ALIMENTI CONTAMINATI ed
Industrializzati - 1
(da
microbi,
pesticidi,
NanoParticelle
ed altro...-
Additivi
=
Tossinfezioni
alimentari)
Questa potrebbe essere l'Azienda che vi controllera' nel
molto prossimo futuro
Lista delle aziende che nel mondo utilizzano i
prodotti della Monsanto:
http://edgytruth.com/2016/05/26/printable-list-companies-use-monsanto-products/
Per noi e' ormai il tempo di reclamare la nostra
salute
ed una alimentazione salubre non industrializzata !
Se vogliamo avere sempre una buona salute e vivere bene
fino alla tarda eta', dobbiamo alimentarci come si deve,
con cibi biodinamici e NON toccati, ne'
trasformati dall'industria alimentare !
"AROMI
SINTETICI"
nei
Cibi trasformati
dall'industria
alimentare:
Leggete
attentamente
le
etichette
sulle
confezioni
dei
cibi
lavorati
e
trasformati
dall'industria
(biscotti, dolci, carne, formaggi, salumi, latti, pani,
ecc.) e
controllate se e quali sono gli AROMI
indicati,
in
genere li
trovate scritti
in
fondo
alla
scritta "Ingredienti".
Se trovate scritto:
AROMI,
senza
la
parola "naturale",
si
tratta
di
sostanze
chimiche
pericolose
per la
Salute
!
NON acquistateli ! -
vedi anche:
https://www.youtube.com/watch?v=bqvNjWgbXR8
E' INDISPENSABILE
per stare sempre BENE, l'assunzione
quotidiana, per certi periodi,
di acqua Basica a
pH min. di 7,35 > 11
(almeno 1,5 lt)
Le bevande troppo saline e/o le bevande industriali, non
vanno bevute giornalmente e/o spesso,
anche e per le
loro forti
acidita', in quanto influiscono
sull'alterazione dei giusti valori di
pH dell'acqua
del corpo.
L'acidosi
e' la base fisiologica del Cancro - Il
Conflitto Spirituale Irrisolto, ne e' la Causa
primaria
Alimenti Tossici negli Alimenti
"Che il Cibo sia la
Tua medicina, e che la Medicina sia il Tuo cibo..."
(Ippocrate di Kos)
Il pasto della giovinezza
per tutti
http://www.sapereeundovere.it/pericoli-ogm-rivelati-da-un-ex-scienziato-del-governo-degli-stati-uniti/
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Se hai mai avuto il
tempo di guardare oltre l'etichetta degli ingredienti
sui prodotti alimentari, c'è
una buona probabilità che tu abbia trovato alcune parole
che non ti sono familiari. Mentre molte persone cercano
gli ingredienti cattivi che attirano molti titoli, come
lo sciroppo di mais e i nitrati ad alto contenuto di
fruttosio, ce ne sono molti altri che sembrano scivolare
sotto il radar della maggior parte delle persone. Se un
ingrediente non familiare è vicino al fondo della lista
degli ingredienti, molte persone semplicemente lo
scrollano di dosso e assumono che il prodotto contenga
così poco dell'ingrediente in questione che non farà una
grande differenza.
Tuttavia l' American
Academy of Pediatrics (AAP) avverte che molti degli
additivi comuni non solo nel cibo ma anche
nell'imballaggio meritano un'attenta valutazione. Il
gruppo ha recentemente rilasciato una dichiarazione
politica e un rapporto in cui ha affermato senza mezzi
termini che molti di questi additivi hanno effetti
devastanti sulla salute delle persone- e i bambini
sono particolarmente vulnerabili. Hanno anche chiesto la
revisione delle normative che governano queste sostanze
chimiche.
Con più di
10.000 sostanze chimiche nel cibo che mangiamo,
semplicemente non è pratico aspettarsi che qualcuno sia
in grado di separare il buono dal cattivo. Pertanto, il
rapporto ha individuato alcuni gruppi in particolare,
inclusi ftalati, BPA, nitrati, PFC e coloranti
alimentari artificiali.
Gli effetti di questi prodotti chimici sul sistema
endocrino sono particolarmente preoccupanti.
Gli ftalati e i bisfenoli possono avere un effetto
negativo sulla pubertà o addirittura anticiparne
l'insorgenza e possono anche aumentare il rischio di
infertilità, obesità e altre condizioni
croniche. L'esposizione al PFC, nel frattempo, provoca
un basso peso alla nascita e danneggia i feti che si
stanno sviluppando, mentre i nitrati
sono collegati ad alcuni tipi di cancro .
Hanno inoltre evidenziato i pericoli della colorazione
alimentare artificiale. Sintetizzati dai
sottoprodotti del petrolio e del catrame di carbone,
alcuni dei coloranti sono anche legati
all'alluminio , che è una neurotossina. In
un'analisi di 810 prodotti di alimentari
commercializzati per bambini, il 43% conteneva coloranti
artificiali. Non sorprendentemente, l'unica categoria di
cibo che era libera da questa sostanza chimica è stata
prodotta.
I coloranti alimentari artificiali sono stati collegati
al disturbo da deficit di attenzione e iperattività
e colpiscono anche i bambini che non hanno
ADHD (NdR: tutti
Danni
dei Vaccini, sui vaccinati che divengono
particolarmente ipersensibili alle sostanze
artificiali).
Alcuni dei problemi che sono stati collegati ai
coloranti alimentari artificiali comprendono la
reattività immunitaria, i problemi del sonno,
l'aggressività e l'irritabilità (NdR: tutti
Danni
dei Vaccini, sui vaccinati che divengono
particolarmente ipersensibili alle sostanze
artificiali). A peggiorare le cose, l'assunzione
giornaliera che la
FDA ha
certificato come accettabile di 60 mg al giorno per
persona supera di gran lunga i 50 mg al giorno per
persona che è stata collegata a più forti effetti
negativi.
Cerca anche la
contaminazione indiretta
C'è anche la questione delle sostanze chimiche che
vengono aggiunte indirettamente al cibo attraverso i
rivestimenti, la plastica, la carta, i coloranti, i
polimeri e gli adesivi usati negli impianti di
imballaggio o di produzione. Tra i colpevoli ci sono gli
ftalati utilizzati negli adesivi e nei plastificanti, le
lattine di metallo del bisfenolo e i prodotti chimici di
imballaggio. Tali sostanze chimiche sono state collegate
a problemi come cancro, stress ossidativo,
cardiotossicità, rottura della tiroide e problemi
endocrini.
I pericoli di queste sostanze chimiche sono
particolarmente preoccupanti per i bambini, i cui organi
in via di sviluppo sono vulnerabili alle interruzioni
che possono causare danni permanenti. Inoltre, la loro
esposizione relativa in termini di apporto alimentare
per libbra è maggiore di quella degli adulti.
L'AAP vorrebbe vedere un processo più rigoroso per
ottenere la designazione "Generalmente riconosciuta come
sicura", insieme ai nuovi requisiti per testare gli
ingredienti per la tossicità prima dell'uso e il nuovo
test delle sostanze chimiche precedentemente approvate.
Raccomandano ai genitori di attenersi il più possibile a
frutta e verdura fresca e surgelata. Il gruppo mette
anche in guardia contro i contenitori di plastica per
alimenti o per metterli in lavastoviglie, anche se è
meglio evitare la plastica.
Tratto da:
Naturale News - Le fonti:
GreenMedInfo.com +
AAP.org
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Franco Berrino,
uno dei maggiori studiosi italiani del rapporto
fra alimenti e
tumori,
spiega quali alimenti evitare e quali scegliere:
"Mangiamo quello che è prodotto dall’orto in
stagione (non pomodori tutto l’anno), così siamo
sicuri che non prendiamo troppo di una sola
sostanza protettiva".
“La Francia ha tassato la
Coca-Cola e le
altre bevande zuccherate ? Sono d’accordo, anzi
sarei favorevole ad aumentare la tassazione
in proporzione della quantità di
zucchero
che viene aggiunto a tutti gli alimenti”.
Lo dice Franco Berrino, uno dei maggiori
studiosi italiani del rapporto fra alimenti e
tumori, già direttore del Dipartimento di
Medicina Predittiva e per la Prevenzione
all’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura
dei Tumori di Milano.
”Tanto ormai lo zucchero viene aggiunto
dappertutto – continua Berrino – specie nelle
bevande zuccherate, totalmente da evitare
secondo il Fondo Mondiale per la Ricerca sul
Cancro, che hanno la caratteristica di non
aumentare la sazietà.
Quindi anche quando hai mangiato a strafogarti,
riesci sempre a bere un bicchiere di Coca-Cola
che magari ti aiuta pure a digerire… ma contiene
il cosiddetto sciroppo di glucosio o
fruttosio, che è sempre più presente negli
alimenti”.
Cioè un sottoprodotto della lavorazione del
mais ?
“Esatto. È diventato molto importante
nell’industria alimentare data l’iperproduzione
di mais negli Stati Uniti, e dato che costa meno
dello zucchero.
Ma si sospetta sia una delle cause dell’epidemia
dell’obesità. L’amido di mais viene scisso in
glucosio, e poi meta o più di questo glucosio
viene trasformata in fruttosio… Così, oltre
all’indice glicemico abbastanza elevato del
glucosio libero, il fruttosio ha un’azione
perversa: aumenta la resistenza all’insulina,
dunque controindicato per i diabetici (ora anche
i diabetologi stanno sconsigliando ai pazienti
di usare il cibo per i diabetici), e inoltre
aumenta la resistenza alla leptina, che è
l’ormone prodotto dal tessuto adiposo che dice
al cervello guarda che c’è tanta ciccia, riduci
l’appetito !”
Perciò il fruttosio favorisce pure
l’immagazzinamento dei grassi…
Già. Oltre al fatto che chi mangia zuccheri e
farine raffinate onnipresenti (ad esempio fa
colazione con caffelatte zuccherato, biscotti o
marmellata) ha un rapido aumento della glicemia
che provoca un’immediata iperproduzione
pancreatica di insulina…. che a sua volta fa
abbassare la glicemia, provocando un senso di
fame che porta ad introdurre nuovamente
zuccheri… che però fanno immediatamente rialzare
la glicemia e quindi l’insulina, provocando una
nuova fase di ipoglicemia (per cui si arriva a
pranzo con il buco nello stomaco)… Un circolo
vizioso che alla lunga può portare all’obesità.
Lei infatti dichiarò a Report che la
farina 00 è VELENO.
(NdR:
Trovate
nanoparticelle di
metalli tossici oltre che nei vaccini anche nelle farine utilizzate anche
per la panificazione)
Ovviamente un veleno che uccide poco a poco, non
subito… Del resto nelle brioche o in quasi tutti
i prodotti di pasticceria c’è ancora la
margarina, che venne inventata come sostituto
più economico del burro.
Venne pure raccomandata come sostituto del burro
da noi medici (dicendo che non avrebbe fatto male
al cuore), che siamo sempre caduti nella
trappole dell’industria alimentare, per poi
scoprire che era molto peggio del burro. La
margarina è un altro sottoprodotto di
lavorazione fatto idrogenando gli oli ottenuti
ad esempio dal mais e dalla soia. Oli che a loro
volta sono sottoprodotti ottenuti sgrassando il
mais e la soia con cui si alimentano i ruminanti
degli allevamenti intensivi, per farli crescere
più rapidamente.
Le nostre vacche non vedono più erba nella loro
vita. Ed è per questo che l’olio di soia, che
non è stato mai usato nell’alimentazione delle
civiltà orientali fondata sulla
soia, ha inondato il
mercato mondiale: tutto l’olio estratto doveva
essere usato in qualche modo. Noi mangiamo
dunque i sottoprodotti dell’alimentazione
animale industrializzata.
A proposito di oli, fanno male i fritti o fanno
male gli oli per friggere ?
La frittura di per sé non è tossica, ma lo è se
usiamo oli che sono fatti per “friggere”: che
sono spesso a base di olio di palma, cioè grassi
saturi a catena corta. Il consumo di grassi
saturi è una delle cause dell’esagerato livello
di colesterolo nelle nostre popolazioni, e
dunque dell’insorgenza di malattie
cardiovascolari. Evitiamo pure l’olio di soia,
usato da gran parte dei ristoranti in quanto
meno costoso. Bisogna friggere in olio
extravergine di oliva o in olio di sesamo.
Dobbiamo ridurre i grassi saturi, che sono di
recente stati tassati dalla Danimarca, dunque
quali alimenti ?
Latte,
formaggio,
burro, carni rosse… oggi anche le carni di
maiale, perché oggi alimentato con scarti di
produzione dei caseifici.
Anche il latte e i prodotti caseari ?
I prodotti lattiero caseari sono spesso
associati alla salute delle
ossa,
più per la pressione dell’industria del settore,
molto generosa coi medici, che per studi
convincenti a riguardo. Non c’è nemmeno ragione
di bere il latte tutti i giorni. E anzi ci sono
ragioni contrarie…
Ma allora che dobbiamo mangiare ?
Più cereali integrali, legumi,
verdura e frutta
fresca, meno zuccheri e cereali
raffinati, meno carni, latticini e grassi
animali, meno sale e meno alimenti conservati
sotto sale.
Queste le raccomandazioni preventive dopo
decenni di ricerche cliniche ed epidemiologiche
sul ruolo dell’alimentazione nella genesi delle
malattie croniche che caratterizzano il mondo
moderno. Chi mangia più verdure si ammala meno
di cancro rispetto a chi mangia poche verdure.
Così facciamo nel progetto Diana, per la
prevenzione alimentare del tumore alla mammella.
Mangiamo quello che è prodotto dall’orto in
stagione (non pomodori tutto l’anno), così siamo
sicuri che non prendiamo troppo di una sola
sostanza protettiva.
Non vanno bene nemmeno i supporti vitaminici ?
In nessun caso si è documentata l’utilità di
prendere dei supplementi vitaminici ad alte
dosi, mentre in alcuni casi essi hanno portato
perfino a un aumento dell’incidenza dei tumori.
Circa un terzo dei tumori maligni (probabilmente
molto sottostimato) potrebbe essere prevenuto
facilmente seguendo le raccomandazioni del Fondo
Mondiale per la Ricerca sul Cancro. Ed è ora che
la politica se ne avveda, data l’enorme spesa
per la sanità.
Dovremmo investire sulla prevenzione e
informazione più che sui farmaci. Io ho quasi 70
anni, la maggior parte dei miei coetanei
prendono quotidianamente farmaci, e per delle
patologie evitabili.
La politica non fa nulla
per evitare il collasso
del sistema sanitario.
Nessun sistema sanitario
al mondo potrà resistere all’incremento
delle condizioni legate alla sindrome
metabolica e al costo dei farmaci relativi”.
Da:
altieri@agernova.it
Inviato: giovedì 2 marzo 2017 19:55
A: Destinatari nascosti:
Oggetto: Fwd: News di Agroecologia -
Altieri (informativa di presunti reati):
Pasta al Glfosate, Cadmio, Micotossine… i
risultati delle analisi su pasta Barilla,
Voiello, De Cecco, Divella, Garofalo, La
Molisana, Coop e Granoro
Grano Salus:
le analisi su pasta Barilla, Voiello, De Cecco,
Divella, Garofalo, La Molisana, Coop e Granoro
presentano sensibili livelli di Glifosate,
Cadmio e micotossine (Don)
Per non mangiare
queste porcherie è necessario acquistare solo
Pasta Biologica certificata, nella cui etichetta
ci sia scritto "Agricoltura Italia"
La prassi di
miscelare grani contaminati con grani privi di
contaminazione al fine di ottenere partite
mediamente contaminate (sia pur entro i limiti
di legge) è vietata dall’ Europa. Il Reg.
1881/2006 al comma 2 dell’ art 3 prevede che:
“I prodotti
alimentari conformi ai tenori massimi di cui
all’allegato non possono essere miscelati con
prodotti alimentari in cui tali tenori massimi
siano superati”.
Tale divieto opera
anche nei confronti della detossificazione.
Il comma 3 dell’ art 3 recita:
“I prodotti
alimentari da sottoporre a cernita o ad altri
trattamenti fisici per abbassare il livello di
contaminazione non possono essere miscelati con
prodotti alimentari destinati al consumo umano
diretto, né con prodotti alimentari destinati a
essere impiegati come ingredienti alimentari”.
La legislazione
europea dal mese di agosto 2016 vieta l’uso di
glifosato in pre-raccolta per il grano duro,
precedentemente autorizzato anche in Italia (dal
2014) per questa pratica incivile e disumana,
che mette a rischio la base della dieta
mediterranea.
In italia, però, il glifosate si continua a
usare in pre-semina e sotto le coltivazioni
arboree, contaminando in ogni caso le acque
(primo residuo rilevato in tutta italia dalle
analisi ISPRA) e i raccolti, con conseguenze
inevitabili sulla salute umana.
E, nonostante il Glifosate non sia compatibile
con gli obblighi di agricoltura integrata su
tutto il territorio nazionale ai sensi del D.
lgs 150/2012, trattandosi di un mezzo chimico
che sostituisce le lavorazioni meccaniche di
taglio dell'erba o interramento della stessa
prima delle semine, questa porcheria è ancora
inserita nei disciplinari di agricoltura
integrata delle regioni italiane, che viene
addirittura finanziata coi fondi europei
agro-climatico-ambientali dei Programmi di
Sviluppo Rurale delle regioni… i soldi delle
nostre tasse altresì destinati all'Agricoltura
Biologica e alle tecniche eco-compatibili
sostitutive di quelle chimiche.
Il glifosate è
quindi, di fatto, inutile (sostituibile) e
pertanto vietato dalla legge… E nonostante sia
ancora in commercio per autorizzazioni
precedenti (anche per uso pre-raccolta dei
cereali, es. Roundup Platinum
- vedasi etichetta allegata in pdf, su https://www.roundup.it/schede_tecniche.php),
non è possibile utilizzarlo, nel rispetto dei
principi costituzionali (ovvero da sempre, visto
che la Costituzione è del 1949) e delle norme di
legge attuali e derivate.
Anche la Monsanto credo ne sia consapevole,
visto quello che scrive nella scheda tecnica del
Glifosate, come di seguito riportato, in cu
cerca di liberarsi dalle responsabilità sull'uso
del prodotto (allegato pdf:
: https://www.roundup.it/files/gamma/RoundupPlatinum_SDS.pdf
- vedi anche:
Danni della Monsanto
..."Sebbene le
informazioni e le raccomandazioni date qui di
seguito (di seguito "informazioni") siano
presentate in buona fede e ritenute
corrette a questa data, MONSANTO Company o sue
società controllate non garantisce circa la loro
completezza e precisione. L'informazione è data
a condizione che le persone che la ricevono ne
verifichino l'aderenza alla scopo prima di
utilizzarla. In nessun caso MONSANTO Company o
sue società controllate sarà responsabile per
danni di qualunque natura che risultino dall'uso
o dall'affidabilità di queste".
"NESSUNA
DICHIARAZIONE VINCOLANTE O GARANZIA, SIA
ESPRESSA O IMPLICITA, DI COMMERCIABILITA',
IDONEITA' AD UN PARTICOLARE SCOPO O DI QUALUNQUE
ALTRA NATURA VIENE FORNITA QUI DI SEGUITO CON
RIFERIMENTO ALL' INFORMAZIONI O AL PRODOTTO A
CUI L'INFORMAZIONE SI RIFERISCE"
a seguire link e
articolo in oggetto:
fonte: http://www.granosalus.com/2017/02/26/lo-dicono-le-analisi-don-glifosate-e-cadmio-presenti-negli-spaghetti/
… ed occhio agli
altri Disseccanti, come il Carfentazione… autorizzato
per disseccare le Patate prima dei raccolti e
per "spollonare i frutteti", inseriti nei
disciplinari di agricoltura integrata
obbligatoria… ovviamente in modo
illegittimo, antiscientifico e pericoloso per la
salute.
Lo dicono le analisi: micotossine (Don),
Glifosate e Cadmio presenti negli spaghetti
Ormai lo dicono le
analisi, quelle vere che non mettono le
stellette, come fa Altroconsumo, ma
attribuiscono dei numeri reali ai contaminanti
più pericolosi presenti quotidianamente sulle
nostre tavole. In tutte le marche sono presenti
Don, Glifosate e Cadmio entro i limiti di legge
per gli adulti. Almeno due marche di spaghetti
superano i limiti di Don per la tutela della
salute dei bambini. Confermata attività di
miscelazione tra grani esteri e nazionali. Solo
il piombo è risultato assente dalle
analisi. Dubbi sul marchio di Puglia: garantisce
per davvero il 100% dell’ origine del grano?
Se le marche più
blasonate e diffuse nel Paese contengono tracce
di questi contaminanti, sia pur entro i limiti
di legge, vuol dire che ogni italiano ne assume
piccole dosi giornaliere attraverso pasta e
altri derivati del grano. E non c’è affatto da
stare tranquilli specie se si considera
l’effetto combinato che queste sostanze
potrebbero provocare insieme, anche a bassi
dosaggi. Cosa prevede il principio di
precauzione? Ci sono prove che l’effetto
sinergico di più contaminanti a basse dosi non
faccia danni alla salute?
Dal Test GranoSalus,
almeno due marche, Divella e La Molisana,
superano i limiti che la legge impone per i
bambini sul DON. Ma la coopresenza di Don,
Glifosate e Cadmio negli spaghetti Barilla,
Voiello, De Cecco, Divella, Garofalo, La
Molisana, Coop e Granoro 100% Puglia, rivela
un’attività di miscelazione tra grani esteri e
grani nazionali vietata dai regolamenti
comunitari.
I grani duri del Sud
non dovrebbero presentare queste sostanze
pericolose! Il condizionale è d’obbligo, perché
se un marchio come Granoro 100% Puglia presenta
tracce di questi contaminanti, beh, c’è qualcosa
che non funziona nel disciplinare della Regione
Puglia che ha concesso in licenza d’uso il
marchio alla ditta Granoro e negli stessi
controlli della Regione.
La prassi di
miscelare grani contaminati con grani privi di
contaminazione al fine di ottenere partite
mediamente contaminate (sia pur entro i limiti
di legge) è vietata dall’ Europa.
Il Reg 1881/2006 al
comma 2 dell’ art 3 prevede che:
“I prodotti
alimentari conformi ai tenori massimi di cui
all’allegato non possono essere miscelati con
prodotti alimentari in cui tali tenori massimi
siano superati”.
Tale divieto opera
anche nei confronti della detossificazione. Il
comma 3 dell’ art 3 recita:
“I prodotti
alimentari da sottoporre a cernita o ad altri
trattamenti fisici per abbassare il livello di
contaminazione non possono essere miscelati con
prodotti alimentari destinati al consumo umano
diretto, né con prodotti alimentari destinati a
essere impiegati come ingredienti alimentari”.
Ecco la prima
tabella delle analisi realizzate da GranoSalus
presso primari laboratori europei accreditati,
che dimostra quanto sia ancora lontana una
politica zero residui da parte dell’ industria
italiana. Con la raccolta fondi avviata dalla
nostra associazione realizzeremo altre analisi
su altri contaminanti.
Ecco perché è necessario sostenere GranoSalus
By Giuseppe Altieri (Agronomo)
Gli
Endocrine Disruptors (espressione che
letteralmente significa "interferenti
endocrini") sono sostanze chimiche esogene
che possono interferire con il sistema endocrino
del corpo umano, mimando o alterando
l'azione degli ormoni endogeni.
Queste sostanze possono essere sia di origine
naturale sia di origine artificiale e includono:
farmaci, pesticidi (tra cui il DDT), diossina,
sostanze plastificanti (tra cui il bisfenolo A e
gli ftalati) e composti di origine vegetale (tra
cui i fitoestrogeni).
Gli Endocrine Disruptors possono essere presenti
in oggetti della vita quotidiana, ad esempio:
alimenti o prodotti a contatto con alimenti
(come le bottiglie di plastica o le lattine
delle bibite), prodotti per la cura personale
(detergenti, profumi, cosmetici), strumenti
medici, vernici e pavimentazioni. Una direttiva
della Commissione Europea vieta la fabbricazione
(a partire dal 1° marzo 2011) e la vendita (a
partire dal 1° giugno 2011) di biberon
contenenti bisfenolo A.
Interferenti endocrini: cosa sono e perche' sono
pericolosi
Scritto da:
Redazione Scienza e Conoscenza -
https://goo.gl/L8cGc8
Attenzione soprattutto alla plastica, nelle
confezioni di acqua e alimenti e nei vestiti (PFAS),
ai Pesticidi (mangiamo solo biologico 100%, 100%
italiano e 100% OGM free, es. marchio
Mangiacomeparli) agli inceneritori, agli
amalgami dentari e all'ambiente domestico
(usiamo solo materiali biologici e bioedilizia)…
per il bene nostro e per il futuro dei nostri
figli, oggi sempre più ammalati
Un grande capitolo di sostanze pericolose cui
tutti noi siamo esposti è quello degli
interferenti endocrini. Questo termine,
introdotto per la prima volta nel 1991,
contempla tutte le sostanze di diversa natura
(metalli pesanti, diossine, PCB, pesticidi,
ritardanti di fiamma, bisfenolo A) che
interferiscono con sintesi, secrezione,
trasporto, azione, metabolismo o
eliminazione degli ormoni. Il meccanismo
d’azione presuppone la possibilità di
interferire con la capacità delle cellule di
comunicare tra loro attraverso gli ormoni e
vastissima è la gamma di effetti negativi per la
salute che ne conseguono: difetti alla nascita,
deficit riproduttivi, di sviluppo, alterazioni
metaboliche, immunitarie, disturbi
neuro-comportamentali e tumori ormono-dipendenti.
Attualmente sono circa 1000 le sostanze che
hanno questo tipo di azione, ma secondo la
Società Europea di Endocrinologia sono ben
85.000 quelle in uso potenzialmente tali.
Caratteristica comune per le sostanze dotate di
questa modalità d’azione è l’assenza di soglie
di sicurezza per cui paradossalmente dosi
minimali possono essere più pericolose delle
dosi elevate proprio perché questi agenti mimano
l’azione degli ormoni fisiologici che - sappiamo
- esplicano i loro effetti a dosi bassissime.
La definizione che l’Istituto Superiore di
Sanità dà di “interferente endocrino” è “una
sostanza esogena, o una miscela, che altera la
funzionalità del sistema endocrino, causando
effetti avversi sulla salute di un organismo,
oppure della sua progenie o di una
(sotto)popolazione”. Queste sostanze quindi
possono non solo esplicare effetti negativi
sull’individuo esposto, ma anche sulle cellule
germinali con effetti trans-generazionali,
eventualità che desta ovviamente non poche
preoccupazioni.
Alla categoria degli interferenti endocrini
appartengono ad esempio i composti
perfluoroalchilici (PFAS, PFOA) di cui c’è una
gravissima contaminazione in Veneto perché
queste sostanze – ampiamente usate come
antiaderenti, impermeabilizzanti – sono state
immesse per decenni nell’ambiente dall’azienda
produttrice e hanno contaminato la falda
acquifera e la catena alimentare tanto che
85.000 persone sono soggette a un programma
attivo di sorveglianza della loro salute.
By
Giuseppe Altieri
vedi anche:
https://www.youtube.com/watch?v=bqvNjWgbXR8
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ECCEZIONALE SCOPERTA !
UNA PROTEINA DEL
GRANO
INNESCA NEURO-INFIAMMAZIONE
NELLE MALATTIE CRONICHE COME LA
SCLEROSI MULTIPLA - Vienna, 17 ottobre
2016
Gli scienziati
hanno scoperto che una proteina del frumento
innesca l'infiammazione
delle malattie croniche, come la sclerosi
multipla, l'asma e l'artrite reumatoide, e
contribuisce anche allo sviluppo di non-celiaci
sensibilità al glutine.
Con gli studi precedenti comunemente
concentrandosi su di glutine e il suo impatto
sulla salute dell'apparato digerente, questa
nuova ricerca, presentata alla UEG Week 2016,
accende i riflettori su una diversa famiglia di
proteine che si trovano in inibitori
amilasi-tripsina di grano chiamato (ATIS). Lo
studio mostra che il consumo di ATI può portare
allo sviluppo di
infiammazione in tessuti dell'intestino, tra
linfonodi, reni, milza e cervello. L'evidenza
suggerisce che ATI può peggiorare i sintomi di
artrite reumatoide, la sclerosi multipla,
l'asma, lupus e steatosi epatica non alcolica,
così come la
malattia infiammatoria
intestinale, specialmente nei soggetti
vaccinati !
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Cosa stiamo
trovando nei cibi, nelle vitamine e negli
integratori è incredibile ! - 2015
Dopo aver analizzato al Natural
News Forensic Food Labs [NDR: un progetto di
analisi in laboratorio che Mike Adams sta
portando avanti da tempo] 1000 cibi, tra cui
integratori, vitamine, cibi da fast food e note
bevande, per misurare la presenza o meno di
metalli pesanti in essi, le mie conclusioni
sono cosi allarmanti ed urgenti che non posso
trattenermi.
Sulla base di cio’ che sto vedendo attraverso
l’analisi con spettroscopio atomico, riguardo
alle sostanze alimentari che le persone stanno
consumando quotidianamente, devo annunciare
che la battaglia per l’umanità è quasi persa. Le
forniture di cibo sembra siano intenzionalmente
progettate per porre fine alla vita umana,
piuttosto che nutrirla.
Tossine per
distruggere la vita, inserite intenzionalmente
nel cibo
Il mio
laboratorio ha scoperto prova scientifica che le
sostanze sono intenzionalmente formulate e messe
nei prodotti alimentari, per indurre nei
consumatori disturbi mentali, causando al
contempo infertilità a largo raggio, danno agli
organi e perdita di ogni abilità di poter
pensare in modo razionale e consapevole.
Queste sostanze tossiche si possono trovare in
tutta la catena alimentare, inclusi cibi
convenzionali, cibi biologici, prodotti
“naturali” e integratori alimentari. Questo va
ben oltre la semplice contaminazione da metalli
pesanti nei cibi: un tema in sè che comunque si
scava la fossa da solo. Si tratta invece di una
formulazione intenzionale di sostanze tossiche
nei prodotti consumati regolarmente dalle masse.
Il risultato è cio’ che vedete intorno a voi ora
Pazzia di massa, incredibili escalation di
criminalità negli operativi politici, disturbi
mentali clinici in aumento tra scrittori e
reporter dei media mainstream, diffusa
infertilità tra le giovani coppie, enormi
problematiche legate a disfunzioni renali e
pazienti dializzati oltre ad una quasi totale
mancanza di pensiero razionale tra le masse
votanti.
Gli effetti di tutto questo sono devastanti per
la civiltà umana: il collasso di una forza
lavoro capace, l’aumento di masse che dipendono
dal governo per la loro sopravvivenza, il
collasso delle libere democrazie causa il
ritardo cognitivo delle masse votanti, una
popolazione carceraria in esplosione, l’aumento
di sistemi detentivi multinazionali allo scopo
di fare profitto e persino il quasi totale
collasso di ogni abilità da parte del pubblico
“consumatore di notizie”, di fare l’analisi
grammaticale e comprendere persino le
informazioni piu’ basiche sui grafici del debito
nazionale.
Qui al Natural News Forensic Food Lab abbiamo
raccolto sempre piu’ risultati documentati e
questo ha per me reso sempre piu’ evidente,
che l’umanità non puo’ sopravvivere
all’avvelenamento ingegnerizzato e di massa
nella catena alimentare.
Naturalmente siete distratti da tutto questo,
con il calcio, le lotterie, le notizie
scandalistiche delle “celebrità”, i drammi
politici inscenati ad hoc e naturalmente le
continue distrazioni tipiche di ogni impero che
si stia sgretolando: gli sport violenti.
Quel che stiamo trovando nei cibi, nelle
vitamine e negli integratori
- L’attuale e infausto “yoga
mat chemical“, la sostanza chimica impiegata
per fare i tappetini yoga, usata da
Subway [uno dei piu’ grandi panifici USA]
nei suoi vari tipi di pane, è ampiamente usata
anche nella industria del fast-food.
McDonald, Chik-Fil-A, Wendy, Arby e anche molti
altri ristoranti,
usano la sostanza chimica azodicarbonamide –
E927- che viene messa in relazione al cancro.
Attenzione: non si tratta di un contaminante, ma
di un ingrediente che viene appositamente
aggiunto alle ricette, perché la sostanza
chimica venga consumata dalle masse.
Non c’è una spiegazione logica del perchè una
sostanza chimica come l’azodicarbonamide
necessiti di essere aggiunta alle ricette dei
pani e filoncini del fast food. Questa sostanza
chimica non serve nè ha uno scopo funzionale a
fini nutrizionali. Sembra che esista solo allo
scopo di trasferire la sostanza chimica a
centinaia di milioni di consumatori, nel momento
in cui viene mischiata nei popolari fast food. I
panini in cui si riscontra tale sostanza, sono
così semplici meccanismi per trasferire sostanze
tossiche che danneggiano la biologia umana.
- Molte marche
vitaminiche “ufficiali” sono adulterate
intenzionalmente da alti livelli di rame, che se
presi ogni giorno, sono causa disturbi mentali e
psicosi. Alcune di queste marche vengono
pubblicizzate di routine alla tv e così alle
masse mainstream, che vengono incoraggiate a
consumarle e molte delle quali sono prodotte da
aziende di totale o parziale proprietà di
interessi farmaceutici.
- la maggior parte
degli integratori erboristici oramai sono
prodotti in Cina e sono risultati contenere
livelli molto alti di piombo, nella piu’ parte
dei prodotti che abbiamo testato. Il piombo è un
metallo pesante tossico che danneggia la
funzione cerebrale. In questo modo, le persone
che stanno soffrendo di demenza precoce o di
Alzheimer subiscono in realtà una accelerazione
verso la distruzione cerebrale, attraverso certi
prodotti erboristici che sembrano progettati per
fornire proprio metalli pesanti al cervello. Per
me è stato veramente shockante scoprire che “le
erbe per il cervello” contengono cosi tanto
piombo da contribuire alla sua distruzione.
- Note vitamine per
bambini sono formulate per essere specialmente e
incredibilmente tossiche per la neurologia in
sviluppo. Il numero di sostanze tossiche e
chimiche sintetiche, aggiunte a quasi tutte le
marche popolari di vitamine per bambini, è
veramente shockante; molte di loro sembra che
siano scelte perché hanno la capacità di
dirigersi proprio sulla funzione neurologica,
distruggendola. Da un punto di vista prettamente
scientifico, queste “vitamine” dovrebbero essere
onestamente chiamate “PILLOLE DI VELENO” mentre
i genitori invece vengono incoraggiati a darle
ogni santo giorno ai loro bambini, come parte di
un rituale moderno per la salute, che in realtà
causa un danno a lungo termine.
- Nel nostro
laboratorio di spettroscopia atomica, abbiamo
confermato tracce di
alluminio nella normale aria atmosferica,
confermando cosi il fatto che tutti i terreni
agricoli sono inondati di alluminio, che cade
letteralmente dal cielo. Non si tratta
semplicemente di alluminio nella nostra aria di
laboratorio, dato che molti laboratori
contengono pavimenti o mobili-arredi in
alluminio, cosa che causa, tra l’altro, un’ alta
concentrazione di alluminio nell’aria dei
laboratori stessi. Invece sono state misurate
parti di alluminio in concentrazioni su un
miliardo, in campioni di normale aria
atmosferica, lontani da edifici o laboratori. Il
risultato di questo fenomeno è che i livelli di
alluminio stanno aumentando in quasi tutti i
raccolti di terra, da cui deriva il cibo
quotidiano. Se da un lato l’alluminio è molto
meno dannoso del piombo, del cadmio o del
mercurio, un ripetuto accumulo di alluminio
viene correlato a disturbi cerebrali
degenerativi in tutta la popolazione.
- Come già sanno i
lettori di Natural News, il mais OGM è
ingegnerizzato perchè in ogni singolo grano,
cresca una tossina tossica. Questa tossina
mortale viene poi consumata da tutta la gente
che come è noto consuma grani OGM nella
colazione (i cereali), nelle tortillas, nelle
patatine, negli snack etc. L’avvelenamento di
massa della popolazione è chiaramente
intenzionale, dato che viene deliberatamente
ingegnerizzato nei raccolti che vengono
coltivati per il solo consumo animale e umano.
Il cibo è diventato
un’arma contro l’umanità
Come
vedete da questi esempi, il cibo è diventato
un’arma contro l’umanità. E’ il nuovo vettore
per una guerra mondiale segreta contro l’umanità
: una guerra che è messa in atto proprio in
questo momento, con armi che troverete
probabilmente nella vostra dispensa.
Ingredienti tossici come nitrito di sodio e
aspartame vengono formulati per agire a
livelli subacuti, cosi da non far cadere morti
all’istante. Essi creano invece un collasso
cronico e a lungo termine del corpo e della
mente, che lascia dietro di sè conseguenze di
cancro, disfunzioni renali, disturbi mentali
estremi, incluse le psicosi. Questo danno alla
mente e al corpo, per contro, distrugge le
economie, i sistemi scolastici, il progresso
scientifico, le libere democrazie e persino
l’integrità culturale.
Ecco la via
d’uscita: coltivatevi il vostro cibo
Tutto questo vi
sembra troppo cupo per essere vero ? Allora
vediamo alcune soluzioni nel senso positivo. La
via d’uscita in tutto questo è coltivarsi il
proprio cibo o almeno comprarne il piu’
possibile da coltivatori locali.Tutti i cibi
acquistati dalla catena multinazionale sono
intenzionalmente ingegnerizzati, fissati e
impacchettati con veleni incredibilmente
tossici, che vanno dai metalli pesanti, ai
contenitori che sconvolgono i vostri ormoni. Il
cibo prodotto da agricoltori onesti, fornisce
nutrimento genuino, non morte.
Infatti, il futuro
della civiltà umana appartiene quasi certamente
ed esclusivamente a coloro che o coltivano il
proprio cibo, o si accordano perchè altri lo
coltivino per loro. Il cibo preconfezionato,
industriale, consumato dalle masse, è quasi
certamente un sistema di consegna veleni, che
non ha altro scopo se non creare malattia di
massa, morte e profitto.
By Mike Adams
Se desideri non essere vittima di questo
sistema,
devi evitare i suoi prodotti.
Fonte http://www.naturalnews.com
-
Traduzione di
Cristina Bassi
DEPOPOLAMENTO
?
MICROPARTICELLE INVISIBILI IMMESSE in
ALIMENTI, che sono capaci di
liberare-inoculare
vaccini,
farmaci
25/06/2016
Un grazie alla ricercatrice Mary Baker per
avermi mostrato una domanda di brevetto
esplosiva e le sue implicazioni.
Prima di arrivare ai dettagli, la panoramica è
questa: esiste una tecnologia per incorporare
minuscole particelle invisibili nei prodotti
alimentari, e queste particelle in grado di
fornire assieme alle sostanze sostanze
nutritive, farmaci e Vaccini. Apparentemente, la
tecnologia esiste da almeno 10 anni.
Tuttavia, come afferma Baker, quando hai mai
visto un'etichetta alimentare che cita tali
particelle ?
Dobbiamo presumere
che la tecnologia non sia stata ancora stata
applicata ? ....perche' opera a un livello dell'invisibilita'
(stealth) ?
Cercherò di rispondere a queste domande in un
minuto.
Ma prima:
- domanda di brevetto degli Stati Uniti
'US20080044481 A1'. "microparticelle per la
somministrazione orale." 27 maggio 2005.
L'inventore e il cessionario è elencato come
Mordechai Harel, che è stato associato con
Advanced BioNutrition Corporation of Columbia,
Maryland.
Qui ci sono un gruppo di citazioni dalla domanda
di brevetto. Le dichiarazioni non lasciano dubbi
sulla vasta, vi e' una ampia applicazione della
tecnologia.
"Le particelle qui descritte possono essere
usate per fornire agenti bioattivi (ad esempio,
nutrienti, farmaci, Vaccini, anticorpi, e
simili, batteri (ad esempio, batteri probiotici),
le particelle più piccole, o sostanzialmente
qualsiasi altro materiale per l'animale."
"Le particelle qui descritte possono essere
preparate e usate come polveri a flusso libero
secco, fanghi, sospensioni e simili, e sono
utili per fornire ad un animale un farmaco, un
pesticida, un nutriente, un Vaccino, una
particella più piccola, o sostanzialmente
qualsiasi altra composizione che può essere
contenuto nelle particelle.
Le particelle sono quindi adatte per l'uso in
prodotti alimentari umani, mangimi per animali
(ad esempio, alimenti per animali domestici e di
allevamento diete animali), le composizioni
terapeutiche (ad esempio, farmaci), composizioni
di profilassi (ad esempio, Vaccini, antibiotici,
e preparati batterici probiotici), e dei
parassiti prodotti per il controllo tra gli
altri prodotti. "
"Le 'particelle' sono un pezzo discreto di un
materiale (omogeneo o eterogeneo) avente una
dimensione massima non superiore a 5000
micrometri."
"Inoltre, quando le microparticelle devono
essere utilizzati come componenti di un prodotto
alimentare, può essere auspicabile che le
microparticelle non siano visibili."
"Le particelle qui descritti possono essere
usati per fornire sostanzialmente qualsiasi
specie chimica, combinazione di sostanze
chimiche, cellulare, o altro pezzo di materia
che può essere incorporato nella particella a un
componente di un animale. Tutti questi elementi
sono qui definiti composizioni 'bioattive',
indipendentemente da ciò che l'utilità della
composizione; composizioni bioattive
comprendono, per esempio, composizioni
farmaceutiche o composti, composizioni
nutraceutiche o composti, componenti
nutrizionali, batteri probiotici, batteriofagi,
virus, aromatizzanti, profumi, detergenti o
altre composizioni di superficie ".
"Esempi di queste [micro particelle] agenti
comprendono antibiotici, analgesici, Vaccini,
agenti anti-infiammatori, gli antidepressivi,
gli agenti anti-virali, agenti anti-tumorali,
inibitori di enzimi, formulazioni contenenti
zidovudina, proteine o peptidi (come Vaccini,
anticorpi, peptidi antimicrobici), enzimi, (ad
esempio, amilasi, proteasi, lipasi, pectinasi,
cellulasi, emicellulasi, pentosanases, xilanasi,
e fitasi), liposomi, Nitro e nitroso composti
aromatici e loro metaboliti, inibitori della
proteasi dell'HIV, virus e steroidi, ormoni o di
altri promotori agenti di crescita stimolante,
pesticidi, erbicidi, germicidi, biocidi,
alghicidi, rodenticidi, fungicidi, insetticidi,
antiossidanti, vegetale e animale di crescita,
inibitori delle piante e degli animali di
crescita, conservanti, nutraceutici,
disinfettanti, agenti di sterilizzazione,
catalizzatori, reagenti chimici, agenti di
fermentazione, integratori alimenti, mangimi,
alimenti o mangimi, nutrienti, sapori, colori,
coloranti, cosmetici, farmaci, vitamine,
sterilizzanti sesso, inibitori di fertilità,
promotori di fertilità, depuratori d'aria,
attenuatori di microrganismi, acidi nucleici (ad
esempio, RNA, DNA, PNA, vettori, plasmidi,
ribozimi, aptameri, dendrimeri, e simili),
antiossidanti, sostanze fitochimiche, ormoni,
vitamine (come le vitamine A, B1, B2, B6, B12;
C, D, E e K, pantotenato, e acido folico),
pro-vitamine, carotenoidi, minerali (quali
calcio, selenio, sali di magnesio, ferro
disponibile, e sali di ferro), microorganismi
(come batteri, come probiotici , lattobacilli,
funghi e lieviti), prebiotici, elementi, acidi
grassi essenziali e / o insaturi (come omega-3
acidi grassi e trigliceridi metà catena),
integratori alimentari, enzimi (quali amilasi,
proteasi, lipasi traccia , pectinasi, cellulasi,
emicellulasi, pentosanases, xilanasi, e fitasi),
pigmenti, aminoacidi, composizioni agricolo
utili a uno prevenire l'infestazione (come
erbicidi, pesticidi, insetticidi, rodenticidi,
fungicidi, loro miscele) o per promuovere la
crescita (come ad esempio ormoni, fertilizzanti
o altri agenti stimolanti della crescita),
aromatizzanti e profumi ".
Mi piacerebbe dire che è proprio una vasta gamma
di applicazioni, non è vero ?
Avete notato, tra la bufera di composti
consegnabili attraverso microparticelle
invisibili, il farmaco chiamato zidovudina ?,
questo è l'AZT, un farmaco per il trattamento di
chemio utilizzato pazienti affetti da AIDS. Dire
che AZT è tossico sarebbe un grande eufemismo.
Esso distrugge la capacità delle cellule di
replicarsi. E nel 2005, è stato
menzionato-liberato come un farmaco che può
essere consegnato anche negli alimenti.
Quindi questa tecnologia viene applicata ?
Dobbiamo, infatti, affermare che abbiamo gia'
queste microparticelle ed i loro componenti
bioattivi nel nostro cibo ?
Torniamo alla domanda di brevetto 2005.
Come ho già detto, l'inventore, Mordechai Harel,
è stato associato con una società, Advanced
BioNutrition Corporation.
Sul sito web della società, troviamo un link ad
un articolo scientifico co-scritto da Roger
Drewes, che è diventato Chief Science Officer
della società nel 2010 ( "Un romanzo mirata
tecnologia di consegna per la protezione di
composti bioattivi sensibili ...").
Questo è interessante. Ecco alcuni brani della
contenuto del documento.
Fa niente di tutto ciò che fanno riferimento con
le citazioni dalla domanda di brevetto 2005 ?
Il documento cita un romanzo e "tecnologia di
consegna," proprietario MicroMax, che
"proteggere [s] composti sensibili bioattivi
attraverso processi di produzione alimentare".
Ha anche ricordato: una "formulazione contenente
polimeri naturali che circondano i batteri
probiotici o altri materiali biologicamente
attivi ..." Il batteri probiotici "rimangono
quiescenti, pur mantenendo la loro attività per
un lungo periodo di tempo in difficili ...
condizioni gastriche ... [MicroMax è stata
testata utilizzando] batteri, oli essenziali,
vitamine, enzimi, pigmenti, e anche i Vaccini in
una varietà di prodotti alimentari e mangimi ...
e le microparticelle sono state setacciate per
fornire una gamma di particelle desiderate ...
".
Questo potrebbe aiutare. Ecco l'estratto dalla
domanda di brevetto 2005:
"La presente invenzione fornisce microsfere
contenenti composti biologicamente attivi, olio
associati ed i metodi di fabbricazione e di
utilizzo. Le microsfere sono costituite da un
complesso solubile di polimero non digeribile ed
emulsionante con composti biologicamente attivi
olio-associata annegate in una matrice di
polimero digeribile. Il complesso microperla
descritto, protegge i composti biologicamente
attivi, quali vitamine, olio di pesce e
carotenoidi, dall'ossidazione, gusto e
degradazione odore. Le microperle descritte
forniscono inoltre protezione dai succhi
gastrici dello stomaco[ad esempio,dell'attività
gastrica] e consente la consegna dei composti
biologicamente attivi nell'intestino".
Penso che stiamo
guardando la stessa tecnologia della domanda di
brevetto del 2005 e in Micromax metodi-o
Advanced BioNutrition Corp le due tecnologie che
sono molto simili tra di loro, in questo caso,
si tratta di microparticelle invisibili negli
alimenti che sono molto più di un sistema
proposto.
Si tratta di un sistema di lavoro, disponibile
ora, ed in grado di fornire una gamma
sorprendente di prodotti chimici e sostanze
bioattive nel cibo per le persone. (Nota: non ho
idea di che cosa faccia la avanzata BioNutrition
Corp è o non è in grado di fornire ai propri
clienti, ma credo che la società dovrebbe
rendere questi fatti noti.)
Chissà cosa fanno le altre aziende, e/o se
stanno usando, questa tecnologia ?
Siamo di fronte a NESSUN consenso informato, da
trattare, negli alimenti, con le medicine e
Vaccini ?
Zero conoscenza da parte del pubblico ? Zero
responsabilità ? Nulla sulle etichette dei
prodotti alimentari ?
TUTTO NASCOSTO
Se questo sta accadendo alla popolazione ora, la
parola "invisibile" e' l'unica indicata per
descriverlo.
Delivered by
The Daily Sheeple
http://edgytruth.com/2016/06/25/depopulation-invisible-microparticles-food-can-deliver-vaccines-drugs/#
GUARDATE cosa si trova in queste Paste
(spaghetti) Italiane !
ECCO la
CONNESSIONE TRA i TUMORI e gli ALIMENTI alla
DIOSSINA cioe' alle SOSTANZE CANCEROGENE della
CARNE,
LATTE, FORMAGGIO e UOVA !
Bruxelles Ago. 2012 -
L'Unione Europea torna ad autorizzare l'uso di
farine animali per l'alimentazione
dei bovini da carne.
A 12 anni dallo scandalo del morbo della "mucca
pazza" l'Europa torna ad autorizzare l'alimentazione
degli animali da carne, con resti di pesce
e di altri animali !
vedi:
Tubercolosi Bovina
+
Allevamenti intensivi - 1
+ Allevamenti
intensivi - 2
+ Appello agli allevatori
+ Mucche a
terra
ARSENICO nei POLLI da Carne - USA -
ottobre 2011
La Food & Drug Administration degli Stati Uniti
ha finalmente ammesso che nelle fabbriche di
allevamento, la carne di pollo venduta, contiene
arsenico, una sostanza chimica tossica
cancerogena che in alte dosi può essere fatale.
Potrebbe sembrare incredibile ma non è una
coincidenza. L’arsenico viene aggiunto al
mangime dei polli a livello internazionale.
La ricerca sul FDA ha dimostrato che l’arsenico
presente nel mangime dei polli finisce nella
carne che infine viene ingerita dagli umani.
Per la maggior parte degli ultimi 60 anni, i
consumatori dagli Stati Uniti hanno consumato
carne di pollo contaminata da arsenico.
Ma prima della pubblicazione dello studio della
FDA, l’industria del pollame ha negato con
veemenza che l’arsenico è stato aggiunto al cibo
dei polli. Essi affermano che l’arsenico è
solamente il prodotto della digestione dei polli
stessi ed è rilasciato tranquillamente nelle
feci.
Ma non c’è nessuna prova scientifica a base di
questa affermazione, rendendo le loro richieste
ancora peggiori. Questa storia si è divulgata
sempre più rapidamente; la Roxarsone,
produttore di cibo per polli, rapidamente ha
ritirato i suoi prodotti dagli scaffali dopo
che è stato rilasciato questo studio.
Ma che cosa è la
Roxarsone ? La Roxarsone è subordinata alla
Pzifer,chiamata Alpharma LLC.
Quindi la
Pzifer, la
grande casa farmaceutica, ha messo
deliberatamente arsenico cancerogeno nel cibo
per polli e quindi nei nostri corpi.
Vedi
Comunicato ECHA PDF sulle sostanze
PERICOLOSE utilizzate in
agricoltura
ed alimentazione.
Secondo l’EFSA,
l’Autorità europea per la sicurezza alimentare,
l’acrilammide,
un composto chimico presente in alcuni alimenti
amidacei durante la cottura ad alta temperatura
(frittura, cottura al forno e alla griglia oltre
i 150°C), derivante da alcuni zuccheri e da un
aminoacido, entrambi naturalmente presenti negli
alimenti, potrebbe essere una delle cause di
alcune forme di cancro. In pratica l’acrilammide
scaturisce da quella stessa reazione chimica, la
reazione di Maillard, che crea la “doratura” dei
cibi, rendendoli più gustosi.
Il fatto è che la acrilamide si trova in
moltissimi alimenti quali patatine, patatine
fritte a bastoncino, pane, cracker, biscotti,
caffè e alcuni alimenti per l’infanzia, solo per
citarne alcuni. Ovviamente i bambini sono quelli
maggiormente esposti al rischio a causa del
ridotto peso corporeo.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Prof. Altieri: Cibus in Primis: Ecco un caso
che ci riguarda tutti, senza eccezioni ! -
Giugno 2012
In italia...che ha metà della superficie
agricola della Francia, si irrorano 150.000 ton
di pesticidi... il doppio della Francia, per cui
ci avveleniamo moltiplicando per 4, soprattutto
su Viti, Frutta e Verdure, ma anche su Grano e
tutto il resto...
Vi segnalo il
lungometraggio francese "Nos enfants nous
accuseront" (I nostri figli ci accuseranno),
realizzato da Jean-Paul Jaud, anno 2008, che
affronta il tema del necessario passaggio a
mense bio per i bambini e dei danni causati
anche dai
pesticidi nell’alimentazione
- video: http://www.nosenfantsnousaccuseront-lefilm.com/
Il lungometraggio è basato sulla vera storia di
Barjac, un piccolo paese a vocazione agricola
della campagna francese, nella regione del Gard
dove il sindaco ha imposto la conversione al
biologico della mensa della locale scuola
pubblica come passo concreto verso la
sostenibilità, con tutte le difficoltà
incontrate e le conseguenze sociali ed
economiche.
Il film denuncia inoltre il tasso
altissimo di
malattie croniche fra i bambini dovuti
all’utilizzo di (NdR:
vaccini) + pesticidi nelle coltivazioni:
ricordiamo che in Francia come in tutti i paesi
con agricoltura “industriale” e non organica
ogni anno vengono utilizzati nelle campagne
76.000 tonnellate di pesticidi, con un’ipoteca
sulla vita futura dei nostri figli.
Il lungometraggio viene proiettato in tutte le
scuole francesi per sensibilizzare i
giovanissimi alla realtà ecoambientale e alla
sostenibilità ambientale.
Ecco il trailer da guardare e passare:
http://www.tuttogreen.it/nos-enfants-nous-accuseront-mense-bio-e-film-denuncia-di-jean-paul-jaud/
Commento NdR:
pur approvando e sostenendo la campagna
CONTRO l’agricoltura chimica, in quanto
siamo a favore della agricoltura
biologica-biodinamica, vogliamo ricordare
che i
bambini si ammalano facilmente, soprattutto
perche’ sono stati
immunodepressi,
intossicati ed
infiammati
gia’ e da quando sono neonati, dai
Vaccini che hanno subito e quindi sono
facilmente preda di qualsiasi malattia, appena
assumono ulteriori contaminanti tossico-nocivi,
come
i vaccini che hanno gia’ subito. Gli stessi
bambini NON vaccinati, anche se non
utilizzatori dell’agricoltura biologica, NON
si ammalano come i
bambini vaccinati
!
Questa e’ la semplice verita’ !
Trovate
nanoparticelle di
metalli tossici nelle farine utilizzate anche
per la panificazione
Da: altieri <altieri@agernova.it>
Data: 12 marzo 2016 13.50.43 GMT+01.00
A: Newsletters agroecologia 4, Rai Report +
amici, rai e TV private, Rai e Radio 4
Oggetto: I: Prof.
Altieri: Sui controlli dei Prodotti biologici e
dei controllori del Biologico... per il diritto
all'assenza di residui chimici negli alimenti
Biologici
Ricevo un commento al mio articolo sul Glifosato
da Roberta Marini:
Le mie esperienze mi hanno portato a dubitare
fortemente dell’autenticità di tutti i prodotti
che ci vengono propinati per biologici !!
Non mi si dica che il loro controllo è
rigido …………!!!
Risposta: Questo è
un altro discorso...Il problema è stato
affrontato ed è facilmente risolvibile... basta
volerlo
L'Europa finanzia 3.000 € all'anno per le
certificazioni biologiche dal 2007 (ex. Mis 132
del PSR 2007-2013... oggi Mis. 311 del PSR
2014-2020), in modo che non abbiano più un costo
per gli agricoltori. Il costo se lo assume la
società...
Ma le regioni Italiane utilizzano tali risorse
solo per rimborsare la spesa media di circa 700
€ ad azienda (dati Federbio) attualmente
impiegata per la certificazione biologica...
Troppo poco per garantire una corretta procedura
di certificazione e controllo.
Spesa molto ridotta a causa della concorrenza
tra i diversi enti di certificazione, che
lavorano al ribasso....stupidamente, mentre
potrebbero usufruire dei 3.000 € del PSR
Regionale e potenziare notevolmente le loro
strutture, dando lavoro a molti tecnici
specializzati nel controllo biologico, agronomi,
Agrotecnici e Periti Agrari....
Le regioni dovrebbero pagare direttamente gli
enti di certificazione (Alcune hanno iniziato a
farlo, evitando una inutile burocrazia per
attivare i rimborsi), controllandoli bene nel
loro operato, grazie al lavoro dell'ICQ del
Ministero Agricoltura e del Corpo forestale a
disposizione...
Con 3000 euro
all'anno ci facciamo un controllo di campo al
mese durante il ciclo colturale: 6 controlli per
un costo di 200 euto a controllo = 1.200
€... più le analisi dei residui chimici
eventuali (altri 1.200 € circa per 5-6 analisi
multiresidui complete, avanzano altri 600 euro
per le burocrazie necessarie)...
DIRITTO DEL
CONSUMATORE ALLA TOLLERANZA ZERO RESIDUI CHIMICI
NEL BIOLOGICO
Laddove nei prodotti biologici dev'esserci
assenza di pesticidi e non tolleranza, come oggi
è previsto (illegittimamente, aggiungerei) a
causa di cosiddette "derive" da parte dei vicini
che usano pesticidi....
Ciò in quanto la legge prevede l'assenza di
deriva, ovvero il diritto a non essere
contaminati dai vicini che usano la chimica (non
solo da parte degli agricoltori biologici bensì
da parte di tutti i cittadini che vivono in zone
rurali), i quali coltivatori chimici devono
mantenersi almeno 50 metri all'interno dei
propri campi (Sentenze dei TAR sui regolamenti
fitosanitari comunali e intercomunali)... 50
metri che spesso non bastano a garantire
l'assenza di derive chimiche causate dal vento e
dalle piogge...
C'è una sentenza sulla tolleranza zero deriva di
pesticidi del tribunale di Pistoia... O, meglio,
per i 50 metri di confine gli agricoltori
convenzionali devono coltivare anche loro in
Biologico.
Pertanto è vero che molti prodotti biologici,
soprattutto di provenienza estera, sono stati
sequestrati come non conformi e che anche a
livello nazionale vi sono dei problemi seri nel
sistema di controllo e certificazione. Ma
abbiamo tutti gli strumenti per risolvere la
questione imponendo:
1. Assenza di residui chimici nei prodotti
biologici
2. Potenziando il sistema di controllo
utilizzando ad hoc i Fondi dei PSR Regionali
3. Utilizzando al meglio sistemi di verifica
dell''Operato degli enti di controllo,
perseguendo le omissioni anche ai sensi della
legislazione penale in materia ambientale (legge
68/2015). A ciò è utile anche il
foto-rilevamento satellitare e/o con
viedeocamere di controllo aziendali, uso di
Droni ecc... finanziabili attraverso i PSR
Regionali
Siamo seri... almeno nel biologico...
Saluti cari
rimango a disposizione per ogni necessità: Prof.
Giuseppe Altieri, Agroecologo. cell. 347.4259872
-
www.agernova.it
Il giorno
09/mar/2016, alle ore 21.23,
r_marin1@virgilio.it ha scritto:
Le mie esperienze mi hanno portato a dubitare
fortemente dell’autenticità di tutti i prodotti
che ci vengono propinati per biologici !!!
Non mi si dica che il loro controllo è
rigido …!!
Il giorno
09/mar/2016, alle ore 20:39, altieri <altieri@agernova.it>
ha scritto:
Magnamoce na' pizza... ma non più al
Glifosato, grazie !!
BANDIAMO QUESTA
ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA CHE STA DEVASTANDO
LA SALUTE PLANETARIA, MODIFICANDO IL CLIMA
PER LA DISTRUZIONE DELL'HUMUS DEI TERRENI E
DELLA FOTOSINTESI
Ecco perchè scegliere solo prodotti biologici
Grano
Manitoba, cosiddetto "di forza" (per la pizza) e
farine di importazione da agricolture che
consentono la pratica incivile di disseccare le
coltivazioni prima della raccolta. Cereali,
legumi, patate, ecc., sottoposte all'agente
arancio "seccatutto" che crea scorretta
concorrenza contro le zone agricole a maggior
vocazione per le colture cerealicole e da
granella in genere, ovvero il Mediterraneo,
laddove le coltivazioni maturano e si asciugano
al Sole.
Grano, per la pasta e per il pane, orzo per la
Birra o per il bestiame... tutto al Glifosato,
dannosissimo per la salute e distruttore
dell'ambiente... CON RESIDUI IN CONTINUO AUMENTO
NEGLI ALIMENTI E NELLE ACQUE (DATI ISPRA) E
PARALLELO AUMENTO DI MALATTIE DEGENERATIVE
(CELIACHIE, TUMORI, LINFOMI, STERILITA',
SENSIBILITA' CHIMICA MULTIPLA, ECC ECC.).
E qualche pazzo lo ha autorizzato per disseccare
i raccolti anche in Italia... verifichiamo chi è
stato e fermiamoli.
C'è una commissione del
Ministero della "Sanità" (o della Malattia
se volete...) che decide per tutti... SULLA
PELLE di TUTTI.
RENDIAMO
OBBLIGATORIA L'AGRICOLTURA BIOLOGICA E
UTILIZZIAMO CORRETTAMENTE I FONDI EUROPEI
DESTINATI A COMPENSARE I MANCATI REDDITI E
MAGGIORI COSTI DELLA PRODUZIONE BIOLOGICA.
ABBIAMO 12 MILIARDI ALL'ANNO DI FONDI EUROPEI
PER L'AGRICOLTURA DAL 2016 AL 2020
NE BASTANO 7 PER RICONVERTIRE TUTTA L'ITALIA
ALLA COLTIVAZIONE BIOLOGICA, GARANTENDO AGLI
AGRICOLTORI IL 30% DI REDDITO IN PIU', COSI'
COME PREVISTO DALLE NORME EUROPEE
MENTRE SPENDIAMO OLTRE CENTO MILIARDI ALL'ANNO
PER MALATTIE DEGENERATIVE PROVOCATE DA OLTRE 300
PESTICIDI PRESENTI NEGLI ALIMENTI E NELLE ACQUE
CHE BEVIAMO..... IL PIU' PRESENTE E' PROPRIO IL
Glifosato
By Giuseppe ALTIERI,
AGROECOLOGO
Perché il Glifosato
è spruzzato sulle colture prima della raccolta ?
http://aiab.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3395:2016-03-07-14-55-38&catid=263:bioagricolturanotizie7marzo&Itemid=163
Il Glifosato,
l'ingrediente principale dell'erbicida
Roundup della
Monsanto, è riconosciuto nel mondo come il
diserbante più usato.
Ciò che non è noto è che gli agricoltori usano
il Glifosato anche su colture come grano, avena,
mais, fagioli commestibili e altre colture
proprio prima del raccolto, sollevando
preoccupazioni che l'erbicida potrebbe essere
presente nei prodotti alimentari.
Glifosato utilizzato
per accelerare la mietitura del grano
Il professor Charles Benbrook, che ha pubblicato
il documento sull'uso quantitativo del Glifosato,
conferma che la pratica di irrorazione sul
grano, prima della raccolta, con il Glifosato,
noto come essiccante, è stata iniziata in Scozia
nel 1980.
"Gli agricoltori avevano spesso difficoltà ad
ottenere dell grano e dell'orzo completamente
asciutti in modo uniforme in modo che potessero
iniziare la raccolta- afferma il professore.
"Così si avvicinò l'idea di uccidere il raccolto
(con Glifosato) una o due settimane prima della
raccolta per accelerare l'asciugatura della
parte bassa della spiga di grano".
L'uso di pre-raccolta con Glifosato consente
agli agricoltori di raccogliere le colture fino
a due settimane prima di come normalmente
avviene nelle regioni più fredde, avvantaggiando
le regioni più a Nord.
La diffusione di
questa pratica avvenne, in seguito, nelle aree
di coltivazione del grano del Nord America, come
le province degli Stati Uniti e del Canada del
Midwest superiore, quali Saskatchewan e
Manitoba.
"L'Essiccazione forzata avviene principalmente
in anni in cui le condizioni sono umide e il
raccolto ha bisogno di tempo per asciugare", ha
detto Joel Ransom, un agronomo a North Dakota
State University. Ransom sostiene quindi che i
disseccanti per grano che contengono il
Glifosato è stato uno strumento utile per gli
agricoltori.
"Aiuta ad accelerare l'asciugatura verso il
basso e controlla le erbacce che infestano il
grano che rallentano la pratica della
trebbiatura", ha detto. "Ha un ruolo importante
nelle zone in cui c'è molta umidità."
Ransom afferma che la pratica è aumentata nel
corso degli ultimi 15 anni a causa del tempo
umido, come ad esempio nel Dakota del Nord, che
è lo stato leader di produzione di grano negli
Stati Uniti.
Mentre è più comune negli stati del Midwest
superiore dove c'è più umidità, l'essiccazione
ha meno probabilità di essere fatta in aree più
secche come Kansas, Oklahoma, Washington e
Oregon.
Tutti gli
agricoltori convenzionali disseccano il grano
Secondo un coltivatore di grano in Saskatchewan
(Canada) i disseccanti di grano contenenti
Glifosato sono comuni nella sua regione.
"Penso che ogni agricoltore non biologico in
Saskatchewan utilizza
Glifosato ogni anno, sulla maggior parte dei
propri acri di grano ", ha detto il contadino
parlando a condizione di rimanere in anonimato.
Ha preoccupazioni circa la pratica: "Penso che
gli agricoltori hanno bisogno di rendersi conto
che tutte le sostanze chimiche che usiamo sono
'cattive' in una certa misura," ha aggiunto.
"Monsanto ha fatto una efficace lavoro di
marketing sul
Glifosato, promuovendolo come 'sicuro' e
'biodegradabile' che gli agricoltori qui credono
ancora sia così anche se tali affermazioni sono
false."
La stragrande
maggioranza degli agricoltori in Manitoba, la
terza provincia del Canada che produce più grano
- da cui prende nome la famosa farina di grano
tenero usata anche da noi- utilizzano molto
Glifosato sul grano, ha detto Gerald Wiebe,
contadino e consulente agricolo. "Direi che il
90 al 95% di ettari di grano in Manitoba sono
spruzzati in pre-raccolta con
Glifosato. L'eccezione si avrebbe solo in
zone aride della provincia in cui i livelli di
umidità al momento del raccolto non sono un
problema ", ha concluso.
Una pagnotta di pane al
Glifosato
Eppure, ci sono ovvie preoccupazioni perché il
Glifosato sia presente nei prodotti
alimentari.
"Ci è stato detto che questi (residui di
Glifosato) sono troppo piccoli per essere
rilevati, ma ci possiamo credere ?», Chiese il
contadino Saskatchewan. "Penso che tutti, anche
i contadini che utilizzano e amano il
Glifosato, non mangerebbero un pezzo di pane
con il
Glifosato"
Un altro contadino, Wiebe, condivide le
preoccupazioni simili: "I consumatori non si
rendono conto che quando acquistano prodotti di
grano come farina, biscotti e pane, soprattutto
integrali, si stanno esponendo a residui di
Glifosato ". "È barbaro mettere
Glifosato nel cibo un paio di giorni prima
di raccoglierlo." Potete immaginare la risposta
del pubblico se sapesse che il
Glifosato viene spruzzato sull'avena dei
loro cereali per colazione Cheerios solo poche
settimane prima che siano prodotti ?
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I
PESTICIDI danneggiano il
Dna di chi ne rimane
a lungo a contatto, aumentando notevolmente i rischi di
contrarre un
tumore.
È il risultato di uno studio dell'università Patiala,
nello stato del Punjab, in India, che si è svolto
monitorando un gruppo di agricoltori della regione per
diversi mesi. Scoprendo che il Dna dei contadini è
risultato danneggiato. Satbir Kaur, coordinatore
dell'indagine, spiega che sono stati presi in
considerazione tutti fattori che influiscono
sull'integrità del Dna come l'età, il consumo di alcol,
il fumo, ecc. Ma l'entità delle mutazioni riscontrate si
può spiegare solo con l'esposizione agli antiparassitari
che i contadini somministrano
direttamente in
forma di spray sui loro campi agricoli.
GUIDA ai PESTICIDI +
Tracciabilita' dei Cibi
+
Contaminazioni agricole
Una non sospetta
fonte di alluminio - 12/09/2011
Ultimamente molte ricerche hanno dimostrato la
tossicità cerebrale di alcuni metalli, come ad
esempio l’alluminio, implicato nella genesi del
Morbo di Alzheimer.
Questo metallo può entrare nel corpo umano da
diverse fonti: pentole e tegami, vaccini,
sigarette, farmaci, deodoranti anti perspiranti,
cibi ed acqua.
In passato sono state fatte delle ricerche per
stimare la biodisponibilità orale dell’alluminio
dall’acqua, ma poco si sapeva circa la
biodisponibilità orale dai cibi, anzi si è
sempre pensato che l’acqua fosse la fonte
maggiore di alluminio per via orale.
Sono stati analizzati diversi alimenti per
verificarne il contenuto di alluminio: cavoletti
di Bruxelles, formaggi, uova, pollame, pesce e
molluschi.
Insospettabilmente i formaggi sono risultati
contenere quantità di alluminio molto alte.
Un’ulteriore ricerca ha permesso di scoprire che
questo alluminio deriva da un particolare
prodotto utilizzato durante la produzione del
formaggio e denominato Basic SALP (basic sodium
aluminum phospate), un agente emulsionante che è
in grado di modificare le proteine del formaggio
creando una sorta di pellicola attorno ad ogni
singola molecola di grasso onde evitarne la
separazione e fare in modo che non coli. E’
quella sostanza che rende il formaggio morbido,
in grado di sciogliersi e di essere affettato
facilmente (!?).
L’utilizzo di questo
prodotto è permesso in quantità fino al 3%
durante il processo di pastorizzazione. Ne
risulta che 1 grammo di formaggio contiene fino
al 3% di SALP, equivalente ad una
biodisponibilità orale dello 0.3%, con la
massima concentrazione nel siero a 8-9 ore
dall’ingestione.
Ovviamente questa
sostanza non viene dichiarata negli ingredienti,
essendo parte della “normale” procedura di
lavorazione.
Fonte: PubliMed.gov - Food
Chem Toxicol. 2008 Jun;46(6):2261-6. Epub 2008
Mar 10.
Fonte: NutritionFacts.org - Traduzione ed
integrazione di MP
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Troppi
fitofarmaci
nel piatto degli italiani:
Le mele e l'uva sono le regine dei frutti più
contaminati. C'è una maggiore attenzione nei
controlli (13% in più rispetto al 2005) e sui
principi attivi ricercati, ma c'è chi, come il
Molise, conquista la maglia nera registrando una
assenza totale di analisi nella Regione. E se
l'84% delle verdure analizzate risulta regolare
e privo di residui chimici, desta forti
preoccupazioni il fenomeno della moria delle api
a causa della diffusione in agricoltura di
alcuni fitofarmaci sistemici. Sono questi, in
sintesi, i numeri e le storie contenuti nel
dossier
Pesticidi nel piatto 2007, l'annuale
rapporto di
Legambiente, presentato a Roma, sulla
presenza di residui chimici sull'ortofrutta,
realizzato sulla base dei dati forniti dai
laboratori pubblici provinciali e regionali
relativi alle analisi condotte nel corso del
2006.
Su 253 campioni di
uva analizzati, infatti, ben 117 (pari al 46,2%)
risultano contaminati da più di un residuo
chimico, 53 rilevano la presenza di un solo
residuo (21%) e 3 (1,2) risultano pienamente
irregolari, cioè fuori legge per superamento dei
limiti di concentrazione di residuo chimico o
per uso di pesticidi non autorizzati. Solo il
31, 6% sono campioni di uva regolari, senza cioè
la presenza di alcun fitofarmaco. Eclatante è
poi il caso delle mele, frutto tradizionalmente
associato alla salute della persona, di cui solo
il 39% risulta essere esente da pesticidi: il
30% dei campioni analizzati presenta più di un
principio attivo e addirittura il 3,6% risulta
irregolare. Anche il 20% dei prodotti derivati
risulta contaminato da uno o più principi
attivi: dato significativo se si considera come
tra questi compaiano l'olio e il vino, prodotti
tipici del made in Italy.
Scorrendo le pagine
del rapporto, emerge che la percentuale dei
campioni irregolari di prodotti ortofrutticoli
rimane pressoché invariata rispetto allo scorso
anno (1,3%), mentre i campioni con più di un
residuo diminuiscono leggermente, con un calo
stimato dell'1,7 per cento. Salta agli occhi il
dato sulle analisi della provincia di Bolzano,
località a tradizionale vocazione produttiva di
mele, che evidenziano 5 mele di provenienza
locale con 5 residui. Anche il Dipartimento
provinciale di Roma ha rilevato 5 residui in un
campione di mele proveniente da Napoli, mentre
l'uva è il genere alimentare che più preoccupa,
secondo le analisi condotte in Puglia, con 5 e 6
residui chimici rilevati contemporaneamente.
Stesso trend per le analisi condotte in
Lombardia.
Il rapporto registra
comunque un lento, ma graduale miglioramento, a
testimonianza, sottolineano da Legambiente,
della maggior attenzione da parte degli
operatori agricoli alla salubrità dei cibi e
alle richieste dei consumatori, sempre più
orientati, nelle scelte, ai prodotti provenienti
da un'agricoltura di qualità. «Il costante anche
se lento miglioramento dei dati - evidenzia
Francesco Ferrante, direttore generale di
Legambiente - conferma la validità delle nostre
battaglie a favore di un'agricoltura di qualità,
il più possibile sana, stagionale e legata al
territorio».
Sul versante dei
controlli (10.493 in tutto), inoltre, il
rapporto rileva come a fronte di un aumento del
13% delle analisi sui campioni di prodotti
ortofrutticoli e derivati, siano ancora molto
esigue le analisi condotte sui prodotti derivati
da agricoltura biologica. Nel Belpaese, infatti,
si rilevano solo 394 campioni bio analizzati, un
dato poco significativo se paragonato agli oltre
10.500 campioni di agricoltura tradizionale.
Il captano è il principio attivo più spesso
riscontrato nelle analisi. Seguono, il
carbofuran, il chlorpirifos e il cyprodinil.
Nella frutta presenti anche il procimidone e la
propargite.
I pesticidi sono
killer per l'organismo umano: alcuni principi
attivi, infatti, presenti nei pesticidi, sono
fra le possibili cause dell'endometriosi e
dell'infertilità. Non solo. Il rapporto di
Legambiente ricorda che la diffusione di alcuni
fitofarmaci sistemici in agricoltura sta
determinando una significativa moria delle api.
Legambiente e l'Unione nazionale associazioni
apicoltori italiani hanno scritto ai ministri
della Salute Livia Turco e delle Politiche
agricole Paolo De Castro perché si attivino per
contrastare efficacemente il preoccupante
fenomeno. Ricordando che secondo Albert Einstein,
«se l'ape scomparisse dalla faccia della terra,
all'uomo non resterebbero che quattro anni di
vita».
Tratto da: Legambiente.it
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Quanto siamo
esposti alle sostanze chimiche intossicanti
contenute
nei cibi e non ?
Ecco il Database Europeo
L’Efsa Concise European Food Consumption
Database, voluto dal comitato scientifico dell’Efsa,
è il primo database europeo contenente
informazioni sulla dieta e sui livelli di
sostanze chimiche a cui è esposta la popolazione
europea residente in 19 Paesi membri.
Non sono mancate le critiche nei confronti di
questo database (Efsa
Concise European Food Consumption Database),
così come la stessa Efsa non è esente da
critiche poichè spesso ritenuta troppo
"accomodante" nei confronti delle lobby della
chimica e degli ogm. Sta di fatto comunque che
questo database fornisce informazioni
accessibili a tutti che, anche se eventualmente
non complete o parziali, consentono di avere
un'idea di ciò che in cui siamo immersi.
Nel database le statistiche dei consumi
alimentari sono classificate con il metodo “FoodEx”
e sono suddivise in esposizione cronica e acuta.
Nella banca dati le indagini sulle abitudini
alimentari e i dati sui consumi di alimenti per
ciascun Paese sono suddivisi per categoria: età,
gruppo di alimenti e tipo di consumo.
Questa suddivisione consente di disporre di
calcoli su misura per ciascuna categoria di
consumatori. Le statistiche sui consumi
alimentari sono riportate in grammi al giorno e
anche in grammi al giorno per chilogrammo di
peso corporeo.
Il Concise European Food Consumption Database fa
riferimento all’unità “Datex”
dell’Efsa, che opera in rete con gli Stati
membri dell’Ue per raccogliere, confrontare e
analizzare i dati sui consumi alimentari
necessari per le valutazioni di esposizione.
Tratto da: aamterranuova.it
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TOSSINFEZIONI alimentari
Continua in:
Alimenti Contaminati - 2
Esistono oggi al
mondo più di 250 tossinfezioni alimentari, che
si manifestano con differenti sintomi e sono
causate da diversi agenti patogeni, perlopiù
batteri, virus e parassiti. Con il passare degli
anni, vengono identificati continuamente nuovi
patogeni (i cosiddetti patogeni emergenti, come
Campilobacter jejuni, Escherichia coli
157:H7, Listeria monocytogenes,
Yersinia enterocolitica, etc), alcuni dei
quali si diffondono anche per effetto
dell’incremento di scambi commerciali, di
ricorso alla ristorazione collettiva, di grandi
allevamenti intensivi e di viaggi.
vedi:
NORMATIVA
ALIMENTARE
(Leggi, decreti, norme) +
Tossine anche alimentari
+
Tossine +
Alimenti contaminati (PDF dal Centro
Tumori di Aviano) +
Alimenti contaminati da Batteri +
Sicurezza
alimentare +
Bevete latte che vi
fa male
La PATTUMIERA delle SCHIFEZZE CHIMICHE
TROVATI anche nei CIBI che consumiamo: i
POP
I POP (persistent organic pollutants) vengono
anche chiamati “la sporca dozzina” (Aldrin,
Chlordane, DDT o Dichlorodiphenyl
trichloroethane, Dieldrin, Heptachlor,
Hexachlorobenzene, Mirex, Toxaphene,
Polychlorinated biphenyls, Polychlorinated
di-benzo-p-dioxins o Dioxins, Polychlorinated
dibenzofurans).
I POP sono stati banditi a livello mondiale
(Dic. 2002,
Conferenza di Johannesburg, e 2001,
Convenzione di Stoccolma), in quanto
permangono per decenni nell’ambiente, nelle
pozze d’acqua, nel terreno, nelle falde
acquifere, nella stessa aria.
Questi POP vengono assorbiti nel fegato e
nell’intestino, di chi si ciba dei prodotti
coltivati in quei terreni, causando danni
aggiuntivi ai già tartassati organismi viventi.
Certi alimenti
contengono anche dei
vaccini !
DIRETTIVA
EU autorizza
immissione sostanze tossiche
negli alimenti,
VERGOGNA !
Sull'elenco delle sostanze ammesse dalla
direttiva, emanata per proteggere la nostra
salute, troviamo infatti sotto la voce "fonti
autorizzate di nutrienti" l'idrossido
di sodio, l'idrossido
di potassio e l'ossido
di calcio.
Il
metanolo
lo si puo' trovare anche negli
alimenti industriali !
Viene spruzzato regolarmente all'interno delle
singole confezioni sigillate di merendine per
bambini, allo scopo di evitare lo sviluppo di
muffe superficiale assorbendo l'umidità del
prodotto. Si può facilmente riconoscere una
merendina contaminata da metanolo, quando
aprendone la confezione in bustina di plastica
si senta un odore di alcool denaturato o
spirito, quello comunemente usato in casa come
disinfettante. I
Il consumo esagerato di queste merendine al
metanolo produce distorsioni nello sviluppo
psicofisico dell'infante che ne abusa,
soprattutto alterandone il metabolismo e
danneggiandone il fegato, favorisce alla lunga
l'obesità e danneggia organi come l'occhio e i
reni, e per quanto riguarda la psiche favorisce
la predisposizione all'alcolismo, aumenta
l'aggressività e intorpidisce la mente.
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Micotossine nel
latte di formula e negli
omogeneizzati alla carne, per i
bambini -
25/07/2011
Un’alta percentuale di latti formulati e di
omogeneizzati di carne, commercializzati in
Italia, potrebbe essere contaminata da
micotossine, un gruppo di sostanze
potenzialmente tossiche e cancerogene, come
recepito dalle numerose leggi che ne proibiscono
la presenza negli alimenti. E potenzialmente più
pericolose se presenti in alimenti per lattanti,
dato che questi non hanno una dieta variata come
i bambini più grandi e gli adulti, ma spesso
vengono alimentati solo o principalmente con
latte formulato e omogeneizzati.
I risultati della ricerca pubblicati su
Journal of Pediatrics.
La scoperta è di un gruppo di ricercatori
dell’Università di Pisa ed è stata pubblicata
dalla prestigiosa rivista USA Journal of
Pediatrics (1). Gli autori dell’articolo hanno
analizzato 185 campioni di latte formulato, sia
in polvere sia liquido e pronto all’uso, di 14
marche trovati in vari punti vendita nel 2007 e
2008.
I latti erano in maggioranza di tipo 1, quelli
raccomandati per i primi 6 mesi, ma c’erano
anche dei latti per neonati prematuri. Hanno
analizzato anche 44 campioni di omogeneizzati di
carne, di solito raccomandati dai 4 mesi di età,
di 7 marche, tutti commercializzati nel 2008. Le
carni usate erano di manzo, vitello, pollo,
tacchino, coniglio, maiale, cavallo e agnello.
L’analisi consisteva nel cercare la presenza di
diversi tipi di
zearalenone, una micotossina non steroidea
prodotta da batteri spesso presenti in diversi
cereali, usati appunto negli allevamenti di vari
animali, comprese le mucche da latte,
ingrediente base per la preparazione delle
formule per lattanti.
Cos’hanno trovato ?
Contaminati il 9-28% di latti 1 e il 27% degli
omogeneizzati
Diversi tipi di zearalenone erano
presenti tra il 9% e il 28% dei latti 1, ma
anche in uno dei campioni di latte per neonati
pretermine, senza differenze significative tra
le varie marche. Le micotossine erano presenti
anche nel 27% dei campioni di omogeneizzati alla
carne, anche in questo caso senza differenze
significative tra marche. Gli autori hanno anche
stimato le quantità medie di micotossine che un
lattante ingerirebbe per kg di peso, se fosse
alimentato solamente con latte di formula.
Questo valore supererebbe gli 0.5 microgrammi
per kg di peso al giorno che è il limite di
sicurezza raccomandato dalle più importanti
agenzie di controllo internazionali. E per i
bambini questo rappresenta un considerevole
rischio, data la loro velocità di crescita e
sviluppo, il metabolismo elevato, e l’immaturità
dei loro sistemi di depurazione e di molti
organi e tessuti, sistema nervoso centrale in
primo luogo.
Preparazioni casalinghe vs
alimenti industriali: chi vince in sicurezza ?
“Le micotossine trovate negli alimenti
per l’infanzia – precisano in un comunicato
congiunto ACP – AICPAM – BABYCONSUMERS – IBFAN
ITALIA – IL MELOGRANO – MAMI – provengono
evidentemente dalle carni degli animali usati
dall’industria per la preparazione di questi
prodotti.
Più precisamente dalle granaglie usate per
l’alimentazione di questi animali, spesso non
controllate rigorosamente, o addizionate di
sostanze proibite.
Il dato mette in seri dubbi
la tanto decantata maggior sicurezza di questi
prodotti rispetto agli alimenti di preparazione
casalinga, pubblicizzata dalle ditte
produttrici.
Grazie al marketing, il pubblico in generale ha
una percezione degli
alimenti industriali per bambini
(compresi i latti artificiali) come di cibi
molto sicuri e controllati, mentre evidentemente
non è così. Gli autori della ricerca
raccomandano a ragione controlli più rigorosi.
Noi chiediamo quindi che tutti gli ingredienti
che rientrano nei latti formulati e nei cibi
destinati all’infanzia vengano maggiormente
controllati per la loro qualità e sicurezza, e
che le ditte si impegnino a rispettare il Codice
Internazionale al 100%, per la tutela della
salute dei bambini e la protezione
dell’allattamento.”
By Linda Grilli - Tratto da: genitorimagazine.it
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SOLFITI nei Cibi !
Tutti abbiamo sentito parlare dei solfiti e
dell’ anidride solforosa contenuta nel vino. Le
sigle degli additivi alimentari conservanti E220
e228 molto meno. Eppure sono contenuti in
alimenti come bevande, succhi di frutta, frutta
secca…. e tanti altri
I solfiti sono composti sconosciuti alla maggior
parte della popolazione, che non si rende conto
che inconsapevolmente ne assume tutti i giorni
in grandi quantità. Infatti sono largamente
usati nel campo alimentare come conservante per
evitare effetti indesiderati e aumentare la
shelf life (vita di scaffale) dei prodotti.
Scopriamo quanti solfiti ingeriamo e che danni
possono provocare e come evitare di assumerne.
I solfiti: conservante utilizzato fin dall’
antichità; i Romani e gli antichi Egizi, già
utilizzavano il biossido di zolfo per ripulire
dai batteri i tini dove veniva fatto fermentare
il vino. Tuttavia il loro utilizzo divenne
massiccio solo nel secolo scorso in concomitanza
con le nuove esigenze alimentari dettate dallo
sviluppo industriale.
Che cosa sono i solfiti e l’ anidride
solforosa. Da non confondere con i solfati.
L’anidride
solforosa ora è indicata con la sigla E220.
L’anidride solforosa è un gas incolore ma
altamente irritante che si produce dalla
combustione dello zolfo nell’ aria. Avete
presente i vulcani ? Durante le eruzioni ne
emette in quantità notevoli ! Decisamente un
clima inospitale per la vita.
All’interno del nostro sangue l’anidride
solforosa, si comporta allo stesso modo: è un
veleno in grado
di inattivare la vitamina B1 e B12. A dosaggi
bassi può causare faringite , perdita dell’
odorato, del gusto, acidità urinaria e
stanchezza. I sintomi più conosciuti sono quelli
legati al mal di tesa post sbornia e disturbi
nervosi.
I
solfati invece, sono i prodotti della
combustione del petrolio e sono i maggiori
responsabili delle
piogge acide !
L’anidride
solforosa provoca vari disturbi, infatti
influenza negativamente l’assorbimento della
vitamina B1 provoca irritazioni gastriche e il
famoso cerchio alla testa (anche se alcuni
autori non sono d’accordo).
In particolare i solfiti sono molecole che
creano reazioni non allergiche ma reazioni di
sensibilità.
In particolare può causare disturbi respiratori
in soggetti asmatici pochi minuti dopo
l’ingestione di alimenti che contengono solfiti
(Halpern GM et al,1985 Annals of allergy).
Altri lavori hanno confermato gli effetti
avversi che i solfiti procurano al corpo (es. H.
Vally et al;Clinical effects of sulphite
additives, Clinical & Experimental Allergy,
2009)
Resta solo che chiedersi se siano veramente
necessari e se l’industria alimentare non debba
rivedere le proprie posizioni su questo
additivo.
I Solfiti contengono ioni SO2 -SO3 e vengono
impiegati maggiormente sotto forma liquida,
gassosa e solida (Sali, ampiamente utilizzati).
Dove vengono impiegati i solfiti ?
Sono largamente usati
sia nel campo alimentare che farmaceutico,
come conservanti (azione antisettica),
antiossidanti, coloranti e per ridurre
l’imbrunimento di molti cibi.
Molte volte vengono usati anche nel materiale di
imballaggio come cellofan per ridurre al minimo
il deterioramento degli alimenti.
Come vengono utilizzati i conservanti a base di
anidride solforosa.
Il loro utilizzo come additivi alimentari è
legato alla loro proprietà antimicrobiche,
antifungine , antiossidanti ed inibitrici dell’
imbrunimento enzimatico ( Avete presene le
patate o le mele che si ossidano senza pelle ?)
Altri impieghi prevedono il loro utilizzo come
sbiancanti per lo zucchero negli zuccherifici,
come conservante per il mosto in enologia e come
antimicrobico nelle bevande, bibite succhi di
frutta ed insaccati. Vengono utilizzati anche in
alcune lavorazioni degli ortaggi sfruttando la
loro capacità antiossidante. (imbrunimento
chimico)
Come riconoscere i conservanti A base di
anidride solforosa che e' un gas. Essa e'
identificata dalla sigla E220.
Gli altri solfiti non sono gassosi ma sono Sali,
e quindi NON cambia nulla: i Sali liberano
anidride solforosa !
E220 Anidride Solforosa
E221 Sodio Solfito
E222 Sodio Solfito Acido
E223 Sodio disolfito
E224 Potassio Disolfito
E226 Calcio Solfito
E227 Calcio Bisolfito Acido
E228 Solfito Acido di Potassio
Solfiti negli alimenti
Gli alimenti che contengono questo additivo sono
molteplici, ne riportiamo una breve lista:
-vino
-birra (meno frequente) alcolica e non alcolica
-alcuni cereali che contengono aggiunte di amidi
particolari
-prodotti di salumeria
-Succhi di frutta
-frutta disidratata
-marmellate
-ecc
(NdR: Un centinaio di campioni di diverse
categorie alimentari (crostacei, carne, frutta
secca e vino) prelevati ed esaminati in
laboratorio hanno confermato che contengono
solfiti ma non sono indicati in etichetta, come
invece vuole la legge, né rispettano i limiti
massimi consentiti).
I solfiti sono solo uno dei moltissimi additivi
nocive per il nostro organismo ed assieme ai
solfiti ingeriamo moltissime altre sostanze
tossiche che si accumulano nel nostro organismo.
Sapere in quali alimenti è maggiormente
concentrato può essere di aiuto a limitarne l’
assunzione.
La soglia massima di assunzione giornaliera che
è posta tra 0 e 0,7mg per kg di peso, può essere
facilmente superata a causa dell’ubiquità di
tale additivo, soprattutto nei forti consumatori
di frutta secca e vino.
Solfiti nel vino
Il vino è un alimento particolare perchè da
sempre è sulle tavole di tutto il mondo per
conciliare sapori e emozioni. Basta vedere le
vendite di vino per comprendere la quantità che
ogni anno viene consumata.
I solfiti nel vino vengono aggiunti sottoforma
liquida, gassosa o solida (metabisolfito di
potassio) per esplicare le seguenti funzioni:
- Antisettica: interferisce sulle funzioni
vitali dei microrganismi, inibendoli o
provocandone la morte. Essa si comporta in modo
selettivo, colpendo prima i batteri, poi i
lieviti, per cui, a seconda delle quantità
adoperate, può essere impiegata per eliminare
solo i primi od entrambi
- Antiossidasica: inibisce gli enzimi ossidatici
tirosinasi e laccasi
Un vino non ha l’obbligo di riportare in
etichetta la dicitura solfiti, quando la loro
concentrazione non è superiore a 10mg/l. Tenete
presente che ottenere un vino con zero solfiti è
quasi impossibile, in quanto i lieviti ne
producono naturalmente una piccola quantità.
La cosa però sulla quale vi invito a riflettere
è che se un vino contiene 11mg/l di solfito
oppure 250mg/l voi non lo saprete mai, perchè in
etichetta non è obbligatorio riportare le
quantità, ma piuttosto i produttori sono
obbligati a segnalarne la presenza.
Quindi in situazioni
di incertezza, o si conosce direttamente il
produttore, oppure se si va alla cieca conviene
orientarsi verso prodotti senza solfiti
aggiunti, che per fortuna esistono in commercio.
Effetti sulla salute
Le conseguenze sulla nostra salute ed i limiti
di legge imposti per l’utilizzo dei solfiti.
I danni da solfiti si dividono in quattro
categorie
1 - Alterazioni vitaminiche: l’ anidride
solforosa ed i solfiti distruggono la tiamina e
la cianocobalamina (vitamine del gruppo B : B1
e B12 )
2 - Appesantisce il nostro sistema
detossificante: questi additivi vengono
eliminati per via urinaria dopo essere stati
detossificati ad opera del fegato tramite un
‘enzima chiamato solfito ossidasi. Se la dose di
solfiti è superiore alla nostra capacità di
eliminarli, compaiono mal di testa .
3 - Reazioni allergiche ed allergie Un pericolo
in agguato è rappresentato da possibili allergie
e reazioni asmatiche con manifestazioni
respiratorie anche gravi. Riniti, eczemi,
orticaria e dissenteria possono essere causati
dai solfiti . in queste malattie una delle
componenti più ostiche è proprio l’
identificazione della causa. Immaginate l’
efficacia di un trattamento se non viene rimossa
la causa che ha scatenato la malattia!
4 - Interazione con farmaci cortisonici. Da non
sottovalutare anche l’ interazione con farmaci,
in particolar modo i cortisonici che aumentano
la sensibilità individuale ai solfati.
Quanti solfiti possiamo ingerire e quanti
realmente ne assumiamo ?
Il limite di legge imposto
per l’ assunzione di solfiti e di 0,7 g. per kg
di peso corporeo . l’ organizzazione Mondiale
per la Sanità ha stabilito questo limite di
sicurezza. Per interpretare correttamente questo
valore è necessario poter calcolare in linea di
massima quanti solfiti possiamo ingerire.
In quali alimenti troviamo i
Conservanti E220 e similari ?
Potenzialmente i solfiti sono presenti in quasi
tutti gli alimenti conservati e perfino in molti
freschi.
Nei prodotti preconfezionati devono essere
indicati in etichetta o con il codice
identificativo o con il nome chimico.
Sfortunatamente in molti casi non è obbligatorio
segnalare né la loro presenza ne la loro
quantità.
Un esempio: il pesce fresco (tipicamente nei
gamberetti, gamberi e surimi )
Sono presenti anche nei cereali come l’ orzo
perlato, purè di patate, ortaggi sottolio,
sottaceto e salamoia ( con sale ). Nelle bibite
a base di frutta , nei funghi secchi e nella
frutta essiccata, nella frutta candita.
Nei prodotti a base di carne, essendo
maggiormente soggetti a fenomeni putrefattivi i
quantitativi di conservanti sono ancora maggiori
e possono contenere anche 450 mg al kg.
Il vino li contiene. I limiti legali imposti
dalla comunità europea sul contenuto finale di
anidride solforosa nel vino consentono fina a
160 mg/litro per i vini rossi e di 210 mg/litro
per i vini bianchi. Mediamente più è scarsa la
qualità del vino e maggiormente se ne rende
necessaria l’ aggiunta in quantità superiori.
Per legge non è obbligatorio indicare la loro
presenza, se il quantitativo è inferiore a 10 mg
al kg o lt.
In soggetti allergici anche quantitativi modesti
possono scatenare serie conseguenze !
Quanti solfiti mangiamo ?
Come avrete ben compreso è molto difficile
stabilirlo. In molti casi la loro presenza non è
indicata e data la loro alta diffusione è molto
facile che questi quantitativi si accumulino
oltrepassando molto facilmente il valore
consigliato dalla OMS.
Facciamo un esempio semplicissimo. Se peso 80
Kg il tasso limite è di 70 mg per kg , quindi
560 mg.
Una cenetta con un po’ di insaccati, 2 bicchieri
di vino bianco con un po’ di frutta secca e
siamo già oltre i limiti consigliati.
Senza contare il resto dei conservanti …
Quantità massime di solfiti
maggiormente presenti negli alimenti ammesse
secondo la regolamentazione della comunità
europea
ALIMENTI – DOSE MASSIMA mg o ml / kg di solfiti
- Aceto - 170
- Amidi - 50
- Crostacei - 50
- Stoccafisso o baccala - 200
- Senape - 250/500
- Surrogati carne pesce o crostacei - 200
- Concentrati di frutta - 250
- Albicocche, pesche, uvetta, prugne, e fichi
secchi - 2000
- Banane essiccate - 1000
- Mele e pere secche - 600
- Preparati per purè - 400
- Pomodori secchi - 200
- Vini rossi - 210
- Vini bianchi - 160
- Vini tedeschi Spatlese e Aulese - 300
- -Vini bordeaux - 300
- Vini francesi Barzac, Cadillac… - 400
- Succo d’uva concentrato - 200
- Succo di limone - 350
Etichetta
I solfiti sono additivi e come tali la loro
aggiunta va segnalata sotto forma di sigla (E
che indica la sigla dei conservanti).
Inoltre tutti i vini (od altri cibi) alla quale
sono stati aggiunti i solfiti riportano la
scrittura “Solfiti Aggiunti”.
La sigla sugli alimenti è compresa tra E220 -
E228.
E220 Anidride Solforosa
E221 Sodio Solfito
E222 Sodio Solfito Acido
E223 Sodio disolfito
E224 Potassio Disolfito
E226 Calcio Solfito
E227 Calcio Bisolfito Acido
E228 Solfito Acido di Potassio
Fonte: senzasolfiti.it + naturopataonline.org
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L’ESPLOSIVA SITUAZIONE ITALIANA di
TORVISCOSA e DINTORNI
Una delle zone agricole più importanti d’Italia
è quella delle
Aziende Agricole di Torviscosa in prov di
Udine, basilari per la produzione di
latte e derivati
(controllata dalla multinazionale
Parmalat che produce il marchio Torvis, e
che sta per passare al colosso francese
Lactalis).
I terreni risultano per Green Peace (vedi
www.greenaction-transnational.org)
inquinati e ad alto rischio, in quanto carichi
di schifezze chimiche.
Tremila ettari di terreni a pascolo con
arsenico, cobalto, fitofarmaci, azidrine e POP.
Un mix davvero micidiale sui terreni dove cresce
il materiale usato per il mangime bovino. Queste letali sostanze
finiscono nella catena alimentare, nel latte,
nei formaggi, nel burro e nelle carni.
L’unica preoccupazione delle autorità pubbliche
è stata quella di escludere ogni pericolo. L’Istituto
Superiore della Sanità ha applicato i comodi
e tolleranti protocolli del SIN (Siti Inquinati
Nazionali), usati per Napoli Orientale e
Brindisi, che hanno consentito il tranquillo
riutilizzo dell’area inquinata.
PESTICIDI e METALLI PESANTI nelle ZONE
di PRODUZIONE AGRICOLA della
PARMALAT
Trieste, 24 gennaio 2011.
La principale zona di produzione agricola del
Friuli Venezia Giulia risulta essere
pesantemente inquinata. Ma le autorità pubbliche
minimizzano dichiarando l’assenza di rischi
sanitari. Come stanno realmente le cose ? Ci si
può fidare delle rassicuranti dichiarazioni
istituzionali ? Come sono stati fatti i
controlli per escludere il rischio ?
Partiamo dall’inizio.
L’area è quella delle Agenzie Agricole di
Torviscosa (Udine). E’ una zona importante per
la produzione del latte e derivati.
Una delle più importanti a livello nazionale,
sotto controllo della multinazionale Parmalat
(che qui produce anche con il marchio Torvis).
Tremila ettari di terreni da pascolo.
Un pascolo ad alto rischio
però.
I terreni risultano contenere arsenico,
berillio, cobalto, vanadio e concentrazioni
elevate di fitofarmaci (dieldrin, alaclor, DDT e
derivati).
Metalli pesanti e pesticidi nei terreni dove
pascolano le mucche da latte. Un mix davvero
micidiale. Metalli pesanti e pesticidi sui quali
crescono i vegetali utilizzati per fare il
mangime che viene dato alle mucche.
Possibile che nessuno abbia considerato che poi
questi letali inquinanti finivano nella catena
alimentare con il latte (e i suoi derivati
formaggi, yogurt, burro) e le carni degli stessi
bovini? In effetti, seppur con ritardo (di
qualche decennio), lo Stato si è mosso. Ma
l’unica preoccupazione delle autorità pubbliche
sembra essere stata quella
di escludere qualsiasi pericolo.
Come si fa ?
Semplice, da una parte basta non
verificare le
concentrazioni degli inquinanti nella filiera
alimentare, e dall’altra decidere di non
poter decidere sui
limiti di inquinanti nei terreni agricoli.
Il tutto a norma di legge naturalmente.....
E così l’Istituto Superiore
della Sanità ha applicato i protocolli dei
SIN (Siti Inquinati Nazionali) Napoli Orientale
e Brindisi, per cui non ha svolto indagini
proprie ma si è limitato a convalidare
analisi presentate dal proprietario privato, in
base alle quali ha fornito soltanto una stima
teorica della possibile contaminazione diretta
dei foraggi e dei lavoratori.
Mentre i
Ministeri competenti (Ambiente, Lavoro e
Salute) hanno consentito il riutilizzo
agricolo dell’area inquinata «in assenza di
un riferimento normativo che consenta di
stabilire i livelli di contaminazione».
E il gioco è fatto. Salvi gli
interessi della
Parmalat. Un pò meno evidentemente quelli
dei consumatori che si bevono il latte ai
pesticidi.
(NdR: e cosi avviene anche per altri
problemi importanti come quello dei
vaccini per
animali
ed umani
!)
Approfondimento: quella “sporca dozzina” (i POP)
Il Dieldrin (derivato dell’Aldrin), è un
insetticida organoclorurato liposolubile,
persistente e bioaccumulante, e fa parte con il
DDT, i furani e le diossine, di quella che è
stata definita la “sporca dozzina” i cosiddetti
POP (Persistent Organic Pollutants) banditi a
livello mondiale nel dicembre 2000 dalla
Conferenza di Johannesburg e poi dal Trattato di
Stoccolma nel maggio del 2001.
I POP permangono e circolano nell’ambiente dove
sono stati diffusi, nelle pozze d’acqua, nel
terreno, nelle falde, nell’aria, per decenni.
Vengono assorbiti e si accumulano nei tessuti
grassi degli organismi biologici, animali (umani
compresi ovviamente) dove le concentrazioni
possono ammontare fino a 70 mila volte i livelli
ambientali di background.
Perciò si chiamano anche BCC (Bioaccumulative
Chemicals of Concern).
Il
Dieldrin è altamente tossico per la maggior
parte dei pesci. Si fissa molto tenacemente
nelle particelle del terreno. Negli animali e
nell’uomo l’aldrin e il dieldrin vengono
prontamente assorbiti attraverso il tratto
gastrointestinale.
La trasformazione dell’aldrin in dieldrin
avviene molto più rapidamente rispetto alla
successiva biotrasformazione ed eliminazione del
dieldrin, con un conseguente accumulo di
dieldrin nei tessuti ricchi di grasso.
Gli effetti tossici prevalenti si osservano a
carico del sistema nervoso, del fegato e del
sistema riproduttivo. È considerato
potenzialmente cancerogeno, e nell’Unione
Europea è ritenuto
sostanza indesiderabile nei mangimi animali.
Tratto da: legambientefvg.it/
ALIMENTI
CONTAMINATI
(oltre ai
vaccini)
con il consenso
e l'approvazione
degli Enti Sanitari,
OMS,
CDC,
FDA,
Ministeri,
ecc., per
rendere
malati e
sterili gli
abitanti della Terra...(English +
Espagnol)
Gli
ENTI a
"tutela della salute" ed i CONTROLLI
INESISTENTI
Gli "enti" che dovrebbero tutelare la salute ed
il controllo degli alimenti sono
SEMPRE
latitanti perche' collusi o legati in altro modo
con le aziende produttrici dei vari cibi,
per cui lasciano
correre.....non
controllano che raramente e/o solo su
ordine di un giudice, per cui gli industriali si
sentono autorizzati ad inserire all'interno dei
cibi, qualsiasi sostanza che faccia a loro
comodo o che sia autorizzata dalla legge che pero' non tiene conto della salubrita' o meno di
dette sostanze, es. le vitamine sintetiche,
che quasi tutti i cibi, anche per
bambini, animali ed umani, ormai
contengono e che possono
produrre
gravi allergie, e
malattie
autoimmuni ecc.
ALIMENTI CONTAMINATI dalle
industrie multinazionali
Recentemente
Wikileaks ha pubblicato una scottante
rivelazione che centra in pieno l’argomento,
poiché prende di mira i grandi colossi dell’agribusiness
e della
chimica industriale, che sono fra i
maggiori responsabili del degrado ambientale
del pianeta.
Nel dettaglio, la nota (dell'EPA, ndr) diffusa
da Wikileaks è datata 2 novembre 2010 e parla
della
clothianidina, una sostanza utilizzata come
pesticida e commercializzata dalla Bayer con il
nome di Poncho, che sembra avere effetti
devastanti sulla salute e sulla stessa vita
delle api, animali che svolgono un ruolo
fondamentale per l’equilibrio dell’ecosistema.
L’organizzazione responsabile dello scandalo
svelato da Wikileaks è l’EPA –
Enviromental Protection Agency – l’agenzia
dell’ambiente americana. Questo ente ha il
compito di vigilare sulla tutela ambientale e,
fra le altre cose, di autorizzare l’impiego
di sostanze chimiche in agricoltura.
Poncho, prodotto dalla Bayer, sembra avere
effetti devastanti sulla salute e sulla stessa
vita delle api
La clothianidina è già da tempo oggetto di una
richiesta d’impiego avanzata dalla Bayer;
nel giro di pochi anni, dal 2003 al 2010,
l’istanza è passata da una bocciatura secca a
una sospensione temporanea per effettuare test
sugli effetti del pesticida sulle api, poi a
un’approvazione con riserva che attendeva i
risultati della sperimentazione, fino ad
arrivare all’aprile del 2010, quando è
stato autorizzato
incondizionatamente l’impiego
della sostanza, peraltro senza una motivazione
che giustificasse il parere dal punto di vista
tecnico-scientifico.
Lo scandalo che Wikileaks ha portato alla luce è
incentrato su una nota di due scienziati,
dipendenti della stessa EPA, che si sono
occupati del caso e che hanno tratto preoccupate
conclusioni in merito all’utilizzo della
clothianidina e ai rischi per la popolazione
delle api.
Nonostante sia stata messa all’angolo dalla
notizia trapelata, l’EPA ha confermato la
decisione di consentire l’utilizzo del Poncho
non solo su quelle per cui era già stato
autorizzato – mais (la coltura più diffusa negli
Stati Uniti), colza, barbabietola, grano e
girasole –, ma anche su due nuove coltivazioni,
senape e cotone.
La situazione è resa ancor più grave dalle
decisioni di Italia, Francia, Germania e
Slovenia, che hanno tassativamente vietato l’uso
della clothianidina proprio per gli effetti
mortali che aveva sulla popolazione delle api.
Un altro caso portato alla luce da Wikileaks che
– pur entrando nella sfera dei giochi e dei
rapporti di forza politici – prende
esplicitamente di mira il mondo dell’agribusiness,
è quello che svela le commistioni fra la
diplomazia americana ed europea e il colosso
dell’agricoltura chimica Monsanto.
Wikileaks svela anche le
commistioni fra la diplomazia americana ed
europea e il colosso dell’agricoltura
chimica Monsanto
La notizia è stata riportata anche da The
Guardian, una della cinque grandi testate
partner di Wikileaks, e denuncia le pressioni
statunitensi, provenienti in particolare
dall’ambasciata USA francese, affinché i paesi
europei liberalizzino il più possibile l’impiego
di organismi geneticamente modificati in
agricoltura. Molti governanti americani e i loro
protetti dell’agribusiness infatti, sono da
tempo infastiditi dalla politica agricola
dell’Unione Europea, tendenzialmente ostile
all’utilizzo della chimica nei campi dei paesi
membri.
Questi due casi portano quindi
alla luce con decisione trame ormai provate, i
cui fili si dipanano a partire da un lato dalle
politiche decise da governi ed organismi di
controllo e dall’altro, dall’azione
commerciale delle multinazionali della
chimica, Bayer e Monsanto
in testa.
Un ringraziamento va doverosamente rivolto a
Wikileaks: non abbiamo sciolto i dubbi che
riguardano l’effettiva genuinità dell’opera di
controinformazione di Assange e compagni, ma
come si dice “ogni pubblicità è una buona
pubblicità” e la cosa che conta davvero quando
si tratta di temi così drammaticamente
importanti è che se ne parli, che vi sia una
reazione e che le notizie vengano diffuse, poco
importa se fanno parte di qualche oscura
strategia propagandistica o meno.
Tratto da: adriannaeditrice.it
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ALLARME
MICOTOSSINE, il PRIMO REPORT a 360 GRADI su
CIBO e MANGIMI - 03 Mar. 2011
L’Europa mantiene alta la guardia sull’allarme
micotossine e il Piemonte risponde dati alla
mano.
Giovedì 3 marzo presso la sede Arpa di
Torino in via Pio VII 9, è stato presentato il
primo report a 360 gradi scaturito dalla
collaborazione fra
Istituto Zooprofilattico Sperimentale di
Piemonte Liguria e Valle d’Aosta e
Arpa, che a Grugliasco hanno dato vita a un
laboratorio unificato per il controllo delle
diossine in campo ambientale e sanitario.
Nel dossier (scaricabile
da questa pagina) è radiografata in modo
analitico la situazione relativa a cibo e
mangimi dal 2009 ai giorni nostri, un
monitoraggio continuo e costante a tutto
vantaggio dei consumatori.
Le micotossine sono sostanze tossiche prodotte
da alcune specie di funghi e lieviti in
particolari condizioni ambientali.
Sono considerate dei metaboliti secondari, muffe
che si sviluppano sulle derrate alimentari, come
cereali e frutta secca, e sugli alimenti per il
bestiame, come foraggi, insilati, farine di
estrazione. Nel recente passato si sono
registrati casi di inquinamento alimentare,
provocato dall’uso di mangimi contaminati.
Situazione risolte senza danni per le persone
grazie a una tempestiva ed efficace opera di
prevenzione.
Valutate universalmente più pericolose dei
pesticidi, nonostante il rischio che possono
creare le micotossine rimangono misconosciute.
L’attività di prevenzione sulla crescita dei
funghi produttori rimane pertanto cruciale sia
da un punto di vista economico sia in termini di
salute pubblica.
E’ quanto stanno facendo in Piemonte, lavorando
spalla a spalla, l’Istituto Zooprofilattico e
l’Arpa. Una sinergia che fa risparmiare
ingenti risorse e consente di effettuare
indagini sistemiche di ricerca e controllo su
ambiente e catena alimentare.
Tratto da: izsto.it
vedi:
Comunicato Stampa
dell'ARPA (ente di controllo) sugli alimenti
contaminati
GERMANIA - Polli
e uova alla diossina.
Chiusi allevamenti - 4 Gen. 2011
Oltre mille allevamenti di polli, maiali e
tacchini sono stati chiusi in Bassa Sassonia,
dopo la scoperta di mangimi contenenti diossina.
Anche nella vicina Sassonia-Anhalt il ministero
dell'Agricoltura di Magdeburgo ha chiuso 4
allevamenti, in cui oltre mille tonnellate di
mangimi erano state contaminate dall'aggiunte di
55 tonnellate di sostanze grasse contenenti
diossina.
Solo un'analisi delle bestie gia' macellate
potra' chiarire se la contaminazione abbia
riguardato maiali o polli.
Nel complesso sono gia' quattro i Laender in cui
e' scattato l'allarme diossina, dopo che la
settimana scorsa erano stati abbattuti 8mila
polli di un allevamento di Soest, nel
Nordreno-Westfalia, ai quali era stato
somministrato mangime alla diossina.
Nel frattempo oltre 120mila uova erano gia'
state messe in commercio e vendute, mentre il
veterinario Wilfried Hopp ha spiegato che
"alcune migliaia di uova sono state restituite".
Un allevamento di maiali e' stato chiuso invece
oggi in Turingia, dopo la scoperta di 52
tonnellate di mangimi contaminati dalla
diossina. Dalle prime indagini sembra che
i mangimi velenosi
siano arrivati dall'Olanda - Fonte:
ADUC
GERMANIA -
Diossina nei mangimi per animali - 5
Gen. 2011
Fino a 3 mila tonnellate di grasso per
mangimi contaminato da diossina sono state
prodotte in Germania. Lo scrive oggi l'agenzia
stampa tedesca
Dpa, che cita fonti del governo.
Secondo un rapporto del
Ministero dell'Agricoltura, il grasso
contaminato sarebbe stato venduto tra il 12
novembre e il 23 dicembre 2010 in almeno quattro
regioni tedesche.
In seguito alla recente scoperta di tracce di
diossina nei mangimi destinati a pollame e
suini, migliaia di polli sono gia' stati
abbattuti e un migliaio di aziende agricole nel
nord-est della Germania si sono viste vietare la
vendita di qualsiasi prodotto.
ITALIA -
Diossina, si muovono i
sindaci: vietato consumare uova e carne - 16
Feb. 2011
L'allarme. Dopo i valori superiori ai limiti di
legge rilevati dall'Asl in alcune cascine a
ridosso di attività siderurgiche.
Il provvedimento preso dai primi cittadini di
Castegnato e Ospitaletto Accuse all'Asl: «Perchè
non siamo stati informati della situazione?»
Rabbia e apprensione dei sindaci per le «uova
alla diossina». Uova raccolte dall'Asl di
Brescia in cinque pollai privati (Brescia,
Castegnato, Montirone, Ospitaletto e Sarezzo)
vicini a grandi fonderie. E che contengono
diossine e pcb (sostanze cancerogene) fino a 5
volte i limiti consentiti. I sindaci sono venuti
a conoscenza ieri della delicata questione non
dall'Asl, bensì leggendo Bresciaoggi. I primi
cittadini di Castegnato e Ospitaletto hanno già
emesso ordinanze di «Divieto assoluto di consumo
di uova e carni provenienti da allevamenti
domestici di galline ed altri animali avicoli».
E chiedono all'Asl un tavolo urgente e
chiarimenti. Avanza tra gli amministratori il
ragionevole dubbio su quanti danni siano stati
causati all'ambiente da un certo tipo di
industria e la necessità di una mappatura molto
più estesa dei rischi.
Il PIÙ ARRABBIATO di tutti è Giorgio Prandelli,
sindaco di Ospitaletto e assessore provinciale
all'edilizia scolastica:
«È scandaloso che sia venuto a conoscenza di
questa grave questione leggendo Bresciaoggi.
Sono arrabbiatissimo con l'Asl (la quale ieri ha
preferito non rilasciare alcun comunicato
ufficiale, ndr) che deve darsi un freno su
questi modi di fare. Ho scritto al direttore
generale Carmelo Scarcella, che deve dare
informazioni in primis ai sindaci e poi ai
cittadini».
Non è da meno il collega Giuseppe Orizio, primo
cittadino di Castegnato: «La prima cosa che
preoccupa è che la notizia non sia stata per
tempo fornita ai sindaci dall'Asl. Ci risulta,
nel caso di Castegnato, che il prelievo di
alcune uova dall'allevamento domestico della
cascina, sia
avvenuto a fine settembre e
che solo il 3 gennaio siano stati comunicati gli
esiti delle prove ai diretti interessati il cui
pollame, una quindicina di capi, è stato poi
subito abbattuto. Sono passati più di quaranta
giorni e nessuno ha detto niente ai Comuni e
tantomeno agli abitanti delle cascine limitrofe.
Perché?».
Per Orizio «quanto accaduto è ancora più grave
perché non si è a conoscenza delle cause (quindi
dei possibili rimedi) e della dimensione del
fenomeno, forse troppo affrettatamente
ricondotto alla sola presenza di fonderie».
Francesco Lazzaroni, sindaco di Montirone, più
che la rabbia nei confronti dell'Asl è molto
preoccupato per la presenza sul suo territorio
di due aziende. «All'indomani del nostro
insediamento - spiega Lazzaroni - abbiamo
scoperto che la zona dove sono state trovate le
uova alla diossina è molto inquinata. Io
sostengo che la criticità ambientale nel nostro
territorio non siano le cave, ma la presenza di
due aziende come la Profilati Nave e la Metalli
Capra. Per questo abbiamo commissionato dei
carotaggi per fare delle analisi attorno a
questi siti e invito anche l'opposizione a
lavorare assieme su questo».
LA SCOPERTA delle uova alla diossina (pollai
privati, non allevamenti che servono la grande
distribuzione) nasce da un piano di monitoraggio
di latte e uova voluto dall'ente sanitario
regionale (50 campioni nelle 12 province).
Nel suo report l'Asl segnala le grandi fonderie
vicine ai pollai «avvelenati». I valori più
allarmanti si sono registrati a Castegnato nella
cascina Lumini (29 picogrammi/grammo di grasso,
contro un valore di legge di 6 picogrammi): una
zona critica dove ci sono la fonderia Montini e
la Ghial, l'autostrada A4 e vicino due
discariche (Pianera e Pianerino). Altre uova off
limits a Montirone in via Belleguardello (18
picogrammi), all'ombra della Profilati Nave, a
Ospitaletto (14,5 pg) vicino alla Isa, a Sarezzo
in via 1850 (14 pg), vicino alla Acciaierie
Venete e a Brescia in via Manestro (9,3 pg),
vicino alla Ori Martin. Nella prossima settimana
l'Asl effettuerà esami del sangue ai consumatori
di queste uova.
By Pietro Gorlani - Tratto da bresciaoggi.it
Mozzarelle
italiane: sette su dieci sono infette da batteri
- 13/02/2011
Pronta perizia di 4 prof universitari sulle
mozzarelle blu
Italy, TORINO - Quasi il 70% delle mozzarelle
prodotte dai caseifici italiani contiene al suo
interno microrganismi dannosi come lo pseudomonas
fluorensces. A confermarlo è una perizia
consegnata direttamente al procuratore di
Torino Raffaele Guariniello da quattro docenti
universitari.
L'analisi, condotta su oltre un migliaio di
prodotti, era partita per individuare le cause
precise del fenomeno delle mozzarelle blu ed ha
evidenziato un altro dato importante quanto
allarmante: le Asl del territorio non riescono a
controllare tutti i latticini prodotti e, molti
di questi, finiscono sulle tavole dei
consumatori rappresentando un vero e proprio
rischio per la salute.
I risultati sono stati trascritti dallo stesso
pm torinese e trasmessi direttamente al
ministero della Salute.
Gli studi, condotti per la precisione su 1027
referti, sono stati portati avanti da due
esperti di chimica e due esperti di
microbiologia. In tutto, sarebbe 10 i caseifici
finiti sotto inchiesta per violazione
della legge 1962 sugli alimenti e il commercio
di prodotti pericolosi per la salute. I titolari
degli esercizi, utilizzavano anche acqua di
pozzo per la lavorazione dei latticini e
riuscivano a scongiurare i controlli degli
organi sanitari.
Troppi i caseifici e troppo poco il personale ed
i mezzi disponibili, lamentano dalle varie Asl
delle diverse regioni (solo in Piemonte sono 722
gli stabilimenti attivi e quindi da
controllare). Dopo le mozzarelle blu comparse a
giugno, il ministro alla Salute Ferruccio Fazio
aveva ordinato agli enti locale di effettuare
controlli capillari e ripetuti su tutte le
strutture casearie ma, stando agli ultimi dati
raccolti, l'operazione non è stata effettuata a
dovere.
Guariniello ricorda che, utilizzare l'acqua di
pozzo per il raffreddamento dei prodotti è
illegale e viola il decreto legislativo 31 del
2001. Data la gravità della situazione e
l'impossibilità da parte delle Asl di osservare
con celerità ed efficacia l'ordinanza
ministeriale, si è così deciso di istituire un
pool speciale composto dalla polizia giudiziaria
guidata dal procuratore di Torino e dai
carabinieri del Nas.
Ai consumatori, nel frattempo, non resta che
rinunciare al piacere della mozzarella o, in
alternativa, affidarsi alla buona sorte.
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BATTERIO
E.COLI in GERMANIA: CHIAMATI in CAUSA
ALLEVAMENTI INTENSIVI, INCUBATORI di BATTERI
ANTIBIOTICO-RESISTENTI. - 6 giugno 2011
La psicosi collettiva causata dalla paura del
contagio del batterio E. Coli proveniente dalla
Germania sembra riguardare soprattutto cetrioli,
insalata, germogli o altre verdure crude, ma è
basilare far sapere al pubblico che invece la
contaminazione da E. Coli avviene sempre a
partire da una fonte animale.
Il batterio E. Coli vive nell'intestino degli
animali d'allevamento, e la carne che viene
poi commercializzata può essere infettata
durante il processo di macellazione. Un'altra
possibile fonte è il latte non pastorizzato, e,
ancora più preoccupante, la diffusione sul
terreno e nelle acque degli escrementi degli
animali d'allevamento, che possono contaminare i
vegetali coltivati (che vanno quindi sempre ben
lavati).
Oltre la contaminazione fecale dell'acqua e del
cibo, esiste il problema della contaminazione
dai cibi animali a quelli vegetali durante la
preparazione degli alimenti.
Il problema aggiuntivo, che è quello che rende i
batteri come l'E. Coli molto pericolosi, è l'antibiotico
resistenza: nuovi ceppi di batteri si
formano da quelli esistenti e sono inattaccabili
dagli antibiotici, rendendo così impossibile
contrastare l'infezione. Anche per questo
problema, il colpevole è la pratica
dell'allevamento intensivo e il consumo elevato
di carne, latte, latticini e uova.
E' di pochi mesi fa la pubblicazione di due
nuovi studi, uno europeo e uno statunitense, che
rilanciano l'allarme sull'utilizzo di
antibiotici negli allevamenti a scopo non
curativo ma "preventivo" o per la promozione
della crescita degli animali.
Il dossier europeo, pubblicato
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità,
sottolinea come questo sia un problema di
sicurezza alimentare: l'uso di antibiotici negli
animali d'allevamento contribuisce in modo
sostanziale alla comparsa di batteri resistenti
e consente ai batteri portatori dei geni
responsabili di tale antibiotico-resistenza di
diffondersi dagli animali agli umani attraverso
la catena alimentare.
In precedenza erano già state svolte indagini
negli USA da parte del sistema di monitoraggio
nazionale sulla resistenza antimicrobica, che
aveva indicato come la carne fosse spesso
contaminata da ceppi resistenti a diversi
farmaci dei batteri Campylobacter, Salmonella,
Enterococcus ed Escherichia coli.
Con la nuova emergenza di questi ultimi giorni,
dovrebbe essere chiara l'urgenza di cambiare
modello alimentare, e diminuire in modo drastico
il consumo di carne e altri alimenti di origine
animale: l'uso massiccio di antibiotici è
infatti sempre più necessario negli allevamenti,
perché gli animali sono tenuti in condizioni di
tale affollamento e di sofferenza fisica e
psicologica che non sarebbero in grado di
sopravvivere senza farmaci e sostanze chimiche
di vario genere. Non è realisticamente possibile
mantenere gli attuali ritmi di produzione e allo
stesso tempo cambiare le condizioni di
allevamento in modo da non rendere più necessari
antibiotici ed altri farmaci.
Per questo, la soluzione del problema spetta a
ciascuno di noi, alle istituzioni come ai
singoli cittadini: per contrastare questa
situazione ed evitare disastri futuri, le scelte
alimentari di ogni singolo individuo sono
importanti, e lo spostamento verso il consumo di
alimenti vegetali anziché animali è il primo e
più efficace cambiamento da mettere in atto.
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Comunicazione a cura di Società
Scientifica di Nutrizione Vegetariana SSNV
Comunicato Stampa di: scienzavegetariana.it -
info@scienzavegetariana.it
Societa' Scientifica di Nutrizione Vegetariana -
SSNV si prefigge di fornire ai professionisti
della salute e alla popolazione generale
informazioni corrette sulla nutrizione a base di
cibi vegetali (c.d. plant-based nutrition) e sui
suoi rapporti con la salute.
E. COLI: Affiora
la prova forense che il superbatterio in Europa
è stato ingegnerizzato per provocare
decessi
By Mike Adams
Anche se la gara per
dare la colpa ai vegetali è attualmente in corso
in tutta l'UE, dove un ceppo di E. Coli
super resistente sta facendo ammalare
pazienti e riempiendo gli ospedali in Germania,
praticamente nessuno sta parlando di come l'E.coli
è magicamente diventato resistente a otto
diverse classi di farmaci antibiotici e poi,
improvvisamente, è apparso nella catena
alimentare.
Questa particolare
variante dell'E.coli è un membro del ceppo O104,
e i ceppi O104 non sono quasi mai
(normalmente) resistenti agli antibiotici. Per
acquisire tale resistenza,
devono essere ripetutamente esposti agli
antibiotici al fine di fornire la
"pressione di mutazione" che li spinga verso
l'immunità completa al farmaco.
Quindi, se siete
curiosi di conoscere le origini di tale ceppo,
potete in sostanza analizzare in dettaglio il
codice genetico dell'E.coli e determinare con
sufficiente precisione a quali antibiotici è
stato esposto durante il suo sviluppo.
Questo passo è stato fatto (vedi sotto), e
quando si guarda la decodificazione genetica di
questo ceppo O104 che ora minaccia i consumatori
di prodotti alimentari in tutta l'UE, emerge un
quadro affascinante di come è stato generato.
Il codice genetico
rivela la storia
Quando gli
scienziati del Robert Koch Institute in Germania
hanno decodificato la struttura genetica del
ceppo O104, hanno trovato che è resistente a
tutte le classi e le combinazioni di
antibiotici:
- penicilline
- tetraciclina
- acido nalidixico
- trimetoprim-sulfamethoxazol
- cefalosporine
- amoxicillina / acido clavulanico
-
piperacillina-sulbactam
- piperacillina-tazobactam
Inoltre, questo
ceppo O104 possiede una capacità di produrre
particolari enzimi che gli conferiscono quella
che potrebbe essere chiamata "superpotenza
batterica" nota tecnicamente come ESBL:
" I Beta-Lattamasi a Spettro Esteso (ESBL) sono
enzimi che possono essere prodotti dai batteri e
li rendono resistenti alle cefalosporine, ad
esempio, cefuroxima, cefotaxime e ceftazidime -
che sono gli antibiotici più utilizzati in molti
ospedali", spiega la
Health Protection Agency del Regno Unito.
Per di più, questo ceppo O104 possiede due geni
- TEM-1 e CTX-M-15 - che "hanno fatto
rabbrividire i
medici
dal 1990", scrive
The Guardian. E perché fanno rabbrividire i
medici? Perché sono così mortali che molte
persone infette da tali batteri sperimentano
l'insufficienza critica di un organo e
semplicemente muoiono.
Creare biologicamente un superbatterio mortale
Come, esattamente,
nasce un ceppo batterico che è resistente a più
di un dozzina di antibiotici in otto classi di
farmaci differenti ed è caratterizzato da due
mutazioni genetiche mortali, nonché dalla
capacità di produrre enzimi ESBL ?
In effetti c'è un
solo modo in cui questo accade ... (e uno solo)
- si deve esporre questo ceppo di E. coli a
tutte le otto classi di farmaci antibiotici. Di
solito questo non avviene contemporaneamente,
naturalmente: prima si espone alla penicillina e
si trovano le colonie superstiti che sono
resistenti alla penicillina. Poi si prendono le
colonie sopravvissute e si espongono alla
tetraciclina. Le colonie superstiti sono
diventate resistenti sia alla penicillina che
alla tetraciclina. Poi si espongono a un
sulfamidico e si raccolgono le colonie
sopravvissute, e così via. Si tratta di un
processo di selezione genetica effettuata in un
laboratorio con un risultato desiderato. Si
tratta essenzialmente di come alcune armi
biologiche sono costruite dall'esercito degli
Stati Uniti nella sua struttura di laboratorio a
Ft. Detrick, nel Maryland.
Anche se il processo
reale è più complicato di questo, il risultato è
che la creazione di un ceppo di E. coli
resistente a otto classi di antibiotici richiede
ripetute, prolungate esposizioni a tali
antibiotici. E' praticamente impossibile
immaginare come questo possa accadere del tutto
spontaneamente nel mondo naturale. Ad esempio,
se questo batterio è nato nel cibo (come ci è
stato detto), allora da dove ha acquisito tutta
questa resistenza agli antibiotici in
considerazione del fatto che gli antibiotici non
sono utilizzati nelle verdure ?
Quando si considera la prova genetica che ora è
di fronte a noi, è difficile immaginare come
questo possa accadere "in natura". Mentre la
resistenza a un antibiotico singolo è comune, la
creazione di un ceppo di E. coli che è
resistente a otto diverse classi di antibiotici
- in combinazione - sfida semplicemente le leggi
della permutazione genetica e combinazione in
natura. In poche parole, questo ceppo di
superbatteri e.coli non avrebbe potuto essere
creato in natura. E questo lascia solo una
spiegazione per cui in realtà proveniva da: il
laboratorio.
Progettato e poi rimesso in libertà
Le prove ora puntano
verso il fatto che questo ceppo mortale di
E.coli è stato progettato e poi rilasciato
nella catena alimentare o in qualche modo è
uscito da un laboratorio finendo nelle scorte
alimentari inavvertitamente. Se non siete
d'accordo con tale conclusione - e siete
sicuramente benvenuti - allora siete costretti a
concludere che questo superbatterio octobiotico
(immune a otto classi di antibiotici) si è
sviluppato in modo casuale per suo conto ... e
questa conclusione è molto più spaventosa della
spiegazione della "bioingegneria", perché
significa che superbatteri octobiotici possono
semplicemente apparire ovunque e in qualsiasi
momento senza motivo. Questa sarebbe una teoria
davvero molto esotica.
La mia conclusione
ha effettivamente più senso: questo ceppo di E.
coli è stato quasi certamente costruito e poi
immesso in forniture alimentari per un fine
specifico.
Quale potrebbe essere tale fine ? E
'ovvio, spero. E' in funzione il solito metodo
problema, reazione, soluzione.
Prima si causa un problema (un ceppo mortale di
Escherichia coli nel rifornimento alimentare).
Poi si aspetta la reazione del pubblico (enorme
clamore in quanto la
popolazione è terrorizzata dall'E. Coli).
In risposta a questo, si mette in atto la
soluzione desiderata (il controllo totale della
fornitura globale di cibo e la messa fuori legge
di germogli crudi, latte crudo e verdure crude).
E' tutto quì, ovviamente. La
FDA ha invocato
lo stesso fenomeno negli Stati Uniti quando ha
fatto pressione per la sua recente "Legge di
Modernizzazione per la sicurezza alimentare" che
in sostanza, mette fuori legge le piccole
aziende organiche familiari a meno che non
lecchino le scarpe alle autorità di
regolamentazione della FDA.
La FDA è stata in grado di schiacciare la
libertà agricola in America aggiungendo il
timore diffuso che ha seguito la diffusione di
focolai di E.coli nella catena alimentare
statunitense.
Quando le persone hanno paura, ricordate, non è
difficile far loro accettare qualsiasi livello
di regolamentazione tirannica.
E rendere la gente spaventata dal loro cibo è
una cosa semplice ... pochi comunicati stampa
del governo inviati via e-mail ai media
mainstream affiliati, è tutto quello che serve.
Prima il divieto
della medicina
naturale, quindi l'attacco alle scorte
alimentari
Ora, ricordate:
tutto questo sta accadendo sulla scia del
divieto
europeo per piante medicinali e integratori
alimentari - un divieto che palesemente
mette fuorilegge terapie nutrizionali che
aiutano a mantenere le persone sane e libere da
malattie.
Ora che tutte queste erbe e supplementi sono
fuorilegge, il passo successivo è quello di
rendere la gente anche spaventata dagli alimenti
freschi. Questo perché gli
ortaggi freschi sono medicinali, e
fintanto che il pubblico ha il diritto di
acquistare ortaggi e legumi freschi, puo' sempre
prevenire le malattie.
Ma se si
rende la gente SPAVENTATA dalle verdure fresche
- o se si mettono fuorilegge del tutto - allora
è possibile forzare l'intera popolazione ad una
dieta di
cibi
morti e prodotti alimentari trasformati che
favoriscono le malattie degenerative e
sostengono i profitti delle potenti
aziende farmaceutiche.
Fa tutto parte dello
stesso programma, evidentemente: Rendere le
persone malate, negare loro l'accesso ad erbe
medicinali e integratori, poi approfittare delle
loro sofferenze per mano dei cartelli dei
farmaci a livello mondiale.
Gli OGM svolgono un ruolo
simile in tutto questo, naturalmente: Sono
progettati per contaminare le scorte alimentari
con un codice genetico che causa infertilità
diffusa tra gli esseri umani. E coloro che sono
in qualche modo in grado di riprodursi dopo
l'esposizione agli OGM soffrono anche di
malattie degenerative che arricchiscono le case
farmaceutiche attraverso le "cure".
Ricordate quale
paese è stato preso di mira in questo
recente allarme e.coli ? La
Spagna. Perché la Spagna ?
Ricordiamo che le
rivelazioni trapelate da
Wikileaks hanno messo in luce che
la Spagna ha resistito all'introduzione degli
OGM nel
suo sistema agricolo, anche se il governo degli
Stati Uniti, di nascosto, ha
minacciato ritorsioni politiche per la sua
resistenza.
Questa falsa accusa alla Spagna, per i
morti da E.coli, è probabilmente una
rappresaglia per la mancata volontà della
Spagna di saltare sul carro OGM.
Questa è la vera storia dietro la devastazione
economica dei coltivatori di vegetali spagnoli.
E 'una delle sottotrame perseguite attraverso
questo intrigo del superbug e.coli.
Il cibo come arma di
guerra - creato da
Big Pharma
?
A questo proposito,
la spiegazione più probabile per cui questo
ceppo di E. coli è stato ingegnerizzato è che i
giganti farmaceutici
hanno potuto farlo nei propri laboratori. Chi
altro ha accesso a tutti gli antibiotici e alle
attrezzature necessarie per gestire le mutazioni
mirate di probabili migliaia di colonie di
e.coli ? Le aziende farmaceutiche
sono in una posizione unica per attuare questa
trama e trarne profitto. In altre parole, essi
hanno i mezzi e il movente per impegnarsi
proprio in tali azioni.
Oltre alle
case farmaceutiche,
forse solo le autorità di regolamentazione delle
malattie infettive hanno questo tipo di capacità
di laboratorio. Il
CDC, per esempio,
probabilmente avrebbe potuto attuare questo, se
avesse voluto davvero.
La prova che
qualcuno ha manipolato biologicamente questo
ceppo di Escherichia coli
è scritta proprio nel DNA dei batteri.
Queste sono prove giudiziarie, e quello che
rivelano non può essere negato. Questo ceppo ha
subìto ripetute e prolungate esposizioni a otto
diverse classi di antibiotici, e quindi in
qualche modo è riuscito ad apparire nella catena
alimentare. Come si arriva a questo se non
attraverso un programma ben pianificato condotto
da scienziati canaglia? Non esiste una cosa come
la "mutazione spontanea" in un ceppo che è
resistente alle principali otto classi di
farmaci antibiotici di marca, venduti oggi da
Big Pharma. Tali mutazioni devono essere
deliberate.
Ancora una volta, se non siete d'accordo con
questa valutazione, allora state dicendo che NO,
non è stato fatto volutamente ... è accaduto
accidentalmente ! E di nuovo, dico che
è ancora più spaventoso
!
Perché significa che la contaminazione da
antibiotici del nostro mondo è adesso a un
tale livello estremo di annientamento che un
ceppo di E. coli in natura puo' essere saturato
con otto diverse classi di antibiotici, fino al
punto da trasformarsi naturalmente nel suo
stesso superbatterio mortale.
Se è questo che la gente crede, allora è una
teoria quasi più spaventosa della spiegazione
bioingegnieristica !
Una nuova era è
cominciata: armi
biologiche nel vostro cibo
Ma in entrambi i
casi - non importa cosa credete - la semplice
verità è che il mondo affronta oggi una nuova
era a livello mondiale di ceppi di superbatteri
di batteri che non possono essere trattati con
farmaci conosciuti.
Tutti possono, ovviamente, essere facilmente
uccisi con l'argento colloidale, che è
esattamente il motivo per cui la
FDA e le
autorità di regolamentazione mondiale della
sanità hanno violentemente attaccato le aziende
di argento colloidale in tutti questi anni: essi
non possono permettere che il pubblico metta le
mani su antibiotici naturali che funzionano
veramente, evidentemente. Verrebbe vanificato
l'obiettivo di rendere tutti malati, in primo
luogo.
In effetti, questi
ceppi di superbatteri E.coli possono essere
abbastanza facilmente trattati con una
combinazione di antibiotici naturali a spettro
completo ricavati da piante come l'aglio,
lo zenzero, la cipolla e le erbe medicinali.
Primi tra tutti, i
probiotici possono aiutare l'equilibrio
della
flora del tubo digerente ed eliminare il
"mortale" e.coli.
Un sistema
immunitario sano e un
tratto digerente ben funzionante possono
combattere un'infezione da superbatterio E.coli, ma questo è ancora un altro fatto che la
comunità medica non vuole
farvi sapere. Essi preferiscono di
gran lunga che voi rimaniate una vittima inerme
che giace in ospedale, in attesa di morire,
senza opzioni a vostra disposizione.
Questa è la "medicina
moderna" per voi, pecore...
E' causa dei problemi che essi pretendono di
trattare, e che poi non saranno nemmeno trattati
con tutto ciò che essenzialmente funziona.
Quasi tutti i
decessi attribuibili a questo focolaio di
Escherichia coli sono facilmente e prontamente
evitabili. Queste sono morti per ignoranza. Ma
ancor più, esse possono anche essere morti
causate da una nuova era di armi biologiche
su base alimentare, scatenata o da un gruppo di
scienziati pazzi o dall'agenda portata avanti da
un'istituzione che ha dichiarato guerra contro
la popolazione umana.
Fonte:
Naturalnews - Traduzione: I Lupi di Einstein
- Tratto da: luogocomune.net
Commento NdR:
VERDURE KILLER
? NO,
assolutamente:
NON sono le verdure ad uccidere, coloro che si
sono ammalati e sono morti, e' perche' hanno malmenato,
cioe' ROVINATO i loro
intestini,
specie quello
tenue (flora
batterica autoctona +
sistema
enzimatico +
pH
digestivo +
mucosa
irritata +
immunoglobuline, sono altamente
ALTERATI per
anni di errori alimentari + utilizzo di
farmaci
specie
antibiotici e soprattutto
Vaccini !
...ma e' possibile anzi certo che quel batterio
sia stato immesso
VOLONTARIAMENTE e nascostamente
(con azione Criminale di guerra batteriologica e
di marketing....) nei cibi
vegetariani
analizzati, per far credere alla bufala
della pericolosita' dell'E.Coli (che e' un
commensale, transiente, anche del nostro
intestino
e che in condizioni normali di
eubiosi NON puo' produrre NULLA di dannoso,
e cosi' poter
spaventare politici e
sudditi
ignoranti..., e per far successivamente
propinare i vaccini agli animali (vacche) ed
all'uomo....come volevasi dimostrare ecco la
PROVA PROVATA:
La prova della
premeditazione di Big Pharma e'
che stranamente il
Vaccino e'
pronto (ci vogliono circa 6 mesi per
preparare un
vaccino...)
cosi' affermano i
fabbricanti,
ma stranamente il
vaccino e'
pronto in 20 giorni....
DENUNCIA SANITARIA
-
Batterio killer.
Miracolo:
c'è il
Vaccino per
l'E.Coli !
E' davvero un grande miracolo, anche italiano. E
la cosa più miracolosa, è che l'annuncio
dell'imminente
vaccino
contro la malefica Escherichia Coli sia arrivato
circa
un anno prima dell'epidemia che è scoppiata
in Europa.
Le vie della Provvidenza sono davvero infinite.
La Saga,
Continua
qui:
Mangia crudo e
guarirai dai tuoi problemi !
INFEZIONE
Le tossinfezioni alimentari possono derivare
dall’infezione con micro organismi patogeni che
colonizzano le mucose intestinali oppure
dall’ingestione di alimenti contaminati da
questi micro organismi o anche dalla presenza
nei cibi di tossine di origine microbica, che
causano malattia anche quando il microrganismo
produttore non c’è più.
Oltre alle tossine di origine biologica, possono
causare contaminazioni del cibo anche sostanze
chimiche ad azione velenosa, come ad esempio i
pesticidi utilizzati in agricoltura. Per evitare
questo genere di problemi, la distribuzione di
queste sostanze è strettamente regolamentata.
Esistono poi categorie di alimenti naturalmente
tossici, come ad esempio i funghi velenosi o
alcune specie di frutti di mare.
La contaminazione dei cibi può avvenire in molti
modi. Alcuni microrganismi sono presenti negli
intestini di animali sani e vengono in contatto
con le loro carni (trasmettendosi poi a chi le
mangia) durante la macellazione.
Frutta e verdura possono contaminarsi se lavate
o irrigate con acqua contaminata da feci animali
o umane.
Fra gli altri, la Salmonella può
contaminare le uova dopo aver infettato il
sistema ovarico delle galline.
I batteri del genere Vibrio, normalmente
presenti nelle acque, vengono filtrati e
concentrati dai frutti di mare, come ostriche e
mitili, e quindi possono causare infezioni se
gli alimenti vengono ingeriti crudi.
Le infezioni possono essere trasmesse al cibo,
da parte degli operatori, anche durante la fase
di manipolazione e preparazione degli alimenti
(è il caso del batterio Shigella e di
molti altri patogeni) sia per contatto con le
mani che con gli strumenti della cucina,
utilizzati ad esempio nella preparazione di
diversi alimenti e non disinfettati a dovere. Un
cibo cotto e quindi sicuro (la maggior parte dei
microrganismi non resiste a temperature
superiori ai 60-70 gradi) può contaminarsi per
contatto con cibi crudi. Inoltre, grande
importanza rivestono le condizioni in cui i cibi
sono mantenuti durante le varie fasi di
conservazione: la catena del freddo, ad esempio,
previene lo sviluppo e la moltiplicazione di
alcuni microrganismi, che per essere tossici
necessitano di una popolazione molto numerosa.
Tratto da:
http://www.epicentro.iss.it/problemi/tossinfezioni/tossinfezioni.asp
SALMONELLA
Scoperta più
di un secolo fa da un medico di nome Salmon, la
Salmonella, nelle sue varie forme, è
l'agente batterico più comunemente isolato in
caso di infezioni alimentari sia sporadiche che
epidemiche. Nei Paesi industrializzati le
tossinfezioni alimentari rappresentano un
importante problema di sanità pubblica, con
milioni di persone affette ogni anno. Il
problema è aggravato dal fatto che la diffusione
di alimenti contaminati può assumere anche
carattere transnazionale dato l'attuale sistema
di distribuzione globale degli alimenti stessi.
Oltre agli effetti sanitari, sia in termini di
prevalenza delle infezioni che di mortalità, si
registrano quindi anche gravi danni economici e
sociali, soprattutto in termini di fiducia da
parte dei consumatori. Nonostante le numerose
campagne e iniziative volte a garantire una
migliore sicurezza alimentare, le infezioni da
Salmonella e di altri contaminanti
alimentari rimangono un enorme problema la cui
incidenza non è affatto in riduzione.
Esistono numerosi tipi di salmonelle, ma le più
frequenti sono la S. enteritidis e la
S. typhimurium, anche se la presenza di
qualunque ceppo di Salmonella deve essere
valutata come segnale importante di rischio per
la sicurezza degli alimenti. Nella maggior parte
dei casi, la Salmonella causa diarrea,
febbre, e crampi addominali nel giro di 12-72
ore dopo l'infezione. Trattandosi di sintomi
molto generici, spesso la persona che contrae
l'infezione non si rivolge al servizio di sanità
pubblica e conseguentemente non vengono eseguiti
i test di isolamento e identificazione
dell'agente patogeno. La persona infetta
solitamente guarisce nel giro di 4-7 giorni,
senza bisogno di particolari trattamenti.
In qualche caso però la diarrea può essere così
grave da richiedere ricovero, trattamento di
reidratazione e con antibiotici per prevenire la
diffusione dell'infezione ad altri organi
attraverso il flusso sanguigno. Purtroppo, molte
salmonelle sono diventate resistenti agli
antibiotici, in parte anche grazie all'uso
frequente degli stessi negli allevamenti di
animali.
In rari casi, le persone affette da
Salmonella possono avere conseguenze più a
lungo termine, come dolori alle giunture e
irritazione agli occhi. Questi sintomi possono
permanere anche per mesi o anni e perfino
portare a una forma cronica di artrite, definita
sindrome di Reiter, difficile da trattare.
Tratto da:
http://www.epicentro.iss.it
TOSSINE -
La
melamina: un pericolo per l’alimentazione dei
nostri pets
Per anni
i produttori di cibi per animali hanno
addizionato i loro prodotti con la
melamina, un additivo economico che viene
registrato come proteina nei test sugli alimenti
ma non ha alcuna proprietà nutritiva
Nel Marzo 2007 la Food and Drug Administration (FDA)
aveva annunciato in una conferenza stampa di
aver identificato la melamina, una sostanza
utilizzata come fertilizzante e nella produzione
della plastica (es., utensili da cucina) nei
campioni degli alimenti per animali. La sostanza
era stata inoltre identificata nelle urine e nei
campioni tissutali prelevati da gatti ammalati e
dai reni di un gatto che era stato nutrito con
l’alimento ritirato.
Infatti una società
dell’Ontario, la
Menu Foods, aveva ritirato alcuni prodotti
dopo improvvisi decessi di alcuni animali. In
quel momento il problema aveva riguardato solo
gli Stati Uniti, Canada e Messico.
In seguito la Commissione Europea ha chiesto
agli stati membri di monitorare la presenza di
melamina negli alimenti per animali d’affezione,
soprattutto quelli prodotti in Cina e la FSA ha
invitato le aziende alimentari ad effettuare i
controlli necessari. In risposta alla richiesta
della CE, la Food Standards Agency (FSA) inglese
ha inoltre coordinando un programma di
monitoraggio del pet food nazionale per
verificare il rispetto delle leggi sui prodotti
alimentari.
La melamina, oggi al centro dell’attenzione per
la contaminazione del latte in polvere che ha
intossicato migliaia di bambini in
Cina, viene anche individuata nella farina di
riso addizionata al cibo in scatola per cani
e gatti.
Gli operatori
dell’industria cinese di alimenti per animali
ammettono apertamente che la melamina viene
abitualmente addizionata ai cibi per animali
come «falsa proteina». Per anni i produttori di
cibi per animali hanno addizionato i loro
prodotti con la melamina, un additivo economico
che viene registrato come proteina nei test
sugli alimenti ma non ha alcuna proprietà
nutritiva.
La melamina viene ricavata dal carbone e poi
utilizzata per produrre materie plastiche e
fertilizzanti. Ma, nella sua forma in polvere,
in Cina viene aggiunta agli alimenti per animali
con lo scopo di aumentarne fraudolentemente il
contenuto proteico, che risulta così gonfiato.
Molto più economicamente che aggiungere proteine
della soia, del grano o del mais.
La combinazione tra
due contaminanti presenti negli alimenti per
animali, la melamina e l’acido cianurico, si
conferma la più accreditata causa della morte
dei cani e dei gatti: quando le due sostanza
sono presenti nell’alimento, si combinano
formando cristalli, dannosi per la funzionalità
renale. La teoria prevalente ritiene che acido
cianurico, amamelide e ammelina fossero
co-contaminanti dei cibi e che reazioni
incomplete durante la produzione di melamina
potrebbero aver portato alla formazione di
questi co-contaminanti.
L'Istituto zooprofilattico sperimentale (Izs) di
Piemonte, Liguria e Valle D'Aosta, sostiene che
gli animali si sono rivelati di nuovo preziose
sentinelle, e forse bisognava prestar loro più
attenzione. Per esempio, non è un caso che si
siano ammalati più i gatti dei cani: i primi
hanno reni più delicati. Non è un caso neppure
che la contaminazione abbia provocato più
vittime tra i cani di piccola taglia, come negli
esseri umani.
Fino a oggi al Centro di referenza torinese sono
state eseguite 160 analisi su campioni
provenienti da tutto il territorio nazionale e
in due casi sono stati riscontrati la presenza
di melamina. Entrambi erano materie prime
vegetali. Due casi su 160 non sono comunque un
buon segnale.
L'attuale sistema di importazione ha allungato a
dismisura la catena alimentare e i prodotti
provenienti dall'Asia sono ben lontani dalla
capillarità di controlli cui invece sono
sottoposte le produzioni europee. In questo
momento il Centro sta lavorando per poter
identificare il contaminante anche nel latte
liquido.
By Donatella Cedolini - 29/09/2008
Tratto da: diariodelweb.it
IMPORTANTE:
Presenza di nitrati negli ortaggi,
secondo i diversi tipi di
coltivazioni
adottati - le dosi massime approvate dalla CEE
vanno dai 2000 ai 4000 mg/kg:
Azienda con agricoltura omeodinamica:
324 mg/kg
Azienda biologica
1080
mg/kg
Azienda convenzionale (chimica) su terra
2500/6500 mg/kg
Azienda convenzionale (chimica) a coltura
idroponica
8000/10000 mg/kg
MICOTOSSINE es., T2 HT-2 , negli
alimenti - Appartenenti al gruppo dei
Tricoteceni e prodotte da diverse specie di
Fusarium, possono contaminare diversi
cereali quali mais, grano, orzo e avena.
Pur nella limitatezza dei dati disponibili,
sembra che, qualora presenti nei mangimi,
rappresentino un rischio reale per il
consumatore di alimenti di origine animale tanto
che viene rimarcata l’importanza di sviluppare
metodi analitici sensibili e incentivare
indagini e ricerche supplementari sulla presenza
nei mangimi, cereali soprattutto e in
particolare sull’avena e derivati.
Gli effetti tossici, di tipo subacuto-cronico,
consistono nella progressiva riduzione dello
stimolo alimentare, diarrea, emorragie multiple
e non è secondaria l’azione di
immunosoppressione. Sono in grado di provocare
forte irritazione cutanea fino all’effetto
caustico necrotizzante.
File scaricabile:
https://sites.google.com/site/studioolisticobenessereesalute/documents
COLORANTI -
Dal 20 luglio 2010 -
nuove norme restrittive per 6 coloranti, ed
etichette più chiare.
Il 20 luglio con l’entrata in vigore del
regolamento europeo 1333/2008 che impone
sull’etichetta dei prodotti contenenti i
coloranti E 102, E 104, E 110, E 122, E 124 ed E
129 la frase “può influire negativamente
sull’attività e l’attenzione dei bambini “ è
praticamente finito l’uso di questi composti ( i
prodotti etichettati prima di questa data
potranno essere commercializzati fino alla
scadenza) Quale mamma darebbe al proprio
bambino una bibita, una caramella o uno snack
con un simile avvertimento sull’etichetta?
La questione è delicata perché
stiamo parlando di coloranti molto utilizzati
dalle imprese per un’ampia gamma di
prodotti alimentari destinati a grandi e piccini
come bevande analcoliche, caramelle, snack,
prodotti da forno e dessert.
Tutto è iniziato con
uno studio realizzato qualche anno fa
dall’università di Southampton che correlava la
presenza di questi coloranti all’iperattività
dei bambini. La questione è stata discussa a
lungo e ha creato molte polemiche, perché lo
studio riguardava un cocktail di coloranti, e le
accuse erano considerate dal mondo
industriale troppo generiche. «Anche il panel
dell’Autorità europea per la sicurezza
alimentare (Efsa) di Parma che si occupa di
additivi - spiega Catherine Leclercq
ricercatrice dell’Inran e membro a suo
tempo del gruppo di esperti Efsa che si occupa
di additivi alimentari - quando ha
esaminato il problema ha espresso un parere
generico, trovandosi di fronte ad uno studio
realizzato su miscele di coloranti e non a
singoli composti.
La vicenda però è
andata avanti, e un anno fa il panel
ha preso in considerazione gli studi
tossicologici più recenti su questi
singoli coloranti, decidendo di ridurre la dose
giornaliera accettabile (Dga) per giallo
chinolina (E104), giallo arancio S (E110) e
rosso cocciniglia A (E124) e riconoscendo che
parte della popolazione può manifestare
intolleranza alla tartrazina (E 102) anche al di
sotto della Dga». Nel frattempo la questione era
già arrivata al Parlamento europeo che nel
dicembre 2008 in piena autonomia, ha optato per
una forma di cautela inserendo sull’etichetta la
scritta”può influire negativamente sull’attività
e l’attenzione dei bambini “. In questi anni
alcune industrie hanno cercato alternative
ricorrendo a coloranti ottenuti da vegetali
(erbe, ortaggi, frutta, petali di fiori) in
grado di dare la stessa tonalità e stabilità.
Gianna Ferretti dell’università Politecnica
delle Marche nel suo blog
http://trashfood.com/ riferisce di nuovi
ingredienti come l’estratto di cartamo (un fiore
dai petali aranciati conosciuto anche con il
nome di zafferanone) che viene usato per le
bibite analcoliche colorate di giallo,
al posto della tartrazina. Per il colore rosso
si pensa al licopene ottenuto dai pomodori,
all’estratto di rape rosse o alle antocianine
ricavate da frutti di bosco. Estratti di curcuma
o paprika potranno essere impiegati per
conferire diverse sfumature dal giallo
all’arancione.
By Roberto La Pira (articolo pubblicato anche
su: corriere.it)
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>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Non solo pomodori
ma anche tartufi, formaggi, arance, limoni,
aglio, funghi, miele e olio, sono i "falsi
alimentari" che invadono il nostro mercato e
ingannano il consumatore. Se un prodotto viene
dall'estero, non e' detto che sia
necessariamente cattivo, dipende dalla qualita'
e dalle tecniche di coltivazione. Rimane il
problema dei controlli, soprattutto per gli
alimenti provenienti dai Paesi extra Ue, sulla
presenza di sostanze non ammesse dalla normativa
comunitaria (antibiotici, insetticidi, ecc.),
perche' il commercio globalizzato espone ad
alcuni rischi se le regole non sono altrettanto
globalizzate.
Il problema e' dovuto al fatto che questi
prodotti vengono spacciati come "made in Italy",
cioe' come prodotti nostrani, quando invece non
lo sono, ingannando cosi' i consumatori.
Cosi' i consumatori continueranno a consumare
passata di pomodoro italo-cinese, a grattugiare
tartufo afro-cino-albanese messo accanto a
quello italiano per farne assorbire l'odore, a
tagliare formaggio danese, a sbucciare arance e
limoni maturati al sole del Sud America e del
Sud Africa, a soffriggere con aglio cinese
venduto a pochi euro nei mercatini rionali, a
mangiare una pizza ai funghi dell'Est Europa, a
far colazione con il miele ungherese e a condire
con olio mediterraneo.
Il tutto
pensando che stiamo mangiando prodotti della
nostra terra, l'Italia.
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Nelle aziende agricole italiane arriva il
pomodoro
OGM
E’ stato presentato in occasione dell’Assemblea
della Coldiretti, che si è tenuta nell’ambito
del Salone dell’Innovazione nella tradizione, il
pomodoro OGM
che dovrebbe, cosi ci dicono stupidamente gli
enti governativi, essere utile come anti
invecchiamento. Si tratta di un super-pomodoro
con una quantità di licopene del 50% superiore
ai pomodori normali.
E’ un pomodoro modificato OGM e viene coltivato
da aziende agricole dell’Emilia Romagna e della
Lombardia. Ha una curiosa forma squadrata
e una pezzatura delle bacche di circa 70 grammi.
L’obiettivo è usare questo super pomodoro per
realizzare succhi concentrati e sughi in modo da
favorire un migliore assorbimento del licopene
da parte dell’organismo......
Ma dove stanno gli studi scientifici che
certifichino l'assoluta
inocuita' di questo pomodoro
OGM ?, semplice
NON
esistono !
I
PESTICIDI in VAL di NON (Trentino, Italy).
Con gli ATOMIZZATORI, VELENI ANCORA PIU’ VICINI
alle CASE
- By Scilipoti (IDV):
Roma, 16/06/2010: “In Val Di Non, 18 comuni
vedono aumentati i rischi di avvelenamento da
pesticidi”. Così l’On. Domenico Scilipoti (IDV),
in riferimento ad una delibera della Giunta
Provinciale che quasi dimezza l’area di rispetto
oltre cui si possono irrorare i pesticidi.
“Dall’analisi fatta sulle urine di adulti e
bambini ivi residenti, risultano dati piuttosto
allarmanti: presenza di principi attivi -
continua il deputato di Italia dei Valori - e
quindi veleni, fino a sei volte di più del resto
della popolazione. Morale: i veleni irrorati nei
terreni dei Comuni interessati dalla
coltivazione intensiva di mele della Val Di Non,
arrivano direttamente nelle case!”. “Ancora una
volta sono costretto a denunciare pubblicamente
la pericolosità, per la salute e per l’ambiente,
dei pesticidi. Attiverò anche la Camera dei
Deputati - conclude l’On. Scilipoti (IDV) – con
atti di sindacato ispettivo”.
Pesticidi, il
veleno invisibile
I
fitofarmaci sono presenti in quasi la meta'
della frutta e verdura che consumiamo a tavola.
Spesso contaminate anche le falde acquifere.
Decine di studi confermano: gravi effetti sulla
salute, specie dei bambini - 19 luglio 2010 -
Fonte: criticamente.it.
Il pesticida e' una
sostanza che interferisce, ostacola o distrugge
organismi viventi (microrganismi, animali,
vegetali). In quest'analisi ci riferiremo in
particolare ai pesticidi usati in agricoltura,
meglio indicati come 'fitofarmaci', ovvero a
tutte quelle sostanze che caratterizzano
l'agricoltura su base industriale, quindi
diserbanti, fungicidi, agenti chimici usati per
difendere le colture da insetti, acari, batteri,
virus, funghi e per controllare lo sviluppo di
piante infestanti.
Non va dimenticato, inoltre, che i principi
attivi dei pesticidi sono presenti anche nei
prodotti per piante ornamentali e negli
insetticidi, spesso usati senza alcuna
precauzione nelle nostre case. Il capostipite di
tali sostanze e' un erbicida tristemente famoso
usato massicciamente durante la guerra del
Vietnam per irrorare le boscaglie e conosciuto
come 'agente orange' dal colore delle strisce
presenti sui fusti usati per il suo trasporto e
prodotto da una multinazionale, la
Monsanto,
ampiamente discussa e con grandi interessi
tutt'oggi nel campo dei pesticidi e degli
Ogm. I suoi effetti sono
purtroppo ancora presenti sulle popolazioni, sui
reduci di guerra e sui loro discendenti a
distanza di oltre 40 anni dal suo spargimento.
I fitofarmaci sono per la massima parte
costituiti da sostanze tossiche, persistenti,
bioaccumulabili, spesso estremamente nocive ed
e' ormai largamente confermato che il loro
impiego ha un impatto sulle proprieta' fisiche e
chimiche dei suoli e comporta effetti
indesiderati per tantissimi organismi viventi,
spesso utili all'uomo: basti pensare alla
recente moria delle api attribuita a pesticidi
neonicotinoidi.
Di fatto pesticidi si ritrovano in circa la
meta' della frutta e verdura che ogni giorno
arriva nei nostri piatti e, cosa forse ancora
piu' grave, essi contaminano diffusamente le
matrici ambientali, comprese le acque, arrivando
fino alle falde: una recente indagine dell'Ispra
(Istituto Superiore per la Protezione e la
Ricerca Ambientale) ha dimostrato che il
36.6% dei campioni di acqua analizzati nel
nostro paese e'
contaminato da pesticidi in quantita' superiore ai limiti
di legge.
Complessivamente sono stati identificati nelle
acque esaminate ben 131 di queste sostanze,
compresi inquinanti vietati da molto tempo come
l'atrazina.
Particolare preoccupazione desta poi la scoperta
che la clorazione dell'acqua (metodica usuale
per la sua disinfezione e potabilizzazione) puo'
comportare la trasformazione delle molecole
inquinanti presenti in agenti dotati di effetti
cancerogeni certi, in particolare i
trialometani.
D'altra parte, al di la' delle buone intenzioni
del legislatore per una riduzione delle sostanze
chimiche in agricoltura, il loro utilizzo e'
sempre piu' massiccio e nel nostro paese sono
circa 300 quelle di uso abituale. I dati
ufficiali e piu' recenti al riguardo sono
riportati nella tabella qui a destra in basso.
Gli effetti
sulla salute
Gli effetti esercitati sugli organismi superiori
e quindi anche sull'uomo da queste sostanze sono
molto complessi, difficili da valutare
singolarmente, presenti anche a dosi
infinitesimali (per l'atrazina sono descritti
effetti a dosi 30.000 volte inferiori ai limiti
di legge).
Tali effetti si manifestano spesso tardivamente
(anche dopo decenni) e variano anche a seconda
del momento in cui avviene l'esposizione:
gravidanza, allattamento, vita fetale, infanzia
e puberta' sono momenti cruciali in cui il
contatto con tali agenti puo' comportare effetti
particolarmente gravi. Ad esempio, si e' di
recente dimostrato che l'esposizione a Ddt (un
agente in uso come insetticida negli anni ‘50
che - anche se bandito da anni - ancor oggi e'
presente nelle matrici ambientali) e' correlato
ad un aumentato rischio di cancro mammario se
l'esposizione e' avvenuta in eta' pre-pubere.
Molte di queste sostanze rientrano fra gli
'endocrin disruptor', ovvero 'inferenti' o
'disturbatori endocrini': si tratta cioe'
molecole in grado di interferire, anche a dosi
bassissime, con funzioni delicatissime quali
quelle ormonali, immunitarie, metaboliche,
riproduttive: la diminuzione della fertilita'
maschile con diminuzione sia nel numero che
nella motilita' degli spermatozoi, disturbi alla
puberta', endometriosi, malformazioni (in
particolare a carico dell'apparato genitale),
patologie neurodegenerative come il Parkinson,
disfunzioni tiroidee sono solo alcuni degli
effetti segnalati.
Tutto cio' da' ragione della crescente
attenzione e preoccupazione circa gli effetti di
queste molecole da parte delle piu' importanti
istituzioni a livello nazionale ed
internazionale. Prima di esporre i principali
rischi per la salute umana correlati a pesticidi
ed emersi dagli studi epidemiologici e' bene
tuttavia ricordare i limiti che caratterizzano
questo tipo di indagini.
Questi limiti sono di particolare rilievo in
patologie croniche, multifattoriali, che
insorgono a decenni dall'esposizione ed in cui
assume sempre piu' importanza l'esposizione
intrauterina e nelle prime fasi della vita, come
avviene per il cancro.
Inoltre la diffusione ormai ubiquitaria degli
agenti inquinanti rende molto difficile
identificare una popolazione di controllo
realmente non esposta: pertanto non va mai
dimenticato che la mancata evidenza del rischio
non corrisponde affatto ad una reale assenza del
rischio !
Bisogna inoltre essere consapevoli che anche
l'epidemiologia non e' immune dalla crescente
influenza che la grande industria esercita anche
su questa disciplina, offuscandone talvolta
obiettivita' e scientificita'.
Tali problematiche sono state affrontate da
numerosi autori, in modo particolare da Lorenzo
Tomatis e a piu' riprese e' stato segnalato come
condizionamenti economici e conflitti di
interesse influiscono sulle conclusioni degli
autori e sulla valutazione che si da' dei
risultati ottenuti. Quanto agli effetti dei
pesticidi sulla salute umana e' ormai assodato
che molti di questi agenti hanno anche una
azione mutagena e cancerogena e numerosissimi
sono i tipi di cancro messi in relazione col
loro uso per esposizioni professionali, in
particolare: tumori cerebrali, tumori alla
mammella, al pancreas, ai testicoli, al polmone,
sarcomi ed ovviamente leucemie, linfomi non
Hodgkin (LNH) e mielomi che sono quelli che piu'
ci interessano.
Una recente revisione che ha preso in esame 104
studi selezionandone 83 ha mostrato i rischi di
cancro riportati nella tabella seguente.
Gli effetti sulle malattie del sangue
La tabella 1 documenta un aumentato rischio di
leucemie per esposizione a pesticidi in 14 su 16
degli studi esaminati ed un aumentato rischio di
linfomi non Hodgkin in 23 dei 27 studi
esaminati. Un recentissimo studio condotto in
Francia ha evidenziato un rischio elevato anche
per il linfoma di Hodgkin, prima raramente
emerso: in particolare per esposizione a
triazolo (fungicida) e per esposizione ad
erbicidi a base di urea il rischio aumenta in
modo statisticamente significativo (cioe' non
attribuibile al caso) rispettivamente di oltre
il 700% ed oltre il 900%.
Ulteriori informazioni provengono da studi molto
ampi condotti sulla salute degli agricoltori in
U.S.A. Tali indagini hanno confermato quanto
gia' emerso da precedenti studi ed in
particolare e' emerso un aumentato rischio di:
leucemie: (incremento tra il 120% e il 135%);
linfomi Non Hodgkin: (incremento tra il 25 e il
160%); mieloma multiplo: (incremento tra il 34%
e il 160%).
L'azione dei pesticidi sulla salute ed in
particolare l'azione sulle malattie del sangue
e' stata messa in relazione al fatto che alcuni
di tali agenti, a cominciare dall' agente
'orange' sono spesso contaminati da diossine e
proprio la diossina (Tcdd) e' una delle sostanze
su cui piu' si e' accentrata l'attenzione dei
ricercatori.
La correlazione fra esposizione a Tcdd e
patologie emolinfopoietiche (linfomi, leucemie)
e' infatti ben documentata dai dati recentemente
pubblicati sulla mortalita' a 25 anni
dall'incidente di Seveso: il Rischio Relativo
(RR) di morte per emolinfopatie e' infatti, a
distanza di piu' di 20 anni dall'incidente e
nell'area piu' inquinata, pari a 5.38, quindi un
aumento del rischio del 438%, risultato
statisticamente significativo, ovvero non
attribuibile al caso.
Proprio da studi sulla popolazione esposta
all'incidente di Seveso sono anche giunte
importanti osservazioni circa il meccanismo di
azione esercitato dalla diossina sui linfociti.
In pratica si e' visto che negli individui in
cui era piu' alta la presenza di Tcdd nel
sangue, aumentava proporzionalmente nei
linfociti circolanti la presenza della
traslocazione tanto che nel gruppo con maggior
dosaggio di Tcdd nel sangue la frequenza di
linfociti 'traslocati' era quasi 10 volte piu'
alta rispetto alla popolazione meno esposta.
La traslocazione, un'alterazione cromosomica, e'
stata ritrovata anche nei linfociti circolanti
di individui in buona salute e non puo'
ritenersi indicatore certo di malattia. Tuttavia
essa rappresenta sicuramente un primo gradino
nel processo di trasformazione tumorale ed il
netto incremento di linfociti portatori della
traslocazione in seguito a massiccia esposizione
a diossina suggerisce che la diossina comporti
una sorta di 'facilitazione' all'espansione del
clone traslocato.
Del tutto recentemente un meccanismo analogo e'
stato dimostrato in agricoltori esposti a
pesticidi in Francia: anche in questo caso un
gruppo di agricoltori esposti a pesticidi e
seguito per 9 anni ha mostrato una drammatica
espansione di cloni di linfociti con la
traslocazione, primo passaggio per la successiva
evoluzione linfomatosa. Questo studio e' di
fondamentale importanza perche' per la prima
volta viene fatta luce sui meccanismi molecolari
che mettono in relazione l'esposizione ai
pesticidi con le malattie del sangue.
Per concludere
Possiamo con ragionevole certezza affermare che
la relazione fra pesticidi/fitofarmaci e tumori
umani, in particolare linfomi, mielomi e
leucemie, ma anche diversi tumori solidi, e'
stata ormai dimostrata in modo inequivocabile
per gli agricoltori o per i lavoratori esposti.
La dimostrazione che l'esposizione a dosi
'ambientali' sia parimenti pericolosa e'
certamente piu' ardua (anche perche' e' ormai
difficile trovare popolazioni di controllo
veramente non esposte), tuttavia e' difficile
pensare di poter 'assolvere' queste molecole,
ormai entrate nel nostro habitat, anche se
assunte a dosi inferiori rispetto alle
esposizioni lavorative.
L'Italia detiene, in Europa, il triste primato
della piu' alta incidenza di cancro
nell'infanzia (in media 30 casi in piu' ogni
anno per milione di bambini) e si registra nel
nostro paese un incremento annuo quasi doppio
rispetto alla media europea: 2% annuo contro
l'1.1%. Per linfomi e leucemie nell'infanzia
l'incremento annuo in Italia e' rispettivamente
del 4.6% e dell'1.6% nei confronti di un
incremento in Europa rispettivamente dello 0.9%,
e dello 0.6%.
Tutto cio' deve farci seriamente riflettere:
certamente tanti altri agenti sono coinvolti,
basti pensare al benzene, alle radiazioni -
ionizzanti o non ionizzanti - e su tutti questi
bisogna agire per una loro drastica riduzione,
ma cio' non toglie che sia del tutto legittimo
pretendere di sapere anche cosa c'e' nel nostro
piatto, nel cibo che mangiamo, nell'acqua che
beviamo e soprattutto cosa arriva sulla tavola
dei nostri bambini.
Su temi tanto importanti, quali quelli che
riguardano la salute, i cittadini hanno il
diritto di ricevere informazioni serie,
puntuali, chiare: la protezione di momenti
'cruciali' della vita quali la gravidanza,
l'allattamento, l'infanzia deve inoltre
diventare un imperativo per tutti.
L'attenzione verso queste problematiche in tanta
parte del mondo scientifico e' crescente ed in
un recente e documentatissimo libro della grande
epidemiologa americana Devra Davis e' scritto:
"Quando scopriamo che quel che ieri era 'il
trionfo della chimica moderna' e' invece una
minaccia mortale all'ambiente mondiale, e'
legittimo chiedersi cosa altro non sappiamo".
Di fatto la probabilita' di ricevere una
diagnosi di cancro nell'arco della vita in
Italia e' ormai del 50% sia per i maschi che per
le femmine, ovvero ad un uomo su due ed a una
donna su due verra' fatta una diagnosi di cancro
nel corso della vita.
Sempre piu' emerge nella letteratura
internazionale che i fattori comunemente
ritenuti responsabili del cancro
(invecchiamento, stile di vita, tabagismo ecc.)
possono spiegare non piu' del 40% dei casi ed
altri fattori, in primis quelli ambientali,
devono essere invocati. D'altra parte non
possiamo sperare certo di risolvere il problema
del cancro con farmaci costosissimi che il piu'
delle volte possono prolungare un po' la vita,
ma che non comportano una guarigione definitiva.
Di fronte a queste considerazioni appare sempre
piu' urgente imboccare l'unica strada che fino
ad ora non e' stata percorsa nella guerra contro
il cancro, ovvero la strada della prevenzione
primaria, cioe' una drastica riduzione della
esposizione a tutti quegli agenti chimici e
fisici gia' ampiamente noti per la loro
tossicita' e cancerogenicita'.
La dimostrazione di quanto sia vincente la
strada della prevenzione primaria viene proprio,
nel campo dei pesticidi, da quanto e' stato
fatto in Svezia dove, grazie alle ricerche di un
coraggioso medico Lennart Hardell, negli anni
'70 furono messi al bando alcuni pesticidi. Ora,
a distanza di trenta anni, in quel paese si sta
registrando una diminuzione nell'incidenza dei
linfomi.
E' nell'interesse di tutti e soprattutto di chi
verra' dopo di noi passare dalle parole ai
fatti, adottare precise norme a tutela della
salute pubblica e pretendere l'applicazione
delle leggi gia' esistenti, perche' come ha
detto Sandra Steinberg: "Dal diritto di
conoscere e dal dovere di indagare discende
l'obbligo di agire".
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- Hardell L. Pesticides, soft tissue sarcoma and
non Hodgkin lymphoma - historical aspects on the
precaution principle in cancer prevention Acta
Oncologica 2008;47:347-354
* (Medico Oncologo
ed Ematologo Isde Italia, Associazione medici
per l'ambiente)
Tratto da: ariannaeditrice.it
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
ARIA ed ACQUE
INQUINATE
1) In Italia Sono oltre
50 i siti gravemente inquinati nel
nostro paese ed in attesa di bonifiche che non
arrivano mai. Perchè non investire i tanti soldi
raccolti dalle varie campagne contro il
cancro
in questo, dato che non servono a nulla, visti i
risultati....
2) Oltre 1.200.000
cittadini italiani hanno bevuto nel 2008
acqua contaminata da
arsenico oltre il limite di legge di 10
microgrammi/litro grazie a deroghe ? L’arsenico
è un cancerogeno
certo per l’uomo e non è che alzando con deroghe
i limiti di legge che la sua cancerogenicità
diminuisce.
3) I controlli per
diossine che escono dagli inceneritori vengono -
per legge - eseguiti in regime di
"autocontrollo" 3 volte all’anno per complessive
24 ore su 8.000 ore di funzionamento ?
4) Contro un limite
per le diossine che l’Oms
raccomanda per gli adulti di 2pg/kg, un bambino
di Brescia, residente nel sito contaminato della
Caffaro, ne ha assunto 1200 pg/kg/die con il
latte materno, a Taranto 400 pg e in Toscana, in
prossimità di un
inceneritore circa 80 ?
5) Perché non
impegnarsi a togliere
gli assurdi
incentivi alla combustione dei rifiuti (prassi
già stigmatizzata anche dalla Federazione
nazionale degli Ordini dei Medici), che
droga
pesantemente il mercato ed impedisce il
decollo di una corretta
filiera di trattamento piu’ salubre ?
6) I
rifiuti possono essere gestiti innanzitutto
riducendoli e poi differenziandoli per
riciclarli e recuperare materia senza alcun
bisogno di ricorrere a processi di combustione,
né a discariche, con creazione di posti di
lavoro e benefici per la comunità tutta !
7) Sapete che in
Svezia, dove 30 anni fa
sono stati vietati alcuni
pesticidi, si registra una riduzione
dell’incidenza dei
linfomi ?
8) Siete a
conoscenza del fatto che in Italia da 0 a 14
anni i linfomi crescono del 4,6% annuo vs una
media europea dello 0,9% e che nel 2007 sono
state distribuite sul suolo agricolo italiano
1.534.000 tonnellate di fitofarmaci che poi
passano degli organismi viventi che si
alimentano dei prodotti coltivati su quei
terreni inquinati ?
9) Sapete che il
57.3% dei 1123 campioni delle acque
italiane è contaminato
da
pesticidi e che nel 36.6% dei casi si
superano i limiti di legge ?
10) Siete a
conoscenza del fatto che i processi produttivi
ed industriali possono essere riconvertiti
in cicli chiusi
in modo da ridurre
drasticamente i quintali di
cancerogeni che ogni anno riversiamo - a
norma di legge - in
aria ed
acqua ?
Riportiamo una
tabellina riassuntiva fatta con i dati ufficiali
su alcuni degli inquinanti immessi “a norma di
legge” in aria ed acqua in Italia nel 2005:
-
Arsenico (As) e composti = 8.016,6 Kg
-
Cadmio (Cd) e composti = 3.033,0 Kg
-
Cromo (Cr) e composti = 140.026,6 Kg
-
Nichel (Ni) e composti = 80.613,1 Kg
- Benzene, toluene, etilbenzene, xileni
=715.567,4
- Mercurio (Hg) e composti = 3.887,1 Kg
- Piombo (Pb) e composti = 114.967,1
- Diossine (PCDD) + furani (PCDF) = 103,0 ga
La lista è lunga, credo
infinita, ma ci fermiamo qui.
L’articolo 32 della Costituzione - ancora in
essere - riconosce la "Salute come un diritto
individuale ed un bene per la collettività".
Dando ascolto alle nostre voci, Voi “politici”
e
Presidente della Repubblica e del
Consiglio, fareste il vostro dovere
ed un enorme e grande regalo anche, ai vostri e
nostri figli o nipoti.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Ecco
alcuni prodotti chimici, metallici e additivi
con i quali veniamo in contatto
“INCONSAPEVOLMENTE”:
https://sites.google.com/site/studioolisticobenessereesalute/documents
By Renato Ventura - 27 set. 2010
vedi: PDF
Additivi ed eccipienti Tossici
"FORCHETTATE
LETALI"... - EVITIAMO LA ROULETTE RUSSA
DEI PESTICIDI CON L'AIUTO DELLA COSTITUZIONE
La rivista il "Salvagente" rivela residui
dell'erbicida
Glifosato, al centro di un
dibattito scientifico sulla sua tossicità, in
una cinquantina di alimenti a base di cereali,
definiti "fortunatamente" nei limiti di legge.
Secondo i produttori non ci sarebbe "nessun
rischio neppure mangiando 200 kg di cibo al
giorno"...
In realtà tali affermazioni sono molto
pericolose per la salute pubblica e l'ambiente,
diritti tutelati dalla Costituzione Italiana e
dal Principio di Precauzione Europeo, per cui
andrebbero perseguite.
Libertà di parola... ma non di falsificazione.
Grano Manitoba, il
cosiddetto grano "di forza" (per la pizza e il
pane) come le altre farine di importazione da
agricolture che consentono la "pratica incivile
e criminale" di disseccare le coltivazioni con
agenti chimici che uccidono tutto "prima della
raccolta".
Ma non solo grano... cereali, legumi, patate,
ecc. tutti sottoposti all'agente arancio
"secca-tutto" che in tal modo avvelena la base
della dieta umana e crea scorretta concorrenza
contro le zone agricole a maggior vocazione per
le colture cerealicole e i legumi, ovvero il
Mediterraneo laddove le coltivazioni maturano e
si asciugano al Sole.
Grano per la pasta e il pane, orzo per la Birra
o granella per il bestiame... tutto al Glifosato,
dannosissimo per la salute e distruttore
dell'ambiente e dell'humus dei terreni.
CON RESIDUI IN
CONTINUO AUMENTO NEGLI ALIMENTI E NELLE ACQUE
(DATI ISPRA) e bio-accumulo nelle catene
alimentari, carni e latticini, con "l'Uomo al
vertice del rischio".
Tutto innaturalmente "avvelenato a norma di
legge", visto che tali residui chimici sono
consentiti negli alimenti, in quanto i Pesticidi
non sono biodegradabili ed una volta usati
persistono per lunghissimi periodi.
ASSISTIAMO DA
DECENNI al CONTINUO AUMENTO DELL'USO DI
PESTICIDI e AL PARALLELO DRAMMATICO AUMENTO DI
MALATTIE DEGENERATIVE (CELIACHIE,
TUMORI, LINFOMI, STERILITA', SENSIBILITA'
CHIMICA MULTIPLA, ECC.).
Come si può tranquillizzare gli Italiani dicendo
che i residui di Glifosato trovati negli
alimenti sono inferiori ai limiti di legge ?
GLI EFFETTI DI TALI SOSTANZE non dipendono dalla
loro quantità bensì dalla diversa sensibilità
delle persone, per cui i più deboli risultano le
prime vittime, insieme agli agricoltori che ne
fanno uso ed abuso.
In particolare i bambini rappresentano la
categoria a massimo rischio, dal momento che i
cosiddetti limiti, che definirei di vera e
propria "in-tolleranza", sono stabiliti su un
corpo di 60 kg di peso, ovvero un adulto,
violando in tal modo sia il principio di
precauzione che gli Art. 32 e 3 della
Costituzione, sul diritto alla salute e
sull'uguaglianza e pari dignità dei cittadini di
fronte alla legge.
Il Glifosato altera l'equilibrio dei
microrganismi intestinali, uccidendone diversi,
ed è un probabile cancerogeno secondo lo IARC (Ist.
di ricerca sul cancro di Lione, dell'OMS).
Tale probabilità non dipende dalla sostanza
bensì dalle vittime della contaminazione, più o
meno sensibili alla sostanza stessa,
cancerogena.
L'Italia, dove si
usa oltre il 35% di tutti i pesticidi europei
con un livello circa dieci volte maggiore (per
ettaro e per abitante) rispetto ai partners UE,
ha raggiunto il record mondiale dei tumori
dell'Infanzia (dati
OMS), perdendo almeno 8 anni
di aspettativa di vita sana nell'ultimo decennio
(Eurostat).
Ricerche svedesi di
molti anni fa correlano il
Glifosato
all'incremento del Linfoma Non Hodgkin e per
questo motivo la Svezia ha denunciato la
commissione europea per non aver applicato il
principio di precauzione, vietando
immediatamente tale sostanza da ogni uso.
PRINCIPIO DI
PRECAUZIONE O DI DISTRUZIONE ACCERTATA ?
Si rammenta che il
principio di Precauzione, base del diritto
europeo e nazionale, prevede l'inversione
dell'onere della prova, ovvero che prima di
immettere sostanze nell'ambiente e
in particolare nell'agricoltura, dev'essere
dimostrata la loro innocuità.
Mentre invece, per
il Glifosato come per tutti i Pesticidi chimici
si continua a violare il diritto alla salute
consentendo 50 anni di impieghi agroalimentari,
per poi scoprire la tossicità e imporre i
divieti... quando i danni sono accertati e ormai
irreversibili.
Chi paga questi
danni ?
In una situazione di
Stato di Diritto, come quella europea, le ditte
produttrici di pesticidi chimici che forniscono
i dossier sulla "sicurezza" delle sostanze e le
commissioni che li approvano... ovviamente.
L’attuale normativa
inoltre, non tiene conto della
“sinergia negativa” tra le diverse sostanze
residue, perchè i limiti di tolleranza sono
stabiliti per ogni singolo principio attivo
chimico e non è previsto un limite massimo
ammissibile della sommatoria di diversi residui
che possano essere presenti negli alimenti, che
"moltiplicano” la loro tossicità, decine o
centinaia di volte, anche a livelli minimi. I
dati delle analisi chimiche sui diversi
prodotti alimentari segnalano molto spesso la
presenza contemporanea di molti residui chimici
in ogni singolo alimento, spesso con decine di
residui assunti durante il pranzo, soprattutto
in una dieta varia come quella mediterranea,
composta di più alimenti.
Si ricordi che per abrogare le soglie di
tolleranza dei pesticidi negli alimenti
in Italia si è tenuto un referendum popolare
nazionale nel 1992, con circa 20 milioni di voti
espressi, di cui oltre il 95% favorevoli !
Referendum che ha preceduto l’avvio dei
programmi agroambientali europei con
il Regolamento CE 2078/92, nello stesso anno,
dopo che la Comunità Europea aveva definito il
primo regolamento sull’agricoltura biologica
(Reg. 2092/91), ai fini della certificazione
della stessa. Anche se sarebbe stato ancor più
opportuno un Regolamento sulla certificazione
della presenza di residui chimici
negli alimenti, al fine di consentire al
consumatore di difendere la propria salute, oggi
“avvelenata a norma di legge” e senza avvisi in
etichetta.
Si pensi al paradosso giuridico secondo cui una
mela biologica con un residuo appena sopra i
limiti di legge di un prodotto come il rame,
facilmente lavabile essendo solubile e di
copertura della vegetazione, risulterà illegale
e non commerciabile, mentre un’altra mela (o una
bottiglia di vino come qualsiasi prodotto
alimentare), con presenza di 15-20 residui
chimici differenti, ciascuno entro i limiti di
legge, ma la cui sommatoria supera di gran lunga
il residuo della mela “fuorilegge per eccesso
di rame”, risulterà perfettamente legale e potrà
essere presente sugli scaffali dei supermarket.
Oltretutto con residui chimici sistemici
e/o citotropici, ovvero che penetrano
all’interno dei frutti e che pertanto
non potranno essere lavati ne, tantomeno,
asportati togliendo la buccia.
La differenza tra la
mela di Eva e quella di Biancaneve…
Il Glifosato non ha tempo di carenza in quanto è
un disseccante totale che uccide tutto, per cui
viene venduto per distruggere l'erba prima di
seminare i terreni o per disseccarla
sotto le coltivazioni arboree. Ma qualche pazzo lo
ha autorizzato per disseccare i raccolti, ed
anche in Italia... verifichiamo chi è stato e
fermiamoli !!
C'è una commissione
interministeriale presieduta dal Ministero della
"Sanità" (o della Malattia se preferite) che
decide per tutti... SULLA PELLE DI TUTTI.
Tale uso e'
illegittimo perchè non si può prevedere l'uso di
prodotti chimici pre-raccolta, pena l'incremento
dei residui chimici nei prodotti agricoli. E in
mancanza di un tempo di carenza, visto che il
prodotto lo si da proprio "sul raccolto".
BANDIRE il Glifosato, ARMA DI DISTRUZIONE
di MASSA CHE STA DEVASTANDO la SALUTE PLANETARIA
e L'AMBIENTE,
MODIFICANDO il CLIMA e DISTRUGGENDO L'HUMUS
dei
TERRENI e la FOTOSINTESI.
Non basta che
un’applicazione chimica o tecnologica sia
giudicata economicamente utile a qualcuno per
poterla applicare. La costituzione Italiana
regola l'attività economica al fine di
garantirne l'aspetto sociale (Art. 41 e 42
Costituzione) e lo sfruttamento razionale dei
suoli (Art. 44), incompatibile con l'impiego dei
disseccanti totali che lo sterilizzano.
E un tale “modus
operandi”, seppur divenuto normale e sempre più
abusato, non per questo è
considerabile legittimo. Anzi
s’impone un rafforzamento dell’azione
di controllo e repressione.
E’ utile precisare che le soglie di tolleranza
sono stabilite su criteri di tossicità acuta e
mal si adattano ai criteri, molto più complessi,
riguardanti la tossicità cronica di medio e
lungo periodo. E ancor meno per gli organismi in
via di sviluppo, come i nascituri e i bambini e
per quelli ancor più sensibili di chi è già
soggetto a patologie croniche, come nel caso
degli anziani.
In sostanza, non può esistere una
“normale tollerabilità” nei confronti delle
sostanze “normalmente tossiche” e pericolose per
la salute (come è scritto a chiare lettere
nell'etichetta dei Pesticidi chimici), ma solo
la necessaria e “massima tutela possibile”,
azzerando i residui chimici negli alimenti.
E’ necessario e
improcrastinabile, per le drammatiche
conseguenze e costi sociali di tali
comportamenti irrazionali, reiterati da decenni
in violazione della Costituzione, mettere un
freno immediato all’irrorazione di sostanze
chimiche sintetiche in agricoltura imponendo
“sic et simpliciter”, oggi e non
domani, l’applicazione delle tecniche di
coltivazione biologica, non essendo logico ne
ammissibile alcuna attività economica, ne tanto
meno un guadagno, che arrechi danno ad altri.
...LA FORCHETTATA LETALE, EVITIAMO LA ROULETTE
RUSSA DEI PESTICIDI
Le analisi di tipo
quantitativo, usate per determinare l’eventuale
superamento dei limiti di legge dei residui
chimici negli alimenti e
nell'acqua, rappresentano solo dei dati medi,
statisticamente condizionati dal campionamento
delle diverse derrate alimentari provenienti da
diverse zone di coltivazione, più o meno
irrorate con sostanze chimiche.
E l’irrorazione con mezzi manuali o meccanici,
non è mai uniforme su tutta la coltivazione,
dipendendo da numerosi fattori,
mai controllabili con precisione, come il
diverso sviluppo vegetativo delle
singole piante, la ventosità, seppur di minima
entità, l’avanzamento non omogeneo
delle macchine per ostacoli, manovre, difformità
del terreno e delle tipologie di macchine che
spruzzano pesticidi, ecc.
Pertanto, vi sarà sempre una presenza di residui
di entità variabile e casuale, nelle diverse
frazioni dei raccolti e, pertanto negli ambienti
e nelle derrate alimentari contaminati, rispetto
al dato medio rilevato, il che comporta
rischi maggiori per la salute, derivanti
dalle frazioni più contaminate.
E chi mangerà le frazioni più contaminate dei
raccolti, per il casuale effetto “d’un vento
assassino”, subirà quindi un maggior danno per
la propria salute, con ulteriore violazione del
principio di uguaglianza e pari dignità (Art. 3
Cost.),
Costituzione che non può di certo riferirsi a
condizioni determinate dalla sorte, in un Gioco
d'azzardo che lascia vittime i cittadini più
sfortunati, oltre che più deboli.
VIETIAMO LA CHIMICA IN AGRICOLTURA, OGGI PER LO
PIU' INUTILE VISTI I PROGRESSI DELLE TECNICHE
BIOLOGICHE, E UTILIZZIAMO CORRETTAMENTE I FONDI
EUROPEI DESTINATI A COMPENSARE I MANCATI
RACCOLTI E MAGGIORI COSTI DELLA PRODUZIONE
BIOLOGICA.
ABBIAMO 12 MILIARDI ALL'ANNO DI FONDI EUROPEI
PER L'AGRICOLTURA DAL 2016 AL 2020
NE BASTANO 7 PER RICONVERTIRE TUTTA L'ITALIA
ALLA COLTIVAZIONE BIOLOGICA, GARANTENDO AGLI
AGRICOLTORI IL 30% DI REDDITO IN PIU', COSI'
COME PREVISTO DALLE NORME EUROPEE, a fronte dei
mancati raccolti e maggiori costi
dell'agricoltura biologica.
MENTRE SPENDIAMO OLTRE CENTO MILIARDI ALL'ANNO
PER MALATTIE DEGENERATIVE PROVOCATE DA OLTRE 300
PESTICIDI PRESENTI NEGLI ALIMENTI E NELLE ACQUE
CHE BEVIAMO (1 miliardo di € è il fatturato di
pesticidi in Italia)...
ED IL PIU' PRESENTE
E' PROPRIO IL Glifosato...
P.S. Glifosato "di fatto"
già vietato
Il principio di
Precauzione europeo e il Diritto Costituzionale
Nazionale impongono che nel dubbio, laddove il
parere dello IARC (OMS, sicuramente più
autorevole in quanto organismo sanitario
internazionale di ricerca sul cancro) attestano
la "probabile" cancerogenicità del prodotto, la
cui probabilità di pende dalle vittime più o
meno sensibili e non dal prodotto chimico
stesso, cancerogeno, seppur di fronte al
parere EFSA, in apparenza contrastante, è
necessario in ogni caso considerare bandita
dalla produzione, commercio ed uso la sostanza
chimica in questione, pericolosa per la salute.
Il Glifosato
contrasta inoltre con gli obblighi di produzione
integrata su tutto il territorio nazionale dal 1
gennaio 2014, ai sensi del D. lgs. 150/2012,
essendo un mezzo chimico di distruzione totale
che sostituisce, pertanto, un mezzo meccanico di
taglio o di interramento delle erbe infestanti
in agricoltura. Mezzo meccanico sostitutivo ed
analogamente efficace e, pertanto, obbligatorio
e prioritario nella difesa integrata delle
coltivazioni agricole.
Di fatto, quindi, il
Glifosato è vietato dalle leggi nazionali ed
europee e non può essere usato ne in ambito
agricolo che in quello extra-agricolo.
By Prof. Giuseppe
Altieri, Agroecologo - Studio AGERNOVA -
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(allegato articolo
del "Salvagente")
Glifosato, primo
test in Italia: tracce in pasta e biscotti
Il Salvagente rivela residui dell'erbicida - al
centro di un dibattito scientifico sulla sua
tossicità - in una cinquantina di alimenti a
base di cereali. Ma fortunatamente nei limiti di
legge. I produttori: "Nessun rischio neppure
mangiando 200 kg di cibo al giorno"
di MONICA RUBINO - 22 aprile 2016 -
ROMA -
Dalla pasta ai biscotti, dai corn flakes
alle farine fino all'acqua che arriva nelle
nostre case: il Glifosato, l’erbicida sviluppato
dalla Monsanto (che lo distribuisce con il
nome commerciale di Roundup) sembra
essere dappertutto. A poco più di una settimana
dal discusso voto del Parlamento Europeo che, il
13 aprile scorso, ha chiesto alla
Commissione di rinnovare l’autorizzazione
all'uso del diserbante per altri 7 anni in
agricolura (contro i 15 inizialmente previsti),
il Test Salvagente ha illustrato i risultati
delle prime analisi italiane effettuate,
da laboratori accreditati, su una cinquantina di
alimenti che mangiamo (e beviamo) tutti i giorni
e che saranno pubblicate sul numero in
edicola dal 23 aprile. Svelando quanto sia
difficile per i consumatori italiani trovare
prodotti senza tracce di questa sostanza.
Una querelle scientifica (e politica).
Sconosciuto fino a un anno fa, oggi il
Glifosato
è al centro di una delicata querelle scientifica
e politica. Da un lato c'è la posizione dello
Iarc (agenzia dell’Oms di ricerca sul cancro),
che a marzo del 2015 lo ha classificato come
"probabile cancerogeno per l’uomo" in uno studio
uscito su The Lancet Oncology.
Dall'altro quella dell’Efsa, l'Autorità europea
per la sicurezza alimentare, che invece a
novembre dello stesso anno lo ha assolto e ha
fissato la dose massima di assunzione
giornaliera in 0,5 mg per kg di peso
corporeo.
In mezzo c'è la Commissione europea
che, tra qualche settimana, dovrà decidere se
tenere conto o meno delle richieste
dell'Europarlamento in merito
alla proroga dell'autorizzazione. E intanto in
molti Paesi si allarga la schiera di chi è
contrario all’uso del pesticida. Stiamo parlando
dell’erbicida più diffuso al mondo, sintetizzato
per la prima volta nel 1950. Da allora viene
irrorato con numeri impressionanti: con 8,6
miliardi di chilogrammi spruzzati nel 2014, il
volume di Glifosato utilizzato è sufficiente a
trattare tra il 22 e il 30% dei campi coltivati
nel mondo. Mai nessuna sostanza è stata aspersa
su una superficie mondiale tanto vasta.
Le analisi del Salvagente.
Ma quanto Glifosato,
dai campi, finisce sulle nostre tavole ? Dopo i
residui ritrovati nelle birre tedesche e poi in
quelle svizzere, il Test Salvagente ha
condotto le prime analisi italiane per scoprire
il livello di contaminazione in corn flakes,
farine, biscotti, fette biscottate e pasta.
Il risultato ? "Una roulette russa - spiega il
direttore Riccardo Quintili - in cui né le
aziende né i consumatori possono stare
tranquilli. Per una stessa marca, infatti, sono
stati trovati lotti in cui è stato rintracciato
l’erbicida accanto a lotti che non
lo contenevano. I residui, fortunatamente sempre
inferiori ai limiti di legge, testimoniano però
una contaminazione diffusa, quasi ubiquitaria".
REPDATA - LE TABELLE CON TUTTI I PRODOTTI
ESAMINATI
Discorso diverso sull’acqua che beviamo tutti i
giorni.
Il mensile dei consumatori ha analizzato 26
campioni provenienti da diverse città italiane e
in due casi l’Ampa, un derivato del Glifosato
che con l’erbicida condivide la presunta
tossicità e gli effetti a lungo termine sulla
salute umana, è risultato superiore ai limiti di
legge nei campioni raccolti a Brusnengo,
in provincia di Biella, e a Campo Galliano,
comune nel modenese.
"Nessuna Regione italiana -
denuncia il Test Salvagente - analizza la
presenza di Glifosato e del suo metabolita Ampa nelle
acque potabili, nonostante le raccomandazioni
comunitarie". Unica eccezione è la Lombardia,
che però effettua il monitoraggio non sulle
acque di rubinetto ma su quelle di superficie e
profonde.
"L’Europa non sacrifichi agli interessi di pochi
- conclude Quintili - uno dei suoi principi
fondamentali, quello di precauzione,
che stabilisce che di fronte a un possibile
pericolo per la salute si debba vietare un
prodotto o una sostanza. È il caso, chiaro, del
Glifosato, un pesticida che rischia di
avvelenare i simboli del made in Italy".
Un timore che sembra interessare anche
l’industria e il nostro ministro per le
Politiche Agricole, alimentari e
forestali Maurizio Martina, contrario alla
riconferma nell'Ue e impegnato con il suo
dicastero nell'elaborazione del "piano
nazionale Glifosato zero" sulle produzioni
italiane, a prescindere dagli esiti del
confronto europeo.
La replica dell'industria.
Da parte loro i
produttori di pasta e prodotti da forno invitano
a non drammatizzare: "Evitiamo allarmi
ingiustificati che rischiano di disorientare
tutti, non solo i consumatori, ma anche chi
produce alimenti - rassicura Mario Piccialuti,
direttore di Aidepi, l’associazione di
Confindustria delle industrie del dolce e della
pasta italiane della quale fanno parte colossi
come Barilla - Le quantità rilevate sono così
minime che non sarebbe possibile superare i
limiti di sicurezza stabiliti dalle autorità
sanitarie neppure mangiando 200 kg di cibo al
giorno".
Ed, all'obiezione che l'Italia per produrre la
pasta importa grandi quantità di grano dagli
Usa, dove si fa uso di Glifosato con il
trattamento preraccolta, Piccialuti risponde:
"Possiamo garantire i consumatori che la pasta
italiana è assolutamente sicura.
Il nostro modo
di operare lungo le filiere e le analisi di
verifica, che i nostri pastai conducono
regolarmente, confermano l’assenza di
Glifosato
nella nostra pasta o, nel caso di eventuali
presenze, valori estremamente bassi, enormemente
al di sotto dei limiti fissati dalla legge. Il
grano importato dall’estero (che rappresenta in
media circa il 30-40% di quello utilizzato dai
pastai italiani, visto che l’altro 60-70% è di
provenienza nazionale) viene controllato ancora
di più di quello nazionale: una prima volta dal
produttore nel paese di produzione, poi quando
arriva in Italia dalle autorità sanitarie e
dalle dogane. Passa poi il vaglio dei produttori
di semola e infine dei pastai, che verificano
eventuali residui, sia sulla semola che
sulla pasta".
Glifosato, tutti i prodotti sotto esame
Le analisi del Test-Salvagente, effettuate su
una cinquantina di alimenti che mangiamo tutti
i giorni, dimostrano la presenza di tracce
del pesticida al centro di un dibattito
scientifico e politico sulla sua tossicità. Ma i
residui sono entro i limiti di legge.
Dalla materia prima al prodotto finito la
contaminazione è facile. Tracce di erbicida sono
state trovate in alimenti, in oggetti di uso
comune e perfino nelle urine umane.
Il Test-Salvagente lo ha cercato nei prodotti a
base di cereali (pasta, farina, biscotti, fette
biscottate e corn flakes).
Il volume totale di Glifosato spruzzato nel 2014
è sufficiente per trattare tra il 22 e il 30%
dei campi coltivati al mondo. Nessun pesticida è
mai stato irrorato in maniera così vasta.
Il Glifosato in numeri
Prodotti destinati all'alimentazione
Il Glifosato è l’erbicida più utilizzato al
mondo. Dal 1992 al 2012 il suo uso è aumentato
di 140 volte solo negli Stati Uniti.
Oggi, inoltre, è il fitofarmaco più collegato
alle coltivazioni Ogm
A marzo del 2015, l’Agenzia per la ricerca sul
cancro (Iarc) ha classificato il Glifosato come
un “probabile cancerogeno per l’uomo” e come
tale lo ha inserito nel gruppo delle 66 sostanze
a rischio
Prodotti a base di farina
Marca Corn flakes Tracce di
Glifosato
Cameo Vitalis muesli croccante Assente
Kellogg's - All bran plus
bastoncini 0,140 mg/Kg
Kellogg's - Frosties fiocchi di mais
glassati Assente
Kellogg's Nice morning Assente
Mulino bianco Gran cereale - Corn flakes
classico Assente
Naturasì Corn flakes Assente
Nestlé Multi Cheerios cereali
integrali Assente
Nestlé Nesquik Assente
Nestlé Nesquik Duo Assente
Marca Biscotti Tracce di
Glifosato
Misura Biscotti alla soia Assente
Mulino bianco Galletti Assente
Pavesini - Gli originali 8 confezioni
snack Assente
Galbusera - Buoni così biscotto ai
cereali Assente
Marca Fette biscottate Tracce di
Glifosato
Baule Volante Biscotto della salute d farro
Assente
Buitoni - Granfetta
vitaminizzata Assente
Buitoni - Granfetta del benessere 3
cereali Assente
Gentilini Fette integrali 0,130 mg/Kg
Misura Fette fibrextra Assente Assente
Mulino bianco Dolci fette Assente
Mulino bianco
Fette biscottate le integrali Assente
San Carlo
Fette biscottate Assente
Nel 2015 abbiamo prodotto 4.398.326 tonnellate
di grano duro e ne abbiamo importate 2.357.241,
di cui 1.656.375 solo da Usa e Canada; abbiamo
poi prodotto 2.996.168 tonnellate di grano
tenero e ne abbiamo importate 4.324.377, di cui
281.730 dal Canada e 174.353 dagli Usa
Tracce del pesticida nella pasta
Marca Farina e pasta Tracce di
Glifosato
Lo Conte - Farine magiche Manitoba
0,023 mg/Kg
Molino Spadoni - Farina d'America
Manitoba 0,098 mg/Kg
Colavita Spaghetti 0,019 mg/Kg
Del Verde Spaghetti 0,083 mg/Kg
Divella Penne ziti rigate 0,033 mg/Kg
Divella Spaghetti 0,038 mg/Kg
Garofalo Mafalda corta 0,043 mg/Kg
Italiamo Lidl Spaghetti 0,070 mg/Kg
La Molisana Farfalle rigate 0,160 mg/Kg
Fonte: Test- Salvagente
Elaborazione dati a cura di Paola Cipriani
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Le
Biotossine algali e i molluschi bivalvi
Il livello di
attenzione delle Autorità sanitarie e ambientali
sulle problematiche connesse alla presenza di
tossine di origine algale nei frutti di mare è
cresciuto enormemente in questi ultimi anni
anche nella Regione Sardegna a seguito
dell'evidenza dei danni che questi composti
tossici possono provocare alla salute dei
Consumatori, alla molluschicoltura, alla pesca,
agli ecosistemi marini.
La presenza lungo le zone costiere marine di
organismi microscopici fitoplanctonici
produttori di tossine che possono accumularsi
nelle parti edibili di determinati prodotti
ittici (in particolare molluschi bivalvi
filtratori) rappresenta un rischio non
trascurabile per la salute umana.
Le intossicazioni da tossine marine
costituiscono infatti in molte aree del mondo un
rilevante problema di sanità pubblica, oltre che
una importante causa di perdite economiche per
le imprese del settore ittico e della
molluschicoltura in particolare.
Il riscontro di queste tossine nei molluschi
bivalvi oltre i limiti stabiliti dalla normativa
vigente comporta, infatti, il divieto di
raccolta e di commercializzazione dei prodotti
interessati dalla contaminazione per ovvi motivi
di tutela della salute pubblica.
Le cause
La presenza e lo sviluppo di microalghe tossiche
(talvolta visibile in occasione di vere e
proprie fioriture) è essenzialmente la
conseguenza di fenomeni di eutrofizzazione
(soprattutto di origine umana) delle aree
costiere e della progressiva diffusione e
adattamento di specie tossiche in nuove aree
geografiche a seguito della globalizzazione dei
mercati e dell'intensificazione dei commerci
internazionali per via navale (si ritiene che le
acque di zavorra delle navi da carico
rappresentino la causa principale della
diffusione delle alghe tossiche in nuove zone
acquee).
Come è noto agli operatori di sanità pubblica
del settore, in Italia i fenomeni di accertata
tossicità dei molluschi bivalvi per accumulo di
tossine hanno assunto da oltre un decennio un
particolare rilievo nel medio e alto Adriatico,
ove gli allevamenti di mitili rimangono chiusi
per molti mesi all'anno a causa della presenza
di tossine del tipo D.S.P. e, in questi ultimi
anni, anche nella Regione Sardegna (la presenza
di tossine del tipo P.S.P. è stata riscontrata
negli allevamenti di cozze del golfo di Olbia
nel 2002 e 2003 e nel golfo di Cugnana nel 2005,
negli allevamenti della laguna di S.Gilla per
biotossine del tipo D.S.P. nel 2002 e negli
allevamenti di mitili in alcune zone acquee del
golfo di Oristano per presenza di tossine del
tipo P.S.P. nel 2006).
Nel novero delle migliaia di specie algali
identificate, attualmente sono circa 70 quelle
che producono principi tossici e la quasi
totalità appartengono ai taxa delle
Dinoflagellate (generi Alexandrium, Gymnodinium
e Dinophysis) e delle Diatomee (genere
Nitzschia).
Nell'ambito delle tossine di natura non
proteica, le tossine sintetizzate dai
dinoflagellati sono tra le più potenti che si
conoscano.
Documenti correlati
-
Decreto legislativo n.530/1992 sulla
commercializzazione dei molluschi [file.pdf]
-
Decreto Ministero della Salute 16/05/2002
(Tenori massimi e metodi di analisi per
biotossine algali nei molluschi) [file.pdf]
-
Regolamento (CE) n.853/2004
(Norme specifiche sull'igiene per gli alimenti
di origine animale) [file.pdf]
Il rischio sanitario per il
consumatore
Il rischio deriva dalla possibilità di
intossicazione conseguente al consumo di
molluschi bivalvi filtratori contenenti tossine
algali.
E' importante sottolineare che le
tossine algali sono stabili al calore e
rimangono attive anche dopo la cottura dei
molluschi bivalvi.
La situazione in Sardegna
Nella nostra Regione il primo indicente dovuto a
tossine di origine algale risale al 2001, quando
l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della
Sardegna accertò la presenza di tossine algali
del tipo D.S.P. in concentrazioni superiori al
limite di legge.
La prevenzione sanitaria
nell'Isola
Le misure di prevenzione delle patologie umane
associate alla presenza di biotossine marine nei
molluschi bivalvi filtratori utilizzati per
l'alimentazione sono basate sulla applicazione
puntuale delle misure di sorveglianza previste
dai Piani regionali predisposti dall'Assessorato
alla Sanità.
La gestione delle emergenze
Quando l'I.Z.S. (Istituto Zooprofilattico
Sperimentale della Sardegna) riscontra una
presenza di tossine algali nei mitili in
concentrazioni superiori ai limiti stabiliti
dalla legge, deve porre in essere una serie di
provvedimenti per tutelare la salute pubblica.
Elenco Centri di riferimento
Tratto da sardegnasalute.it
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ALIMENTI CONTAMINATI da
Batteri e Malattie DIFFUSE -
PDF Dossier aggiornato al Ott. 2010
Commento NdR: Pur condividendo quasi al
100 % cio' che si considera in questo Dossier
che pubblichiamo, vogliamo ricordare che anche i
Vaccini,
sostanze altamente tossiche
ammalano oltre ali Uomini (bambini,
ragazzi,
militari, adulti, anziani)
anche i nostri amici animali di cui
quasi tutti si cibano, per cui l'
UNICA
alimentazione sanificatrice e' quella
prevista dal CRUDISMO
!
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7 modi segreti con cui ci stanno
avvelenando - 05/09/2010 - Fonte: laleva.org
L'oggettività del metodo scientifico sembra
essere stata dirottata dalle corporazioni che
spesso pagano gli scienziati e i ricercatori per
supportare i loro prodotti, così come i politici
che si muovono attraverso la porta girevole tra
il settore pubblico e privato.
L'oggettività del
metodo scientifico sembra essere stata dirottata
dalle corporazioni che spesso pagano gli
scienziati e i ricercatori per supportare i loro
prodotti, così come i politici che si muovono
attraverso la porta girevole tra il settore
pubblico e privato. Ancor peggio quando alcune
agenzie per la protezione del consumatore sono
complici. La fiducia dei consumatori negli studi
scientifici e nella supervisione federale è
stata violata a favore del profitto in maniera
che i prodotti vengano introdotti sul mercato
con uno standard di sicurezza molto ridotto. Le
sostanze chimiche di sintesi che troviamo
quotidianamente nei nostri alimenti, nell'acqua
e nel nostro ambiente circostante stanno
aumentando dimostrandosi disastrose alla nostra
salute mentale e fisica. Potrebbero essere
scritti interi volumi - quindi sono stati
scritti - sia dagli esperti della medicina
ufficiale che alternativa che documentano i
giochi di prestigio che hanno raggirato i
consumatori e compromesso la nostra salute. Le
categorie sottostanti sono da considerare come
una approfondita investigazione che vale come
esempio per cosa dobbiamo affrontare come specie
continuamente bombardata da queste sostanze
chimiche.
ALIMENTI
GENETICAMENTE MODIFICATI
La Monsanto
esordì come l'industria chimica che portò nel
mondo un veleno come l'"Agent Orange" e il
"Roundup". Questi agenti chimici sono oggi
meglio conosciuti per il loro utilizzo nella
coltivazione degli alimenti geneticamente
modificati possedendo quasi il 90% dei prodotti
modificati come il mais, la soia e il cotone.
Uno studio indipendente sui "Frankenfood" li ha
associati al collasso degli organi interni e un
recente studio condotto in Russia ha riscontrato
la quasi totale sterilità nei criceti di terza
generazione alimentati con soia OGM. Nonostante
questi e molti altri allarmi sui rischi
riguardanti la salute riteniamo molto difficile
che l'FDA
(controllata dalla
Monsanto e dalle
industrie farmaceutiche)
terrà a freno la produzione degli
OGM fino a che gli studi condotti dall'USDA
sulla gestione dei rischi avrà 3 milioni di $ a
sua disposizione. Naturalmente gli studi
condotti dagli industriali mostrano che gli
effetti degli OGM sulla salute umana sono
"trascurabili".
ADDITIVI ALIMENTARI
Quando molti di noi pensano agli additivi
alimentari pericolosi pensano al Glutammato
Monosodico (MSG) che è ancora presente in
moltissimi alimenti industriali ma
sfortunatamente l'MSG sembra essere il veleno
"meno pericoloso" che si trova nei nostri
alimenti.
Nel 2008 venne trovata la Melamina nel latte in
polvere e in alcuni prodotti provenienti dalla
Cina. L'FDA dichiarò l'innocuità della stessa
nonostante si ammalarono migliaia di persone. Il
pericolo degli additivi alimentari è presente
quasi in tutti gli alimenti anche con i
coloranti più diffusi come il Red 40, Yellow 5 e
Yellow 6 che sono stati associati all'insorgenza
di cancro. Recentemente 41.730 kg (92000 libbre)
di pollo congelato sono stati ritirati dal
mercato perché contenevano dei "pezzi di
plastica blu", mentre le Chicken McNuggets della
McDonald contenevano dei
pericolosi agenti chimici. Infatti, alcuni
ricercatori hanno stimato che il pollo che
mangiamo oggi è talmente pieno di sostanze
chimiche che contiene solamente il 51% di carne.
SALE integrale, Sale raffinato, Sale iodato...
L’uso del sale è molto radicato nella nostra
società. Usato nella nostra cucina, questo
condimento è composto principalmente da cloro e
sodio, ma ce ne sono di diverse tipologie in
commercio e possono essere presenti anche altre
sostanze.
Il sale marino
integrale non raffinato possiede, oltre agli
elementi propri di questo condimento, fino a 70
minerali che sono essenziali per la salute del
nostro organismo, quali : calcio, zolfo,
magnesio, potassio, ferro e oligoelementi
(stronzio, iodio, fluoro, manganese, argento,
boro…)
Il sale che
conosciamo maggiormente e che si usa più
comunemente in cucina, presente in gran numero
nei supermercati, viene sottoposto ad un
processo di raffinazione; cioè sono state
eliminate tutte le sostanze benefiche presenti,
compreso lo iodio, ed è stato addizionato con
sostanze sbiancanti, sostanze essiccanti come
carbonati, silicati, ferro cianuro di potassio.
Alla fine del
processo, il sale diviene bianco e il cloro e
il sodio contenuti al suo interno si aggirano
intorno al 99 per cento!
La concentrazione
dello iodio chimico che viene aggiunto in Italia
va da 25 µg. a 45 µg. per grammo di sale, ma
nell’etichetta non ne viene specificata né la
quantità né la provenienza.
Il Ministero della
Salute, da alcuni anni, suggerisce l’uso di sale
iodato, proprio il tipo di sale che oltre a
essere stato raffinato con il processo suddetto
e privato dello iodio naturale, è addizionato
con iodio chimico proveniente da aziende che lo
riciclano dai rifiuti speciali come inchiostri,
mezzi di contrasto per radiografie e altre
sostanze.
La cosa allarmante è
che l’uso obbligatorio di sale iodato è divenuta
una legge. Di seguito un articolo dell’Ansa che
spiega le motivazioni di questa legge.
A voi le dovute considerazioni.
I l7 DIC a Roma è
stata rafforzata la legge che dal 2005 incentiva
la vendita di sale iodato nella grande
distribuzione. Un disegno di legge che tra le
altre cose introduce delle sanzioni per chi non
rispetta le prescrizioni. Tutto questo è stato
affermato da degli esperti della Associazione
Italiana Tiroide (Ait) durante il loro congresso
che si è chiuso proprio il 7 dicembre scorso.
Secondo i dati che
sono stati riportati dall’osservatorio istituito
dall’Istituto Superiore di Sanità la percentuale
di sale iodato che è stato utilizzato dalle
famiglie italiane nel 2013 si ferma al 54%, ben
lontano dal 95% raccomandato dall’Oms e
raggiunto da diversi paesi europei, dall’Austria
alla Svizzera. Questo si traduce in un’incidenza
ancora alta di gozzo e delle altre malattie
tiroidee dovute alla carenza di iodio.
”Proprio la
ristorazione collettiva, comprese mense e tavole
calde, è la principale destinataria del
rafforzamento della legge, che è contenuto in un
disegno di legge delega che dovrebbe essere
approvato a breve dal Consiglio dei Ministri”
dichiara Alfredo Pontecorvi, endocrinologo
dell’Università Cattolica di Roma.
Il provvedimento
conterrà l’obbligo per queste categorie di usare
il sale iodato, così come quello per la grande
distribuzione di esporre manifesti che spieghino
i vantaggi dall’uso del sale. Per la prima volta
sono previste sanzioni fino a seimila
euro”.(ANSA).
La dose massima di
iodio che viene consigliata è circa 150 µg. al
giorno; considerato che giornalmente si assumono
10 – 12 gr. di sale e che il sale iodato viene
inserito nei cibi nei ristoranti, nelle
industrie alimentari e purtroppo anche nei cibi
per animali, si arriva ad assumere fino a dieci
volte la dose di iodio giornaliera.
Alcune persone hanno
dichiarato che in seguito aver ingerito del sale
iodato hanno riscontrato tachicardia,
spossatezza, insonnia. Immaginate cosa potrebbe
succedere se venisse aggiunto sempre a quello
che mangiamo…
Fonti: http://veki.club/sale-iodato/
http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/alimentazione/2013/12/07/Italia-poco-sale-iodato-legge-rafforzata-multe_9740981.html
FLUORO
Non tutto il fluoro è cattivo, come quello
promosso dai dentisti e aggiunto alla nostra
acqua e alimenti. Il fluoruro di calcio è un
minerale naturale, mentre la sua controparte
sintetica, il fluoruro di sodio (silicofluoride)
è un pericoloso sottoprodotto di scarto
industriale ottenuto durante la produzione di
fertilizzanti. La sua storia passata include
l'utilizzo brevettato come veleno per topi ed
insetticida. Ci sono molti studi a cieco e
doppio-cieco che mostrano come il fluoruro di
sodio viene accumulato dal nostro organismo
portando allergie, disordini gastrointestinali,
indebolimento delle ossa, cancro e problemi
neurologici.
In questo caso, un
gruppo di scienziati ha realizzato un studio (white
paper) condannando la fluorizzazione delle
acque.
Comunque, il fluoro, essendo un prodotto di
scarto molto pericoloso il suo smaltimento è
molto costoso. Forse potrebbe essere uno dei
motivi per i quali questo inquinante, più
tossico del piombo e pericoloso quanto
l'arsenico, è stato utilizzato per l'utilizzo
umano.
MERCURIO
E' un metallo pesante molto pericoloso nella sua
forma naturale, il mercurio vivo, ma molto di
più come neurotossina, il metilmercurio,
rilasciato nell'ambiente a causa delle attività
umane. Il mercurio danneggia il sistema nervoso,
soprattutto quello non ancora formato dei
neonati, sia nella sua forma organica che
inorganica. Riesce a penetrare in tutte le
cellule
del corpo umano ed è stato documentato
soprattutto per l'aumento
dell'autismo.
Questo rimette in discussione l'uso del mercurio
nelle
amalgami dentali, i
vaccini e tutto quelle
che contiene sciroppo di fruttosio di mais,
molto utilizzato nella dieta americana, inclusi
i bambini.
Ma la Corn Refiners Association difende
http://www.webmd.com/food-recipes/news/20090127/mercury-in-high-fructose-corn-syrup
questo inquinante che è pericoloso ad ogni
livello.
ASPARTAME
L'aspartame il dolcificante artificiale per
antonomasia, introdotto nel mercato nel 1981 dal
Commissario dell'FDA
Arthur Hulla Hayes, ignorando i suggerimenti del
comitato scientifico e le preoccupazioni dei
consumatori.
L'aspartame è una neurotossina che interagisce
con gli organismi viventi nella stessa maniera
dei farmaci, producendo una
larga fascia di problematiche salutistiche,
disordini e sindromi.
Ma chi ha eletto questo commissario che legiferò
andando contro la commissione e i consumatori ?
Donald Rumsfeld, CEO della GD Searle, produttore
dell'Aspartame. Rumsfeld faceva parte della
squadra di transizione di Reagan e il giorno
successivo al suo insediamento, elesse il nuovo
Commissario dell'FDA per poter difendere i suoi
affari con uno dei più eclatanti casi di
"profitto contro sicurezza"
mai registrato nella storia. L'aspartame è
oggi quasi
onnipresente, nascondendosi dietro i
prodotti "light" e "senza zucchero" e più in
generale negli alimenti, bevande, farmaci e
prodotti per i bambini. Recentemente è stato
rinominato nel più gentile e suadente
"AminoSweet".
IGIENE PERSONALE e
PRODOTTI COSMETICI
Ogni giorno i prodotti utilizzati per la pulizia
della casa e per la cosmetica vengono applicati
direttamente sulla pelle, assorbiti tramite
cuoio capelluto e inalati. La "STORIA DEI
COSMETICI"
http://storyofstuff.org/cosmetics/ è
un video che racconta la storia di questa
industria e le sue continue violazioni delle
leggi e della complicità di gruppi "per la
sicurezza pubblica" raccontando in realtà
solamente metà della storia. La lista dei
prodotti ad
uso comune e i loro componenti chimici è
enciclopedica.
La somma totale della schiacciante presenza di
questi chimici è stata associata a quasi tutte
le allergie, le infezioni croniche e le malattie
conosciute dall'uomo.
Recentemente, i prodotti utilizzati per la
pulizia della casa sono stati associati al
cancro al seno e all'ADHD
nei bambini.
INQUINANTI
AEROTRASPORTATI
In un
articolo della NASA intitolato "Gli
inquinanti aerotrasportati non hanno confini" è
stato stabilito che "Qualsiasi sostanza
introdotta nell'atmosfera è potenzialmente in
grado di girare tutta la terra".
Le
correnti d'aria collegano tutto e tutti.
C'e' una categoria di inquinanti aerotrasportati
che rimane classificata tra le teorie
cospirative nonostante l'incredibile numero di
documenti non classificati resi disponibili
nel 1977 da un'udienza dal senato:
"Aerosol
chimici (scie chimiche) da velivoli commercial e
privati. Ammissioni
recenti di alcuni pubblici ufficiali hanno
rafforzato il caso.
Le ricadute di
materiali da queste scie chimiche sono stati
testate e hanno mostrato
livelli molto alti di bario e alluminio.
Interessante
la nota con la quale la Monsanto ha annunciato
lo sviluppo e l'introduzione di un nuovo gene
resistente all'alluminio.
La questione scie
chimiche può sembrare mera paranoia, ma c'e' un
esempio corrente che è innegabile: il caso Corexit spruzzato nel
Golfo del Messico
Questo processo può
anche essere associato alla
semina dei campi che è una pratica che
esiste da più di 100 anni. Anche le guerre in
giro per il mondo sembrano influenzare la
qualità globale dell'aria, come le munizioni
militari e
l'uranio
impoverito che sono entrati nella parte alta
dell'atmosfera, diffondendosi così in tutto il
pianeta. Gli effetti osservabili dell'uranio
impoverito sono
tutt'altro che confortevoli. In generale,
l'inquinamento atmosferico è stato associato
alle allergie, alle mutazioni genetiche e
all'infertilità. Tutto questo porta ad una
gestione scientifica, governativa e
medica della
salute e dei
diritti
dell'individuo.
E' ironico (o una coincidenza) che quando ci si
ammala a causa di un prodotto chimico riportato
in questo articolo, la
medicina
ufficiale punta a trattare il disturbo
provocato con ulteriori prodotti chimici.
Per di più alcuni personaggi che ricoprono alte
cariche accademiche o di governo come John P.
Holdren, l'attuale capo scientifico della Casa
Bianca, ha invocato
il controllo della popolazione tramite
"particelle inquinanti" cosi come nei libri del
1977 come Ecoscience.
La visione dell'umanità di Holdren potrebbe
far riflettere sull'avvelenamento intenzionale
del nostro ambiente.
Articolo tradotto da
Ivan Ingrillì:
7 Secret Ways We Are Being Poisoned
Activist Post
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Benvenuti nel Mar Morto - 10/7/2010
Di petrolio nel Golfo del Messico ora ne sgorga
un pò meno. In compenso comincia ad abbondare il
Corexit, il composto chimico “disperdente”
utilizzato dalla
BP per “far sparire” il petrolio alla vista
delle telecamere. Ma la sua tossicità sembra
essere micidiale, ed i suoi effetti a lungo
termine sono ancora tutti da scoprire.
Nemmeno di fronte ad un disastro di queste
dimensioni gli uomini della BP e del governo
federale – che ormai sembrano viaggiare
all’unisono, contro il buon senso e contro la
volontà popolare - hanno saputo rinunciare al
classico atteggiamento “allopatico”, tipico
della nostra cultura occidentale, che ti spinge
a combattere il sintomo con un qualunque
antidoto, anche a costo di danni collaterali
mille volte più gravi.
Non importa se ammazzi tutto quello che c’è
intorno, l’importante è che il petrolio “non si
veda”.
Il Corexit infatti riesce a disgregare il
petrolio fino a renderlo invisibile,... ma
naturalmente non è in grado di farne scomparire
una sola molecola. Il residuo disgregato finisce
in parte sul fondo marino, ed in parte rimane a
galleggiare sotto la superficie, formando delle
ampie macchie scure che sono molto simili a
quelle del plancton. Talmente simili, in realtà,
che i pesci abituati a cibarsi di plancton vi
entrano felici con le fauci spalancate, convinti
di avere davanti il loro pranzo di Natale. Vanno
invece ad ingollare miliardi di molecole
altamente tossiche, che andranno a fissarsi
per sempre nella loro carne, portandoli
probabilmente ad una morte precoce.
E di certo nessuno proteggerà le nostre tavole
dai pesci saturi di Corexit, con risultati a
lungo termine, per la nostra salute, che nemmeno
possiamo immaginare.
Naturalmente, la società che produce il Corexit
sostiene
che sia “meno dannoso del normale sapone da
cucina”. Talmente poco dannoso, in realtà, che
la stessa casa produttrice
suggerisce
di usare maschere, guanti e occhiali protettivi
quando lo si maneggia. Talmente poco dannoso -
ironia della sorte - che nella stessa
Inghilterra il Corexit
è addirittura proibito.
In realtà il prodotto è talmente tossico che
alcuni pescatori,
venuti inavvertitamente in contatto con acqua
marina contenente Corexit, hanno immediatamente registrato disturbi
polmonari, gonfiori alla gola e bruciature sulla
pelle.
E questi pescatori erano stati solo colpiti
dagli schizzi d’acqua di una rete che stavano
tirando a bordo: figuriamoci cosa potrebbe
succedere a chi cadesse in mare in una
situazione simile.
Ormai i pescatori parlano di intere zone di mare
in cui la vita è completamente scomparsa, sia
sott’acqua che sul fondale, mentre gli
specialisti di fauna marina sostengono che ci
vorranno alcuni decenni per cominciare a
ripopolare queste acque ormai condannate al
totale deperimento biologico.
E mancano ancora tre settimane al completamento
del primo dei due pozzi che dovrebbero – e
diciamo dovrebbero – porre finalmente fine alla
fuga di petrolio nel
Golfo del Messico.
Se questi non dovessero funzionare, c’è già chi
comincia a suggerire che dovremo aspettare che
il petrolio del giacimento si esaurisca del
tutto.
Chissà, nel frattempo, quanti soldi sarà ancora
riuscito a guadagnare
Dick Cheney ?
By Massimo Mazzucco - Tratto da: luogocomune.net
Continua in:
Alimenti
Contaminati - 2
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