoni visibili.
Un gruppo di scienziati svedesi della
Chalmers University of Technology di Gothenburg sostiene di
essere riuscito a generare una luce in uno spazio quantistico.
Il team svelerà il risultato dell’esperimento solo la prossima
settimana in occasione di un seminario all’Università di Padova.
“Un team svedese dimostra che le particelle virtuali in un vuoto
possono generare fotoni visibili”
Fisica quantistica
Il vuoto non è vuoto
Se dal punto di vista della fisica tradizionale si tratta di un
concetto incomprensibile, è invece un dato di fatto per la
fisica quantistica. Se infatti la fisica classica definisce uno
spazio come vuoto se non sono presenti delle particelle o dei
campi, nella fisica quantica, in virtù del principio di
indeterminazione, non è possibile considerare il vuoto come uno
stato a zero energia a causa delle fluttuazioni quantiche che
comportano la creazione e distruzione di particelle virtuali. È
la base dell’effetto Casimir postulato nel 1948 dal fisico
olandese Hendrick Casimir. Se l’effetto statico di Casimir fu
dimostrato per la prima volta nel 1998, l’effetto dinamico di
Casimir era ancora tutto da provare.
Scintille nel vuoto
Una piccola introduzione per spiegare la portata
dell’esperimento di un gruppo di scienziati della Chalmers
University of Technology di Gothenburg. Il team svedese ha
dimostrato, anche se i risultati dell’esperimento saranno resi
pubblici solo la prossima settimana in un seminario
all’Università di Padova, qualcosa che era noto solo grazie alle
previsioni matematiche teoriche. In pratica sono riusciti a
provare che le particelle virtuali presenti all’interno del
vuoto quantistico sono in grado di produrre fotoni visibili.
Come ci sono riusciti ?
Il team spiega in un articolo pubblicato sulla rivista arXiv di
aver usato un circuito speciale chiamato SQUID (Superconducting
Quantum Interference Device ) per modulare un sottilissimo
frammento materiale pari a circa il 5% della velocità della luce
e riuscendo così a produrre dei flash luminosi nel vuoto
quantistico. (pp) By Silvia Ponzio – Tratto da: focus.it
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Ovviamente per concludere e fornire qualche
altra info sul tema, occorre dire che il
Vuotoquantomeccanico
"funziona" come un vortice (Il
vortice è un fenomeno biodinamico dovuto alle forze viscose
ed è un fenomeno tanto comune quanto complesso, specie quello
generato dai fenomeni di
Cavitazione =
Implosione) che a seconda delle necessita' puo'
divenire un vortice implodente che crea la cavita'
(cavitazione= azione nella cavita' per creare un buco dal
quale estrarre energia sia dal suo
orizzonte degli eventi sia dal suo buco nero centrale),
oppure divenire un vortice esplodente che crea un
pieno, sempre sull'orizzonte
degli eventi.
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UN
ATOMO di NULLA ? - 26/06/2009
Si indaga il
vuotoquantomeccanico (VQM) di M. Corbucci, il quale di
recente si è preso una piccola rivincita: l'IUPAC ha
riconosciuto il 112 come l'ultimo degli elementi.
Che sia anche vicina la rivincita del "vuoto"?
Partiamo dalla domanda se il Vuotoquantomeccanico
scoperto da Massimo Corbucci coincida con il concetto di
etere. Chiediamoci altresì quale possa
essere il rapporto fra il concetto di Nulla ed il VQM medesimo.
L'idea di un quid onnipervasivo arriva a noi da tempi remoti,
passando dal mito fino alla sua sistematizzazione e
razionalizzazione in ambito filosofico e scientifico. Le cose
non hanno un'essenza loro propria, quanto invece un'essenza
relazionale che al Tutto le collega. Ogni ente nell'Universo,
compresa la Coscienza, è il risultato di interconnessioni e,
poiché ogni sistema maggiore include i minori ed è incluso a sua
volta in sistemi più grandi, si può dire che tutto è relativo,
relativismo cosmologico, relatività universale.
Noi vediamo solo le configurazioni del piano in cui viviamo ma,
aggiungendo ulteriori elementi, la realtà diventa più complessa,
si creano nuovi agganci che superano ed allo stesso tempo
includono i precedenti.
Il poeta latino Lucrezio ci dice che “Nullum rem nihilo gigni
divinitus unquam (nulla può originare giammai dal niente per
opera divina)”. Se non si può chiaramente fare a meno del Nulla,
occorre oggi sostituirlo con diverse, soprattutto nuove,
visioni.
Vediamo come e perché.
L'atomo non è visibile ad occhio nudo, ma è presente ovunque
nelle varie aggregazioni di ordine materiale, liquido, gassoso.
In quest'atomo Corbucci scopre un vuoto, un nulla,
dunque… un atomo fatto di nulla ?
Cerchiamo di sintetizzare le caratteristiche del VQM:
- è posto all'interno dell'atomo, ma trascende l'atomo stesso;
- è un locus, uno spazio mattonato dei mattoni fondamentali
della materia (i due Rishoni, di cui Vavhau è il Cielo, Caelis o
Calix, calice, dunque ciò che può essere riempito, mentre Tohu è
la Terra o Teerum, duro, ciò che ha la forza di riempire);
- permette la vita, la manifestazione, l'aggregazione della
materia;
- è quanto-intelligente;
- è olistico, contiene tutto anche in un frammento di sé;
- consente la conservazione dei dati;
- mette in contatto due realtà pur se distanti fra loro;
- è un vuoto… interiore, per mezzo del quale possiamo
raggiungere un punto… esteriore;
- è un oceano assolutamente infinito di fluido che permea il
sotterraneo della materia in tutta l'estensione dell'universo.
Tali descrizioni, l'ultima in special modo, richiamano alla
mente l'antica idea di etere.
Il VQM, allora, può essere fatto coincidere con l'antico
concetto di etere?
Sicuramente sotto alcuni aspetti sì, sotto altri aspetti
senz'altro no, poiché il VQM sembra porsi al di là dell'etere
medesimo. Nella tradizione indù, Etere è il primo degli
elementi, ciò che tutto contiene, è lo Spazio, il vuoto che
permette alle cose di esistere e manifestarsi. In tal senso il
VQM sembra coincidere con l'etere.
Secondo gli insegnamenti antichi, quest'ultimo è condensazione
dell'Akasha, sostanza che riempie lo spazio infinito e che,
modificandosi, si converte in etere, il quale, a sua volta, si
trasforma per condensazione in ciò che ho definito, in altre
sedi, forme anteriori, in definitiva ciò da cui tutto proviene.
Akasha è suono primordiale, fuoco superastrale, senza il quale è
impossibile concretizzare e cristallizzare il suono stesso.
E', inoltre, la prima radiazione della radice Mulaprakriti,
ovvero della materia primordiale insapore e indifferenziata,
chiamata dagli alchimisti “ens seminis”. Ora, questo ens seminis
altro non è che uno dei Rishoni individuati da Corbucci, la
Materia nella sua forma primordiale, nello specifico Vavhau).
Gli indù la chiameranno altresì aviakta, ciò che viene prima.
Poste queste basi, il VQM supera il concetto di etere, supera lo
stesso concetto di akasha e trascende altresì il concetto di
“ens seminis”, anche se sembra paradossalmente coincidere con
essi.
Vediamo l'idea resaci da Corbucci. Egli propone una
"rivisitazione" del concetto di etere, abbandonato dalla Scienza
che lo intese come un "quid" che permea lo spazio siderale
fisico, mentre in realtà, secondo lo scienziato, va rivisto
secondo un nuovo approccio che lo colloca nei "sotterranei"
della materia e viene perciò ad essere assimilato a quel
Vuotoquantomeccanico presente nel "cuore" di tutti gli atomi del
Creato. Gli Scienziati pensavano che l'etere permeasse lo spazio
cosmico ma Corbucci dice che non è così, poiché esso è nascosto,
invece, in un buco.
“Il vecchio concetto di etere può essere rispolverato a patto
che si comprenda la magagna per la quale lo si è dovuto buttare
nella spazzatura. L'errore è stato quello di credere l'etere un
qualcosa che permea lo spazio cosmico, invece esso scorre nel
cunicolo del VQM. Come al solito la chiave di tutto è
nell'etimologia della parola etere: Aeì-theo = che sempre
scorre.
Nel Vuotoquantomeccanico le particelle scorrono, acquistano
massa, altrimenti esse continuerebbero il loro viaggio alla
velocità della luce, senza dare all'atomo la possibilità di
formarsi. Dunque, la gravità non è l'effetto di una “corrente di
quantità di moto”, ma di qualcosa che scorre con continuità.
Afferma ancora Corbucci: “L'ipotesi della Fisica poggiava
sull'assunto che le onde elettromagnetiche dovessero avere un
supporto per propagarsi e si pensò di chiamare quest'ipotetica
intelaiatura etere. Ora il VQM introduce la nozione nuova che
oltre, al di fuori dello spazio, ci sia un dentro, quell'area
nera che rompe la simmetria tra i barioni e quel nero fra gli
elettroni 71 e 72 e 103 e 104.
Perché questa nuova nozione
dovrebbe richiamare l'idea di
etere?
Forse perché da sempre chi
riflette sulla natura dello spazio, trova ovvio che dove non c'è
niente, qualcosa potrebbe esserci !
In vero il VQM non ha niente
da spartire con l'etere, essendo invece quel dentro in cui
"galleggia" tutto ciò che c'è nell'universo. L'etere al massimo
poteva essere grande quanto tutto l'universo. Il VQM è Grande
Infinitamente, di grado superiore all'ALEPH 3”.
In tal senso e su queste basi sarebbe riduttivo paragonare il
VQM all'etere, quanto forse all'akasha ma quest'operazione si
mostra altresì insoddisfacente, essendo l'akasha stessa
contenuta in quella che gli Indiani definiscono aviakta (o
mulaprakriti), la quale può essere assimilata all'ordine
implicito di Bohm, all'indeterminazione di Heisenberg, dunque
quel mare di possibilità ove agisce la Coscienza.
Se ne deduce allora che al VQM delineato da Corbucci può essere
assegnata una duplice connotazione, la prima che lo vede come
ente, dominio formatore di ogni cosa esistente (Grande Vuoto),
l'altra come parte costituente delle polarità che danno origine
all'universo (vuoto-vuoto).
Cos'é il Nulla ?
L'intero pensiero filosofico, nelle sue variegate correnti, ha
tentato e cercato di definirne la natura. Vediamo allora di
ripercorrerne i passi, onde configurare il VQM all'interno di
tale paradigma.
Cos'è questo vuoto da cui ha avuto origine l'intera
manifestazione?
In molti hanno identificato il vuoto con
Dio. I filosofi greci
considerarono il fondamento ultimo del mondo come qualcosa di
celato. Parmenide disse che il Nulla era impensabile. Meister
Echkart identificò Dio con il Nulla e per tale motivo fu
condannato dall'Inquisizione. Gli stessi Buddhisti, secondo
l'opinione corrente, identificano Dio con il vuoto e pensano che
alla nostra liberazione torneremo in esso. Essi definiscono la
realtà ultima shunya, vuoto ma non si tratta di un ente
negativo, poiché esso contiene tutti noi. Essenza e vuoto
vengono associati, quasi identificati.
Occorre allora operare una distinzione, poiché la ricerca in
ambito filosofico ci pone dinanzi due connotazioni che fra
l'altro Corbucci ha ben evidenziato. Il primo è il Vuoto Eterno,
primordiale, un principio dal quale si manifesta ogni divisione,
ogni dicotomia.
Gli Ionici, ad esempio, erano convinti che al di
sotto di ogni esistenza vi fosse una realtà unica ed eterna.
Essi denominarono tale sostanza Archè (principio), intendendo
con tale concetto la materia da cui tutte le cose derivano,
fornita di una forza intrinseca che la fa muovere. In tal senso
la sostanza fondamentale è eterna, mentre tutte le altre sono
transitorie. E comunque, al termine sostanza essi non
attribuivano necessariamente connotazione materiale, quanto
infinita, incorruttibile.
E' questa stessa sostanza che forma
gli elementi così come noi li conosciamo. Da ciò ha origine il
divenire che sembra essere dunque una degradazione (!) dell'Uno.
Vi è però l'altra accezione e cioè quella che identifica il
vuoto con la Materia prima, la Sostanza universale intesa come
Non-Essere contrapposto all'Essere.
Tale interpretazione include
dunque il vuoto in un processo che vuole Essere e Non-essere
interagenti.
Come conciliare le opposte accezioni del vuoto, una che rimanda
alla sua sostanza empirica, l'altra che rinvia alla sua
connotazione metafisica ?
Plotino definisce con il termine
“nulla” sia la realtà più alta, cioè l'Uno, quanto la realtà più
bassa, cioè la materia. A partire dagli Ionici, risalendo fino a
Guénon ed a Francois Cheng, si svela una concezione del vuoto
che vuole intenderlo fondamento di ogni cosa, ciò che precede il
Cielo e la Terra.
Implicitamente esso viene identificato con Dio.
I testi orientali cinesi, soprattutto indiani, ci mostrano poi
il vuoto nella sua connessione con il pieno.
Escludere una visione a favore di un'altra non ci mette sulla
buona strada. Pur non volendo identificare il Vuoto con Dio, la
ricerca dello scienziato viterbese riesce a conciliare entrambe
le concezioni. In Corbucci la prima visione richiama il
Vuotoquantomeccanico, mentre la seconda connota il vuoto-vuoto,
uno dei due Rishoni dalla cui interazione, grazie al suono,
origina la manifestazione sensibile.
Abbiamo, dunque, il Vuoto inteso come Principio primo, ma anche
il vuoto inteso come Madre universale (Non - Essere) nella sua
interazione con il principio maschile (Essere). Ecco dunque la
sua rivincita, poiché il vuoto potrebbe essere la sorgente di
tutta la materia e di tutta l'energia dell'universo. Il
Vuotoquantomeccanico diventa allora un principio, un dominio,
grazie al quale le polarità generano la vita. Esso, quindi, si
manifesta come un insieme di pieni: lì giace la materia non
manifesta.
In tal senso possiamo considerare il VQM come terzo termine tra
lo yang e lo yin, un fondamento ontologico dal quale deriva la
molteplicità. Il Vuoto, così come accade per spazio e tempo,
assume quindi una connotazione sia dialettica, sia
trascendentale. Quell'area nera a forma di T fra i barioni del
nucleo, nel Nuovo Modello Atomico di Massimo Corbucci,
conferisce connotazione trascendentale, ma dove gli atomi man
mano si snodano in nuove forme e differenziate dinamicità, lì il
VQM assume valore dialettico.
Perché Plotino identifica il Nulla sia con l'Uno che con la
materia ? Perché, in effetti, sono vere entrambe le cose, esse
sono intimamente collegate. Il nulla non è la notte in cui tutte
le vacche sono nere (Hegel) ma principio universale ed altresì
presupposto della creazione, vibrazione sottile, campo di
potenzialità. Il nulla è ciò che non è, ma anche ciò che può
essere, diventare.
In tal senso il nulla incarna il principio della libertà. Il
concetto di Nulla inteso come suprema libertà !
Se il vuoto è libertà, esso è dunque attività, possibilità di
ogni ente. In tal senso “il Caos non è negazione di ogni ordine,
ma la condizione di possibilità di ogni ordine” (S. Givone,
2003).
“Si ha un bel riunire trenta raggi in un mozzo, l'utilità della
vettura dipende da ciò che non c'è. (…). Così, traendo partito
da ciò che non c'è, si utilizza quello che c'è” (Daodejing, cap
XI).
L'atomo è unità che ha insito il potere di spezzarsi: è quindi
capacità di elaborare una forma, in definitiva è attività,
attività creativa. L'atomo in sé è vuoto, è niente e proprio
perché è niente ha infinite capacità. Ciò che non è, è ciò che
sarà. Il vuoto determina l'esistenza della sua stessa realtà.
Al concetto di vuoto possiamo allora contrapporre quello di
Vuotoquantomeccanico, inteso come quid che genera il mondo. In
tal senso esso si svincola dalle grandezze della Fisica quali
spazio, tempo, massa e volge verso Dio. Già lo Scienziato
definisce il Vuotoquantomeccanico “la casa di Dio”. Il termine
stesso “quantomeccanico” rimanda all'idea di attività.
Tutto è latente, attende solo di essere organizzato.
Significativa è l'etimologia della parola etere: ardere,
brillare e ciò richiama il significato della parola -vuoto-
inteso come attività, mutamento continuo. Questo lo connota come
elemento in movimento, mezzo di conduzione, di contatto.
Corbucci, infatti, assegna alla parola etere il significato di
“che sempre scorre”. L'aggettivo “meccanico” non indica,
infatti, un semplice esistere, ma un processo in atto. Esso
funge da “condizione di possibilità per la dislocazione di ogni
cosa particolare” (W. Heisenberg, 2005).
Quel Vuoto, dunque, veicola e permette la tendenza ad Essere, ad
Esistere.
Occorre fare attenzione a non identificare il vuoto con il
Nulla. Se ciò fosse vero, esso non potrebbe essere condizione di
possibilità dell'intero mondo fenomenico, del quale, pur nella
sua illusorietà, facciamo esperienza.
Ed è ugualmente un errore voler identificare il Nulla con Dio.
Dio è al di là di ogni parola e in questo senso facciamo nostra
l'affermazione di Zhuang-zi: “Di tutto ciò che è al di là
dell'universo, il santo ammette l'esistenza, ma non ne tratta
(…)”.
Bibliografia
L. Marchese, La scoperta del nulla, Ed. Terre Sommerse, Roma,
aprile 2009
F. Cheng, Vide et plein. Le langage pictural chinois, Paris,
1979
S. Givone, Storia del nulla, Edizioni Laterza, Roma - Bari, 2003
W. Heisenberg, Fisica e filosofia, Net Edizioni, Milano, 2005
G. Pasqualotto, Estetica del vuoto, Marsilio Editore, Venezia,
1992
By
Luigina Marchese – Tratto da: scienzaeconoscenza.it
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Ultime notizie di fine 2011: FISICA e MATEMATICA
E luce fu (dal vuoto)
Alcuni ricercatori svedesi sono riusciti a estrapolare coppie di
fotoni dal vuoto, dimostrando così che questo non è
veramente privo di materia. Lo studio su Nature.
Una delle caratteristiche più particolari della meccanica
quantistica è che secondo questa teoria il vuoto non sia
realmente tale. Secondo la fisica moderna, infatti, in realtà
questa condizione è piena di corpuscoli che appaiono e
scompaiono molto velocemente, tanto da essere definiti
"particelle virtuali". Fino a oggi della loro esistenza si
avevano solo prove indirette, derivanti dagli effetti che
talvolta hanno su elettroni o atomi con i quali possono
interagire.
Grazie a un team di ricercatori della
Chalmers University of Technology di Göteborg oggi invece
abbiamo prove più dirette di questo “ribollire” di materia nel
vuoto. In uno
studio pubblicato su
Nature, i fisici svedesi sono infatti riusciti a far uscire
alcuni di questi fotoni dalla loro condizione di virtualità,
facendoli diventare reali. Ovvero, trasformandoli in luce.
Il primo
ad aver teorizzato la possibilità di estrarre particelle
virtuali dal vuoto fu il fisico Gerald Moore, che nel 1970 ebbe
un’intuizione particolare. Secondo lo scienziato, se i
corpuscoli avessero colpito uno specchio dal moto oscillatorio
abbastanza rapido – ovvero con una velocità vicina, o almeno
paragonabile, a quella della luce – la materia avrebbe potuto
usare l’energia (cinetica) dissipata nel movimento per uscire
dalla condizione di fluttuazione tra esistente e non esistente,
diventando finalmente misurabile.
Questo processo si chiama effetto Casimir dinamico e il suo
problema sperimentale è che portare uno specchio a oscillare
avanti e indietro con una velocità prossima a quella della luce
è molto complicato.
Per
superare questa difficoltà, gli scienziati di Göteborg hanno
messo a punto un metodo ingegnoso. “Poiché non potevamo pensare
di portare uno specchio a muoversi con così tanta rapidità,
abbiamo pensato di riprodurre la condizione necessaria
all’esperimento in un altro modo”, ha spiegato
Per Delsing, docente di fisica sperimentale alla Chalmers
che ha preso parte alla ricerca.
“Invece di alterare la posizione fisica di uno specchio, abbiamo
riprodotto lo spostamento tramite la variazione del campo
elettromagnetico in un cortocircuito, un circuito chiuso che ha
resistenza nulla e che si comporta come uno specchio, ma solo
per le microonde”.
A
dispetto del nome poco intuitivo dello strumento usato,
Superconductive quantum interference device (Squid), il
principio fisico che è alla base dell’esperimento è piuttosto
semplice. A simulare il movimento dello specchio ci pensa
infatti questo apparecchio particolarmente sensibile alle
variazioni del campo magnetico: cambiando la direzione del campo
che passa attraverso il circuito è infatti possibile riprodurre
l’effetto di uno specchio che si muove. Con questa tecnica uno
Squid può vibrare milioni di volte al secondo, poiché non ci
sono elementi meccanici (e quindi massa) a spostarsi, ma è solo
il campo a cambiare direzione.
I
ricercatori sono così riusciti a far “muovere lo specchio” a una
velocità molto alta, circa un quarto della velocità della luce.
“Il risultato – ha continuato Delsing – è stato che dei fotoni
sono effettivamente comparsi dal nulla, o meglio dal vuoto.
La radiazione emessa sotto forma di microonde da queste
particelle era misurabile, e quindi abbiamo potuto verificare
che avesse tutte le proprietà predette dalla meccanica
quantistica”.
Lo spettro di radiazione, per esempio, doveva corrispondere a
quello teorico e le frequenze dei fotoni che compaiono a coppie,
se sommate, dovevano coincidere con la frequenza di oscillazione
dello Squid, in modo che non si infrangessero le leggi di
conservazione dell’energia. Un risultato in accordo con le
previsioni della meccanica quantistica, dunque, ma possibile
solo perché i fotoni non hanno massa. “È per questo motivo
che basta poca energia per tirare fuori le particelle dalla loro
condizione di virtualità. In linea di principio si potrebbe ricreare qualsiasi
particella a partire dal vuoto, anche elettroni o
protoni, solo che questo procedimento necessiterebbe di una
quantità di energia molto maggiore”, ha concluso Delsing.
Sebbene, secondo gli scienziati, il risultato sia importante
soprattutto per le sue implicazioni teoriche – che potrebbero
avere a che fare anche con l’energia oscura, uno dei più grandi
misteri della fisica moderna – il risultato potrebbe essere in
futuro utilizzato anche nel campo dell’informazione quantistica.
Per esempio per lo sviluppo di computer quantistici.
Tratto da: galileonet.it
Riferimento: Nature
:
http://www.nature.com/nature/journal/v479/n7373/full/nature10561.html
Commento NdR: questo esperimento conferma cio' che gli
iniziati da millenni affermavano...che dal nulla (vuoto)
si crea l'energia...
e la scoperta del dott. Corbucci, che
ha svelato il "mistero" del Vuotoquantomeccanico, viene
confermata da questi esperimenti !
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Grande vuoto nell’Universo: la ricerca continua !
- Novembre 23rd, 2007
Alla fine dello scorso mese di
Agosto ‘07 ci fu la notizia, di cui ho parlato in
Grande vuoto nell’Universo, della scoperta di una zona
dell’universo, tra i 6 e i 10 miliardi di anni luce da noi,
completamente vuota dalle dimensioni di circa 900 milioni di
anni luce.
La ricerca è andata avanti ed è di questi giorni la notizia di
una teoria molto interessante sviluppata per spiegare quel
misterioso “vuoto”. Laura Mersini-Houghton dell’Università del
North Carolina a Chapel Hill (USA) dichiara al NewScientist:
“E’ l’impronta indelebile di un
altro universo che sta oltre il nostro”.
Questa spiegazione potrebbe rivoluzionare non poco le attuali
teorie sull’Universo, infatti, come spiega Lawrence Rudnick
dell’Università
del Minnesota (USA), autore della scoperta avvenuta lo
scorso mese di Agosto, oltre a non è mai stato trovato un vuoto
così grande, nessuna ipotesi sulla struttura dell’Universo lo
aveva previsto.
La ricercatrice Laura Mersini-Houghton ha usato la “teoria
delle stringhe“, una teoria della fisica che ipotizza che la
materia, l’energia, lo spazio e il tempo siano la manifestazione
di entità fisiche sottostanti, chiamate appunto le “stringhe”,
le quali vibrano in 10 dimensioni nello spazio-tempo e che
formano le particelle subatomiche che originano gli atomi.
Secondo questa teoria non esiste un solo Universo, ma 10500
universi ognuno con proprie leggi fisiche.
Spiega Mersini-Houghton:
“Quando il nostro Universo si formò
doveva interagire con gli altri Universi vicini. E quel buco è
proprio il risultato di quell’interazione avvenuta subito dopo
la nascita del nostro Universo che da allora, per le
caratteristiche che esso possiede, continuò ad espandersi.
Purtroppo non ci è possibile osservare ciò che ci arriva dai
confini dell’Universo e quindi non possiamo vedere ciò che c’è
oltre il buco”.
Ma quel “vuoto” è proprio il segno
che un altro Universo, diverso dal nostro, ci ha lasciato
all’inizio del tempo e dello spazio.
L’anno prossimo sarà lanciato
Planck il satellite dell’ESA, la cui missione principale è
quella dello studio delle microonde dell’universo e allora
potrebbe rivelarci molte più inforamzioni e rilevare se dalla
parte opposta dell’universo esiste un altro “vuoto” così come
ipotizza Mersini-Houghton.
Per saperne di più:
Un’immensa voragine nello spazio “E’ il segno degli Universi
paralleli”
Astronomers find gaping hole in the Universe.
Tratto da: realshading.it
vedi: Fisica Quantistica
+ David Bohm
Una nuova teoria sull'origine della vita che individua nella
struttura atomica e in particolare nella relazione tra i sistemi
di riferimento del nucleo atomico e gli elettroni in rotazione
il vero meccanismo che innesca i processi vitali. Si ipotizza
inoltre l'esistenza di una costante della tavola periodica
responsabile di tutte le proprietà chimiche degli elementi.
La teoria in forma abbreviata la
trovate qui
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Michio Kaku assicura di avere scoperto la prova
scientifica che
Dio esiste - 23/03/2014
Uno degli scienziati più rispettati dichiara di aver trovato
la prova dell’azione di una forza che ”governa tutto”. Il
noto Fisico teorico Michio Kaku ha affermato di aver creato
una teoria che potrebbe comprovare l’esistenza di Dio.
L’informazione ha creato molto scalpore nella comunità
scientifica perché Kaku è considerato uno degli scienziati
più importanti dei nostri tempi , uno dei creatori e degli
sviluppatori della rivoluzionaria teoria delle stringhe ed
è quindi molto rispettato in tutto il mondo.
Per raggiungere le sue conclusioni, il fisico ha utilizzato
un “semi – radio primitivo di
tachioni” (particelle teoriche
che sono in grado di ”decollare” la materia dell’UniVerso o
il contatto di vuoto con lei, lasciando tutto libero dalle
influenze dell’universo intorno a loro), nuova tecnologia
creata nel 2005.
Anche se la tecnologia per raggiungere le vere particelle di
tachioni è ben lontano dall’essere una realtà, il semi-radio ha alcune proprietà di queste particelle teoriche, che
sono in grado di creare l’effetto del reale tachyon in una
scala subatomica.
Secondo Michio, viviamo in un ”Matrix”: “Sono arrivato alla
conclusione che ci troviamo in un mondo fatto di regole
create da un’intelligenza, non molto diverso del suo
videogioco preferito, ovviamente, più complesso e
impensabile.
Analizzando il comportamento della materia a scala
subatomica, colpiti dalle primitive tachioni semi-radio,
un piccolo punto nello spazio per la prima volta nella
storia, totalmente libero da ogni influenza dell’universo,
la materia, la forza o la legge, è percepito il caos
assoluto in forma inedita.
“Credetemi, tutto quello che fino a oggi abbiamo chiamato
"caso", non avrà alcun significato. Per me è chiaro che siamo
in un piano governato da
regole create e non determinate
dalle possibilità universali, Dio è un gran matematico.” ha
detto lo scienziato.
“I cieli narrano la gloria di Dio, e il firmamento mostra
la sua opera”. (Salmo 19:01 )
Tratto da: evidenzaliena
Video in spagnolo dello scienziato:
L'UniVerso
e' un desiderio
Spirituale che diviene un sogno (Progetto
di Vita), creando un suono coerente informato,
omnipresente nell'Infinita'
che fa emanare dal
Vuotoquantomeccanico l'in-form-azione/energia (cio' che si
sta formando/con il movimento, la vibrazione), prodotta dal sogno stesso, che per mezzo
della
Cimatica muove, fa vibrare l'energia
informata,
emettendo suoni armoniosi e coerenti di informazione, e
creando, come un'orchestra, ed in contemporanea, i vari livelli della
Mater-Ia cosi informata - La salute e/o la malattia sono solamente
la coerenza o l'incoerenza di questo immutabile
processo.
E’ possibile che
una specie aliena abbia manipolato la vita preesistente
sul pianeta per creare l’uomo moderno ?
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