INDICE
Prodotti Naturali e FITOTERAPICI e NON, in
Ordine Alfabetico
(fiori,
piante, cereali, verdure, frutti, bulbi,
steli, radici, estratti,
macerati, pastigliati, incapsulati, in
ovuli, in polvere, ecc.)
Non possiamo inserire tutti i
prodotti del mondo, ma qui in questo
elenco trovate
solamente i principali da utilizzare
per i vostri problemi di salute, che
sono gia' noti.
|
A |
B |
C |
D - F |
G - K |
L - M |
N - O - P |
Q - S |
T - Z |
Acqua
Basica
|
Ascorbato
di Potassio |
Biotina.
Arginina,
Coenzima Q10
|
Hidraderm |
Carenze
di Magnesio
|
Cloruro
di Magnesio |
Fermenti
Lattici,
Oligoelementi
|
Gelatina
Reale |
Fior
di Zolfo
|
Magnesio
e Zinco |
CoEnzima
Q10
|
Per
altri
Prodotti
vedere
sotto
Alimentazione
+
Cure
Naturali |
ACETO di
MELE
Lo si chiama anche acidulato di mele; questo prodotto è
innanzitutto un apportatore di potassio e tende a rendere
basiche le digestioni intestinali per l'apporto di potassio
che e' un minerale basico.
Per il tessuto muscolare il
Potassio è ciò che il calcio rappresenta per il tessuto osseo, inoltre rallenta
lindurimento dei tessuti del sistema vascolare, le pareti arteriose e venose.
Inoltre è un potente battericida; esso previene enteriti, diarree ed è un buon prodotto
anti candida se utilizzato nella sua specifica forma chiamata "bevanda del
pane".
Anche per i disturbi renali è molto indicato, sopra tutto nei casi di forti infiammazioni
con pus; esso elimina inoltre i grassi ed impedisce il loro accumulo.
E ottimo per
le fumigazioni, bagni di vapore, abluzioni, bagni integrali, lavaggi cutanei; la pelle
infatti è tendenzialmente acida e dovrebbe essere lavata con acqua leggermente acida.
Anche le mucose delle vie respiratorie vengono decongestionate dai vapori acidificati
dallaceto di mele sopra tutto se non è pastorizzato.
Variando il pH della mucosa nelle vie respiratorie, aiuteremo la normalizzazione del
terreno nel quale sopravvive la flora batterica enterica (gastrointestinale), impedendo
anomale proliferazioni; sopra tutto nei casi delle cosiddette allergie,
occorrerà anche variare lalimentazione rendendola adatta a variare verso
lacido il pH del
terreno, le acque corporee ed aumentare il quantitativo di vitamine
e rinforzare il Sistema Nervoso e quello Immunitario assumere Cloruro di Magnesio nei casi
indicati.
Utilizzare alla sera ed alla mattina una tazza di infuso di erbe adatte od al limite un
bicchiere di acqua calda.
Laceto di mele dovrebbe essere utilizzato, malgrado le leggi vigenti, NON
pastorizzato ed appena preparato. Infatti gli enzimi ed i batteri entro contenuti, vengono
soppressi dalla pastorizzazione e lefficacia del prodotto compromessa. Sono proprio
i microrganismi che sono utili alla nostra
flora intestinale; in più anche il grado di
acidità varia dopo la pastorizzazione, esso è meno acido.
Lacidulato di mele è essenziale per aiutare a riportare le acque corporee,
il terreno, da alcalino o basico verso lacido, per l'alto contenuto di
Potassio; esso è molto utile, per normalizzare
la flora batterica intestinale sempre compromessa in QUALSIASI
"malattia".
TUTTE le cosiddette gravi malattie degenerative classiche della civiltà occidentale, si
formano e crescono in
terreno
acido ed ossidato. In Italia purtroppo è vietata la
produzione e limportazione dellaceto di mele non pastorizzato; anche in questo
settore assistiamo allignoranza del
legislatore in materia di Salute.
Normalmente lo si utilizza così: 1 cucchiaino da tavola in mezzo bicchiere di
acqua prima dei pasti, con cicli di 3 settimane. In taluni casi si può aumentare la dose
giornaliera, bevendo fra i pasti acqua con il solito cucchiaino di acidulato.
L’aceto
di mele assunto giornalmente: 1 cucchiaio in 1/2 bicchiere
di acqua prima e dopo i pasti e prima di coricarsi, crea una benefica
reazione basica nell’intestino e quindi nell’organismo, permette il
mantenimento e/o il ripristino della flora batterica intestinale, disinfiamma la
mucosa dello stomaco e dell’intestino stesso ; tutti trarranno beneficio da
questa semplice assunzione giornaliera; un esempio: gli “allergici” ne
trarranno beneficio già dal primo giorno.
Vedere
anche Sidro
Per
eliminare le cause delle malattie occorre comunque attenersi al
Protocollo della Salute.
Acido acetico: Hanno scoperto l'acqua calda.
Adoperiamo da anni l'acido acetico (aceto di mele) ma non
per quello che loro asseriscono, ma perchè decalcifica la
cellula facendola riconoscere al sistema immunitario;
infatti i Natural Killer aumentano certe volte oltre il 30%
(valore massimo).
Il meccanismo dell'aceto di mele sulle
cellule e' che contenendo diverso potassio riattiva la
pompa sodio-potassio e la
cellula riprende a respirare (nutrirsi
ed eliminare le tossine che generano di conseguenza
stress ossidativo e se il problema continua la loro
morte/apoptosi).
BMC Genomics . 2013 28 novembre; 14:838, doi:
10.1186/1471-2164-14-838 .
L'identificazione a livello di genoma di geni coinvolti
nella regolazione positiva e negativa dell’acido acetico con
la morte cellulare programmata ed indotta da acido in
Saccharomyces cerevisiae .
By Sousa M , Duarte AM , Fernandes TR , Chaves SR , Pacheco
A, Leao C , Corte-Real M , Sousa MJ .
Centro di biologia molecolare e Ambientale ( CbMa ),
Dipartimento di Biologia, Universidade do Minho, Campus de
Gualtar, 4710-057 Braga, in Portogallo.- mail:
mjsousa@bio.uminho.pt
Abstract
BACKGROUND :
L'acido acetico è conosciuto soprattutto come un tossico
sottoprodotto della fermentazione alcolica Effettuato da
Saccharomyces cerevisiae , che la altera velocemente.
La più recente scoperta e’ che l’acido acetico innesca
apoptosi o morte cellulare programmata (PCD) in lievito;
cio’ ha suscitato l'interesse per sviluppare nuove strategie
per modulare questo processo, molte nuove applicazioni
biotecnologiche sarebbero possibili, ma anche per la
ricerca biomedica.
Infatti , l’acetato può innescare l'apoptosi nelle cellule
tumorali, suggerendo la sua utilizzazione come composto
anti - cancro.
QUINDI, abbiamo cercato di identificare i geni coinvolti
nella regolazione positiva e negativa dell’acido acetico PCD
indotta, ottimizzando un'analisi funzionale di un lievito
EUROSCARF knock- out collection mutante .
RISULTATI:
Lo schermo consisteva di esporre i ceppi mutanti di acido
acetico in mezzo YPD , pH 3,0 , in piastre da 96 pozzetti ,
e successivamente valutando la presenza di cellule
coltivabili a tempi diversi .
Diverse categorie funzionali e’ emerso come molto rilevante
per la modulazione dell’acido acetico PCD - indotto (ad
esempio : la funzione mitocondriale, la trascrizione dei
geni di glucosio - represso , la sintesi delle proteine
e
le correzioni, e il traffico vescicolare per la protezione,
o trasporto di aminoacidi e la biosintesi , la risposta allo
stress ossidativo, la crescita e la differenziazione
cellulare, la fosforilazione proteica e deacetilazione per
la sua esecuzione ) .
I geni pro – apoptosi e anti -apoptosi noti sono stati
trovati, convalidando l'approccio sviluppato. Metabolismo
spiccavano come regolatore principale di questo processo, in
quanto compromissione delle principali vie metaboliche di
carboidrati resistenza acetico PCD indotta da acido
conferito .
Tra sintesi , catabolismo dei lipidi, nascere come una delle
novità più significative funzioni individuate .
I risultati hanno mostrato quindi in modo che molti dei
cellulari e metaboliche featuresthat
Costituiscono caratteristiche di cellule tumorali ( esami
di maggiore dipendenza glicolitico energetico , minore
funzionalità mitocondriale , la divisione cellulare e
aumento della sintesi di metaboliti ) conferisce sensibilità
acetico PCD indotta dall’ acido, puo’potenzialmente spiegare
perché le cellule tumorali sono più suscettibili di acetato,
delle cellule non trasformate e rafforzare l' interesse a
sfruttare questo acido nella terapia del cancro.
Più ulteriormente più, i nostri risultati CHIARAMENTE
establish_link una connessione tra la proliferazione
cellulare e la regolazione della morte cellulare,
evidenziando un ruolo evolutivo conservato della morte
cellulare programmata negli eucarioti unicellulari.
CONCLUSIONI :
Questo lavoro avanzato la caratterizzazione di acido acetico
PCD indotta, offrendo una ricchezza di nuove informazioni
sui bersagli molecolari putativi per il suo impatto
controlwith nelle biotecnologie e della biomedicina entrambi
.
ACERO Sciroppo
La linfa dell’acero
da cui si ricava lo sciroppo è
costituita da saccarosio, acido malico,
potassio, calcio, ferro, vitamine e
componenti fenoliche. Ed è proprio
grazie a queste sostanze che svolge
un’azione diuretica, antistipsi e
snellente.
Lo sciroppo d’acero si presenta come un
liquido zuccherino ottenuto bollendo la
linfa dell’acero da zucchero (Acer
saccharum) raccolta all’inizio della
primavera in Canada e in alcune zone del
New England.
Proprieta
Oltre a favorire il dimagrimento, lo
sciroppo d’acero ha grandi poteri
emollienti, rinfrescanti, antiossidanti
e rimineralizzanti. È utile in tutti i
casi di
gastrite, di
costipazione intestinale, di colite
spastica.
Lo sciroppo d’acero è fonte di nutrienti
come
vitamine e
minerali importanti per la salute e
per il funzionamento del metabolismo.
Per esempio, possiede buone quantità di
magnesio, potassio e acido folico, ma
anche di sostanze antiossidanti che lo
rendono anche una valida arma contro
l’invecchiamento cellulare.
È l’alleato ideale per chi ha un
sovrappeso di 2-5 chili. In particolare,
agisce sull’adipe e sul gonfiore
addominale. È quindi utile per eliminare
la “pancetta” e ridurre il girovita.
Adatto anche per chi è affetto da
ritenzione idrica e cellulite. Puo
essere usato anche solo come integratore
depurativo.
Come assumerlo
Mettere in uno shaker il succo filtrato
di mezzo limone, un bicchiere d’acqua,
un cucchiaio di sciroppo d’acero e una
presa di cannella in polvere. Shakerare
la bevanda e poi versarla nel bicchiere
e bere una volta al dì.
Riattiva circolazione e termogenesi dei
grassi.
Scegliere sciroppo d’acero biologico. In
caso di diabete può essere utilizzato
come dolcificante, ma con moderazione.
Per dimagrire
Per una settimana al mese procedere in
questo modo…
- Lunedì, mercoledì e venerdì,
sostituire il pranzo con 1
yogurt intero, 3 noci, 1 cucchiaio
di fiocchi d’avena e il cocktail brucia
grassi indicato.
Per gli altri pasti la dieta sarà
libera.
- Martedì e Giovedì, sostituire la cena
con un passato di verdure miste di
stagione e il cocktail bruciagrassi.
Per gli altri pasti la dieta sarà
libera.
- Sabato e domenica, utilizzare il
cocktail come spuntino di metà mattina e
di metà pomeriggio, mangiando come
d’abitudine per quanto riguarda gli
altri pasti.
Per ottenere i migliori risultati, un
solo giorno a settimana di depurazione,
assumendo solo frullati (3-5 bicchieri
al dì) preparati con frutta di stagione,
succo di limone, acqua e sciroppo
d’acero (3 cucchiaini a bicchiere).
ACETOSA od Erba brusca (Rumex Acetosa L.) Foglie, radici,
si trova nei campi umidi ai loro bordi.
l'acetosa
e' un'erba perenne dalle foglie coriacee con sapore acidulo.
Le
foglie sono ricche di ossalati di calcio, potassio, vitamina A
e flavonoidi. Grazie alle proprieta' depurative drenanti,
diuretiche e dermopurificanti, l'acetosa e' indicata per il
trattamento di acne, affezioni cutanee e dermatosi,
foruncolosi, eccessiva sudorazione e alitosi. L'acetosa ha
anche proprieta' antireumatiche. Non e' adatta
a chi soffre di disturbi renali e intestinali.
Succo vitaminizzante, rinfrescante, astringente, digestivo, depurativo, diuretico,
lassativo, contro lo scorbuto, anti ettirico. Controindicato nelle calcolosi, artriti,
gotta, reumatismi, gastriti e nellasma, coliche nefritiche.
Per
impacchi sulle zone doloranti o infiammate,fai bollire 50 g di
foglie di acetosa in 1 litro di acqua.
Per un bagno o un pediluvio far macerare 100 gr.
di foglie in 1 lt. di acqua bollente, filtrare e versare
nella vasca.
Le foglie fresche sminuzzate e applicate sul viso hanno
effetto astringente sui pori dilatati.
ACHILLEA
(Achillea millefolium L.) Pianta intera
Anti emorragica, si utilizza nel sanguinamento del naso, emorragie vescicali,
polmonari ed emorroidali, e per curare
ferite minori.
Era parte del kit
di primo soccorso indossato da ogni soldato durante la prima
guerra mondiale
Ottima per riattivare la circolazione sanguigna. Serve a coadiuvare le cure
dellinsufficienza venosa e della varici. Ha anche proprietà digestive, regolatore
del ciclo mestruale. Azione coleretica, tonico stomachica ed anti spasmodica. Diuretica e
anti terminca.
L'achillea:
ha una grossa percentuale di azulene e per questo uno degli
oli con una più spiccata azione antinfiammatoria esistente
in natura, soprattutto in campo ginecologico, nella cura
delle vaginiti, endometriti, annessiti, dismenorrea,
mestruazioni abbondanti e dolorose, cisti ovariche e
mammarie.
AGAR-AGAR
(Gelidium armansili o cartilagineum)
Estratto di alghe della famiglia delle gelidiacee, dissecato e lavorato.
Effetti calmanti, anti infiammatori, protettivo della mucosa gastro intestinale, a
dosaggi più elevati diviene lassativo, purgante meccanico, indicato in età infantile e
nella vecchiaia.
AGLIO (Allium sativum L.) Bulbo di sapore
piccante penetrante; si deve utilizzare solo ed esclusivamente quello stagionato
/secco; sveglia l’appetito; risveglia e riattiva i villi intestinali,
rinforzandoli ed è un ottimo anti parassita, ma non deve essere utilizzato in
grandi quantita' (oltre 500 gr) per
molto tempo in quanto contiene una sostanza che puo' essere velenosa per il cervello.
Contiene: acqua 61%, idrocarbonati 30,5%, proteine 6,5%, grassi 0,3%, ceneri
1,2% con magnesio, potassio, sodio, calcio, fosforo, nitrati, zolfo, ferro,
iodio, rame, manganese, zinco, bromo, arsenico, silicio, ecc.), vitamine B1, B6,
B12, C, D, H; principi antibiotici.
Purifica il sangue, antisettico, antiparassita, antielmintico, anti ulcera gastrica, anti
cancerogeno, ipotensivo, balsamico, anti nicotinico, ipoglicemizzante,
antireumatico, riduttore dei trigliceridi, toglie stanchezza, utile nei dolori, nelle
arteriosclerosi, normalizza il battito cardiaco ed accresce l’ampiezza del
battito stesso. L’abbinamento con carbone vegetale, funge da anti spasmodico
intestinale.
In piccole dosi è ben tollerato ed è un aroma nella cucina mediterranea. Aglio
ed acciughe pestati in pastetta da mangiare con pane e sidro di mele, possono
essere afrodisiaci per molti soggetti. Coloro che usano l’aglio non
saranno punti facilmente dalle zanzare. In vitro invece, l'effetto battericida
è stato riferito da parecchi autori.
Lo si trova anche sotto forma di succo, estratto idro alcolico, in compresse, in
capsule od ovuli per impedire il solito “alito da aglio”); come succo od
estratto, 15 gocce 2 o 3 volte al dì; in pillole od ovuli da 2 a 12 pillole od
ovuli oppure 2 o 4 spicchi di aglio al giorno sono uno dei più antichi rimedi
contro: infiammazioni in genere, intestinali, sia dei villi che della parete
viscerale, anche se queste sono croniche; parassiti (ossiuri ecc), funghi (candida ecc. –
vedi anche aceto di mele, mirra, estratto di semi di pompelmo e stevia), vermi e
verme solitario; previene la dissenteria; preventivo per l’arteriosclerosi.
I "principi attivi" conosciuti dell’aglio sono: olio essenziale
contenente principalmente bisolfuro di allilpropile, bisolfuro di allile,
trisolfuro di allile, solfuro di divinile, allilvinilsolfossido ed altri
polisolfuri allilici; tali sostanze volatili posseggono proprietà battericide
in vitro.
Altro componente con stesse caratteristiche è l'allicina (estere allilico
dell'acido alliltiosolfinico) che da anche il tipico odore.
Tra gli altri componenti trovati in letteratura (non sempre in seguito
confermati): la allisatina I e II, acido solfocianico, isosolfocianato di allile,
un glicoside (scoldinina A e B).
Le "proprietà" derivano anche e non solo dagli effetti di questi
composti solforati: azione vasodilatatrice, ben osservata quella cutanea,
l'aglio è un revulsivo secondo una vecchia dizione farmacologica, ossia contuso
e spalmato sulla cute genera un alone iperemico abbastanza esteso, fino ad avere
effetto "vescicatorio" con formazione di vescicole e flittene.
I principi dell'olio essenziale vengono eliminati dall'apparato respiratorio in
maniera predominante questo potrebbe spiegare il blando effetto fluidificante
mucolitico riferito.
Utile in: parassitosi intestinale, asma, enfisema, pertosse, tubercolosi,
influenza, raffreddori, malattie infettive, litiasi urinaria, stabilizza la
pressione sanguigna, vasodilatatore; abbassa il colesterolo; contro l’arteriosclerosi,
all’università di Berlino in Germania, si è visto che l’aglio scioglie
nelle arterie le minuscole placche di grasso e calcio che si depositano sulle
pareti.
Uno studio effettuato in 400 centri medici europei ha dimostrato su 2000
pazienti, che un principio attivo, la lacidipina, rallenta la progressione
dell’arteriosclerosi, molto di più dei farmaci usati in quella patologia.
Per uso esterno: piaghe, ulcere, calli, verruche, punture di insetti, scabbia,
tigna, sordità, dolori alle orecchie.
Anche le proprietà antisettiche potrebbero derivare da queste sostanze
(noto storicamente l'uso dell'aglio per proteggersi dalle pestilenze, mettendo
teste d'aglio nei lunghi “becchi” dei cappucci dei medici cinquecenteschi e
sopra tutto il fatto di legare sulle porte delle case le teste di aglio da
utilizzare ogni giorno come prevenzione delle malattie/vampiri), ma certamente
la quantità necessaria avrebbe fortissime controindicazioni (oltre che per
l’alito che sa di aglio) per l'azione irritante sulla mucosa gastrica.
Supposta anche una sua azione sulla tiroide, probabilmente inibendo la
“cattura” dello iodio.
Ipotensivo di valore. Azione balsamica a livello polmonare. Azione coadiuvante
del diabete.
Prevenzione dell’arteriosclerosi; infiammazioni catarrali, intestinali e contro
la dissenteria infettiva.
Attiva l’eliminazione dei metalli pesanti. Rafforza il sistema immunitario,
riduce il rischio delle malattie cardiache. Forte azione antielmintica.
Spiccata
azione batteriostatica, battericida, nelle affezioni dell’apparato
respiratorio e del tubo gastro enterico. Favorisce il metabolismo dei grassi in
quanto disinfiamma la mucosa intestinale.
Ovviamente con un intestino funzionante a dovere, il sangue prodotto sarà più
puro e i valori delle sostanze da esso trasportate adatti ad una buona
salute.
Per esempio è noto da sempre in Medicina Biologica, che l’aglio e la cipolla
crudi, assunti giornalmente e per tempi prolungati, mantengono una buona
circolazione ed allontanano le possibilità di infestazione da parassiti, dell’infarto e dei cancri, questo
sempre per il precedente postulato.
Per eliminare gli effetti dell’alito
cattivo, si può ricorrere al succo di biancospino ottenuto da foglie, fiori, e
frutti, che aiuta a regolarizzare il battito cardiaco; oppure assumerlo in
capsule gastroresistenti od ovuletti.
Per uso esterno: piaghe, ulcere, calli, verruche, punture di insetti, scabbia,
tigna, sordità, dolori alle orecchie.
Macerato d'Aglio
Pestare al mortaio 350 gr. di aglio biologico
pulito; a questa polpa di aggiungono 200 gr di alcol a 96°;
si chiude il barattolo a chiusura ermetica e li lascia in
frigo 10 giorni; poi si filtra e si rimette in frigo per 2
giorni, dopo di che' e' pronto da utilizzare anche per uso
esterno, massaggi su parti doloranti e/o traumi senza
ferite.
Viagra ? No grazie, basta
l'Aglio ! - (Italy) Campobasso, 20 Feb 2007
I molisani penultimi in Italia nel consumo di Viagra, grazie
all'alimentazione che include l'aglio.
A svelare i rimedi autoctoni della ventesima regione contro
il calo del desiderio sessuale e' la Coldiretti del Molise,
che spiega cosi' la scarsa vendita di pillole blu.
Secondo le ultime rilevazioni, nel Molise, si vendono 1.919
pasticche ogni mille uomini sopra i 40 anni: il dato piu'
basso del Paese dopo quello della Basilicata (1.308). La
media italiana, invece, e' di 3.345 pasticche (in testa il
Lazio con 4.803).
Secondo la Coldiretti "i molisani si avvalgono
normalmente, nella loro alimentazione delle proprieta'
afrodisiache dell'aglio consigliato come rimedio naturale
dalla tradizione rurale insieme a cipolle, peperoncino, ed
altri elementi della dieta mediterranea".
L'organizzazione di categoria cita anche un servizio
scientifico della Bbc trasmesso alcuni giorni fa, che ha
presentato l'aglio come un'alternativa naturale al Viagra.
"Il suo uso - aggiunge la Coldiretti - nella
medicina popolare ha una tradizione secolare. Oltre a tenere
vivo l'interesse per l'altro sesso gli sono riconosciute
molte proprieta' salutari: e' consigliato
contro mal di testa, infezioni
e malattie cardiovascolari, ma
soprattutto e' indicato come
disinfettante dell'intestino".
Ma, come in tutti i prodotti, c'e' aglio e aglio. Quello
locale, o made in Italy in generale, garantisce freschezza e
quindi maggiore efficacia. Attenzione, quindi, al prodotto,
manco a dirlo, cinese, egizio o turco, che rappresenta piu'
della meta' delle importazioni totali (25 milioni di chili).
Contro l'importazione selvaggia la Coldiretti Molise si
augura nella "ripresa dell'antica e tradizionale
coltivazione di aglio, un tempo tipica di alcune aree di
Isernia e Campobasso. Una occasione - secondo
l'organizzazione - da prendere in considerazione e da
sostenere". (AGI)
Commento NdR: cio' che viene indicato dalla Coldiretti, e'
giusto ma occorre precisare che l'assunzione dell'aglio DEVE
essere sottoforma di aglio fresco e quindi di spicchio
d'aglio e NON in forma (se si vuole ottenere i risultati per
la sessualita') di pastiglie, capsule, macerato, che invece
sono molto utili negli altri casi enunciati.
L'aglio per invecchiare meglio
Alcune forme molecolari dell'ossigeno (ROS reactive oxygen species)hanno un
ruolo molto pericoloso nei processi di invecchiamento e nelle malattie perche'
provocano modificazioni del DNA ,delle proteine e dei lipidi.
Gli estratti d'aglio invecchiati ,contengono antiossidanti capaci di prevenire
il danno.
Questi sono composti organo-solforici liposolubili tipici solo dell'aglio,flavinoidi
e selenio.
Gli estratti devono pero' subire un processo di invecchiamento di almeno 20 mesi
in cui vengono stabilizzate le proprieta' degli antiossidanti instabili come
allicin.
L'aglio, elimina ROS e favorisce gli enzimi antiossidanti, inibendo
l'ossidazione lipidica e riducendo i danni ischemici.
Protegge le cellule endoteliali dai processi che portano all'arteriosclerosi.
Si ha inoltre l'inibizione della trascrizione del fattore NF-kappa B,che provoca
immunodeficienza.
Protegge il DNA dall'attacco dei radicali liberi e difende dalle radiazioni
ionizzanti e dall'esposizione ai raggi UV.
In topi in cui sono stati prodotti sperimentalmente processi di
invecchiamento,si e' constatato che l'estratto determina un mantenimento dei
processi cognitivi ed un rafforzamento della memoria.
Tratto da: Journal of Nutrition 131 (3),2001
I
componenti dell'aglio uccidono i parassiti, funghi, batteri mutati in patogeni e/o quelli che
resistono ai piu' potenti antibiotici.
E' ormai noto che negli ospedali, ove i malati vengono "curati" con
farmaci e quindi sono immunodepressi, le infezioni pericolose dei pazienti
stanno crescendo a dismisura !
Quindi una buona cura a base di aglio (vedi qui sotto) e' da considerarsi
assolutamente adatta per tutti i malati; questo e' il dato che e' affiorato da
una indagine con test che hanno dimostrato come un componente dell'aglio l'allicina,
ha eliminato le varieta' di MRSA (Stafilococco Aureo) e tutte le nuove
mutazioni batteriche in "superbatteri e batteri estremi" che sono
intervenute nel corso degli anni proprio per l'uso di antibiotici.
Lo studio verra' pubblicato sul J.B.S (Journal Biomedical Science nel 2004 -
(fonte Indipendent, UK, 30 Dic. 2003)
Cura
dell'aglio da effettuare almeno una volta ogni 3 anni.
Estratto di Aglio:
350 gr di aglio pulito, si taglia a piccoli pezzi e lo si macina in un mortaio
meglio se di porcellana, con un batacchio di legno.
Alla
polpa si aggiunge 200 gr. di alcol a 96 gradi, si chiude il barattolo ove si
immette il tutto e lo si lascia macerare per 10 giorni nel frigo; all'undicesimo
giorno si filtra e si lascia riposare per altri 2 giorni nel frigo.
Posologia: si assume a gocce in max. 50 grammi di acqua o latte, meglio se
di pecora, prima
di ogni pasto, iniziando da 1
goccia al mattino, 2 gocce a mezzogiorno, 3 gocce alla sera, 4 gocce il 2°
giorno al mattino, 5 gocce il 2° giorno a mezzogiorno, 6 gocce il 2° giorno
alla sera ecc.ecc., aumentando ad ogni pasto fino a raggiungere le 15 gocce, poi
regredire di 1 goccia ogni pasto, dal 5° giorno fino a ritornare a 1 goccia al
10 giorno. In seguito assumere ad ogni pasto 25 gocce fino a finire la
pozione.AGLIO anti
Parassiti
(ossiuri, tenia ecc.) - Alla sera 30 minuti prima di
coricarsi:
Far bollire in un bicchiere di latte, da 1 a 3 spicchi di
aglio, per 7 minuti, lasciare in infusione per altrettanto
tempo, indi bere e masticare gli spicchi di aglio. Bere ogni
sera questo infuso per almeno 7 giorni, successivamente la 2°
settimana, passare ad un giorno si ed uno no; alla 3°
settimana, bere ogni 3 sere; alla 4° settimana una volta alla
settimana.
Assumere durante il giorno e dal primo giorno, delle
capsule di aglio e biancospino oppure di solo aglio, 9 capsule
- 3 alla volta per 3 volte al di', per 7 giorni; 2°
settimana, ridurre la quantita' di capsule di una, ogni volta;
3° settimana. ridurre di un'altra capsula, ogni volta, sempre
3 volte al di'; 4° settimana una sola capsula per 3 volte al
di'.
Importante dal primo giorno fare
clistere di caffe'o
di bicarbonato e/o di erbe gni
due giorni, per la prima settimana; 2° settimana fare fino
alla 4° una volta alla settimana quel tipo di clistere.
AGLIO URSINO - (Allium ursinum -
Fam. liliaceae)
Facilmente rinvenibile nei prati,
l'aglio orsino si riconosce oltre che
per le due foglie ovali per il forte
odore pungente di aglio che le stesse
emettono. Alta dai 20 ai 40 cm la pianta
fiorisce in primavera presentando dei
piccoli fiori bianchi uniti in una
specie di ombrella.
Utilizzazione: a scopo alimentare
l'aglio orsino può essere utilizzato
dalle foglie al bulbo. La raccolta va
fatta preferibilmente in aprile-maggio,
comunque prima della fioritura. Prima di
utilizzarla la pianta va privata della
radici e della pellicola che riveste il
bulbo.
Proprietà terapeutiche: diverse e
notevoli sono le proprietà dell'aglio
orsino, che può essere impiegato fresco
per combattere i dolori reumatici, i
catarri bronchiali, i vermi dei bambini.
Esso inoltre si propone come regolatore
del ritmo cardiaco in quanto è un
ipotensivo.
Contro i dolori reumatici consigliamo di
schiacciare 25 gr di bulbi in un mortaio
e mescolarli con 50 gr di olio di oliva
caldo assieme al succo di un limone.
Dopo aver bene amalgamato il tutto si
passi a massaggiare per 5-10 minuti la
parte indolenzita, quindi si ricopra la
stessa con una pezza di lana calda o un
termoforo.
Come regolatore del ritmo cardiaco e
ipotensivo si fanno macerare per 3
settimane 200 gr. di aglio in 350 gr di
acquavite ad alta gradazione in un vaso
di vetro ermeticamente chiuso avendo
cura di rimestare di tanto in tanto il
vaso. Trascorso il periodo prescritto si
versa il tutto in un litro di vino
bianco secco si lascia riposare per
altre 24 ore e si filtra per tela.
Uso: due bicchierini al giorno prima dei
pasti principali.
Impiego alimentare: il sapore rusticano
dell'aglio orsino apporta a minestre e
insalate un tocco insuperabile. Ecco la
ricetta per una saporita zuppa
all'aglio.
Ingredienti: 25-30 bulbi di aglio
orsino, due cipolle, una manciata di
prezzemolo, mezzo cavolo, olio, sale
quanto basta, pane di segale a piacere.
Preparazione: dentro una casseruola si
fanno soffriggere i bulbi d'aglio interi
con un dito d'olio di oliva e si levano
a doratura raggiunta. Si mettono quindi
nell'olio le cipolle finemente tagliate
e altrochè assumono una leggera doratura
si aggiunge la verza tagliata a strisce
e il peperoncino. Si copre il tutto con
un po' d'acqua calda e si fa cuocere a
fuoco lento.
Nel frattempo i bulbi d'aglio orsino,
precedentemente levati, si pestano in
mortaio e si aggiungono alla zuppa. Si
sala e si fa cuocere finché la verza non
sarà perfettamente cotta e si unisce il
prezzemolo tritato avendo cura di
mescolare bene. Si fa cuocere ancora
qualche minuto e a cottura ultimata si
versa la zuppa sul pane di segale che
avrete sistemato nei piatti a fette e in
bell'ordine.
Ecco, infine, come confezionare un
liquore d'aglio orsino dalle eccellenti
proprietà medicinali.
Ingredienti: 200 gr di bulbi di aglio
orsino, 180 gr di alcool a 95', 1 litro
di vino bianco secco.
Preparazione: Dopo aver privato l'aglio
orsino della pellicola esterna che
avvolge il bulbo, frantumatelo in un
mortaio di marmo e ponetelo a macerare
con l'alcool in un vaso di vetro
ermeticamente chiuso per una ventina di
giorni durante i quali avrete cura di
rimestare due volte al giorno (per far
ciò è sufficiente agitare un paio di
volte il vaso nel corso della giornata).
Trascorso il tempo prescritto versate il
tutto in un litro di vino bianco secco,
lasciate riposare per un giorno intero,
quindi filtrate e mettete in bottiglia.
Consumate fresco questo liquore
sorbendone mezzo bicchierino prima dei
pasti per regolarizzare i battiti
cardiaci ed abbassare la pressione
arteriosa. L'uso del liquore è pure
consigliato ai diabetici in quanto è
ipoglicemico, ossia abbassa il contenuto
degli zuccheri nel sangue. Per eliminare
l'alito cattivo lasciato dal suo uso,
masticate due grani di caffé torrefatto.
- Tratto da: veridicomo.org
AGRETTO o Crescione Inglese
(Lepidium sativum L.)
Coltivato nellantico Egitto è utilizzato come ingrediente per
certe vivande.
AGRETTI
Se pensate che siamo nell’epoca in cui
l’offerta di prodotti Food e' ai massimi
storici, dovreste vedere quanti alimenti
sono stati DIMENTICATI, sparendo per
qualche motivo dalle abitudini della
tavola.
È il caso degli
AGRETTI, un vegetale ricco di
vitamine e Sali, poverissimo di calorie
ma incredibilmente passato nel
dimenticatoio. Pensateci, quante volte
vi capita di mangiarne ? E' una verdura
alcalinizzante.
La salsola soda (detta anche riscolo,
barba di frate, barba del Negus o
agretto) è una pianta appartenente alla
famiglia
Chenopodiaceae (assegnata alle
Amaranthaceae dalla
classificazione APG). È una specie
di piccole dimensioni (massimo 70
centimetri), annuale, e possiede foglie
e fusto succulenti. È una pianta
alofita, e in quanto tale richiede
dei suoli ricchi di sale; cresce
abitualmente nelle zone costiere ed è
originaria del bacino del Mediterraneo.
Il loro ciclo di vita è annuale e sono
disponibili sul mercato nel periodo
primaverile ed estivo precoce.
È una pianta dai molteplici usi; è
edibile e viene perciò largamente usata
in cucina e veniva inoltre usata, in
passato, quale importante fonte di
soda (carbonato
di sodio), che veniva estratta dalle
sue ceneri dopo combustione.
ALBICOCCA
(Prunus Armeniaca, Rosacee) Contiene acqua al 85%, ricca in sali minerali, potassio,
magnesio, ferro, calcio, sodio, manganese, cobalto, cromo, fluoro e carotenoidi; ricche in
vitamine sopra tutto K; secca è lassativa, cruda è anti diarroica ed è considerata
energetica. Quelle secche contengono biossido di zolfo che viene aggiunto nella
conservazione per evitare che gli enzimi li facciano marcire. Si dovrebbe utilizzare al
posto di quel prodotto chimico, il passaggio rapidissimo in acqua bollente, questa tecnica
viene chiamata imbiancatura in quanto tende a rendere bianca lalbicocca seccata.
Molto nutritiva a completa maturazione, antianemica, rinfrescante, rigeneratrice
del tessuto nervino.
ALFA -
ALFA (Medicago
sativa, Leguminose)
detta anche Erba medica e' una pianta erbacea perenne
ed e' ricca fonte di fitonutrienti, betacarotene, clorofilla,
octacosanolo, minerali e vitamine ed è costituita dal 50% di proteine;
è stata per millenni il segreto della longevità di alcuni
animali per l'alto contenuto in minerali, vitamine, proteine
ed enzimi.
Il nome arabo
"alfa-alfa" significa padre di tutti i cibi. L'erba medica
e' stata impiegata generlamente come alimento per gli
animali erbivori ed i ruminanti. E' un'eccellente
alimento per bovini e vacche da latte.
E' una delle piante piu' antiche della famiglia dei legumi e
sembra accertato che la il segreto del suo elevato valore
nutritivo risieda nel fatto che le radici scavano in
profondità nel terreno, alla ricerca dei MINERALI sepolti
sotto la radice del suolo.
Il sistema a radici profonde dell'erba medica permette alla
pianta di assorbire sostanze nutritive dal profondo
del suolo. Questo sistema di nutrizione profonda fornisce
alla pianta proteine (possiede il 18% di proteine, 5% in più
delle uova e 15% in più del latte), beta carotene,
vitamine, minerali, enzimi, cumestrolo, isoflavoni e
fitoestrogeni, e gli alcaloidi asparagina e trigonellina.
Le foglie contengono cumestani, isoflavoni, acidi fenolici,
minerali (calcio, fosforo, zinco, rame, selenio, silicio) e
vitamina K.Tonico, dà buon
appetito ed aumenta la capacità digestiva; elimina la stitichezza e combatte
lacidità, rinforza unghie e capelli.
Le parti aeree contengono anche
cumestrolo (la cui struttura è simile a quella dell'estradiolo,
ha proprietà estrogene).
Contiene saponosidi, eterosidi,
proteine,
soflavoni, cumestrolo, medicagolo
e cumarine complesse la cui struttura si avvicina a quella
di un ormone estrogenico: lo stilbestrolo.
Queste sostanze naturali ormono-simili vanno direttamente a
regolarizzare la produzione ormonale naturale del corpo;
viene apprezzata
per rivitalizzare un organismo affaticato, ma anche per
rinforzare unghie e capelli.
ALFA-ALFA (medicago sativa): Utile per rinforzare e
stimolare il sistema
immunitario con il mirato effetto dell’’accelerazione
nella ricostruzione delle cellule morte dei tessuti,
fino alle cellule celebrali; questa sostanza ha fatto
rilevare una inattesa rivitalità di organi celebrali
e nervosi. La quantità, la frequenza ed il fabbisogno del
preparato, va verificato a seconda dello stato di salute
della persona che lo deve assumere.
L’ALFA-ALFA va sospeso in caso di presenza d’infezione
batterica, per poi essere ripreso alla sua avvenuta
rimozione.
ALFA-CARRUBO: E’ il connubio dell’ erba medica e del
Carrubo, la cui farina è impiegata
anche come prodotto base per l’alimentazione dell’
infanzia; stimola il rinvigorimento e la crescita dei
capelli oltre a fornire energia al soggette che se ne
nutre. Va assunto per tre o quattro mesi, a venti
gocce giornaliere prese in 3 volte (7 alla volta) dopo i
pasti.
ALGHE Esse
si dividono grosso modo in Alghe di acqua dolce senza iodio e quelle di mare che lo
contengono. Esse sono di vari colori: verdi, azzurre, brune, rosse.
Si chiamano, Laminaria Digitata (Kombu Bretone), Laminaria Saccharina (Kombu
Royal), Himanthalia Elongata (cornetto di mare), Porphyra Sp. (Nori), Ulva Sp. (lattuga di
mare), Palmaria Palmata (Dulse), Undaria Pinnatifida (Wakame); Clorella,
Spirulina, Phytomatolithon, Klamath, Focus, ecc.
Di alghe ve ne sono circa 20.000 specie; esse sono spesso indispensabili nelle micro diete, con i fermenti lattici multi batterici per regolare
intestino, metabolismo, nutrizione e potere osmotico della mucosa intestinale. Una delle
caratteristiche è che una volta ingerite creano
una reazione basica nellintestino.
La vita sulla Terra si è formata nellacqua di mare con il contributo dei
batteri e le alghe sono state fra le prime forme di vita vegetale. Sono ricche di
minerali, vitamine, amminoacidi, pigmenti, cellulosa, peptidi, lipidi, protidi, glucidi.
Il loro alto contenuto in minerali è stato preparato dalla natura da millenni
secondo le leggi che regolano i vari sinergismi e gli antagonismi fra di essi (potere
chelante), che ne condizionano lassorbimento, quindi lalga con i suoi giusti
ordini nella miscelatura fra i vari minerali e vitamine presenti, rappresenta fra i cibi
più adatto assieme alla frutta, alla verdura cruda ed ai cereali, per regolare il potere
nutrizionale dellorganismo umano ed animale; esse servono benissimo anche per la
preparazione del compostaggio per lagricoltura naturale biologico e
biodinamica.
Dato che le carenze di minerali e vitamine nellorganismo per gli antagonismi
ed i sinergismi fra di essi, determinano negli organismi anche umani, qualsiasi malattia,
poter regolare e normalizzare i giusti rapporti fra di essi, è la PRINCIPALE VIA da
seguire per recuperare la Salute compromessa in qualsiasi caso.
Esse si trovano sotto forma di vegetale intero, da cucinare, micronizzate in
polvere (capsule), in compresse, in preparati liquidi (sono i più consigliati).
Per la preparazione in cucina come pasto, occorre tenere presente che bisogna
preventivamente controllare il loro contenuto (alghe brune) tossico, esempio: mercurio
(metallo tossico e pericoloso) che facilmente è presente nelle alghe di mare acquistate
in negozi anche specializzati.
Quelle verdi contengono Clorofilla, pertanto aiutano anche la sintesi clorofilliana
del corpo umano.
Possono essere utilizzate a tutte le età in dosi variabili.
Per quelle di lago la presenza dei metalli pesanti è molto meno frequente che in
quelle di mare, ma deve essere tenuta comunque in considerazione per gli eventuali
controlli da fare.
Per quelle micronizzate in capsule, compresse, liquidi, da utilizzare come
integratori assieme alle micro diete - vedi Protocollo della Salute
- si presume che le varie case di produzione si
siano attivate per conoscere il loro eventuale contenuto tossico evitando di preparare i
prodotti solo con quelle preventivamente controllate.
I Pigmenti contenuti nelle alghe permettono luso anche in agricoltura, quando
i terreni sono stati depauperati dagli ingrassi chimici; esse sopravvivono in tutti gli
ambienti (pH) e riescono a raddrizzare ogni tipo di terreno (i liquidi dei corpi)
fisiologico e sono ad alto contenuto proteico.
Le alghe tendono a togliere il desiderio del mangiare e
disinfiammano anche la
mucosa gastrointestinale.
Vanno assunte quasi sempre tra o prima dei pasti, (a digiuno) in certi casi nei
quali la loro digestione si presenta difficile, si consiglia di assumerle con dei fermenti
lattici.
Le Alghe vengono chiamate la Pappa Reale vegetale, ecco perché vengono consigliate
come tonico in tutti i casi di debolezze fisiche o psichiche. Le dosi normalmente sono
indicate dalle case che le commercializzano.
Bisogna comunque fare attenzione alle reazioni individuali e ridurre od aumentare
le dosi, se necessario.
Esse aiutano anche tutti i processi di eliminazione delle tossine (anche metalli
pesanti); aiutando i processi renali il corpo si asciugherà dai liquidi eccedenti.
Alghe Verdi- Azzurredel Lago KLAMATH (L’ultimo
supercibo selvatico del pianeta)
Conosciute da sempre
nella medicina orientale per le loro numerose proprietà terapeutiche, le verdi
azzurre erano usate da popolazioni di tutti i continenti come importanti e
fondamentali alimenti.
I guerrieri Aztechi consideravano la spirulina, che cresceva selvatica nel lago
Texcoco, come il segreto della loro forza.
Negli ultimi decenni, il ritorno delle alghe verdi azzurre come supplementi
nutrizionali naturali è avvenuto in concomitanza con l’impoverimento sempre
più accentuato dei terreni agricoli e dei cibi.
Assieme all’inquinamento di aria, acqua e cibi, il crollo del potere nutritivo
degli alimenti è la causa fondamentale dello sviluppo della tipica malattia
moderna, la malattia degenerativa.
Le funzioni metaboliche, energetiche e immunitarie di un organismo malnutrito (e
proprio di questo si tratta, paradossalmente, nelle opulente società dello
spreco in cui viviamo) tendono progressivamente a degenerare.
All’inizio i sintomi sono disturbi come ansia e depressione, stanchezza,
invecchiamento precoce, influenze e raffreddori costanti, allergie, ecc., ma con
il tempo questi disturbi tendono a diventare gravi patologie degenerative
(cardiopatie, tumori, Alzheimer, osteoartriti, ecc.).
Una prima risposta è stata lo sviluppo degli integratori alimentari, che però
non sono riconosciuti come alimenti dal nostro organismo, e sono dunque
scarsamente assimilabili.
Una risposta più convincente sembra essere quella dei “nutrient dense
suoperfoods” (supercibi densi di nutrienti), cibi naturali che hanno
mantenuto caratteristiche nutrizionali superiori.
Nell’ambito di questi supercibi, che includono germogli, erbe di cereali,
prodotti dell’alveare, ecc. le alghe verdi
azzurre occupano un posto di primaria importanza. Esse sono infatti, sin
dall’inizio della vita su questa pianeta, la base di tutta la catena
alimentare, e forniscono dunque da sempre l’intero corredo nutrizionale a
tutti gli organismi viventi superiori.
Alghe Kelp: (fam. Lessoniaceaee -
Laminarie) Alghe brune, Parti usate il tallo
Sono caratterizzate da un pigmento bruno (fucoxantina)che
nasconde il colore verde della clorofilla, da non confondere
con il Fucus Quercia Marina; e’ originaria dell'Oceano
Pacifico
L'Alga Kelp ha un contenuto maggiore in iodio rispetto al
Fucus vesciculus
Contiene: minerali (iodio, potassio, sodio, calcio, ferro,
magnesio, cloro), polisaccaridi (alginati, lucani, pectine,
mucillagini), aminoacidi, vitamine (vitamina K), acido
alginico, mucillagini, ( responsabili del senso di sazietà)
Utile in: coadiuvante nelle diete dimagranti, nel
metabolismo, obesità perche’ favorisce la perdita di peso,
per il sistema immunitario, per la cellulite,
ipotiroidismo, stanchezza mentale.
Peri il suo alto contenuto in iodio e’ utile nel
funzionamento della tiroide (da NON utilizzare agli
iper-tiroidei), per regolare il metabolismo e permettere di
bruciare i grassi in eccesso, aiuta a mantenere sani i
capelli, unghie ed i denti.
Dona senso di sazietà, aiuta a moderare lo stimolo della
fame.
La presenza della vitamina K ha un leggero effetto drenante
e aiuta nella cellulite e nei processi di rallentamento
dell'invecchiamento.
La presenza di alginati, acido alginico e mucillagini
aiutano a ridurre l'assorbimento di grassi, carboidrati e
proteine a livello intestinale, con una leggera azione
ipocolesterolemizzante. Le mucillazioni svolgono anche una
azione antinfiammatoria a livello della mucosa
gastrointestinale.
Uso Esterno: usata in la polvere, impacchi sul cuoio
capelluto per contrastare la seborrea
Controindicazioni: per l'alto contenuto in iodio si
sconsiglia agli ipertiroidei, non somministrare in
gravidanza ed allattamento
Le microalghe
commestibili più diffuse sono Spirulina, Clorella e Klamath. spirulina e
clorella sono ottimi alimenti, certo di gran lunga superiori agli integratori
fatti dall’uomo.
Tuttavia esse sono solo i parenti poveri delle loro progenitrici selvatiche.
Questo perché, a causa della
distruzione de-gli habitat naturali in cui crescevano spontanee, tutta la
spirulina e tutta la clorella oggi reperibili sono coltivate in stagni
artificiali con l’aggiunta di fertilizzanti.
La Klamath è a tutt’oggi l’unica microalga selvatica commestibile, ed è
dunque l’erede diretta di quella spirulina selvatica che costituiva il segreto
della vitalità e
della forza dei guerrieri Aztechi. La Klamath prende il nome dal lago Upper
Klamath, in Oregon, collocato all’interno di uno straordinario scenario
naturale protetto.
Questo lago dalle acque purissime (l’unica città si trova all’estremità
meridionale del lago, e i suoi scarichi vanno verso il mare) offre condizioni
ideali per lo sviluppo dell’alga,
incluso un fondo caratterizzato da depositi minerali organici che arrivano fino
a 10 metri di altezza !
Il risultato è un supercibo selvatico dalle caratteristiche nutrizionali
uniche:
Oltre 30 minerali e oligoelementi; oltre ad essere la massima
fonte di calcio, le Klamath contengono lo spettro completo di quei minerali
traccia essenziali alla salute.
12 vitamine. Oltre ad un alto contenuto proporzionale di vit. C e vit. E,
le Klamath posseggono il gruppo completo delle vitamine B in elevate quantità,
tra cui il 200% del RDA di vitamina B12 in soli 1,5 grammi.
20 aminoacidi e 70% di proteine comple-te. La Klamath è l’unico cibo
in assoluto che contiene tutti e venti gli aminoacidi ! La proporzione dei suoi
8 aminoacidi essenziali è praticamente identica a quella ritenuta ottimale per
il corpo umano, il che rende le sue proteine più assimilabili delle stesse
proteine animali, e rende i suoi aminoacidi efficaci precursori dei
neurotrasmettitori. E’ anche per questo che le Klamath hanno sempre dimostrato
una straordinaria efficacia in tutte le problematiche neurologiche e
neurodegenerative.
Antiossidanti. Oltre a numerosi pigmenti antiossidanti, la Klamath
ha un elevatissimo contenuto di betacarotene, perfettamente assimilabile e
potenziato da ben altri 14 carotenoidi (la ricerca scientifica ha ormai
dimostrato che è solo l’insieme dei carotenoidi, e non il betacarotene da
solo, ad avere efficacia antiossidante e immunostimolante).
Acidi grassi essenziali. La membrana cellulare della Klamath è
un’ottima fonte di Omega 3 e Omega 6, quest’ultimo nella forma
ottimale di GLA. E’ anche per questo che la Klamath contribuisce a ridurre i
depositi dì colesterolo e trigliceridi, e favorisce la salute del sistema
nervoso e del sistema cardiocircolatorio.
Proprietà
nutriterapiche
Le proprietà
nutriterapiche della Klamath derivano dall’insieme dei suoi numerosi
nutrienti, e soprattutto
dallo loro perfetta sinergia, che ne sviluppa esponenzialmente le proprietà di
ciascuno.
La ricerca scientifica ha ormai stabilito in maniera inequivocabile che per
stare in salute occorre assumere non tanto grandi quantità di uno o pochi
nutrienti, quanto piuttosto la più ampia sinergia nutrizionale, se possibile da
fonti naturali.
Oltre a ciò, non bisogna dimenticare il carattere selvatico della Klamath. I
guaritori di tutte le culture tradizionali hanno sempre preferito utilizzare
cibi e piante selvatiche raccolte sulle montagne.
Le piante selvatiche hanno più forza vitale e dunque più resistenza agli
attacchi esterni.
Gli insetti preferiscono gli alimenti coltivati a quelli selvatici e,
analogamente, parassiti, virus e batteri che infettano il corpo umano penetrano
più difficilmente in ambienti nutriti da cibi selvatici.
I benefici più comuni sperimentati da chi consumi regolarmente le Klamath vanno
dall’aumento dell’energia e della vitalità fisica ad una maggiore lucidità
mentale; dalla diminuzione radicale dello stress a veri e propri effetti
antidepressivi; da un significativo potenziamento del sistema immunitario alla
normalizzazione del metabolismo dei grassi; dalla diminuzione del peso ad un
ra-dicale ringiovanimento della pelle e di tutto l’organismo; dal
miglioramento dell’Alzheimer a quello delle epatiti.
Da alcuni anni, importanti centri universitari nordamericani hanno iniziato a
promuovere ricerche scientifiche mirate, che hanno in effetti confermato gli
effetti appena citati ad un livello terapeutico più profondo. Questi studi
hanno dimostrato che la Klamath è probabilmente il più potente
immunoregolatore; che essa riesce a ridurre rapidamente e in misura
significativa i tassi di colesterolo e trigliceridi; che può curare la quasi
totalità dei traumi cerebrali curabili; che costituisce uno dei più potenti
antiossidanti conosciuti 1 . by Dr.
Stefano Scoglio
(1) Per i primi due studi,
vedi G.S. Jensen et al., JANA, Vol.2, n.3, 1999, 50-58; R.I. Kushak, JANA,
Vol.2, n°3, 59-65. Lo studio sui traumi cerebrali è stato presentato al World
Congress on Brain Injury; quello sulle proprietà antiossidanti è stato
realizzato dal prestigioso Linus Pauling Institute
Le
microalghe selvatiche del
lago Klamath, lago incontaminato incastonato nella zona vulcanica delle Cascade
Mountains, sono un supercibo completo e perfettamente assimilabile.
Come spiega Karl Abrams, questo alimento primordiale ha un'eccezionale dotazione
nutrizionale: 65% di proteine nobili; tutti e 20 gli aminoacidi, di cui gli 8
essenziali nelle proporzioni ideali per l'assimilazione umana [1]1
; un ampio spettro di minerali e
oligoelementi chelati in modo naturale (oltre 30); una dotazione completa di
vitamine, con un ele-vato tenore di vitamine del gruppo B, e in particolare
della sempre più rara B12; un ricco corredo di
enzimi e pigmenti antiossidanti, dalle potenti fitocianine ai suoi numerosi
caroteni;
una
buona dotazione di acidi grassi polinsaturi, inclusi i rari e fondamentali omega
3 [1].
Una tale completezza e densità nutrizionale non può non avere effetti
profondamente rigenerativi e terapeutici.
Dopo vent’anni di costante crescita mondiale, basata sul passaparola di
centinaia di migliaia di consumatori che affermano di aver ottenuto risultati
straordinari, finalmente alcuni studi scientifici hanno iniziato a testare le
proprietà dell’alga in maniera rigorosa. Si tratta di studi eseguiti secondo
i più stretti canoni della ricerca scientifica (randomizzazione, placche,
controllo a doppio cieco, ecc.), pubblicati su riviste peer reviewed (con
lettura anonima eseguita da studiosi indipendenti).
Sistema immunitario
In
uno studio preliminare svolto presso l’Università di Montreal, si è visto
che entro 2 ore dall’assunzione di appena 1,5 g di Klamath, si produce
nell'organismo una rilevante mobilizzazione delle cellule immunitarie NK
(natural killer cells) [2].
Lo studio è stato poi ripetuto su un campione più ampio. La capacità della
Klamath di attivare in modo rapido e in misura cospicua le cellule immunitarie
è stata confermata, e ha mostrato che l'attivazione interessa tutte le cellule
immunitarie, incluse i linfociti T e i linfociti B.
Lo studio ha messo in evidenza come questa attivazione non sia diretta, ma
avvenga tramite il sistema comunicativo intestino/cervello, e ciò è di estrema
importanza perché dimostra come
la
Klamath sia non tanto un immunostimolante quanto un immunoregolatore, e sia
quindi efficace anche nelle patologie allergiche e autoimmuni sempre più
diffuse. Questi studi collocano la Klamath al vertice delle sostanze naturali
benefiche per il sistema immunitario [3].
Acidi grassi, colesterolo,
trigliceridi
In
uno studio svolto presso la prestigiosa Harvard Medicai School, si è dimostrata
la capacità della Klamath di normalizzare il metabolismo degli acidi grassi,
riducendo al contempo colesterolo "cattivo" e trigliceridi.
La Klamath è ricca di omega 3, che oltre a essere gli acidi grassi più
importanti nella normalizzazione del metabolismo lipidico, sono anche i più
rari, trovandosi solo nei pesci grassi.
Lo studio ha sottoposto 32 topi a 4 diete diverse per un mese: 1) standard, con
il 5% di olio di soia; 2) priva di acidi grassi essenziali, con il 3% di olio di
cocco; 3) priva di acidi grassi essenziali e con il 10% di AFA; 4) priva di
acidi grassi essenziali e con il 15% di AFA.
I topi nutriti con la dieta n° 2 hanno mostrato un’assenza di acido
linolenico (LNA) nel plasma.
Tuttavia, l'integrazione con l’alga ha prodotto lo stesso livello di LNA del
gruppo di controllo (dieta standard), insieme a livelli di acido
ecosapentaenoico (EPA) e docoesaenoico (DHA) significativamente superiori
rispetto alla dieta standard, e a una radicale diminuzione dell'acido
arachidonico, il grasso “cattivo” che è all’origine dei processi
infiammatori e degenerativi nell’organismo. È da evidenziare il fatto che
questi effetti profondi sono spiegabili solo in parte con il contenuto in Omega
3 dell’alga, e vanno dunque attribuiti alla sinergia dei
suoi numerosi costituenti.
Indipendentemente
dalla spiegazione oggettiva, comunque, l’integrazione con il 10% e il 15% di
AFA ha diminuito il colesterolo rispettivamente al 54% e addirittura al 25% dei
livelli riscontrati nel gruppo di controllo; e risultati simili sono stati
ottenuti anche in relazione ai trigliceridi
Permeabilità intestinale (4)
In
uno studio svolto presso l'Università del New Mexico, si è dimostrata la
capacità della Klamath, verificata tramite il test del lattulosio/mannitolo, di
restaurare la normale permeabilità intestinale dopo un solo mese di assunzione.
Si tratta di un risultato di estrema importanza perché la permeabilità
intestinale compromessa è concausa della maggior parte delle patologie, poiché
l'incapacità di trattenere i nutrienti e di espellere le tossine da parte
dell’intestino porta a una progressiva degenerazione dell’organismo, e
dunque alle patologie degenerative, e in tempi brevi a quelle allergiche e
autoimmuni [5].
Fino a oggi, nessun’altra sostanza ha mai dimostrato di poter restaurare la
normale permeabilità intestinale, tanto meno in tempi così rapidi.
Funzionalità neurocerebrale
Una
delle aree nelle quali la Klamath ha sempre prodotto risultati sorprendenti per
gli stessi terapeuti è quella neurocerebrale. In uno studio preliminare svolto
sempre presso l'Università del New Mexico e che ha utilizzato i test cognitivi
P300 e Baer, si è dimostrata la capacità dell’alga di restaurare la normale
integrazione delle diverse aree cerebrali in individui affetti da problemi
neurodegenerativi. Questo studio ha confermato in prima istanza i successi
riportati da diversi medici americani su patologie come l'Alzheimer.
La stessa équipe di scienziati ha ripetuto lo studio per testare la capacità
dell’alga di curare i traumi cerebrali moderati.
I
risultati sono stati notevoli: l’alga ha dimostrato di poter curare tali
traumi in sole 6 settimane, con un tasso di successo del 95%, contro il 70% in 6
mesi delle terapie farmacologiche standard [6].
Conclusioni
Altri
studi sono attualmente in corso, tra cui uno molto importante del Linus Pauling
Institute sul potere antiossidante delle Klamath, ma questi sono già
sufficienti a chiarire l’importanza di questo supercibo selvatico nel
rigenerare le più diverse funzioni metaboliche e organiche.
Il potere rivitalizzante della Klamath propone questo supercibo anche come
ottimo coadiu-vante di terreno nelle terapie omeopatiche e fitoterapiche.
Bibliografia
[1]
K. Abrams: Le Alghe per la Salute, Tecniche Nuove, 1999, p. 35. Egli riporta
il risultato di un test secondo cui le proteine della Klamath sono assimilabili
al 73%, contro il 37% e il 20% rispetttivamente di Spirulina e Clorella, e solo
il 18% delle carni rosse.
[2]
Manoukian R, et al.: "Effects of the blue green algae Aphanizomenon Flos
Aquae on human natural killer cells", in Savage, L, ed., Phytoceuticals,
IBC Library Series, 1998, 233-41.
[3) Gitte J. Jensen, et al.: "Consumption of Aphanizomenon Flos Aquae Has
Rapid Effects on the Circulation and Function of Immune Cells in Humans", Journal
of American Nutraceuti-cal Association, Voi, 2, n° 3, Jan. 2000, pp. 50-8,
[4] Rafail I, Kushak, et al.: 'Favorable Effects of Blue Green Algae
Aphanizomenon Flos Aquae on Rat Plasma Lipid", Journal of the American
Nutraceutical Association, Vol. 2, n°3, Jan2000, pp.59-65.
[5]
Citato in C. Drapeau, N. Solomon, Optimal Health Journal, August 1998, in attesa
di pubblicazione.
[6] Atti 3°
Worid Congress on Brain Injury, 1999.
ALGA
Laminaria digitata -
(Laminaria digitata) Alghe brune
frequenti nelle coste dei mari del Nord
che formano vistose foreste sottomarine,
possono raggiungere anche i 25 metri di
profondità. Si usa la Pianta intera.
Si chiama "digitata" o japonica - kombu
a seconda della provenienza
Proprietà e indicazioni: Utilizzate da
millenni nella medicina popolare
asiatica (cinese indiana ecc.) per
curare febbri, eczemi, ferite, malattie
epatiche, calcoli al fegato, gotta,
problemi mestruali, scabbia, tumori,
recentemente è stato dimostrato che i
derivati delle alghe marine inibiscono
la crescita delle cellule tumorali e
svolgono una azione antivirale anche per
l'AlDS.
E’ anche utile per controllare i livelli
del
colesterolo e l'ipertensione.
Per la loro ricchezza di vitamine,
minerali soprattutto calcio, potassio,
magnesio, iodio, fosforo, vit. A, B 1,
B2, Niacina, C, è da sempre utilizzata
come alimento sia nel Nord Europa
(Bretagna) che in oriente dove la
Laminaria Japonica -
Kombu è considerata utile in caso di
sclerosi,
artriti,
iper e ipotensione, negli squilibri
ghiandolari, malattie
polmonari e
cardiovascolari, nell'ipotiroidismo
e come prevenzione nelle
malattie degenerative.
Bibliografia:
1 - A.Y Lcung S.Foster"Enciclopedia
delle piante medicinali utilizzate neuli
alimenti nei farmaci nei cosmetici" Ed.
Apoire
2 - Peter Matse Bradford "l'arte di
cucinare le alghe" Macro edizioni
3 - Ernesto Riva "L'universo delle
piante medicinali" Ghedina e Tassotti
editori
4 - E Mearelli M. Scrionani "Sistema
immunitario e fitoterapia" Ed. Planta
Medica
ALGHE - Transgeniche
per natura
Queste alghe sono vere e proprie calamite genetiche in
grado di riciclare i geni degli altri esseri viventi. Lo
studio italo-franco-americano su
Nature.
Le
diatomee, microscopiche alghe che si trovano in acqua
dolce e salata, hanno integrato nel loro
genoma il DNA di
diverse specie. Lo indica uno studio internazionale cui
hanno collaborato l’École
Normale Supérieure (Francia), la
Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli (Italia) e il
Joint Genome Institute (Usa). La scoperta, pubblicata su
Nature, è stata possibile grazie al sequenziamento
del genoma di un’alga, la
Phaeodactylum tricornutum, e al suo confronto con quello
della
Thalassiosira pseudonana.
Le
diatomee,
organismi unicellulari, hanno caratteristiche uniche:
effettuano
fotosintesi come le piante (cioè producono zuccheri
usando luce solare, acqua e
anidride carbonica atmosferica), producono urea (molecola
contenente
azoto) come gli animali, e sono racchiusi in una teca
silicea (la cui nano-struttura varia da specie a specie)
come nessun altro organismo. Contribuiscono in maniera
significativa al contenimento dell’effetto
serra, grazie alla cattura della
CO2 e sarebbero le produttrici del 20 per cento dell’ossigeno
che respiriamo.
I risultati del confronto genetico tra P. tricornutum e T.
pseudonana mostrano che, nonostante il percorso evolutivo
relativamente breve (iniziato circa 180 milioni di anni fa),
la divergenza genetica tra le due specie (separatesi 90
milioni di anni fa) è notevole: circa il 40 per cento del
loro genoma differisce. Entrambe le specie hanno accumulato
più di trecento geni provenienti da batteri, probabilmente
alla base di meccanismi vantaggiosi relativi alla gestione
degli elementi nutritivi, come il
carbonio organico e l’azoto.
Lo studio dimostra per la prima volta il trasferimento
orizzontale di geni batterici nelle diatomee. Questo evento,
rarissimo in altri organismi, avviene molto frequentemente
nelle alghe unicellulari. “Per questo”, spiega Chris Bowler,
uno degli autori, “le diatomee sono organismi transgenici
per natura, capaci di assorbire il meglio degli altri esseri
viventi”. (i.n.)
Tratto da: galileonet.it
ALGA SPIRULINA
o
Alga Blu; e' un'alga di acqua dolce, è stata trovata nel lago di Tchad ed in quelli
messicani. Caratteristica principale della sua composizione chimica è la
ricchezza di proteine (55%) e di amminoacidi; importante è la presenza di
carotenoidi e di acidi grassi essenziali (acido gamma-linoleico).
Contiene
elementi essenziali come la vitamina A, gruppo B, G ed E e minerali soprattutto
ferro, calcio e betacarotene. I suoi fitonutrienti come la clorofilla, i
polisaccaridi e la ficocianina, della quale è l'unica fonte naturale,
garantiscon ad essa proprietà di utilità nei
casi
di astenia, anemia, stanchezza, convalescenza, antiossidante, disintossicante e
depurativa anche dei reni.
ALGA Ecklonia cava, quasi nessuno la consuma al
di fuori di certe comunita' di pescatori
giapponesi, per il resto del mondo e'
un'alga quasi sconosciuta.
E' un antiossidante universale per
eccellenza; utile nei problemi di
erezioni ritardate o ridotte, aiuta il
rinnovamento cellulare delle pareti
arteriose e venose e disincrosta dalle
pareti, il calcio ed i grassi che vi
aderiscono, formando le cosiddette
placche, disinfiammandole; aiuta la
sintesi della vitamina D dai raggi
solari ed e' utile in moltissimi altri
problemi di salute.
ALLORO (Myrica
Cerifera)
Potente germicida specie se associato a Zenzero; utile nelle tonsilliti se usato in
gargarismi; anti spasmodico, stimola la digestione, leggero rubefacente.
ALOE VERA
(Aloe vera L.) Polvere, Foglie, Succo
L'aloe vera (Arborescens e/o Barbadensis) sono ricchissime di proprietà
terapeutiche.
Essa è un alimento nutrizionale molto ricco di vitamine, minerali, mono e
polisaccaridi, amminoacidi essenziali, enzimi ed altre sostanze. Capacità depurative e
disintossicanti per l'organismo spazzando via le cellule morte, rigenerandone di nuove e
favorendo quindi tessuti più sani, accelera la guarigione di ogni tipo di ferite,
lesioni, ulcere. Leggermente lassativo, purgativo nella stitichezza cronica; tonico, amaro, favorisce
il deflusso della bile e stimola lappetito.
Molto utile nelle candidosi e nelle afte
buccali, quindi anche nelle forme allergiche, oltre al
cancro ed alle altre
malattie.
Ha un generale effetto benefico su tutto il sistema gastrointestinale: tra le altre
cose alcuni ricercatori hanno notato che l'aloe penetra nelle pareti del sistema
digerente, ripulendolo da batteri nocivi ed aiutando il riordino della flora batterica
intestinale; riduce le infiammazioni ed aumenta la capacità di assorbimento dei
nutrienti. Riduce i livelli di colesterolo
del siero sanguigno e la frequenza di attacchi di angina nei cardiopatici. In generale
l'aloe vera sembra esercitare un'influenza molto positiva sul sistema immunitario con
effetti stimolanti e riequilibranti, aiuta a ristabilire l'equilibrio dei linfociti T e B.
Ha anche proprietà anti infiammatorie, naturale antisettico, antibiotico, antibatterico e
funghicida, idratante ed anti invecchiamento.
Queste sono soltanto alcune delle proprietà di questa pianta e si può aggiungere
che aiuta a mantenere per riflesso anche fegato e reni in buone condizioni e corregge le
disfunzioni epatiche.
Tutte queste informazioni ed altre ancora più dettagliate le puoi trovare su un
libro che s'intitola "L'Aloe" di Alasdair Barcroft, edizioni Hermes,
I migliori risultati si ottengono prendendo da uno a due cucchiaini da tavola di
succo a stomaco vuoto prima dei pasti e/o prima di coricarsi. Il succo vivente ha un
sapore unico, frizzante, simile a quello del limone.
Per uso generale e pronto soccorso: applicare con un batuffolo ben impregnato di
cotone su contusioni muscolari o di legamenti, gonfiori, infiammazioni o distorsioni; di
grande utilità inoltre come pronto soccorso o trattamento generale per bruciature
secondarie, infiammazioni della pelle, scottature da sole o ferite (massaggiare, quando è
possibile, sulle aree affette facendo penetrare o fasciare con garza impregnata di Aloe
vera facendo poi un impacco di ghiaccio intorno alla fascia).
Applicare 1 o più volte al giorno, secondo necessità.
Il succo vivente viene velocemente assorbito cosicché non interferisce con nessun
altro trattamento.
Se usata in forti dosi è controindicato nelle gravidanze o nel periodo mestruale,
nelle emorroidi in caso di enterocolite, stati infiammatori dellappendice, vescica e
del rene. Non dà alcuna reazione allergica e non macchia vestiti o lenzuola.
Info sull'Aloe in genere:
Le piante del genere Aloe hanno molteplici proprietà, dovute alla presenza
di composti fitochimici presenti nelle foglie.
Occorre anche fare una netta distinzione: esistono specie non tossiche
e specie tossiche.
Le spp. A. Vera, A. Arborescens, A. Ferox sono commestibili, anche se
molto amare.
Sono ricche di polisaccaridi solubili ad alto peso molecolare; sono forti
stimolanti del sistema immunitario, presenti principalmente nel gel che
si trova nella parte centrale della
foglia, di glucosidi antrachinonici
che sono presenti nella parte intermedia della foglia, tra il gel centrale e la
cuticola esterna, che hanno proprietà di induzione di apoptosi nelle cellule
tumorali e sono dei discreti lassativi; buon apporto di sali minerali,
oligoelementi, enzimi, vitamine, ecc.
I glucosidi antrachinonici - tra cui l'Aloina e l'Aloe Emodina - sono
responsabili del sapore amaro della pianta. Sono leggermente tossici, ma
la loro concentrazione è
sufficientemente bassa nelle foglie da rendere queste
ultime tranquillamente commestibili. Comunque sul lungo periodo possono
verificarsi dei fenomeni di tossicità cronica, con nausea, crampi addominali,
diarree, ecc.
Per questo motivo, se si assume Aloe regolarmente per lunghi periodi, è bene
fare almeno un mese di sospensione ogni tanto, per dare all'organismo la
possibilità di eliminare gli antrachinonici accumulati.
E’ bene assumere un po' di potassio, anche con l'alimentazione; esso è
presente in, banane, zucchine, verdure crude, sidro, ecc., per via del potere
lassativo dell’Aloe, che nel lungo periodo si fa sentire, anche in forme
piuttosto forti…
I prodotti a base di Aloe Vera sono generalmente realizzati con il solo gel
interno, privo (o quasi) di composti lassativi (eliminata l'aloina). Tali
prodotti in genere non hanno gli effetti collaterali della foglia intera.
Ad ogni modo, il succo di aloe è un lubrificante e quindi "aiuta"
certamente l'evacuazione.
Fare una sospensione di 6/7 o piu’ giorni ogni tanto aiuta il tubo digerente a
non assuefarsi a questo genere di "aiuti".
In più, una dieta equilibrata con abbondanti frutta, verdura, ortaggi, cereali
e legumi (ricchi in fibre naturali), insieme all'assunzione regolare di alimenti
ricchi di probiotici (yogurt, formaggi con fermenti
lattici
vivi, miso, ecc.) sicuramente può dare una mano ad un intestino
"assuefatto".
Diamo la ricetta a base di Aloe Vera,
preparata da padre Romano Zago:
Un frate francescano brasiliano, di Porto Alegre, ha comunicato al mondo
scientifico una ricetta appresa dalla medicina popolare brasiliana per la cura del cancro
e di altre gravi malattie, la cui efficacia ha potuto lui stesso in diversi casi
riscontrare.
Padre Zago ritiene che le proprietà anti tumorali siano più specifiche nell'Aloe
Arborescens, una specie che si sviluppa ad alberello e che, nelle zone mediterranee,
arriva a misurare anche due metri, va bene anche l'Aloe Barbadensis, una specie da noi in
Italia più facile da reperire.
E' da preferire la pianta adulta di quattro o cinque anni (se è possibile,
altrimenti si usi la pianta anche più giovane). L'Aloe Arborescens o Barbadensis possiede
numerose proprietà nutrienti: 18 amminoacidi, 8 elementi essenziali, 20 sali minerali,
saponine, enzimi, ecc.
L'Aloe va miscelata con miele d'api integrale, liquido e dolce (acacia o
millefiori) che contribuisce a veicolare le proprietà dell'aloe nell'organismo; infine un
super alcolico (cognac, whisky, grappa) serve da solvente dell'aloina e da vasodilatatore.
Raccogliere le foglie di aloe lontano dalle ore di sole (prima dell'alba o dopo il
tramonto) e pulirle asportando la polvere eventuale con uno straccio umido evitando l'uso
di acqua corrente; se ha piovuto, attendere che la pianta si asciughi, quindi 4-5 giorni;
con un coltello togliere le spine dal margine fogliare e le eventuali imperfezioni della
foglia (parti secche o punti neri).
Tagliare a pezzetti 300 grammi di foglie, metterle in un frullatore con 1/2 chilo
di miele e 4 o 5 cucchiai da tavola di alcool (il super alcolico di cui sopra); frullare
fino a rendere il composto omogeneo (in realtà rimangono sempre dei pezzettini); Tutte
queste operazioni vanno effettuate in penombra: la luce forte, sia solare, sia elettrica,
diminuisce infatti le proprietà; versare il composto in un vaso di capienza adeguata
(cioè un litro oppure in due, tre vasi più piccoli che sono più maneggevoli); il
recipiente dovrebbe essere di vetro scuro oppure si può avvolgerlo con la carta stagnola
per non far passare la luce; tenere i recipienti con l'aloe in frigorifero;
il preparato cambia aspetto e colore nei primi giorni; agitare il composto prima
dell'uso e assumere un cucchiaio da tavola tre volte al giorno, circa mezz'ora prima dei
pasti (mattina, mezzogiorno e sera); iniziare l'assunzione gradualmente (un cucchiaio al
giorno per due giorni ed aumentare poco alla volta fino a raggiungere il dosaggio
pieno);durante i primi giorni si può avere qualche scarica di diarrea, la cosa è normale
e va attenuandosi nei primi 5-6 giorni.
Comunque, le dosi, il numero dei cicli e le eventuali interruzioni tra un ciclo e
l'altro sono sempre legate alle condizioni fisiche della persona nel momento della cura.
Si consiglia di fare le analisi prima e dopo il ciclo di terapia per verificarne gli
effetti; infatti, l'eventuale benessere fisico della persona non è segnale sufficiente a
comprovare la guarigione che può essere diagnosticata attraverso le analisi.
Durante la cura bere molta acqua, soprattutto a stomaco vuoto.
Quando si acquista la pianta assicurarsi che sia stata coltivata in maniera
biologica (di tipo biodinamico), senza l'uso di
sostanze tossiche. Il vivaio di Bordighera (IM), che credo rifornisca molte parti
d'Italia, allega un opuscolo alla pianta dove si certifica che non è stata trattata con
concimi.
2 foglie di Aloe Vera (4 o 5 anni di età) lunghe circa 30 cm., tagliate a pezzi,
dopo aver rimosso le spine.
1 tazza di circa 1/2 Kg. di miele non pastorizzato (non scaldato oltre i 37 gradi)
2 cucchiai da tavola di Whisky, Cognac, Arak, Vodka o Gin.
Miscelare in un frullatore e tenere in frigo
Assumere un cucchiaio da tavola a digiuno, minimo 30 minuti prima dei pasti e della
colazione, agitando il contenitore molto bene
prima delluso.
NON deve essere utilizzata dai diabetici;
per
questi vi è una ricetta che sostituisce il miele
con polline e cromo (Picolinato).
vedi:
http://www.anagen.net/cromo.htm
Se non si trovano le foglie di Aloe vera, è possibile utilizzare il succo crudo in
questo modo: 1/2 Kg. di miele di Acacia + 6 cucchiai di Aloe Vera + 2 cucchiai di Cognac o Whisky.
Mescolare il tutto nel frullatore e tenere in frigorifero.
Prendere 3 cucchiai al giorno per 10 giorni, a digiuno almeno 30 minuti prima dei
pasti, agitando prima delluso.
Il succo addensato, opera una radicale pulizia dellorganismo attraverso il
miele, cibo che raggiunge langolo più lontano del nostro corpo; a sua volta
lAloe viaggia nel miele con il suo grande potere cicatrizzante: lalcool aiuta
a dilatare i vasi sanguigni e favorisce questo lavaggio di purificazione generale.
Il sangue si purifica lentamente in dieci giorni.
Si comprende come linfuso contenga unazione anche preventiva del male:
col sangue pulito tutto lorganismo cammina bene; come una macchina con
un combustibile di migliore qualità.
Per coloro che non possono assumerla con l'alcool, (per
problemi vari fra i quali quelli epatici) in commercio si
trovano prodotti all'aloe vera SENZA alcool.
L'Universita' di Padova (Italy) ha brevettato l'Aloe-Emodina
Dopo aver parlato male dell'aloe per anni, nel 2006 sono
riusciti ad isolare una molecola che ha effetti
strabilianti, questo non fa altro che dimostrare che avevamo
ragione !
Accordo multimiliardario tra l'Università di Padova e le
multinazionali farmaceutiche (fonte Biopolis, Sole24
Ore,12/03/2002) ! Così tra dieci anni, secondo loro si potrà
comprare in farmacia pillole di aloe-emodina sintetizzata
chimicamente a prezzi stratosferici, quando si può avere
subito e gratis non una sola molecola, e per giunta
sintetica e prodotta in laboratorio, ma tutte le centinaia
di principi attivi contenuti nell'aloe arborescens
genuina fresca preparata in casa ?
Ecco quindi che abbiamo perfino le prove scientifiche ormai
inconfutabili che l'aloe ha un effetto sul cancro.
L'Aloe arborescens
- Studio del dott. Giuseppe Nacci
Fra tutti i farmaci,
fito-farmaci e principi attivi menzionati in questo
capitolo, è di rilievo sottolineare l'impiego
recente in Medicina di una particolare pianta, nota
fin dall'antichità per le sue virtù terapeutiche:
l'Aloe (146, 149, 164, 179, 189, 211, 225, 267, 273,
314, 333, 372, 387, 388, 392, 393, 465, 487, 499).
Delle circa 250 varietà
note, particolare interesse scientifico ha di
recente rivestito l'Aloe arborescens, ritenuta
migliore rispetto alle altre varietà di pianta, fra
cui l'Aloe vera.
Rispetto a quest'ultima, infatti, l'Aloe arborescens
presenta una concentrazione di principi attivi più
elevata, pari ad almeno tre volte, e risulta inoltre
più resistente ai nostri climi.
I principi attivi
contenuti sono circa un centinaio. Delle sostanze
note, accanto a quasi tutti gli aminoacidi
essenziali, a molte vitamine, all'acido
acetilsalicilico, alla Colina, e a diverse forme di
lipidi, l' Aloe contiene anche dei rari sali
minerali: lo Zinco, il Manganese, il Ferro, il
Germanio, il Cromo, il Magnesio, il Boro, il
Selenio, con implicazioni importanti, quindi, per
diverse patologie umane: tra queste, gran parte
delle patologie degenerative, del ricambio, o da
cause carenziali. L'Aloe arborescens tende così a
rinormalizzazione i parametri biochimici e
funzionali dell'organismo in un tempo-finestra
variabile da 2 a 6 mesi:
1) Regolarizzazione
della pressione parziale di anidride carbonica nel
sangue.
2) Regolarizzazione dei valori del Glucosio ematico,
soprattutto in pazienti diabetici
3) Diminuzione dei Trigliceridi.
4) Regolarizzazione del Colesterolo totale con
aumento del rapporto HDL/LDL.
5) Normalizzazione della Bilirubina.
6) Normalizzazione dell'acido urico.
7) Regolarizzazione Na / K, Ca / Mg.
8) Aumento dell'Emoglobina.
9) Protezione gastro-enterica, epatica, pancreatica
e renale.
10) Attivazione delle difese immunitarie per
infezioni acute.
11) Riequilibrio linfocitario in malattie infettive
croniche (epatite C, HIV / AIDS).
12) Protezione anti-ossidativa del DNA dagli effetti
delle radiazioni ionizzanti.
In particolare,
acquistano particolarmente valore alcune sostanze
efficaci nella cura dei tumori (146, 161-163, 179,
211, 314, 333, 372, 387-389, 442, 487, 499), come
gli Antrachinoni Aloina A, Aloina B, ed Emodina; i
Polisaccaridi, fra cui l'Aloe-mannano; le lecitine
ATF1011 e Alexin B.
Queste sostanze possono essere sostanzialmente
suddivise in 2 gruppi di azione anti-tumorale:
1) Stimolazione
immunitaria (argomento specifico di questo paragrafo
( cap.4.b)
2) Induzione di Apoptosi (Emodina-Aloe: vedi
cap.5.e).
Stimolazione immunitaria
1). gli Antrachinoni
Aloina A ( Aloctin A, Alo-A) e Aloina B (altrimenti
chiamata Barbaloina), sono contenuti nella parte
esterna della foglia, e sono caratterizzati dalle
note proprietà lassative, battericide e
anti-infiammatorie, in ogni caso con dose massima
tollerabile di tutta sicurezza, poiché pari a di
circa 10 mg / kg, senza quindi rischio di danno
reale per il paziente. La loro importanza riposa sul
fatto che essi inducono elevata attività replicativa
nei linfociti T citotossici e sui Natural Killer, in
maniera paragonabile ad altri fattori attivi già
noti. In particolare, l' Aloctin A, (Alo-A) induce
attivazione di IL-2, IL-3 e IFN-gamma alle
concentrazioni minime di 10 microgrammi / mL (211).
Avrebbe inoltre la caratteristica di attivare il
Complemento lungo la Via Alternativa (389,162);
2). I Polisaccaridi, di particolare struttura
biochimica, sono caratterizzati da un'estrema
facilità di assorbimento da parte dei villi
intestinali del paziente (se non chemio-trattato).
Non sono mucopolisaccaridi, poiché non contengono
gruppi azoto;fra essi, particolare valore riveste l'Aloe-mannano,
che agisce in funzione antigenica, ricordando almeno
in parte l'azione del beta-Glucano (cap.4.d):
strutturalmente, è una lunga catena acetilata e
idrosolubile formata da Mannosio e Glucosio in un
rapporto stechiometrico di circa 6 a 1. Come
molecola estranea antigenicamente all'organismo, e
poiché dotata, a causa della sua particolare
conformazione polisaccaridica, di elevata capacità
di assimilazione da parte dei villi intestinali,
essa spiega, pur in considerazione della sua
relativamente scarsa concentrazione, la sua buona
capacità d'induzione di risposta immunitaria da
parte dei linfociti T gamma-delta ben presenti nelle
circa 150 stazioni linfonodali dell'intestino, con
successiva induzione di Cascata Immunitaria
(linfociti T sensibilizzati ad azione citotossica
diretta [Tc], linfociti Killer [azione citotossica
cellulo-mediata anticorpo-dipendente], linfociti
Natural Killer [azione citotossica cellulo-mediata
non anticorpo-dipendente], o da monociti-macrofagi…):
una Cascata Immunitaria che sembrerebbe
caratterizzata, a distanza di 1-2 mesi dall'inizio
delle somministrazioni orali del composto di Aloe
arborescens (rapporto 1 a 2 fra tritturato fresco di
Aloe e Miele, vedi cap. 21) da un quadro di
Peritonismo diffuso a partenza gastrica, ileo-cecale
o epatica, della durata di quasi una settimana,
seguito da successivo picco ematico di linfociti in
assenza di incremento di altri sotto-gruppi di
globuli bianchi (osservazioni personali dell'autore
del presente lavoro).
3) ATF1011
E' una lectina che si lega alla superficie di
cellule tumorali, inducendo poi l'attivazione di
Linfociti citotossici contro di esse (499).
4) Alexin B
La lecitina Alexin B è stata testata con esito
positivo sulla leucemia linfocitica (442).
Nella terapia
anti-neoplastica, è di vitale importanza scegliere
preparati fito-terapici a base di Aloe che
corrispondano ai seguenti 10 requisiti (stimati
dall'autore del presente lavoro), pena il fallimento
della terapia, almeno come viene intesa per gli
scopi di questo lavoro.
1). Il preparato dev'essere
fatto con Miele biologico di elevatissima qualità,
evitando quindi nella maniera più assoluta il Miele
"millefiori": prodotto di scarto degli altri Mieli.
Il Miele riveste importanza primaria poiché
veicolante sui delicatissimi linfociti T gamma-delta
le diverse sostanze immuno-modulanti dell'Aloe (Aloina,
Aloe-mannano, Zinco), in considerazione quindi
dell'estrema vulnerabilità di queste delicatissime
cellule immunitarie, e da cui dipende, in sostanza,
l'intera Cascata Immunitaria di risposta al tumore
(linfociti T citotossici, Killer, Natural Killer,
macrofagi, granulociti, etcc..). Lo stesso Miele, se
di scarsa qualità, può veicolare ai delicatissimi
linfociti T pericolose sostanze chemio-tossiche di
scarto (es.. pesticidi).
Inoltre, il Miele veicola l'Emodina, le vitamine e i
sali minerali, facilmente inattivabili anche da
poche tracce di sostanze tossiche come soprattutto
Cloro, Fluoro, Ferro, Rame e Allume (contenuto
spesso in prodotti farmaceutici), ma anche: Cadmio,
pesticidi, fertilizzanti, conservanti, additivi
chimici).
2). Il preparato dev'essere costituito da foglie
intere di Aloe, e non dal solo gel, poiché la
morfologia della foglia consta di tre ben diversi
tessuti, tutti farmacologicamente utili: la cuticola
esterna, di colore verde appuntita sui bordi
laterali, formata da fibre di cellulosa, lo strato
intermedio periciclico, sede della linfa giallastra
e amara (da cui derivano gli Antrachinoni Aloina A e
B e la stessa Emodina, anch'essa un Antrachinone), e
infine il tessuto spugnoso interno costituito dal
vero e proprio gel (da cui derivano i polisaccaridi,
fra cui l'Aloe-mannano).
3). Le foglie devono essere tolte da piante di
almeno 3-4 anni di vita, escludendo accuratamente le
foglie centrali, cioè quelle formate con maculature
chiare, e anche le foglie più vecchie se troppo
ingiallite, rinsecchite o guaste.
Non devono essere utilizzate quindi piante giovani
con foglie con maculature chiare.
4). Le foglie devono essere tagliate alla base,
eliminando la punta, la stessa base e le spine
laterali, compreso il bordo longitudinale di 4-5
millimetri.
Ogni foglia così preparata dev'essere tagliata
trasversalmente in fette di 2 centimetri.
5). I pezzi di foglia devono essere frullati con
Miele biologico e liquore (secco, distillato, non
fermentato, di buona qualità, senza additivi, come
ad esempio: Grappa, Acquavite, Cognac, Whishy) in
apparecchio costituito di materiale adatto, privo di
Alluminio o Ferro (poiché inattivano la vitamina E e
altre sostanze contenute): il frullatore potrebbe
essere costituito forse da Acciaio inox (studi
attualmente in corso); dev'essere sterilizzato al
calore, senza impiego di disinfettanti chimici o
altro, fra cui ad esempio il Cloro (quest'ultimo
disattiva, anche se presente in tracce, diversi
composti attivi dell'Aloe).
6). Il rapporto in peso fra foglia e Miele
dev'essere di 1:2 nel caso di Aloe arborescens;
invece, il rapporto fra foglia e Miele dev'essere di
3:2 nel caso di Aloe vera, poiché quest'ultima è 3
volte meno ricca di principi attivi rispetto
all'Aloe arborescens. Così, ad esempio, con 50-60
grammi di foglia di Aloe arborescens si aggiunge
Miele puro (da 100-120 grammi circa, fino ad un
massimo di 150-200 grammi circa).
Viceversa, con l'Aloe vera (di cui comunque se ne
sconsiglia l'uso), bisognerà raccogliere almeno
150-180 grammi di foglie di Aloe prima di aggiungere
Miele puro (da 100-120 grammi circa a 150-200 grammi
circa).
In entrambi i casi, si aggiungerà quindi il liquore,
pari a 5-12 cc, fino ad ottenere una crema omogenea.
7). Si ritiene corretto aggiungere alla mistura, già
preparata in crema, Bis-carbossietile Germanio
sesquiossido (Germanio organico) oppure aggiungere
Germanio inorganico direttamente nel terreno
sabbioso, essendo comunque noto che l'arricchimento
con Germanio aumenta le capacità terapeutiche della
pianta, dati i vantaggi riconosciuti di questo
elemento.
Nota: il Germanio inorganico è tossico. Se
assimilato dalla piante diventa organico (non più
tossico).
8). Versare il prodotto in contenitore di vetro,
tapparlo accuratamente, scrivere la data di
preparazione e riporlo a circa 4 gradi centigradi
(temperatura standard di un frigorifero), coperto
dalla luce (i fattori attivi vengono disattivati
rapidamente alla luce e alla temperatura normale).
9). Anche se tenuto al buio e al freddo, decade in
poche settimane dei suoi principi attivi.
Pertanto se ne consiglia il consumo entro 1-2 mesi
al massimo dalla preparazione.
10). L'Aloe arborescens contiene i principi attivi
in percentuale più elevata rispetto all'Aloe vera.
Pertanto si consiglia la coltivazione dell'Aloe
arborescens (fiore arancione), rispetto all'Aloe
vera. Possibilmente su terreno mischiato con sabbia.
Secondo l'autore del
presente lavoro, i diversi cucchiai di Aloe
arborescens con Miele biologico dovranno essere
presi nei tre soliti orari consigliati (mezz'ora
prima di colazione, mezz'ora prima di pranzo,
mezz'ora prima di cena).
L'Aloe arborescens è stata anche sperimentata al
dosaggio di 2 cucchiai grandi ogni 2-3 ore, per un
totale di 18-20 dosi giornaliere, per i casi più
gravi.
Nel “Protocollo NACCI”, l'Aloe arborescens dovrà
comunque essere integrata con 10-15 portate di
Frutta fresca e di Verdure fresche crude, 1-2 grammi
di Ganoderma lucidum, 1-2 grammi di gambo di Ananas
sativus (Bromelina) con 5-6 semini (vitamina B 17)
amari (< 3 se bambini) di Prunus armeniaca (o
spinosa, o avium, o domestica), pasta biologica e,
possibilmente, 250 milligrammi almeno di Germanio
organico.
Nota: per tutte le forme
di Aloe coltivate, foglie e derivati, bisogna
prestare attenzione ai diversi tipi di pianta,
ricordando che l 'Aloe vera contiene principi attivi
ridotti di circa 1/3 rispetto all'Aloe arborescens.
In particolare, bisogna prestare attenzione a
partite di foglie derivate da piante non idonee,
come la ben nota "Aloe del Natal", una
sofisticazione grave del prodotto, poiché contenente
Omonataloina: C10-glucosidi del
1,7-diidrossi-8-metossi-3-metilantrone (580).
l'Emodina-Aloe
L’Aloe arborescens
contiene quindi circa un centinaio di principi
attivi, comprendendo fra essi aminoacidi essenziali,
vitamine, sali minerali e altri oligo-alimenti. Ma
contiene, soprattutto, sostanze particolarmente
efficaci nella cura dei tumori, in particolare l'Emodina-Aloe
un antrachinone fluorescente induttore di Apoptosi
selettiva verso le sole cellule tumorali.
'Emodina induce l’Apoptosi
nella cellula neoplastica, mediante l’attivazione di
enzimi proteolitici intracellulari, denominati
caspasi 3, 8 e 9, che provocano degradazione per
proteolisi di un fattore della trascrizione,
denominato Sp1 (247). Alterando questa trascrizione
basale cellulare, si provoca la morte della cellula
tumorale per Apoptosi.
Tale azione (333), avviene per diversi tipi di
tumore, già a concentrazioni minime pari a 1-13
micromoli/litro (1-13 nanomoli/mL); (vedi tabella
4). Più precisamente, la dose letale nel 50% è di 1
nanomole / mL nel caso del Neuroblastoma, e di 13
nanomoli/ mL nel caso del sarcoma di Ewing.
Sembrerebbero invece refrattati all'induzione di
Apoptosi: i tumori epiteliali, il carcinoma della
cervice, il colon carcinoma, la leucemia a cellule
T.
Da fonti bliografiche non disponibili sembrerebbero
invece rispondere bene il melanoma, il mieloma
multiplo, il glioma, e alcuni tipi di carcinomi e di
sarcomi. Efficace su epatocarcinoma (715)
Bibliografia-ALOE
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vedi:
Aloe Arborescens
ed Aloe Vera
ALTEA (Althaea
officinalis) Radice,
fiori e foglie
Per il catarro delle vie respiratorie ed intestinali; per le infiammazioni della
bocca e del suo interno.
Esercita una azione rinfrescante ed emolliente.
ALVEARE Prodotti del - Vedi
Prodotti dell'ALVEARE
AMARI
o LIQUORI Vedi Vini
ANANAS (Ananas
Sativus, Comusus) Frutto e
gambo
Buon digestivo. Maturo è ricco di vitamina C e K ma contiene anche A e B; minerali
iodio, manganese, potassio, calcio, fosforo, ferro, zolfo;, utile nelle digestioni per un
lievito ed un fermento digestivo (bromalina) simile alla papaina ed alla pepsina; cura
tutti gli stati infiammatori in genere, nutritivo, disintossicante, diuretico, anti
cellulite, contusioni, ematomi, emorroidi, anemia, artrite, angina, flogosi varie,
obesità; in certi casi può dare problemi a coloro che soffrono di ulcere o forti
gastriti.
ANGELICA
(Angelica Arcangelica L.) Radice
Pianta erbacea della famiglia delle
Ombrellifere, della stessa famiglia delle carote; è conosciuta dalla medicina
tradizionale cinese come tonificante del sangue e della circolazione. Si trova
in tutta Italia specialmente nei luoghi freschi ed ombrosi.
Le foglie sono molto simili a quelle della velenosissima cicuta. Contiene acidi
fenolici, un flavone e un beta-sitosterolo, olio essenziale, cumarine e cromoni.
Le specie asiatiche (Angelica sinensis e Angelica acutiloba), sono molto
apprezzate dalla medicina cinese, contengono anche ftalidi, polisaccaridi
solubili e polienine.
Rivitalizzante per tutto l'organismo, aumenta la resistenza fisica e psichica,
combatte crampi, flaccidità e previene le depressioni.
E’ un potente tonico
nervino, ridona elasticità alle arterie, migliora la circolazione sanguigna con
effetti localizzati anche sull'apparato genitale; tonificante, rinvigorente,
aperitivo, stomachico, carminativo, anticonvulsivante, stimola la produzione di
interferone, antianemico e mitogeno sui linfociti B, stimolando la produzione di
interferone e macrofagi.
ANGURIA
o anguria (dal greco
angourion), indica il frutto e la pianta della specie
rampicante della famiglia delle Cucurbitaceae,
originariamente proveniente dall'Africa tropicale;
il frutto ha un interno rosso, ricco d'acqua, dolce, ed è
molto zuccherino.
Notevole
apporto di liquidi e di sali minerali è un poli vitaminico; azione diuretica.
ANICE dolce (vedi Finocchio)
ANICE STELLATO (Illicium Stellatum
L.) Frutti
La Medicina Popolare lo usa come galattogolo e correttivo del sapore. Per gli
asmatici è utile respirare il fumo proveniente dalla lenta combustione dei semi. Stimola
la peristalsi intestinale, è utile come stomachico, anti spasmodico nelle gastralgie e
nelle enteralgie.
ANICE VERDE
(Pimpinella Anisum) Semi
Stesse proprietà dellAnice Stellato. Sedativo nelle contrazioni gastriche ed
intestinali dolorose.
Utile in: Aerofagia, vomiti nervosi, emicranie, palpitazioni, capogiri, vertigini,
coliche infantili, asma, tosse, spasmi bronchiali, mestrui dolorosi, insufficienza
lattea.
ANNATO
(Bixa orellana L.)
L'annatto
è una pianta, appartenente alla famiglia delle Bixacee, originaria del
tropico americano a cui i diversi popoli indigeni hanno dato nomi
differenti: bixa è il suo nome nelle grandi Antille, achiotl
è quello azteco, onoto (da cui annatto) nel nord dei Caraibi e urucu
in Amazzonia.
Dopo
la scoperta dell'America, la sua coltivazione si è estesa in altri
continenti.
Già
il padre Cobo, cronista coloniale spagnolo, raccomandava di ingerirne
l'estratto per curare le emorragie, come diuretico e per mitigare la
sete, oltre che di spalmarlo sulla pelle per difendersi dai raggi del
sole e dagli insetti
Questa
pianta cresce dal livello del mare fino a 1 200 metri di altezza,
preferisce temperature di 20°-30° C, non sopporta le gelate, si adatta
a tutti i suoli e resiste alla siccità.
La
propagazione avviene per seme, per talea e per innesto a gemma, le
piantine vengono trapiantate a una distanza d'impianto di 4-7 metri.
La
produzione inizia il primo anno ma raggiunge il massimo a partire dal 4°-5°,
per mantenersi costante durante numerose stagioni.
Da
ogni pianta si raccolgono kg 4-7 di semi; l'epoca balsamica corrisponde
con l'indurimento della capsula e la maturazione dei frutti: si taglia
il racemo e si eseguono 2-3 raccolti all'anno.
1.1
Descrizione botanica
E'
un grande arbusto, che cresce rapidamente fino a 5 metri, a volte 10, ha
un diametro di cm 30 e presenta una radice fittonante.
La
sua corteccia è bruno verdastra, il fogliame denso e poco ramificato,
la linfa arancione e amarognola.
Le
foglie sono alterne, a forma di cuore, appuntite; raggiungono una
lunghezza di cm 20 e una larghezza di cm 10, il peziolo è lungo, le
superfici fogliari sono lisce a maturità, verdi, a volte il rovescio
delle nervature è rosa.
I
fiori, di colore rosa o bianchi, si raggruppano in pannocchie, con un
diametro di cm 6; sono ermafroditi e hanno un calice con 5 sepali verdi
e una corolla con 5 petali rotondeggianti; numerosi stami circondano il
pistillo rosato, con stigma bilobato e ovario composto da 2-3 celle.
Il
frutto è una capsula ovoidale, appuntita o a forma di cuore, con un
diametro di cm 3-5, riuniti in racemi di 6-12 unità; la sua superficie
è coperta di spine e di una peluria.
Il
frutto è rosa, rosso o marrone e a maturità si apre mostrando 30-50
semi piramidali ricoperti da una membrana polposa, appiccicosa, resinosa
e rossastra, che costituisce la materia prima per preparare i
medicamenti, condimenti e coloranti a base di annatto. Il frutto matura
in estate, 6-8 mesi dopo la fecondazione del fiore.
1.2
Composizione chimica
Una
volta raccolti, i racemi sono fatti seccare al sole, fino al momenti in
cui inizia la deiscenza dei semi; a questo punto si raccolgono le
capsule, si scuotono in modo da fare uscire i semi che vengono separati
e ripuliti dalle scorie ed essiccati al sole.
I
semi e la polpa sono frantumati e miscelati con acqua, fatti fermentare
per 1-2 settimane, quindi si decanta il liquido e si raccoglie la pasta
risultante che è fatta seccare definitivamente.
Il
suo contenuto di acidi grassi è assai elevato (principalmente gli acidi
palmitico, stearico, arachidico, oleico), ma il prodotto principale
dell'annatto sono le sostanze coloranti presenti nella polpa (arillo) e
nel seme, che commercialmente sono raggruppate in due categorie, la bixina
e l'orellina, inodori, insapori e inerti biologicamente.
1.
Bixina, complesso di carotenoidi liposolubili, oltre che in alcool,
etere, cloroformio e soluzioni alcaline, contenenti atomi di ferro è
che presentano diverse tonalità di rosso, arancio e giallo: bixina,
metil-bixina, nor-bixina, beta-carotene, criptoxantina, luteina e
zeaxantina.
2.
Orellina, complesso di flavonoidi idrosolubili derivati dall'aloxozina
di tonalità gialla: bisolfato di apigenina, bisolfato di ipolaetina,
bisolfato di luteolina, glucoside di luteolina, riboflavina.
L'impiego
dell'annatto come colorante nell'industria tessile è stato soppiantato
dall'anilina, mentre nei paesi tropicali continua a essere impiegato
come colorante degli alimenti e delle pozioni medicinali.
I
semi presentano un elevato contenuto di proteine (14%), zuccheri (4-5%),
cellulosa (40%) e grassi (8%), vitamine A, B, C, calcio, fosforo e
ferro; nell'embrione del seme si trova una sostanza tossica, mentre la
pellicola del seme contiene tannini e una sostanza che paralizza i
parassiti intestinali.
Gli
estratti alcoolici del frutto sono attivi contro lo Staphilococcus
aureus e l'Escherichia coli.
I
semi presentano un'azione ipoglicemica, mentre delle sostanze contenute
nella radice hanno mostrato nella sperimentazione di laboratorio
un'azione rilassante sul muscolo liscio dell'intestino della cavia e
stimolano la secrezione gastrica del topo.
1.3
Usi medicinali
A
parte l'impiego cosmetico - le popolazioni indigene dell'America
tropicale lo usano per colorarsi la pelle di rosso - l'annatto è fonte
di numerosi preparati impiegati nella medicina tradizionale amazzonica:
i flavonoidi, i tannini e le saponine contenute negli organi di questa
pianta hanno una funzione chiaramente antinfiammatoria.
E'
usato dagli indigeni dell'Amazzonia per le sue proprietà di febbrifugo,
eupeptico e afrodisiaco.
La
pasta di annatto si applica sulle bruciature della pelle, con il fine di
ridurre il dolore e l'infezione e di evitare la formazione di ampolle e
cicatrici deformanti.
La
somministrazione del decotto delle foglie serve per le infiammazioni e
le escoriazioni della bocca, e, per mezzo di clisteri, per curare le
ulcere dell'intestino retto.
Le
foglie vengono macerate per alleviare il mal di testa e i dolori
facciali nervosi o da irritazione.
La
pasta di annatto, si somministra insieme all'estratto di lattuga e di
sambuco per curare asma, bronchiti e pleuriti; questa miscela si
strofina anche sulla pelle per alleviare le erisipele e le irritazioni.
L'infuso
di semi miscelato all'estratto d'orzo è usato per la cura delle febbri
tifoidee e da insolazione; allo stesso tempo si fanno unzioni con il
sedimento lasciato dai semi d'annatto sciolto nell'olio di cocco sulla
fronte, sulle tempia e nella regione cervicale.
La
pasta insieme ad acqua di riso e a un cucchiaio di aceto si ingerisce
per curare le angine e i cancri boccali.
I
semi vengono riscaldati in acqua per alcune ore e sfregati per fare
sciogliere i coloranti, in modo da ottenere una polvere che, una volta
essiccata, si impiega insieme alla radice di Cassia per fare un
decotto che si somministra due volte al giorno per regolare la
mestruazione.
Con
la pasta gli indigeni preparano una pomata che usano curare le
emorroidi.
Il
decotto di semi zuccherato somministrato due volte al giorno cura
l'itterizia e le diarree epatiche.
I
frutti e le foglie sono impiegati con olio, succo di lima, ortica, e un
pizzico di salnitro per preparare un decotto impiegato dagli indigeni
per sciogliere i calcoli dei reni e della vescica, favorire la diuresi e
disinfiammare la prostata.
Infine,
le popolazioni amazzoniche lo impiegano anche nella cura del diabete
(funzione ipoglicemizzante), e come antidoto contro il veleno di yucca
amara (acido cianidrico).
ARACHIDE
(Arachis
Hypogaea, Leguminose) molto nutritivo ed energetico; non deve
essere mangiato assieme alle proteine animali o vegetali. Ricostituente, in alcuni
soggetti rallenta il transito intestinale (astringente), utile nel super lavoro, astenie.
ARANCIA (Citrus aurantium dulcis,
Esperidee) Contiene alte dosi di vitamina C, B1, B2, P, carotene, provitamina A e
flavonoidi, perciò esplica una azione immunostimolante; ricca di carotene, pectina,
potassio, acido folico; ferro, rame, zinco, bromo, manganese; azione diuretica, azione
fluidificante del sangue, lassativo, febbrifugo e ipocolestirinizzante, mineralizzante
(aiuta il fissaggio dei minerali), tonico, anti infettivo, disintossicante, rinfrescante,
digestivo, protettore vascolare.
Utile nelle anemie, dermatosi, stomatiti, intossicazioni, infezioni verie, malaria,
trombosi, dispepsie, flatulenze, epatismo, astenia, anoressia, invecchiamento.
ARANCIO AMARO o Bigaradia (Citrus Aurantium Amara
L.) Scorza
Utile in: Inappetenze, diarree croniche, favorisce la secrezione biliare,
febbrifugo, insonnie, palpitazioni, spasmi cardiaci, digestioni difficili e contro la
tosse e nelle convalescenze. E utilizzato nella preparazione degli aperitivi e dei
liquori.
Il succo d'arancia si può applicare
anche con eccellenti risultati sulla pelle del viso.
Mischiato con uova e decozione tiepida di saponaria (o altra
pianta che contenga "saponina"), da invece un ottimo SHAMPO
NATURALE
BALSAMO NATURALE: niente di più semplice; fate macerare le
buccie in una bacinella piena d'acqua tutta la notte, poi la
mattina filtrate e imbottigliate. Da usarsi dopo lo shampoo,
toglie i nodi ed è "naturalmente" molto aromatico per i
capelli.
Come regola generale, non fatevi mai mancare delle arancie
in casa vostra, nella vostra dieta: sono una "panacea"! e,
come "rimedio", uno dei più dolci..
Prendete la sana abitudine di bervi quotidianamente una
buona spremuta fresca, fatta in casa; se non è possibile a
tutte le ore, di preferenza almeno una la mattina, prima di
fare colazione.
ARGENTO
COLLOIDALE Prodotto
conosciuto dalla antica alchimia; si dice sia un ottimo “antibiotico”
naturale e contro tutti i tipi di
infiammazione; "si dice" che possa
sostituire ogni tipo di antibiotico aiutando anche la ricostruzione
cellulare perché normalizzerebbe il processo osmotico di transmembrana.
Definizione del
Sistema colloidale: sistemi materiali formati da due
fasi, nelle quali una di esse si trova dispersa
nell’altra allo stato di particelle aventi dimensioni
comprese tra 10 A° e 10.000 A°. (Angstrom=
unità di lunghezza.
Otticamente i sistemi
colloidali si presentano da trasparenti a traslucidi
Le particelle disperse nella sostanza sono dette
particelle colloidali.
Lo stato di estrema suddivisione in cui si trova la
sostanza dispersa viene detto stato colloidale
L’argento colloidale prodotto per elettrotipia è
estremamente più piccolo: esso è costituito da pochi
atomi e ha un diametro compreso fra uno e cinque
nanometri.
Elettrotipia: Applicazione dell'elettrolisi
Le sostanze colloidali
sono quindi insolubili, multifasiche ed eterogene; in
Natura oltre allo stato solido, liquido e gassoso, vi e’
anche quello colloidale.
Nell’Argento colloidale le particelle d'argento non sono
disciolte in acqua, ma sospese per cui avremo una
sospensione e non una soluzione; aggiungendo nell'acqua
del sale, questo si scioglierà.
Le particelle dei sali di dissociano (rompendo i loro
legami) in ioni argento a carica positiva (Ag+) e in
ioni cloro a carica negativa (Cl-) che non hanno niente
a che vedere con l'argento o il cloro elementare.
Con questa spiegazione è più chiara la differenza fra
l'argento colloidale in forma ionica, ed un sale d'argento;
ecco perche’ NON sono uguali.
Vedi qui uno studio universitario:
Il seguente articolo dei ricercatori della Rice
University documenta oltre ogni ombra di dubbio che è lo
ione argento (quindi, l’Argento Colloidale Ionico) che è
la forma attiva, anti-infettiva dell’argento.
https://sites.google.com/site/argentocolloidale10ppm528hz/home/8---gli-ioni-argento-e-non-le-particelle-uccidono-i-batteri
Fonte:
http://news.rice.edu/2012/07/11/ions-not-particles-make-silver-toxic-to-bacteria-2/
In farmacopea si ottengono
queste proprieta':
- Inusuale o aumentata attività terapeutica
- Diminuzione degli effetti collaterali
L'Argento Colloidale e'
un prodotto preparato secondo
un’antica tecnica di tipo Omeopatico, va utilizzato in dosi
infinitesimali, cioè nelle dosi consigliate: un cucchiaino al giorno, per
gli adulti; per i ragazzi ½ cucchiaino al dì e per i lattanti ¼ di
cucchiaino al dì, per un periodo che può variare a seconda dei casi da 15
a 30 giorni.
Descrizione per
l'autoproduzione:
A.C.I. - (Argento Colloidale Ionico) 10 Ppm 528 Hz (Love
Frequency) - n° 2 da 1/2 Ltr.
Colloidal Silver 528 Hz.
1.000 ml. in n° 2 confezioni da 1/2 Litro (Bottiglie di
Vetro Ambrato avvolte in Foglio di Alluminio)
Autoprodotto con il Generatore Professionale MAXICUBO
280 secondo le direttive e la strumentazione tecnica
fornite dal Costruttore (azienda italiana leader a
livello mondiale per i generatori di ACI), utilizzando
acqua bi-distillata ad uso farmaceutico (per le
preparazioni iniettabili).
Prima, durante e dopo la produzione, l’acqua
bi-distallata componete l’ACI 10 Ppm. viene sottoposta
alla frequenza “Solfeggio 528 Hz – Love Frequency” – con
tecnica simile a quella messa a punto dal del Dr.
Leonard G. Horowitz:
http://www.fluscam.com/Why_OxySilver.html ed è uno
sviluppo delle ricerche condotte sulla “Memoria
dell’Acqua” dal Dr. Masaru Emoto:
http://www.youtube.com/watch?v=by8Kq3HY4xo e
fondamento del “principio
omeopatico” e dei “Fiori
di Bach”
L'ACI 528 Hz. viene anche
prodotto "a richiesta" e fornito in bottiglie di vetro
ambrato da 500 ml. avvolte in foglio di alluminio per la
assoluta protezione dalla luce e da altre radiazioni
elettromagnetiche che ne garantisce un'ottima stabilità
nel tempo (più di un anno).
Molte case che
vendono questo prodotto, pero' hanno una qualità scadente di
purificazione, che potrebbe essere anche dannosa
L’argento colloidale deve sempre essere assolutamente
trasparente, qualsiasi colorazione diversa indica una
produzione scadente, instabile e con scarsa capacità
antimicrobica
L'argento colloidale deve
essere reso stabile, cosa non facile e certamente non e'
il caso di quelli per ora in commercio.
Questo prodotto si dice che elimini dall’organismo le tossine, parassiti,
funghi, batteri e virus mutati, anche se presenti da anni. Durante
l’utilizzo e nella prima fase, il riciclo delle tossine endogene può dare
delle reazioni strane, in questo caso ridurre la dose o sospendere
momentaneamente ed in seguito riprendere per terminare la terapia.
Ma in certi soggetti puo' dare vere e proprie
controindicazioni, per cui e' un prodotto da utilizzare con estrema cautela.
Come sempre e per ogni sostanza, la reattivita' soggettiva e' la base
di partenza, controllo e di
riflessione.
Se lo utilizzate, fatelo a vostro rischio e pericolo, ma
almeno solo con questo tipo: argento
colloidale elettrolitico ionico 10ppm
Inoltre in
medicina naturale insegnamo che occorre rimuovere
le cause che producono
infiammazione, la
quale deriva da
intossicazione cellulare e tissutale provenienti da
varie fonti,
mentre anche questo prodotto anche se utile in certi
casi esso NON le rimuove, quindi l'infiammazione ritorna
nel tempo magari anche altrove.
Parere di un studioso, ricercatore specializzato
nelle
nanoparticelle:
Non è impossibile che esistano davvero risultati
positivi immediati. In fondo l’azione antibatterica è
innegabile. È l’effetto a lungo termine che passa
inosservato, e questo un po’ per la sua lentezza a
comparire, un po’ perché eventuali effetti negativi non
vengono correlati all’uso delle particelle.
Fatta salva la libertà di ognuno di credere ciò che gli
aggrada e di comportarsi di conseguenza, ci si deve
chiedere comunque: di fronte all’assunzione di
nanoparticelle inorganiche non biodegradabili siamo di
fronte a follia pura.
Vorrei qui solo ricordare un concetto fondamentale che
sfugge anche a molti tossicologi:
il problema fondamentale è quello del corpo estraneo e
non esistono differenze sostanziali tra elemento chimico
ed elemento chimico quando si tratta di corpi estranei
nanodimensionati.
In fondo questi sono assimilabili a pallottole di
un’arma da fuoco che trapassano il cuore. Ognuna di esse
può essere mortale, sia fatta di piombo, d’acciaio o,
vedi mai d’argento.
By Montanari - nanodiagnostics.it
......ARGENTO COLLOIDALE
L’argento colloidale è un argomento molto diffuso tra
coloro che cercano ed usano rimedi naturali alternativi
ai medicinali chimici allopatici. Per chi non lo
conoscesse è un potente antibiotico composto da
minuscole particelle di argento che restano sospese in
un solvente senza sciogliersi, grazie al fatto di essere
ionizzate, cioè elettricamente cariche.
Secondo alcuni non c’è alcun organismo nocivo che possa
vivere in presenza di anche minuscole tracce di semplice
argento metallico. Il dott. E.M. Crooks ha dichiarato
che l’argento colloidale elimina organismi patogeni in
tre o quattro minuti di contatto.
Per questo motivo è consigliato il suo interno. Ma non
tutti sono d’accordo.
In questo articolo discuterò le varie tesi mettendoti a
conoscenza di alcuni aspetti di cui non si è ben
informati.
ARGENTO COLLOIDALE per
USO INTERNO E’ una FOLLIA PURA
Il ricercatore esperto in nanopatologie Stefano
Montanari esprime tutto il suo riserbo sull’argento
colloidale affermando:
Dal punto di vista scientifico siamo di fronte ad una
follia vera e propria, non avendo il nostro organismo la
capacità di eliminare particelle inorganiche non
biodegradabili così come è per l’argento colloidale.
Dunque, quel prodotto potrebbe essere causa di una lista
di malattie anche gravi, patologie oggi ben conosciute
da chi si occupa delle cosiddette nanopatologie.
Insomma, parliamo di parecchie forme di cancro, di
malattie cardiovascolari, di malformazioni fetali e
quant’altro.”
Continua dicendo:
“L’azione antibatterica è innegabile. È l’effetto a
lungo termine che passa inosservato, e questo un po’ per
la sua lentezza a comparire, un po’ perché eventuali
effetti negativi non vengono correlati all’uso delle
particelle. Il fatto è che una parte dell’argento,
quella che non entra in contatto immediato con le pareti
dell’apparato digerente, viene eliminata con le feci.
Una parte, però, quella che con le mucose resta in
contatto per un certo tempo, passa nel sistema
circolatorio e, da lì, finisce in tutti i tessuti e in
tutti gli organi, impossibile indovinare quali. A questo
punto si deve considerare che l’organismo umano non
riesce ad eliminare quella roba che resta imprigionata
in un organo e viene percepita come corpo estraneo. La
reazione biologica a questo incontro è la formazione di
un tessuto infiammatorio che, alla lunga, fa guai, i
tempi della comparsa dei quali possono essere anche
lunghissimi.”
Il problema secondo il Dott. Montanari non è il fatto
che sia argento, ma il fatto che nanoparticelle
inorganiche entrino nel nostro corpo e come tali sono
riconosciute come corpi estranei.
La RISPOSTA delle AZIENDE
VENDITRICI
Incuriosito dalla questione sono riuscito a contattare
un’azienda leader nella produzione e distribuzione di
argento colloidale e porgli il problema esposto sopra.
La risposta non è tardata a venire ed è la seguente: ”
In Europa con il regolamento 1170 del 2010 non è più
ammesso l’uso interno per l’argento colloidale, non che
sia vietato, ma questo regolamento elenca tutti gli
ingredienti ammessi e fra questi non cita l’argento,
quindi se esistono aziende che lo indicano per uso
interno io non so proprio cosa dirle, sono evidentemente
irregolari con prodotti certamente non registrati.
Questa limitazione non esiste in altre parti del mondo
dove l’uso interno non è vietato.
Ma in Europa nessuna azienda regolare può indicarlo per
uso interno. Il nostro argento colloidale comunque è un
prodotto notificato al portale europeo e regolare (come
prodotto uso esterno).
Tante aziende vendono questi prodotti senza alcuna
registrazione: sono illegali.”
La MIA OPINIONE a RIGUARDO
Sono sempre stato scettico sull’uso interno dell’argento
e in quanto tale non l’ho mai assunto internamente. Il
mio istinto non si basava sul fatto che l’argento è un
potente antibiotico e io non volevo distruggere la flora
batterica del mio intestino. Un antibiotico è un
antibiotico cosa che significa “anti-vita”, quindi non
guarda in faccia se sono batteri buoni o batteri
cattivi.
C’è da considerare che l’argento a differenza di altri
metalli come mercurio, piombo e alluminio, è un minerale
essenziale per il funzionamento delle reazioni
biochimiche dell’organismo, ma solo in traccia, in
quantità infinitesimali oltre le quali diventa tossico.
Tuttavia questo vale solo per l’argento organico, ovvero
quello presente nei cibi. L’argento inorganico è invece
quello che viene venduto in commercio e prodotto
dall’argento metallico vero e proprio. Questo è lo
stesso motivo per cui affermo che i minerali inorganici
dell’acqua non servono a nulla al corpo se non a formare
calcoli renali, problemi al sistema circolatorio e
articolare.
I minerali, i metalli dal terreno vengono assorbiti e
trasformati dalle piante rendendoli organici
e biodisponibili.
Devo tuttavia riportare che secondo alcuni siti e autori
che promuovono l’argento colloidale per uso interno,
viene affermato che:
“Test medici non hanno trovato effetti collaterali
dall’uso di argento colloidale prodotto in modo
appropriato e non si sono registrate interazioni o
interferenze con altri medicinali. Studi di laboratorio
hanno stabilito che il vero argento colloidale ha un
effetto trascurabile sulla flora batterica, mentre è
fortemente efficace contro le infezioni e per eliminare
vari microbi, virus, funghi, ecc.”
DOV’E’ la VERITA’ ?
Come puoi vedere c’è tutto e il contrario di tutto, cosa
che si ritrova in tutti campi, dall’alimentazione fino
alla politica.
Il mio consiglio, che è quello che applico su me stesso
e lo condivido con altri è sicuramente il metodo più
efficace: senti il tuo corpo. Naturalmente si è attratti
verso alcune persone, cose e situazioni piuttosto che
altre.
Spesso siamo attratti da ciò che ci provoca dolore, e
spesso invece dal piacere: comunque vada era quello di
cui avevamo bisogno in quel momento in questo percorso
che stiamo facendo. Buon uso dell’argento colloidale e
qualora qualcuno lo consigli per uso interno fargli
notare che ci sono alcuni motivi per cui non tutti la
sentono allo stesso modo.
Tratto da: dionidream.com
USA_2008 - In TV l'uomo dalla pelle blu - Causa
del colore, una vecchia medicina
Paul Karason, 57 anni di
Madera in California, ha una caratteristica che lo rende
unico. Ha la pelle completamente blu, da 14 anni a
questa parte. La colorazione è dovuta ad un vecchio
farmaco da lui stesso fatto in casa che l'uomo usò per
curarsi una dermatite da stress insorta dopo la morte
del padre. Da allora Paul sembra un puffo. Nei giorni
scorsi è apparso in tv riscuotendo grande successo.
Il farmaco fatto in casa era a base di "argento
colloidale", un vecchio medicinale ampiamente utilizzato
prima della scoperta della penicillina che però non
riuscì affatto a curare la dermatite ed anzi causò la
singolare colorazione bluastra della pelle.
"Ormai ci ho fatto l'abitudine - sostiene Karason
- e oltre al colore blu non ho mai avuto altri
effetti collaterali. La dermatite non è guarita ma in
compenso sono 14 anni che sono sano come un pesce e
forse ne è valsa la pena !".
Dal 1999 l'argento colloidale è stato messo fuorilegge
negli Stati Uniti proprio perche' causa effetti
indesiderati a seguito della sua assunzione, quando non
e' purificato.
Attenzione non e' che a tutti faccia lo stesso
effetto !
USO suggerito per un miglior utilizzo di quello
purificato:
tenere 20 gocce sotto la lingua per circa un minuto, poi
deglutire e quindi bere un bicchiere di acqua o succo di
frutta. Ripetere anche 3 volte al giorno se necessario.
ARGILLA Per via orale, da bere: Uno dei
rimedi più antichi conosciuto dalluomo, probabilmente conosciuto per caso bevendo
acqua piovana sporca di terra, largilla deve le sue proprietà
antisettiche e cicatrizzanti ad una costituzione micro molecolare, che ne spiega le
straordinarie capacità di assorbimento delle sostanze tossiche.
In uso interno ed esterno largilla ha unazione simile a quella degli
antisettici.
Molto
utile e' l'ARGILLA
(fango di terra argillosa) mangiata come
un "dolce" ogni giorno
od ogni 2 o 3 giorni
per un certo periodo che in genere varia
da soggetto
a soggetto, con
un minimo
di 15 giorni; alle volte e' necessario
assumerla
per periodi
piu' lunghi. Fare
attenzione che
l'argilla
puo' portare
stitichezza.
L'argilla con il suo potere mineralizzante, cicatrizzante e
chelante, fornisce un ottimo ausilio a
tutti coloro che si debbono
disintossicare dalle sostanze
tossiche.
Per via orale, da bere: Uno dei rimedi più antichi
conosciuto dall’uomo, probabilmente conosciuto per caso
bevendo acqua piovana “sporca” di terra, l’argilla deve le
sue proprietà antisettiche e cicatrizzanti ad una
costituzione micro molecolare, che ne spiega le
straordinarie capacità di assorbimento delle tossine.
Essa puo' essere mangiata a cucchiaini impastata con
acqua senza
cloro -
vedi:
Disintossicazione
Persino gli animali (uccelli,
scimmie, ecc.) in una zona precisa della
foresta amazzonica
si sono dovuti adeguare
(hanno imparato)
a mangiare
l'argilla impastata
con acqua piovana, per
disintossicarsi
dalle tossine assunte mangiando
le foglie
degli alberi
che sono presenti nelle zone
ove l'uomo
si e' insediato
per preparare
la "cocaina"
ed altre droghe, lavorandole
anche
con prodotti chimici,
e contaminando
le acque
e quindi anche
gli alberi
di quella zona forestale.
vedi: Scimmie Erboriste
L'argilla
(o Bentonite - (2) -)
puo' essere, in certi casi assunta assieme
al Carbone vegetale
che e' un'altro prodotto utile
per disintossicare;
la sinergia
che ne nasce e' importante
nei gravi casi
di intossicazione
ed infiammazione.
(2) La
Bentonite:
nell'alimentazione umana ed animale viene utilizzata in
associazione allo
psillio per asportare residui e placche di
muco e
feci presenti da anni nell'intestino.
Vedere: argilla
gricur, che e'
nient'altro che un'argilla
verdagnola, di origine vulcanica.
Largilla è un elemento VIVO, essa agisce assorbendo e neutralizzando solo le
eccedenze di batteri, mentre non ostacola la sana ricostruzione cellulare.
Essa ha un benefico effetto sullintestino, nei casi di
dissenteria o
putrefazione intestinale, disequilibri che sono alla base di ogni malattia. Buona norma è
lutilizzo dellacqua aditivata con una punta di cucchiaino di argilla, lasciata
riposare e rivitalizzare per 12 ore e poi bere senza mescolare.In casi di dissenteria è opportuno mescolare prima di bere.
Molto utile nei casi
di acidità di stomaco, forti coliti, dolori stomacali. In molti casi è utile berla dopo
il pasto. Occorre tenere presente che luso dellargilla per più giorni
consecutivi può dare stitichezza; per ovviare questo problema si consiglia assunzione
contemporanea di 1 cucchiaio di semi di Lino messi prima in ammollo in acqua per 12 ore,
mescolare e bere al mattino appena alzati; luso della Cassia alla sera prima di
coricarsi ed al mattino appena alzati; oppure mettere in ammollo 10 prugne o 10 fichi
secchi alla sera od alla mattina e bere 12 ore dopo lacqua e mangiare le prugne o
fichi ammorbiditi.
Vi sono comunque altri preparati naturali per questo scopo che si possono
acquistare già pronti, fate attenzione comunque alle dosi ed alla qualità.
ARNICA (Arnica Montana
L.) Pianta
Anti traumatico, Anti chemiotico.
E' un buon antifinfiammatorio per tutti, persino per i
cani. Tutti i disturbi post traumi.
Disturbi cerebrali da arteriosclerosi, arteriospasmo, artrosi cervicale. Equilibrante del
sistema nervoso.
In uso esterno come pomata utile nei traumi, echimosi, slogature e contusioni.
ARTEMISIA
(Artemisia vulgaris) Pianta, fiori
Proprietà: digestive ma inferiori allAssenzio, favorisce il flusso
mestruale, lenisce i dolori del mestruo. Antidiabetica. Sedativo nervoso.
Molto utile nel Paludismo nei paesi tropicali, contro i
parassiti che lo producono.
L'ERBA MAGICA che
Distrugge le CELLULE CANCEROGENE in 16 ORE -
03/03/2014
L'Artemisia
Annua, (nome scientifico Artemisiaannua L., 1753) è
una piccola pianta erbacea appartenente alla famiglia
delle Asteraceae, originaria della provincia di Hunan in Cina,
e' una pianta per lo più ignorata dalla comunità medica
ufficiale,
che pero' avrebbe effetti notevoli per la cura del cancro.
L' Artemisia è una pianta nota fin dall'antichità per
diverse e numerose proprietà curative. Tra i primissimi
cenni storici di utilizzo di Artemisia quale fonte di
fitoestratti curativi bisogna menzionare Theophrastus
(371-287 a.C.), che indicava A. abrotanum come
antielmintica e spasmolitica. Vi sono tracce storiche
ben documentate anche nell'antico Egitto di un uso di A.
absinthium come vermifugo e curativo di lesioni cutanee.
Ma è in Cina che queste specie diventano particolarmente
note e rinomate per le loro svariate proprietà salutari.
Infatti venne menzionata per la prima volta nel 168 a.C.
nel testo sulla farmacopea tradizionale cinese "Rimedi
per 52 malattie", testo rinvenuto a Changsa (prov. Hunan)
nella tomba di Mawangdui Han.
In questo testo l'artemisia (A. annua) veniva indicata
come rimedio anti-emorroidario. Successivamente nel 340
d.C., la stessa specie viene menzionata in un secondo
testo della sinno-farmacopea tradizionale redatto da
GeHong: "Manuale delle prescrizioni per terapie di
urgenza". In questo testo si illustravano le proprietà
curative degli estratti e degli infusi di A. annua
contro la malaria.
Più recentemente, nel 1596, Li Shizhen la cita come
pianta antimalarica nel suo volume Compendio della
Materia Medica.
Anche il suo utilizzo come bio-fumigante contro insetti
presenti nelle derrate stoccate è noto in Cina da
svariati secoli.
La svolta si ebbe però ad inizio anni '70, sotto il
governo di Mao, che diede ordine a tutti i settori delle
scienze sinniche di indagare approfonditamente sulle
proprietà curative reali di svariate piante note dalla
tradizione cinese e tra queste anche le numerose specie
del genere Artemisia. Dallo screening (che oggi ammonta
ad oltre 130 specie congeneri indagate) risultò che A.
annua possedeva effettivamente una potente azione
antimalarica e pertanto si pervenne alla prima
identificazione ufficiale di azione anti-Plasmodium alternativa
agli antibiotici ed al chinino: l'artemisinina (qinghaosu).
Una pillola atossica "potrebbe" essere presa dai
pazienti e dalle paziente per combattere il cancro al
seno e la leucemia.
Suona come una fantasia, ma questo trattamento sta
diventando realtà grazie ad un team della University of
Washington, che ha condotto ricerche su un antico
rimedio cinese per la malaria.
Il prof. Henry Lai e il suo assistente prof. Narendra
Singh hanno sondato le proprietà chimiche di un derivato
dell'artemisia per la cura al cancro al seno. E i
risultati sono stati sorprendenti.
"Non appare solo efficace, ma anche molto selettivo," ha
detto Lai. "E' altamente tossico per le cellule
cancerose ma ha un impatto marginale sulle normali
cellule del seno."
L'uso dell'amara artemisia, non è nulla di nuovo. Usata
per secoli per liberare il corpo dai vermi, è anche un
ingrediente dell'assenzio, una bevanda alcolica, vietata
in molti Paesi. Anche l'Artemisinina, il composto
trovato da Lai e Singh per combattere il cancro, non è
nulla di nuovo. Era estratto dalla Artemisia annua L.,
millenni fa, dai Cinesi che la usavano per combattere la
malaria.
Questo trattamento si perse poi nel tempo ma riscoperto
negli scavi archeologici del 1970 che portarono alla
luce ricette di antichi rimedi medici.
Ampiamente usato ora in Asia e Africa per combattere la
malaria, l'artemisinina reagisce alle alte
concentrazioni di ferro contenute nel parassita della
malaria.
Quando l'artemisinina entra in contatto con il ferro, ne
deriva una reazione chimica che depone atomi caricati,
ciò che i chimici chiamano radicali liberi, che
attaccano le membrane cellulari, smembrandole e
ammazzando il parassita della singola cellula.
Intorno al 1994, Lai iniziò ad ipotizzare che il
processo potesse funzionare anche con il cancro.
" Le cellule cancerose hanno bisogno di molto ferro per
replicare il DNA quando si dividono" Ha spiegato Lai.
"Come risultato, le cellule cancerogene hanno una
maggior concentrazione di ferro, delle cellule
normali. Quando cominciammo a comprendere come
funzionava l'artemisinina, cominciai a chiedermi se
potevamo usare quella conoscenza per intervenire sulle
cellule cancerose".
Lai inventò un metodo potenziale per iniziare a cercare
finanziamenti, ottenendo una sovvenzione dal Breast
Cancer Fund in San Francisco. Nel frattempo L'università
di Washington brevettò la sua idea.
L'idea fondamentale - affermano Lai e Singh- era di
"gonfiare" le cellule cancerogene con il massimo di
concentrazione di ferro, quindi introdurre artemisinina
per uccidere, in modo selezionato, il cancro. Nello
studio in questione, dopo 8 ore erano rimaste solo il
25% di cellule cancerogene. Ma dopo 16 ore quasi tutte
le cellule erano morte.
Uno studio precedente, che riguardava
la leucemia produsse risultati ancora più
impressionanti: le cellule cancerogene furono eliminate
in 8 ore. Una spiegazione potrebbe essere quella del
livello di ferro nelle cellule della leucemia, che
"hanno la concentrazione più alta di ferro di tutte le
cellule cancerogene", spiegò Lai. "Le cellule di
leucemia hanno più di 1000 volte la concentrazione di
ferro delle cellule normali.
Il passaggio successivo, secondo Lai, è quello di
testare sugli animali malati. Uno studio precedente fu
fatto su un cane con un cancro alle ossa, così grave che
non poteva nemmeno camminare: guarì in 5 giorni dal
trattamento. Ma certo serve una campionatura più
rigorosa.
Altre note
interessanti sul tema:
- molti tipi di cancro, anche se non causati da
infezioni parassitarie, possono generarsi in persone che
sono piene di parassiti, questa è una teoria resa famosa
dalla dr.sa Hulda Clark
-nella comunità olistica, i tumori sono spesso
considerati come magazzini di deposito di materiali
trovati in eccesso nel corpo, ossia residui metabolici,
oppure tossine, organismi infetti e sostanze inorganiche
che il corpo non può usare. Sebbene alcuen di queste
teorie non siano state esaminate in profondità dalla
scienza convenzionale, c'è un considerevole accordo sul
fatto che i pazienti malati di cancro non lo
combatteranno finchè non avranno risolto le infezioni.
Questo fatto rende l'artemisia ancora più interessante
per le sue proprietà antibiotiche e la rende ancor più
specifica per i cancri che hanno una componente
infettiva o parassitaria. (Green), 8 November 28 2001,
Environmental News Network
Tratto da: saluteolistica.blogspot.com
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Esisterebbe un’erba il cui principio attivo combinato
con il ferro sarebbe in grado di uccidere il tumore in
sole 16 ore. Il nome di questa pianta è Artemisia annua.
Come già sappiamo,il cancro è la malattia più letale
esistente. Gli scienziati cercano costantemente di
trovare una cura e, infine, porre fine al cancro. Questa
erba ,l’ Artemisia annua, potrebbe uccidere fino al 98%
delle cellule tumorali in appena 16 ore.
Secondo le ricerche pubblicate in “Life Science”, l’artemisinina,
derivata dall’Artemisia annua, è stata utilizzata nella
medicina cinese e può uccidere il 98% di cellule del
cancro del polmone in meno di 16 ore.
In
realtà l’erba in questione da sola sconfigge il 28%
delle cellule cancerogene,è la sua combinazione con il
ferro che porta alla totale distruzione del tumore.
In passato l’artemisinina è stata utilizzata come un
potente rimedio antimalarico ma ora è dimostrato che
questa cura è efficace anche nella lotta contro il
cancro. Questo perché quando si aggiunge del ferro alle
cellule tumorali infettate, attacca selettivamente le
cellule “cattive”, e lascia quelle “buone” intatte.
Gli scienziati che seguono le ricerche, condotte presso
l’Università della California, hanno dichiarato: “In
generale i nostri risultati mostrano che l’artemisinina
ferma il fattore di trascrizione ‘E2F1′ e interviene
nella distruzione delle cellule tumorali del polmone, il
che significa che controlla la crescita e la
riproduzione delle cellule del cancro”.
Utilizzando una varietà resistente alle radiazioni delle
cellule del cancro al seno (che aveva anche una elevata
propensione per l’accumulo di ferro) l’artemisinina si è
dimostrata avere un tasso di uccisione del cancro del
75% dopo appena 8 ore, e uno del quasi 100% dopo appena
24 ore.
Su questo aspetto abbiamo raccolto la testimonianza di
Amedeo Gioia docente romano che così ha scritto:
“Io sono la prova vivente che la cura con l’artemisia
annua funziona, operato due volte di cancro alla vescica
esame istologico G3 e TNM: pT2, invitato a fare delle
infiltrazioni di chemio l’oncologo le ha ritenute
inutili in quanto i carcinomi avevano colpito anche la
prostata e l’ilio (intestino). Ricoverato in urologia al
San Filippo Neri per l’asportazione di vescica, prostata
ed un tratto dell’intestino, avrei continuato a vivere
con le sacchette per l’orina e feci. Ho rifiutato la
chemioterapia e mi hanno dimesso dandomi una settimana,
massimo due mesi di vita. Mio figlio ha scoperto che
esisteva questa pianta, che distrugge le cellule
cancerogene, ed e’ riuscito a trovarla in soluzione
alcolica (tipo fernet) e ho incominciato ad assumerla,
Una correzione nel caffe’ la mattina, un bicchierino
dopo pasto ed uno dopo cena. Dopo 48 ore non avevo più
dolori e dopo sei giorni orinavo quasi normale (prima
ogni 1/2 ora e con dolore). Per controllo ho fatto
un’ecografia, esame del sangue per le marche tumorali ed
una TAC. Risultato non ho più nulla”.
A conferma di tutto ciò un articolo di una autorevole
sito medico PUBMED. Ecco il link:http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15642597
PubMed è un databasebibliografico contenente
informazioni sulla letteratura
scientifica biomedica dal1949 ad
oggi; la cui prima versione online è del gennaio del
1996.[1].
Prodotto dal National
Center for Biotechnology Information(NCBI) presso
la National
Library of Medicine (NLM) deiNational
Institutes of Health (NIH) degli Stati
Uniti, la banca dati viene comunemente interrogata
attraversoEntrez,
il motore di ricerca messo a punto dall’NCBI per
l’individuazione di informazioni biologiche, chimiche e
mediche.
PubMed, con oltre 18 milioni di riferimenti
bibliografici derivati da circa 5.300 periodici
biomedici, consente l’accesso al MEDLINE (Medical
Literature Analysis and Retrieval System), l’archivio
bibliografico on-line del
sistema MEDLARS. PubMed condivide le informazioni di
base con Medline e con l’Index
Medicus, la corrispondente versione a stampa la cui
pubblicazione, per l’avvento degli strumenti
informatici, è stata interrotta nel 2004.
Rispetto a Medline, PubMed è tuttavia arricchito da
riferimenti provenienti da altri database bibliografici
secondari specializzati, come l’Index to Dental
Literature, l’International Nursing Index, l’Hospital
Literature Index e altre fonti d’informazione su
specifici settori. Sono oltre 17 milioni gli articoli
reperibili tramite abstract,
gli articoli tipo review sono in totale oltre 1,5
milioni mentre gli articoli disponibili in free full
text (testo integrale) sono oltre 3,1 milioni.
Tratto da: rete news.it
Inoltre:
Per il dottor
Len Saputo si tratta addirittura di una cancer smart
bomb, una bomba intelligente contro il cancro:
l'artemisia, infatti, si sarebbe rivelata efficace nella
distruzione del 75% delle cellule tumorali resistenti
alle radiazioni, nel cancro al seno, ovvero dove
un'elevata propensione ad accumulo di ferro, in sole 8
ore, balzate fino al 100% dopo soltanto 24 ore.
Ma questa "erba magica" è davvero così efficace?
"Si tratta di studi interessanti e che hanno un
fondamento" spiega aPanorama.it Marco Pierotti,
direttore scientifico dell'Istituto
Nazionale dei Tumori di Milano . "Anche se a prima
vista si potrebbe pensare ad una di quelle notizie da
lasciar perdere, esistono studi in proposito fin dal
2001, mentre quello più recente risale al 2011, quando
sono stati condotti esperimenti in vitro".
Tratto da: Panorama.it
Artemisinina
ed ossigeno, una cura per il cancro -
11/04/2011
Ricerca svela le proprietà antitumorali
del farmaco per la malaria
L'idea dei ricercatori è di combinare
l'azione dell'artemisinina, un farmaco
utilizzato contro la malaria, con quella
di un ambiente carico di ossigeno per
sconfiggere il tumore. È la base di
lavoro di un team scientifico della
Washington State University guidato dal
prof. Henry Lai.
L'artemisinina deriva dalla Artemisia
annua L., una pianta già utilizzata per
combattere i parassiti della malaria, ma
che potrebbe rivelarsi utile anche in
caso di cancro. I ricercatori pensano di
esaltare le proprietà della sostanza
somministrandola in un ambiente ricco di
ossigeno puro. Lo studio è ancora in
fase sperimentale, ma è stato pubblicato
sulla rivista Anticancer Research. I
ricercatori hanno scoperto che nelle
cellule colpite da leucemia, se trattate
con questa combinazione la crescita del
tumore si riduce del 38 per cento:
"questo in sole 48 ore di test. Noi ci
aspettiamo che gli effetti sui tempi
lunghi possano essere ancora più
drastici", afferma il prof. Lai.
L'uso dell'artemisinina contro la
malaria fu incentivato negli anni
Settanta dal ritrovamento di alcune
tombe risalenti a circa 2000 anni fa
nelle quali in rotoli di seta
perfettamente conservati si faceva
riferimento alle proprietà della pianta
contro l'infezione. L'artemisinina
agisce per reazione nei confronti del
ferro presente nell'organismo,
producendo un radicale libero che
aggredisce il parassita della malaria,
all'interno del quale la percentuale del
minerale è molto alta.
By Andrea Sperelli - Tratto da:
italiasalute.it
ARTIGLIO del DIAVOLO
Artiglio del diavolo è il nome
dialettale dell'Arpagofito
(Harpagophytum procumbens), una pianta
perenne rampicante appartenente alla
famiglia delle Pedaliacee. Diffuso
nell'Africa Sud-Occidentale ed in
particolare nel deserto del Kalahari,
nelle steppe della Namibia e nel
Madagascar. L’artiglio del diavolo
proviene in maggior parte dalla Namibia
e in minima parte anche dal Sud Africa e
dal Botswana. Questo nome particolare
deriva dai piccoli uncini presenti sul
frutto della pianta.
Queste escrescenze sono dotate di
robusti uncini che, penetrando nel corpo
o nelle zampe degli animali, procurano
serie ferite, costringendoli a compiere
una danza "indiavolata".
I componenti attivi dell’artiglio del
diavolo sembrano essere gli arpagosidi,
che si trovano nella radice secondaria.
Esso e' stato utilizzato per secoli in
Africa per curare la febbre, i l’artrite
reumatoide, pancreas, stomaco e
intestino. Nei primi del ‘900, con
l'occupazione della Namibia da parte dei
tedeschi, l’artiglio del diavolo è stato
importato in Europa.
Principi
attivi e titolazione: Estratto secco
titolato in iridoidi totali espressi
come arpagoside min. 1,8%.
La parte usata a scopo medicamentoso
deriva dalle escrescenze laterali della
radice (dette radici secondarie) che
contengono alte percentuali di principi
attivi.
Nella medicina tradizionale sud-africana
l'artiglio del diavolo viene utilizzato
da secoli per la cura di vari problemi
come malattie reumatiche, dolori
articolari,
febbre e fastidi allo
stomaco. Ciò che è stato constatato
empiricamente dalle popolazioni locali è
stato poi confermato dagli studi del
tedesco Schmidt che lo hanno condotto
allo scoperta di tre glicosidi (harpagosid,
harpagid e procumbid), ritenuti
responsabili degli effetti analgesici e
antipiretici dell'arpagofito.
L'efficacia antireumatica ed
antinfiammatoria degli harpagosidi (i
principi attivi della radice) è
indiscusso, e paragonabile a quella
degli antinfiammatori di sintesi non
steroidei ed al cortisone stesso.
L'assoluta mancanza di tossicità,
l'ottima tollerabilità gastrica rendono
il prodotto largamente utilizzato nella
fitoterapia delle affezioni reumatiche.
I pazienti durante gli attacchi acuti
trovano un immediato beneficio vedendosi
ridurre la sintomatologia dolorosa.
Per
le Articolazioni, l’Artiglio del diavolo
e' molto utile
Dolori articolari, mal di testa o mal di
schiena, forse questa è l'erba che
cercate.
Pianta di origine sudafricana che non e’
molto conosciuta nel nostro paese in
quanto importata dai tedeschi dopo
l'invasione della Namibia, luogo di
provenienza della pianta.
Le radici contengono principi attivi con
proprietà antinfiammatorie ed
analgesiche;
è indicata nel caso di
artrosi,
reumatismi e manifestazioni articolari
dolorose, migliora la mobilità e
l'elasticità articolare.
E’ utile anche per i disturbi degli
sportivi, tendiniti e distorsioni.
Può essere somministrato sotto forma di
tisana oppure come estratto secco.
Esistono anche unguenti o gel per i
massaggi defatiganti per l'attività
sportiva o per i traumi.
Viene utilizzato anche e quindi nel trattamento
delle malattie reumatiche e per ridurre
i dolori alle articolazioni grazie alla
sua notevole attività antinfiammatoria,
alla quale si associa quella
antidolorifica che porta a far diminuire
i dolori di chi soffre di artrosi.
Sono stati fatti alcuni studi sull'uomo,
che dimostrano come l'estratto secco di
questa pianta possa ridurre i dolori nel
paziente artrosico, con un tasso di
efficacia che varia dal 42 all'85% a
seconda del tipo di artrosi e della
gravità dei sintomi. Il periodo di
latenza per il manifestarsi dell'effetto
è di circa 7-8 giorni, e raggiunge il
massimo dopo circa 30 giorni,
mantenendosi poi immodificato.
Non si conosce esattamente il meccanismo
d'azione dell'Artiglio del diavolo ma è
stato accertato che agisce in modo
differente dai farmaci antinfiammatori
di sintesi, anche perché non provoca i
disturbi gastrici tipici di questi
ultimi.
E' stato comunque accertato che
l'Artiglio del diavolo svolge pure una
discreta attività ipocolesterolemizzante
e rilassante sulla muscolatura liscia
dell’intestino.
L'artiglio del diavolo si è dimostrato
particolarmente attivo soprattutto nelle
situazioni che causano dolore ed
infiammazione come tendiniti,
osteoatrite, artrite reumatoide, mal di
schiena e dolori cervicali. A questo
vegetale vengono attribuite anche
proprietà digestive (qualora venga
utilizzato come infuso),
ipocolesterolemizzanti ed
ipouricemizzanti (è utile in caso di
gotta).
La spiegazione scientifica di questi
effetti risiederebbe nei molti principi
amari, capaci di stimolare la produzione
dei succhi gastrici e della bile. Tale
caratteristica rende i rimedi
erboristici a base di artiglio del
diavolo controindicati in caso di
gastrite o ulcere gastriche e duodenali.
Le proprietà analgesiche ed
antinfiammatorie dell'artiglio del
diavolo sono state confermate da
numerosi studi condotti in vitro, su
roditori e su esseri umani. Molti di
questi hanno paragonato l'efficacia di
comuni prodotti antinfiammatori a quella
degli estratti naturali di Arpagofito.
In molti casi i risultati sono stati
incoraggianti e, anche quando è stato
messo a confronto con il placebo,
l'artiglio del diavolo ha sempre
confermato le proprie virtù
terapeutiche.
Quantità
giornaliera: 500-1000 mg di estratto
secco a stomaco pieno per non più di due
mesi. Poi fare un intervallo.
La tossicità dell'Artiglio del diavolo è
considerata molto bassa, tuttavia sono
stati segnalati casi di lievi disturbi
gastrointestinali in soggetti sensibili.
Gli estratti di questa pianta potrebbero
causare problemi se usati in
associazione a farmaci antiaritmici ed
in caso di ulcera gastrica o duodenale,
calcoli alla cistifellea, diabete e
gravidanza.
L’artiglio del diavolo non deve essere
utilizzato in presenza di ulcere
gastriche o duodenali.
Le persone con diabete o che stanno
assumendo medicinali che interferiscono
con gli zuccheri nel sangue devono usare
l’artiglio del diavolo solo sotto la
supervisione di medici specializzati.
L’artiglio del diavolo non deve essere
utilizzato in gravidanza o in caso di
sospetta tale, poichè potrebbe dare
contrazioni uterine.
L’artiglio del diavolo potrebbe dare
reazioni allergiche Alcuni studi hanno
riportato nausea, sensazione di
pienezza, aritmia e glucosio nel sangue.
ASA Foetida
o Assa fetida
Gommo-resina che
si trae dalla radice della Ferula Narthex Boissier e
della F. Scorodosma Bentham e Hooker fil.(Ferula
Asa Foetida L.) (Fam. Umbelliferae), piante della
Persia meridionale. Grani liberi (lagrime), più spesso
agglutinati o sparsi in una massa resinosa bruna; i grani
sono giallastri o rosso scuri all'esterno, internamente
bianchi, opalini, con frattura ceroide, di odore forte e
penetrante, che ricorda l'aglio, di sapore acre, amaro.
L'alcool ne scioglie circa il 50%. Triturata con p. 3
d'acqua dà una emulsione bianchiccia, che diventa biancastra
con soluzione di soda caustica. Con l'acido cloridrico non
deve fare effervescenza, e non deve colorarsi, od appena,
anche dopo parecchie ore. Bruciata lasci non più del 10% di
cenere. Contiene circa 70% di resina, 3-4% di essenza, e
materie gommose.
Presso i Persiani, racconta Erodoto, la pianta era
considerata il rimedio principale per numerose malattie.
Conosciuta dagli Arabi. I Tedeschi la denominarono
Stercus diabuli. Si denominò anche Succo
siriaco, liquore di Siria, succo di Media. E' già
descritta nell'Histoire générale des drogues di Pomet,
vol. II, pag. 27. Pare che la pianta che fornisce l'assa
fetida sia il Silfion di Dioscoride o Laserpitium
di Plinio.
Gli antichi specialmente Teofrasto nominarono due sorta di
Asa foetida, una ricavata dal fusto, detta caulias
e l'altra dalla radice, detta rhizias. La ferula
Asa foetida, cresce in Siria, Libia, Persia ed il suo
fusto arriva all'altezza di 3 a 4 metri.
Ora arriva quasi esclusivamente dall'Afghanistan per la via
dell'India. Sulla raccolta della Asa foetida oltre le
antiche informazioni di Kampfer (1712) abbiamo quelle più
recenti di Bellew (1857 e 1872), che ha assistito alla
raccolta della droga nei dintorni di Kandahar. Tolta la
terra intorno all'albero sino alla profondità di circa 20
cm. si fanno delle incisioni profonde nella parte superiore
della radice, ripetendo questa operazione ogni tre o quattro
giorni, sino a che non scola più succo, il che dura circa 15
giorni. Alcune radici danno sino a tre libbre di prodotto.
Si afferma che la droga si falsifica con gesso polverizzato
e con farina, già prima di metterla in commercio. Ve ne è
una qualità molto pura che si estrae dai nodi o dalle
gemme.
Assunto 2 volte
al dì in 2 gr. di polvere, elimina
lindigestione ed il vomito; dà appetito ed elimina i gas; stimola lutero,
combatte le coliche e listeria.
ASCORBATO
di POTASSIO
è un derivato salino dellAcido Ascorbico.
LAscorbato di Potassio è, nei limiti del dosaggio di 1gr. circa al giorno,
completamente atossico e può essere usato per periodi molto lunghi senza problemi; esso
va somministrato in soluzione di acqua tiepida.
La caratteristica di questo sale è di aiutare le cellule del corpo a riequilibrare
il processo osmotico di scambio fra i componenti interni ed i liquidi esterni, in modo
tale da non intossicare la cellula per accumulo, cioè senza che essa possa eliminare gli
ingredienti biochimici eccedenti o tossici.
Luso appropriato è consigliato in TUTTE le patologie, ma sopra tutto nelle
malattie chiamate degenerative, infettive ed in quelle del sistema nervoso.
E un ottimo riequilibrante avendo forte potere ossido/riducente, serve a
riportare i terreni ossidati verso un giusto rapporto elettronico fra positroni ed
elettroni; va utilizzato comunque in minime dosi e con attenzione in quanto può produrre
gravi disturbi cardiaci a coloro che ne sono già malati.
Il Bicarbonato di
Sodio od il Carbonato di sodio è indicato per il riordino dei
processi acido/basici corporei.
Per lassunzione di ogni tipo di minerale è consigliato effettuare
preventivamente dei test Bio elettronici, Kinesiologici, Mineralogramma,
Metaltest, Tumtu, ecc. Ma comunque ed in ogni caso utilizzate se possibile, minerali in forma
organica, colloidale od ionizzata.
ASPARAGO
(Asparagus officinalis) Erba. Noto nellantico Egitto,
veniva utilizzato come aperitivo nei banchetti Romani. I
suoi germogli di primavera, contiene acqua al 91%, protidi 2%, estrattivi
5,5%, cellulosa 0,5%, grassi 0,3%, ceneri 0,7% con potassio, sodio, nitrati, zolfo, cloro,
fosforo, calcio, manganese, bromo, fluoro, rame ferro, iodio; mannite, nucleine, Vitamine
A, B1, B2, C, E PP, inositolo, pH 5,5.
Non consumare grandi quantità; mineralizzante e quindi energizzante, lassativo,
depuratore del sangue e sedativo del cuore per rallentarne battiti; utile in anemie,
astenie, convalescenze, diuretico, (in certi soggetti tende ad irritare i reni deboli)
insufficienza renale ed epatica cardiocircolatoria, artritismo, bronchiti croniche,
dermatosi, diabete, palpitazioni, viscosità sanguigna.
ASSENZIO MAGGIORE o ROMANO (Artemisia Absintium L. ) Fiori,
Foglie
Inappetenza, antiacido per lo stomaco, atonia gastrica, infiammazioni della mucosa
gastrointestinale; viene utilizzato come colleretico. Utile nella convalescenza, stati di
anemia, nella insufficienza digestiva di origine nervosa, diarree croniche, flatulenza,
meteorismo; idropisia, gotta, itterizia, insufficienza epatica, vermifugo per gli
ascaridi, favorisce il flusso mestruale.
Una
pianta medicinale amara, come le altre erbe usate dagli
ebrei durante la cena pasquale a simboleggiare l’antica
schiavitù d’Egitto, è l’Assenzio (Artemisia absintium).
Si tratta di una pianta erbacea ricordata anche nella
Bibbia, spontanea anche in alcuni luoghi del nostro Paese,
ed utilizzata per la cura dei vermi intestinali.
ASTRAGALO è
la radice di
Astragalus membranaceus (Fisch) Bge. e
Astragalus membranaceus var. mongholicus (Bge).
E' una pianta erbacea perenne impiegato da sempre nella
Medicina Tradizionale Cinese come tonico e rafforzante
dell'energia vitale. La droga è costituita dalla radice
disseccata che si presenta di forma cilindrica, generalmente
senza diramazioni, della lunghezza di 30-90 cm e del
diametro di 1-3,5 cm. La corteccia è giallo-bruna, con
scanalature longitudinali irregolari e formazioni
lenticolari orizzontali. Il tessuto legnoso è duro e di
difficile rottura. In sezione trasversale la corteccia
appare giallo-biancastra.
La prima citazione viene riportata nel testo cinese di
materia medica Shen Nong Ben Cao Jing redatto intorno al 120
A.C.
La Famacopea della Repubblica Popolare Cinese Engl. ed.
1992, riporta come officinali soltanto queste due specie,
mentre nel "Chinese Herbal Medicine, Materia Medica" Ed.
1986 sono nominati anche:
- Astragalus chrysopterus Bunge
- Astragalus floridus Benth. §
- Astragalus tongolensis Ulbr.
La droga emana un odore debole. Il gusto è debolmente dolce
e leggermente somigliante al fagiolo quando la si mastica.
In commercio la radice di Astragalo può essere sofisticata
con Hedysarum polybotrys, Hedysarum mongholicum e Hedysarum
vicioides.
AVENA (Avena sativa L.)
E il cereale più energetico, infatti è meglio non mangiarla alla sera; formata da
acqua 12%, protidi 14%, estrattivi inazotati 74%, fibre grezze 2%, lipidi 7,7%, ceneri
2,3%; contiene ferro in abbondanza, potassio, calcio, magnesio, fosforo, sodio, rame,
manganese, zinco, nichel, iodio, zolfo e fosfati, vitamina B quella per la crescita, B6,
C, E, PP, e tracce della D, colina, inositolo in quantità superiori al frumento (grano).
Le sue proteine vegetali contengono amminoacidi quali valina, leucina,
fenelelenina, tirosina, triptofano, serina, cistina, metionina, arginina, istidina, lisina
ed amido in granelli tondi.
Abbassa il colesterolo; per il suo alto contenuto di minerali è energizzante e
ricostituente per tutti.
Si raccomanda di dare ai lattanti un biberon al dì di brodo di verdure e/o decotto
diriso biologoco e semi integrale, da prepararsi con 60% di avena, 30% di orzo e 30% di
riso.
Pane integrale ed avena non raffinata (ferro e fosforo) preservano dalla carie.
Porridge davena, semi cotti nellacqua a colazione, preservano
dallinfarto. Semi decotti con miele, sono emolienti, lassativi e diuretici.
Semi tostati in infuso, lassativo, bere 3 tazze piccole al dì. Fiocchi
davena, ricostituente sopra tutto per i bambini, adolescenti, giovani ed anziani;
minestre di fiocchi, ridanno forza ed aspetto florido ai soggetti gracili, nervosi, deboli
di stomaco, affaticati, senescenti, depressi è sopra tutto utile
nellaccrescimento..
I grani fatti germogliare in terreno umido per 5/7 giorni, sono indicati nello
svezzamento dei lattanti, depressi, intossicati
da forme intestinali, neurastenici, diabetici, anti costipante, ecc.
AVOCADO (Persea gratissima, Lauracee) è un frutto/alimento quasi completo se
consumato molto maturo e non maturato artificialmente, molto digeribile, equilibratore
nervoso, anticolibatterico, affezioni gastriche, intestinali, epato biliari; contiene
cistina, triptofano, tirosina, vitamine A e
B; utilissimo sopra tutto nella crescita, convalescenza, gravidanza, vecchiaia.
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