ALLEVAMENTI INTENSIVI
(TERRENO IDEALE per malattie ed EPIDEMIE)
|
Sul nostro
pianeta 2 miliardi di persone malnutrite versano
in condizioni di estrema poverta' e 7,5
milioni di uomini, ogni anno, muoiono di fame.
I paesi industrializzati impiegano ben 2/3 della
loro produzione cerealicola per l'allevamento
del bestiame e si accaparrano le terre migliori
del terzo mondo per coltivare cereali destinati
agli animali da allevamento.
Se tutti i terreni coltivabili della Terra
venissero utilizzati per produrre cibo
vegetariano, si potrebbe sfamare una popolazione
5 volte superiore a quella attuale, risolvendo
il problema della fame nel mondo.
I miliardi di animali di allevamento vivono la
loro breve esistenza in condizioni atroci,
costretti in box e gabbie e utilizzati come
macchine per produrre. Per loro, la macellazione
e' l'ultimo atto orribile di una sequenza di
atrocita', compiute all'insegna delle "sacre"
tradizioni culinarie, quando e' accertato che il
notevole consumo di carne, tipico della nostra
alimentazione e' una delle cause principali di
malattie cardiovascolari e tumorali.
Per questi esseri, vittime di tante ingiustizie
e quotidiane violenze, puoi fare sicuramente
qualcosa. Commuoversi non serve,
vegetariano si puo' o perlomeno ridurre
fortemente l'utilizzo di carne e pesce !.
Recentemente Philip Lymbery, Direttore di CIWF
International, ha pubblicato il suo libro,
Farmaggedon, frutto di ricerche sui disastri
che l’allevamento intensivo ha provocato e
continua a provocare agli ecosistemi del nostro
pianeta.
Concordiamo con quanto scrive il quotidiano L’Indipendent
su
Famageddon:
“Da molto tempo conviviamo con i disastri
causati dall’allevamento intensivo e
crediamo di aver già toccato il fondo. In realtà
se non facciamo nulla, le cose continueranno a
peggiorare.”
Farmageddon fa vedere con semplicità come
inquinamento delle acque, perdita di
biodiversità, disuguaglianza alimentare e spreco
di risorse siano tutte problematiche legate
intrinsecamente alla sofferenza di miliardi di
animali allevati in modo intensivo per produrre
un cibo per i paesi “ricchi”, spesso malsano.
Quando avete un allevamento con animali
malati chiedetevi:
Avete mai pensato
che potreste avere degli animali malati fin
dalle loro origini; gli animali da chi li avete
acquistati per iniziare il vs. allevamento ?
perche' TUTTI gli animali oggi venduti da
decenni dagli allevatori piu' o meno importanti, sono malati fin dalla loro "nascita-produzione", perche' frutto di selezione
innaturale e/o
artificiale, che
immunodeprimono
anche gli animali
stessi, per di piu' essi vengono vaccinati e
quindi la loro
immunita' si affievolisce ad ogni
generazione di animali vaccinati e sono quindi
intossicati da proteine pericolose.
Gli animali che avete nel vs insediamento sono
autoctoni ?
Negli allevamenti Naturali,
OCCORRE SEMPRE
utilizzare gli animali autoctoni (adatti
al luogo ove e' insediato l'allevamento) SOLO
essi hanno la loro salute naturale ed
originale.
Inoltre occorre
alimentare il
Terreno circostante ove essi
pascolano e/o razzolano con l'Humus adatto e
preparato in modo da fornire alle radici dei
vegetali in essi presenti, l'apporto energetico
ed organolettico necessario affinche' anche le
piante, le erbe che crescono e/o le granaglie
coltivate, siano biologicamente sane ed adatte
all'alimentazione umana ed animale, solo cosi' gli
animali si rafforzano e rimangono indenni dalle
malattie (aggressione di parassiti compresi).
Cooperativa di
Allevatori che utilizza prodotti naturali invece
degli antibiotici
Visionare questo film
+
A rischio di estinzione
animali
Allevamenti
intensivi, generano anche stress e quindi sono solo la "culla"
delle malattie degli animali,
e cioe':
infiammazioni
intestinali che
generano ogni tipo di malattie !
Vaccini,
Farmaci,
Alimenti
INADATTI, Stabulazione
FISSA,
Mancanza di
Spazio e Movimento, sono le basi ideali per avere un
allevamento di animali facilmente
stressati e sicuramente
malati !
Europa stabilisce criteri indennizzo allevatori per i
danni dei vaccini agli animali
http://ec.europa.eu/community_law/state_aids/agriculture-2006/n475-06.pdf
vedi:
http://www.chupacabramania.com/articoli/animali/allevamenti_intensivi.htm
vedi anche: Allevamenti
intensivi - 2
+ Appello
agli allevatori
+ Mucche a terra
+
Allevatori strangolati dalle banche +
Allevamento
polli
+
Muoiono tutte le
Pecore Vaccinate
+ Danni dei VACCINI
+
Tubercolosi Bovina
+
Gli animali VACCINATI si
ammalano sempre e muoiono in modo prematuro
Formaldeide, che e' una sostanza
cancerogena, nei mangimi per animali ed e'
immessa anche nei
vaccini per
animali ed umani ! - 20/02/2014
http://avvertenze.aduc.it/comunicato/formaldeide+nei+mangimi_22005.php
I
vaccini
per
umani ed
anche quelli per gli
animali, sono propinati e
suggeriti per
cercare di
creare e
mantenere, anche fra di
essi, il
mercato dei
malati !
Personalmente,
ho avuto molti cani ed ho attualmente due
cani che non vaccino, e vedo che sono
molto piu' sani degli altri.
I
vaccini
coprono per tutta la vita, ma dalla
salute.....impedendo anche agli animali una
vita sana senza vaccini !
E' tutta una grande truffa per fare soldi
sulla pelle degli esseri viventi ! ...e cio'
vale anche per i vaccini per gli animali da
allevamento !
Gli animali allo stato brado
NON sono vaccinati
eppure quelle malattie non gli vengono, come
mai ? ..evidentemente sono piu' sani di
quelli che vanno dal veterinario....
Persino il mangiare per cani e gatti e'
additivato in modo eccessivo per far si che
dopo un po' essi si ammalino...
Ora alle mucche viene praticato un foro
dallo stomaco per la ricerca scientifica
sulla digestione dell'animale.
Scopo: maggiore produzione di latte:
Bruxelles Ago. 2012 -
L'Unione Europea torna ad autorizzare l'uso di
farine animali per l'alimentazione
dei bovini da carne.
A 12 anni dallo scandalo del morbo della "mucca
pazza" l'Europa torna ad autorizzare l'alimentazione
degli animali da carne, con resti di pesce
e di altri animali ! Ecco la forza
delle
multinazionali dei mangimi.....
Cosi si allevano gli animali da carne in
certi allevamenti
NUOVI STUDI in EUROPA e USA
sull'ANTIBIOTICO-RESISTENZA CAUSATA
dall'UTILIZZO di ANTIBIOTICI negli ALLEVAMENTI
- Nei NEGOZI ITALIANI 84% di POLLI
CONTAMINATI con BATTERI - 4 Ott. 2013
Nelle ultime settimane due studi sono stati
pubblicati sul problema dell'antibiotico
resistenza: uno svolto in Italia e resto
d'Europa a cura di Altroconsumo, uno in
Pennsylvania riguardante invece gli allevamenti
di maiali, mucche e vitelli.
Tali studi vanno aggiungersi alla mole di dati
raccolti negli anni che dimostrano quanto sia
preoccupante l'uso e l'abuso di antibiotici
negli allevamenti intensivi, prassi ormai
consolidata e in continuo aumento. I due nuovi
studi confermano la pericolosità di un uso così
estensivo di antibiotici, non a scopo curativo
ma "preventivo" o di mero promotore
dell'accrescimento più veloce degli animali: il
problema di base è che in questo modo si
sviluppano ceppi di batteri resistenti a uno o
più antibiotici, e dunque quando è necessario
curare una reale malattia infettiva, che sia
negli animali o nell'uomo, gli antibiotici non
sono più efficaci, con grave pericolo per la
salute umana e con un significativo aumento del
numero di decessi.
Lo studio europeo è stato promosso
dall'associazione di consumatori Altroconsumo,
che ha analizzato 250 campioni di carne di pollo
proveniente da negozi diversi in città diverse.
Lo scopo era valutare il contenuto di batteri
resistenti agli antibiotici nelle carni. Per
quanto riguarda l'Italia, il risultato ha
confermato il problema: nell'84% dei campioni è
stato trovato un ceppo di batterio E. Coli
resistente agli antibiotici, quindi pericoloso
per la salute umana.
Secondo le dichiarazioni di Altroconsumo, "serve
un sistema che lavori maggiormente sulla
prevenzione delle malattie animali, per ridurre
la necessità di usare gli antibiotici". Secondo
invece il Centro Internazionale di Ecologia
della Nutrizione - NEIC, non è possibile
effettuare alcuna "prevenzione" fino a che il
consumo di carne, e quindi il numero di animali
allevati, rimarrà agli attuali livelli.
L'uso massiccio di antibiotici è infatti sempre
più necessario negli allevamenti, perché gli
animali sono tenuti in condizioni di tale
affollamento e di sofferenza fisica e
psicologica che non sarebbero in grado di
sopravvivere senza farmaci e sostanze chimiche
di vario genere. Non è realisticamente possibile
mantenere gli attuali ritmi di produzione e allo
stesso tempo cambiare le condizioni di
allevamento in modo da non rendere più necessari
antibiotici ed altri farmaci.
Lo studio statunitense sullo stesso tema ha
esaminato invece gli allevamenti di maiali,
mucche e vitelli e le coltivazioni in campi
fertilizzati con concime animale; è stato
pubblicato a settembre 2013 sulla rivista
scientifica "JAMA Internal Medicine". In esso i
ricercatori spiegano come quasi l'80 degli
antibiotici negli USA (ma nel resto del mondo la
situazione è analoga) siano usati nei mangimi
degli animali d'allevamento. Le deiezioni
prodotte da questi animali contengono di
conseguenza batteri antibiotico resistenti e
vengono poi sparse sui campi coltivati, mettendo
la popolazione a rischio di infezioni.
Lo studio ha coinvolto una popolazione di circa
446 mila persone in Pennsylvania ed ha
determinato che esiste una correlazione diretta
tra il rischio di contrarre infezioni (alla
pelle e ai tessuti molli) da uno specifico
batterio antibiotico resistente (Staphylococcus
aureus) e il fatto di abitare in prossimità di
campi concimanti con deiezioni suine oppure in
prossimità di allevamenti di mucche e vitelli.
Gli scienziati concludono nell'articolo: "Questi
risultati contribuiscono alla crescente
preoccupazione per i potenziali impatti sulla
salute pubblica degli allevamenti intensivi".
E' dunque chiaro come sia necessario cambiare
modello alimentare: solo il passaggio a
un'alimentazione a base vegetale, iniziando fin
da subito con una drastica diminuzione dei
consumi di carne, pesce, latte e uova, può
eliminare questo problema, che sta costando la
vita a un numero sempre maggiore di persone e
che, se non risolto in tempo, può portare a
catastrofi di portata ben maggiore.
Questa è una responsabilità non solo delle
istituzioni, ma anche dei singoli cittadini:
ciascuno sceglie "cosa mangiare" e le scelte
alimentari sono l'arma più potente che abbiamo
come singoli per salvaguardare la salute nostra,
della collettività, del pianeta e degli animali.
Fonti:
- TM News,
Batteri resistenti agli antibiotici nell'84%
della carne di pollo, 24 settembre 2013
- Joan A. Casey; Frank C. Curriero; Sara E.
Cosgrove; Keeve E. Nachman; Brian S. Schwartz.
High-Density Livestock Operations, Crop Field
Application of Manure, and Risk of
Community-Associated Methicillin-Resistant
Staphylococcus aureus Infection in Pennsylvania,
JAMA Intern Med. Published online September 16,
2013.
- Doctor 33,
Allevamento intensivo aumenta rischio di
antibioticoresistenza, 18 settembre 2013
Comunicazione a cura di Società
Scientifica di Nutrizione Vegetariana SSNV e
NEIC, Centro Internazionale di Ecologia della
Nutrizione
http://www.scienzavegetariana.it -
info@scienzavegetariana.it
http://www.nutritionecology.org -
info@nutritionecology.org
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COLDIRETTI invita gli allevatori ad
utilizzare prodotti
omeopatici
perche' sono risultati nettamente superiori ai
farmaci !
http://www.coldiretti.it/organismi/inipa/area
formazione/cd
probio/files/08_zootecnia/08_07_zootecnia.htm
http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnSalute/2003/07/10/Altro/CALDO-COLDIRETTI-OMEOPATIA-PER-MUCCHE-STRESSATE_161800.php
http://www.coldiretti.it/organismi/inipa/area
formazione/cd
probio/files/08_zootecnia/08_02_zootecnia.htm
Afta epizootica
debellata senza vaccinazioni
-
22
Gen. 2002
By
AGI/REUTERS
- France, Paris,
L'Ufficio
Epizootico Internazionale (OIE), l'organismo
internazionale che vigila sulla diffusione
dell'afta epizootica nel mondo, ha confermato
che l'epidemia che l'anno scorso decimò il
bestiame in Gran Bretagna
si è estinta senza il bisogno di ricorrere
alle vaccinazioni.
Ciò significa che
le sanzioni commerciali adottate dalla comunità
internazionale possono essere revocate e che la
carne e i prodotti caseari britannici possono
tornare sulle tavole dei consumatori degli altri
paesi dell'Unione Europea.
L'epidemia di
afta epizootica si diffuse nel Regno Unito dopo
che gli allevatori erano già stati colpiti
duramente dal morbo della mucca pazza, e si
calcola che abbia comportato il sacrificio di
oltre 4 milioni di capi.
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Le
CONFESSIONI INTIME degli ALLEVATORI
Le critiche più dure alla medicina e ai farmaci
arrivano, come ben sappiamo, dall’ambiente
medico
Le critiche più dure alla medicina e ai farmaci
arrivano paradossalmente dai medici più bravi e
famosi.
Se tutte le medicine venissero gettate per magia
in fondo al mare, assisteremmo alla salvezza
dell’umanità, ma anche alla disperazione dei
pesci, non è indiscrezione raccolta in ambito
salutistico-naturale, né farina di qualche
arrabbiato mangia-medici o mangia-farmacisti.
Il suo autore è il dr Oliver Wendell Holmes
(1809-1894), celebre professore di anatomia e
fisiologia ad Harvard, nonché fondatore della
Supreme Court of Justice americana.
Quella frase venne pronunciata quando i farmaci
erano tutto sommato pochi in numero ed
incisività.
Se Holmes rivivesse nei tempi nostri, invasi
come siamo da indecenti piani vaccinatori, da 50
mila diversi farmaci che scandalizzano e
schifano gli stessi medici e gli stessi
farmacisti, non riusciamo nemmeno ad immaginare
le parole e i toni furibondi che il dr Holmes
adotterebbe per la circostanza.
La verità
dunque è sempre da ricercarsi tra i protagonisti
prima ancora che tra i critici esterni.
Le
critiche più micidiali al latte arrivano
dall’ambiente caseario
Le critiche più micidiali al latte, arrivano
paradossalmente ed inavvertitamente, dai casari
più responsabili, come quelli del latte
australiano Paris Creek i quali, nell’ovvio
tentativo di distinguere il proprio latte di
qualità, e di salvarlo dal disastro della
melammina, hanno elencato in modo franco e
spietato le caratteristiche vergognose del latte
comune in circolazione nel mondo intero.
Per noi vegani ed animalisti, l’intero commercio
del latte è qualcosa di assurdo, di vergognoso,
di umiliante, di beffardo.
Un castello di carte false e fasulle, che
continua a stare in piedi solo grazie a un
cumulo di menzogne, a un giro di alleanze e
corruzioni, a una rete di inganni e di ignoranza,
a una trama infernale di supporti politici,
governativi e mediatici.
Ma anche volendo entrare nella mentalità deforme
e zoppa del carnelattismo, lo schifo e
l’avversione non sono di molto minori, per
quanto sta avvenendo, per il livello di
irresponsabilità e di broglio che si gioca sulle
teste della gente, e soprattutto del mondo
infantile, dei ragazzi e degli adolescenti, che
sono le vittime più dirette (oltre che i poveri
animali coinvolti in questa Shoah mondiale
chiamata Allevamento bovino).
Cosa ha
dunque il Paris Creek Milk, che il latte
normale non ha ?
Cosa ha dunque di speciale il Paris Creek, per
costare 5 volte di più del latte normale ?
Non contiene additivi, aromatizzanti, addensanti,
latte in polvere scadente.
Non contiene ovviamente melammina, e nemmeno
urina di mucca.
Non
contiene latte OGM, residui di ormoni sintetici
per aumentare resa-carne e resa-latte,
antibiotici, residui di mangimi inorganici e di
vitamine sintetiche.
Non è stato sottoposto a processi di
omogeneizzazione e di UHT (ultra-high
temperature), operazioni che abbassano la
vitalità del latte e interferiscono col suo
valore nutrizionale, riducendo l’assorbimento di
vitamina A e D.
Ha solo 14 giorni di vita, e viene sottoposto a
una leggerissima pastorizzazione, per fargli
ritenere freschezza ed energia vicine a quelle
del latte appena munto.
E’ più ricco di vitamina E, di Omega3, di
carotene, di antiossidanti, di calcio e di acido
linoleico.
E’ prodotto da mucche organiche le quali
producono la metà di latte al giorno, rispetto
alle mucche normali.
Più
intensa è la mungitura e più alto è lo stress.
Ne consegue una maggiore debolezza degli animali,
che si ammalano più in fretta e richiedono
urgenti cure antibiotiche, integrative,
vitaminiche, farmacologiche, ormonali, tutte
cose che finiscono per inquinare ed avvelenare
pesantemente il latte normale in commercio.
Da noi le mucche sono persone trattate in modo
attento e umano, non ergastolane legate a una
catena e private mostruosamente di verde, di
sole e di movimento, conclude l’allevatore di
Melbourne.
Le critiche più devastanti all’industria dei
salumi arriva proprio dai porcili
Le critiche più dure al prosciutto, allo zampone
e alla pancetta arrivano paradossalmente dagli
stessi allevatori di suini, come riporta il
testo Diet for a New America di John Robbins.
Sono animali intelligenti, gentili, puliti,
amichevoli, a patto solo di dargli un minimo
spazio vitale e di alimentarli col cibo giusto.
Purtroppo non possiamo permetterci di trattarli
bene. Queste stalle moderne, che abbiamo
comprato con grossi sacrifici, costano molto.
E alla fine siamo costretti a metterceli dentro
uno sopra l’altro in condizioni impossibili, e a
dargli da mangiare le peggiori porcherie
immaginabili, conclude Robert, un primo
allevatore americano contattato.
Conosco a
memoria le mie personali manchevolezze
Il secondo, apparentemente più scorbutico,
tratta l’intervistatore con degli insulti e
delle imprecazioni.
Ma poi si pente, e torna sui suoi passi. Scusami
se ti ho mandato a quel paese.
So benissimo che, da animalista quale sei stai
facendo al meglio il tuo lavoro, e cerchi
persino di farmi capire che è sbagliato quanto
sto facendo e come lo sto facendo.
Il problema è che a indispormi non è tanto la
tua ovvia posizione anti-carne, quanto la
pretesa di insegnare a me cose che io già
conosco cento volte meglio di tutti voi, vivendo
da anni in mezzo ai suini.
Conosco a memoria i miei difetti e le mie
manchevolezze. Non c’è alcun bisogno che tu
venga a raccontarmeli.
I maialini sono gli esseri più civili esistenti
sulla Terra
Questi
maialini, questi animali che noi tutti
immaginiamo sempre come prosciutti viventi, sono
davvero delle creature magnifiche, dal carattere
eccezionalmente buono e socievole.
Sono meglio di noi uomini, vegetariani e
macellai messi assieme. Non offendono e non
feriscono nessuno.
Sono gioiosi, giocherelloni, leali, affezionati.
Probabilmente sono gli esseri più civili
esistenti sulla Terra.
Mentre noi li trattiamo come, come …
Non so nemmeno trovare la parola giusta (e a
quel punto si passa la manica sugli occhi).
Nessun criminale e nessun serial killer al mondo
meriterebbe il trattamento che stiamo riservando
a queste pacifiche bestiole.
I veri maiali siamo noi umani
Il dramma è che non sappiamo nemmeno noi cosa
fare. E’ una vergogna, una terribile vergogna.
Siamo schiavi e prigionieri di questa attività
sporca e malandrina.
Vuoi sapere una cosa ? I veri maiali siamo noi.
A volte vorrei andare sotto terra dal disprezzo
che provo per me medesimo, e per la società cui
appartengo.
Non ho alcun bisogno di essere criticato
dall’esterno.
Non riesco nemmeno a guardarmi allo specchio per
la ripugnanza che provo nei riguardi di me
stesso.
Gli diamo persino da mangiare la loro stessa
cacca, mescolata ovviamente con antibiotici,
sulfamidici e altre schifezze da laboratorio.
Non ci
sono alternative a tutto questo.
O fai così, e riesci a guadagnare la pagnotta, o
ti arrivano gli scagnozzi dello sceriffo a
pignorare la casa.
Il fatto è che ho troppi anni per cambiare
mestiere, e non saprei fare altro che
l’allevatore.
Ho pensato anche di passare al tacchino o allo
struzzo,ma non c’è grande differenza. Purtroppo,
non è che cambiando animali si risolva qualcosa.
Più o meno è sempre la solita minestra.
Le
peggiori frecciate alla pollicoltura arrivano da
un ex-allevatore avicolo
Bruno è un ex-allevatore avicolo del Nord
Italia.
Si è presentato da me dicendomi che ha vissuto
in prima persona l’inferno in terra e che, dopo
anni di indicibili e drammatici conflitti
interiori, ha avuto la forza e la determinazione
di saltarne fuori.
Oggi è un uomo di cinquanta anni, carico di
recriminazioni e di rimorsi, ma finalmente
leggero, libero, felice e rispettoso di se
stesso.
Tuttora non riesce a capacitarsi come abbia
potuto vivere in quel modo, di come abbia potuto
causare tanta assurda e inutile sofferenza a
milioni e milioni di esseri viventi rispettabili
e civili chiamati polli o galline.
Fare gli allevatori è una bestemmia
all’intelligenza umana
Producevo oltre un milione di capi/anno.
Allevare polli nelle modernissime e
computerizzate stalle di oggi non è un’attività
industriale e commerciale umana, ma un’autentica
bestemmia all’intelligenza umana.
Una bestemmia al buon senso, all’etica,
all’ambiente, alla nutrizione, alla salute.
Quando ero partito all’inizio, c’era
l’entusiasmo e la voglia di guadagnare
dignitosamente la vita per me e la mia famiglia,
di far quadrare il bilancio, di crescere e
progredire.
Ma mi accorsi che tenere in piedi tale struttura
causava in me drammi e conflitti di ogni tipo.
Avevo gli incubi di notte e non riuscivo nemmeno
a riprendere sonno.
Mi stavo ammalando di un male oscuro.
Probabilmente quello che porta direttamente al
cancro.
In ogni caso, sarei finito molto presto in un
reparto psichiatrico.
Dovevo per forza saltarne fuori.
Le sensazioni di un’anima in pena. Quale è il
vero bestiame ?
Ero un’anima in pena.
Andavo pure alle riunioni di categoria. Scrutavo
negli occhi i miei colleghi.
Ascoltavo i loro discorsi con attenzione,
cercando di capire se pure loro avevano gli
stessi dubbi e gli stessi conflitti che io
covavo.
Incontravo esponenti politici e persino ministri
e autorità.
Socialmente parlando, ero un rispettato
imprenditore agricolo, possedevo uno status e
un’azienda modello nel settore avicolo.
Facevo comunque parte integrante del mondo degli
allevatori di bestiame.
Già la parola mi faceva venire i brividi.
Quale era poi il vero bestiame ? Quello degli
allevatori a due gambe come me, o quello degli
animali piumati e dei quadrupedi, sottoposti
alle pianificazioni farabutte di rispettati e
legali assassini ?
I discorsi
e le messe in scena del ministro e delle varie
autorità
Chiamiamole pure considerazioni pazzesche e
paradossali.
Chiamiamoli pure cattivi pensieri o folletti
della fantasia.
Fatto sta che, mentre sentivo i discorsi
ufficiali del ministro, del sindaco,
dell’assessore, più citavano numeri, percentuali
di crescita, prospettive di sviluppo, piani di
rafforzamento del settore, e più rimbombavano
forte nella mia mente i contrasti, le
incongruenze, la dissidenza, la ribellione.
Sentivo che tutte le parole e tutti i discorsi
contenevano una marea di scemenze e di retorica.
Avevo la netta sensazione di trovarmi in un
teatrino degli orrori, nel mezzo di una sinistra
e stonata messa in scena che per sbaglio e mio
malgrado, mi includeva impropriamente tra i
protagonisti.
Ma alla fine dell’incontro, mi comportavo come i
fedeli che si fanno il segno di croce e dicono
Amen alla fine della santa messa,
indipendentemente dai contenuti e dalla coerenza
della predica sacerdotale.
E applaudivo l’oratore di turno, come facevano
tutti.
Appartenevo a pieno titolo al mondo degli
allevatori
Il mio ruolo, la mia persona, erano coinvolti in
quel preciso ambiente.
Favevo parte integrante di quel mondo. Mi
sentivo addosso funzioni che non erano le mie,
vesti strane che mi stringevano, mi
imbavagliavano e mi soffocavano.
Ero titolare di un’azienda avicola modello,
classificata tra le migliori d’Italia.
Avevo fatto parte di missioni economiche e
commerciali che mi avevano portato a visitare
altri allevatori all’estero, notando come in
Olanda la sporcizia e il marciume fossero ancora
più elevati che da noi, e come negli USA si
toccasse il massimo della sconcezza, con
impianti totalmente privi di finestre, per cui
le povere galline, nate nell’incubatrice,
vissute senza aria e senza sole, finivano alla
macellazione senza aver mai visto nemmeno il
colore del cielo.
Appartenevo a pieno titolo al mondo degli
allevatori.
Quelli che consumano ¾ dei cereali del mondo per
trasformarli in mangimi animali mescolati a
farmaci, antibiotici e ormoni.
Quelli che causano la deforestazione mondiale e
la rovina dell’Amazzonia.
Quelli che tolgono il cereale integrale ai
bambini affamati, ed anche a quelli del mondo
cosiddetto civile, per darli a povere bestie da
crescere in fretta e furia, torturare e
sopprimere.
Quelli che emettono nell’atmosfera decine di
volte più gas da effetto-serra delle automobili
e degli impianti di riscaldamento.
Quelli che da una parte sterminano miliardi di
creature al giorno, e che dall’altro mandano la
gente nei reparti ospedalieri di oncologia e
cardiologia.
Dai sogni
qualitativi di gloria alla realtà concreta del
vile denaro
All’esordio della mia attività, avevo in testa
grandi progetti e magnifici propositi.
Intendevo non solo affermarmi economicamente
nell’imprenditoria agricola, ma anche rendermi
utile alla società offrendo alla gente, ai miei
compaesani, ai miei connazionali, un prodotto di
qualità.
Ma mi sono reso conto ben presto che tutto ciò
era un’indegna montatura, una pia illusione
personale.
Non era vero niente.
Alla fine,
la regola inflessibile del mercato è che l’unico
fattore motivante diventa sempre e solo il vile
denaro.
La gente, tutta la gente che circola, studia e
lavora, riposa e corre, legge e scrive, sta pure
mangiando porcherie immonde, cariche di farmaci
e medicinali.
Altro che carne bianca e carne leggera.
Gli animali di allevamento, dalle galline agli
struzzi, dalle anatre ai conigli, dalle oche ai
tacchini, dai maiali ai bovini, sono tutti
sottoposti a indicibili ed insostenibili stress
e sofferenze.
Tali bestiole morirebbero in breve tempo e non
aumenterebbero comunque di peso, in tali
condizioni.
Nessun
animale di allevamento al mondo sta bevendo
acqua pulita
Gli allevatori, dal primo all’ultimo, sono
dunque costretti ad alimentarli in modo distorto,
a trasformare queste creature in mostri e in
robot, addizionando una precisa gamma di
sostanze chimiche, ovvero di veleni che non
vengono nemmeno metabolizzati dal corpo delle
vittime, ma rimangono tali e quali all’interno
del loro organismo, e continuano a fare danni
enormi ai consumatori di quelle carni e di quei
prodotti derivati dalle medesime.
Nessun animale al mondo, di allevamento intenso
e forzato, sta bevendo acqua pulita.
Almeno il 60% dell’acqua che queste creature
bevono è composto da tranquillanti, sulfamidici,
cortisoni, antibiotici, ormoni della crescita.
La
protezione di San Antonio e la protezione di
Satana
San Antonio è il santo protettore degli animali,
ma dev’essere andato in vacanza stabile in
qualche altra galassia. Nessuno protegge queste
creature.
Ci pensa Zaia a proteggerli, garantendogli una
perfetta continuazione.
E’ venuto il terremoto in Abruzzo ? Prima si
rimettono in ordine le stalle e poi,
eventualmente, le case e le scuole.
Pure gli allevatori hanno dei santi protettori.
E’ anche giusto. Pentiti come me, o Non-Ancora-Pentiti
come tanti altri, siamo tutti esseri umani.
Anche i
ladri e i malfattori sono esseri umani.
Anche i consumatori di pollo e di prosciutto
sono esseri umani.
E’ probabile che anche gli assassini abbiano un
loro santo protettore. Beatificazione generale
per tutti.
Vuol dire che alla fine i pochi bipedi bravi,
sensibili ed emancipati dal circolo vizioso
della violenza, della strage, degli orrori,
dovranno ricorrere alla protezione di Satana, o
dei peggiori diavoli dell’inferno.
Un ambiente lercio e insano. Un’attività ingrata
e immonda, basata tutta su costi e ricavi.
L’ambiente fisico dell’allevamento avicolo è
paragonabile a un girone infernale dantesco.
Tutto costi e ricavi, tutto somme e sottrazioni,
tutto guadagni e perdite, assolutamente niente
altro.
D’accordo, la gente deve pur sopravvivere.
Ma ci
dovrebbero essere dei limiti alle nefandezze.
Il bello è che non sono solo gli animali
innocenti a soffrire le pene di Belzebù.
Gli stessi allevatori, per gioco o nemesi del
destino, subiscono i contraccolpi micidiali di
questa ingrata e immonda attività.
Per produrre i miei polli ruspanti, dovevo fare
i turni di notte, nell’umidità più sporca e più
lercia, su pavimenti inzuppati di acqua lurida,
di escrementi e veleni.
Ed è proprio di notte che, all’impietosa
illuminazione elettrica, si individuano in
dettaglio quelle cose che di giorno sfuggono.
L’ambiente è così carico di ammoniaca e di gas
tossici di vario tipo che non si riesce a vedere
oltre pochi metri di distanza.
Si notano tutte le polveri sottili che circolano
nell’aria.
Quelle che alla fine del turno trasformano il
tuo respirare in un rumore frusciante simile a
un sibilo tubercolotico.
Nessuno che chieda alle galline: Ragazze come
state ?
Il giorno dopo arrivano pure i controlli
sanitari.
Veterinari e funzionari dell’igiene non mancano.
Osservano le gabbie e vedono che tutto è in
regola.
Danno un’occhiata al sistema computerizzato, che
regola il flusso di acqua e di mangime, e
soprattutto il flusso dei prodotti chimici. Alla
fine ti fanno grandi complimenti, e annotano sul
loro registro la dicitura
“Impianto a regola d’arte e prodotto di
denominazione controllata”.
Mica vanno a chiedere alle galline: Come state
ragazze, in quelle confortevoli ed ordinate
gabbie metalliche? Dieci per gabbia dev’essere
magnifico, e non vi sentirete affatto sole e
abbandonate. Avete fatto una bella passeggiata
in cortile? Avete visto se oggi piove o splende
il sole?
Dopotutto, quelle, il sole ce l’hanno in
continuazione, e lampade illuminano e riscaldano
l’ambiente senza sosta, così esse non perdono
tempo a dormire o ad oziare, e non smettono di
ingozzarsi e crescere di peso.
Nessuno che faccia la conta dei polli morti alla
fine della giornata
Non vanno mica a conteggiare tutti i polli morti
e morenti nelle gabbie superaffollate.
Tanto, quella è la banale normalità. Le ecatombi
giornaliere sono tollerate.
Se ti muoiono tutte le galline della gabbia, o
quelle di più gabbie, allora scatta l’emergenza
della peste aviaria, e ti costringono a farle
fuori tutte, per tacitare l’Ufficio Igiene.
Sfiancate da condizioni di vita impossibili ?
Prive di calcio e di minerali veri, tutte in
muta e senza piume ? Producono uova bianche e
pallide, dal guscio malaticcio e buterrato ?
Poco male, gli si propina farina d’osso di
seppia.
Ci sono poi fior di tecnici e ricercatori che
studiano e sperimentano sostanze all’avanguardia,
le quali rendono il guscio più accettabile dal
punto di vista estetico, e il tuorlo all’interno
più giallo ed accattivante.
Sostanze
che danno pure più colore e sapore alla maionese
in commercio, più gusto alle mortadelle miste di
pollo e tacchino, che il mercato dimostra
incredibilmente di gradire.
Finchè esiste al mondo gente ipnotizzata dalle
devianti pubblicità dei falsari televisivi,
nulla mai cambierà, con il plauso del ministro e
le benedizioni del papa.
La verità è che gli animali di allevamento hanno
un livello medio qualitativo infimo per chi
crede tuttora, suo malgrado e sua disgrazia, nel
valore nutritivo delle carni.
Siccome poi anche nel male c’è il peggio del
peggio, gli animali più scadenti ed ammalati,
che sono poi la maggioranza del gruppo, vengono
riservati immancabilmente alle mense ospedaliere,
alle mense scolastiche, alle mense militari,
alle comunità religiose e ai carcerati.
Finchè
esiste al mondo gente ipnotizzata dalla proteina
e dalla carne, gente abbindolata dalle
pubblicità televisive e dalle rubriche tipo Uno
Mattina, Gusto e La Prova del Cuoco, gente
disposta ad addentare carogne e cadaveri, gente
disposta a trangugiare brodaglie di urina e
putrescina, c’è ben poco da sperare.
Le cose continueranno ad andare avanti nella
medesima direzione, con soddisfazione del
ministro delle politiche agricole e il plauso
della Coldiretti, e le benedizioni del prete,
del vescovo e del papa.
By Valdo
Vaccaro - Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione
Vegetariana Animalista) - Direzione Tecnica
ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene
Naturale)
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Tratto da LIBERO 8 MAGGIO 2003
- By Oscar Grazioli
Le concentrazioni di animali e le scarse
condizioni igieniche sono Terreno
fertile per le epidemie.
Visto che abbiamo scritto del potenziale pericolo
rappresentato dall'epidemia dell'influenza che
sta mietendo milioni di vittime - pennute
per il momento - in Italia, Olanda e Belgio,
cominciamo questo viaggio negli allevamenti
intensivi, di polli da carne, tacchini e ovaiole,
ovvero nel settore avicolo.
La cecità di una zootecnia che fa dell'intensivismo
il proprio fine non solo è moralmente
inaccettabile per i disagi, se non torture,
causati agli animali, ma mette in serio pericolo
la nostra sopravvivenza.
Virus batteri e protozoi di solito hanno delle
barriere di specie. Questo vuol dire che il tal
virus colpisce la tal specie e non l'altra. Tutto
questo vale fino a quando l'uomo non crea le
condizioni che consentono il "salto di
barriera".
L'enorme concentrazione di animali in pochi
chilometri quadrati, una spinta produttiva che non
ha confini e che implica l'uso di genetiche
distorte e di trattamenti antibiotici e ormonali,
il pullulare di agenti virali più o meno
attenuati sotto forma di
Vaccini, sono condizioni
che favoriscono l'immunodepressione
e l'aggressività degli agenti
patogeni verso altre specie. Se poi questi
organismi trovano un'elevata concentrazione di
uomini in scarse condizioni igieniche, ecco creato
il terreno fertile per le grandi epidemie.
Una gallina in natura, come sa ogni contadino,
d'inverno fa pochissime uova semplicemente perché
la giornata è corta e manca la luce che stimola
l'organismo ad ovulare.
Oggi le galline ovaiole,
stipate in allevamenti da cinque piani di gabbie
con una superficie inferiore al mezzo metro
quadrato per tre soggetti, arrivano a produrre
quasi 300 uova in 356 giorni di vita.
Immaginate un capannone di 60mila ovaiole dove la
luce viene fornita per 16/17 ore al giorno, dove
bisogna avere un montacarichi per andare a vedere
cosa succede ai piani alti, dove gli animali
devono mangiare 118 grammi di mangime al giorno,
dove tutto è perfettamente programmato perché
escano in una giornata 55mila uova, tutte con lo
stesso colore del guscio e del tuorlo. Le macchine
da Formula 1 sono uno scherzo al confronto.
Questi sono i veri bolidi: organismi che il
triangolo genetica, ambiente, alimentazione cerca
di sostenere allungando a dismisura i propri lati.
I rami troppo lunghi, però, si spezzano e nelle
maglie di queste macchine geneticamente sublimi
per capacità riproduttiva s'infilano piccoli
esseri e tossine che fanno uscire di strada, i
Mycoplasmi (funghi), i
batteri, i
virus (che sono solo proteine tossiche
- NdR).
Sapete quante
vaccinazioni vengono effettuate da
quando un pulcino nasce fino a 120 giorni di vita,
quando la pollastra diventa gallina e produce il
primo uovo ? Venti più o meno. Tre delle
quali entro due ore da quando il pulcino ha
abbandonato l'uovo in incubatoio.
Se le galline piangono, i polli da carne
all'ingrasso e i tacchini non ridono.
Anni fa un'azienda estera che forniva tacchini
sbagliò una linea genetica. I tacchini
all'ingrasso crescevano con incrementi ponderali
eccezionali, con indici di conversione che
promettevano soldi a palate. Avevano dimenticato
che per sopportare certi pesi ci vuole uno
scheletro adatto e un baricentro preciso.
I tacchini, oltre un certo peso, si sbilanciavano
in avanti e le zampe si piegavano fino a quando il
volatile non si muoveva più. Oggi riescono a
muoversi (a gambe un po' divaricate, come cow boy)
pur raggiungendo, i maschi i 20 chili di peso a
poco più di tre mesi d'età e con uno spazio
equivalente a due mattonelle a disposizione.
I polli da carne (broiler) hanno subito una spinta
genetica analoga.
Ormai si mandano alla macellazione femmine di 35
giorni d'età (immaginate che carne squisita) e
maschi di 50 giorni del peso mostruoso di oltre
tre chilogrammi di carne.
Dove vogliamo arrivare ? Alla macellazione
del pulcino il giorno dopo che è nato ?
Possibile forse, ma non mi auguro di vedere quel
giorno. Ho già visto abbastanza mostri.
Tratto da:
http://digilander.libero.it/naturalmenteit/allevamento_intensivo_polli.htm
La pianificazione per il futuro
prossimo venturo:
Ora in tutto il mondo si stanno vaccinando
anche e non solo centinaia e centinaia di milioni
di volatili negli allevamenti (di tutti i tipi),
cosi si preparano altre epidemie con i vaccini
inoculati, per i prossimi anni, indebolendo,
intossicando, ammalando quegli animali....... che
serviranno da cibo per gli umani....
Mai pensato
che i
virus
iniettati con i
vaccini
potrebbero passare
anch'essi alla specie umana
che si nutre
di essi
...?
cosi
si incrementa
il
mercato
dei
malati....... e si gestiscono bene con nuovi
farmaci
+ nuovi
vaccini
e
cosi via fino alla fine
della specie.....
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Sai
che i polli sono allevati
in
spazi grandi
come
una scatola di scarpe e
sai
che i polli sono
sempre malati
? |
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Ogni anno, circa 450
milioni di polli destinati al consumo di carne sono allevati
in condizioni indescrivibili negli allevamenti
intensivi anche italiani. Relegati in capannoni sovraffollati, i
polli vivono in uno spazio vitale grande come una
scatola di scarpe, trascorrendo il 75% del loro tempo immobili a
terra appollaiati sui propri escrementi.
Vengono esposti forzatamente alla luce artificiale fino a 23 ore al giorno: questo
altera il loro normale ciclo giorno-notte, spingendoli a mangiare
di più e a crescere più in fretta.
In queste condizioni, i polli
raggiungono il peso di 3 kg in meno di due mesi e sono pronti
per essere
macellati. L'obiettivo
primario dell'allevamento
intensivo è
ridurre i tempi e i costi di
produzione, accelerando
al massimo la crescita
degli animali, a danno della loro salute.
Dermatiti, zoppie, rotture delle zampe, infezioni,
asciti, collassi cardiaci, sofferenze e altre gravi
malattie sono la realtà quotidiana di questi
allevamenti.
Veri e propri
lager, nei quali i polli sono
considerati
prodotti e non
esseri viventi che soffrono e si ammalano.
Le crisi sanitarie negli allevamenti intensivi sono
ricorrenti, come testimonia l'allarme lanciato
dall'Organizzazione Mondiale della Sanità
sull'influenza aviaria: malattia che ha determinato
solo in Italia la morte di decine di milioni
di polli e nell'est asiatico ha assunto forme trasmissibili all'uomo e provocato la morte
di decine di persone. Ma
non c'è solo l'influenza aviaria.
L'elevata densità e un'esasperata
selezione genetica,
tesa ad accelerare la crescita e a sviluppare il
petto (parte più richiesta dai
consumatori), provocano altre gravi patologie.
Le ossa non
riescono a crescere
alla stessa velocità dei muscoli:
a 2 settimane di vita il pollo fa fatica a muoversi.
a 30 giorni sono frequenti le rotture
delle zampe.
Sono inoltre diffuse dermatiti,
infezioni ed asciti.
La cura di queste malattie
richiede l'uso
farmaci e
vaccini,
ma specialmente di
antibiotici,
somministrati collettivamente
a tutti gli animali, anche a quelli
sani.
Alcuni farmaci antibiotici sono utilizzati per gonfiare i muscoli di acqua, ottenendo
carni più tenere.
Queste sostanze possono
rimanere come residui nelle carni e costituire
un rischio per la salute umana.
I polli degli allevamenti intensivi sono
stravolti geneticamente,
trasformati in macchine da
carne, solo per ragioni
economiche.
Tratto da: infolav.org
Commento
NdR: la colpa delle
"malattie"
degli animali, principalmente va data
ai danni dei
Vaccini che gli animali
subiscono obbligatoriamente +
siccome si indeboliscono
immunitariamente, le malattie
avanzano sempre piu' ed i
farmaci
utilizzati per tentare di debellare
le malattie insorte, finiscono per
danneggiare-intossicare ancora di piu', mantenendo cronicamente malati
gli animali.
COMUNICATO
STAMPA
FEBBRE SUINA: "E' una PATOLOGIA
da MALTRATTAMENTO", AFFERMA il
CENTRO INTERNAZIONALE di ECOLOGIA
della NUTRIZIONE. UNICA SOLUZIONE:
DIMINUIRE i CONSUMI di CARNE, per
DIMINUIRE l'AFFOLLAMENTO degli
ALLEVAMENTI INTENSIVI - 3 maggio
2009
L'attuale epidemia a rischio
pandemia causata dalla "febbre
suina", che la si voglia chiamare
"nuova influenza" o altro, fa parte
delle "patologie da maltrattamento",
come vengono definite dal NEIC, il
Centro Internazionale di Ecologia
della Nutrizione, in quanto si
tratta di una malattia dovuta ai
metodi usati negli allevamenti
industriali, che hanno come scopo
solo l'altissimo livello produttivo
e il profitto ed ignorano il
benessere degli animali.
Secondo la FAO, la causa di questi
problemi è la sempre maggiore
commercializzazione e
intensificazione degli allevamenti.
Le condizioni di affollamento e
scarsa igiene degli allevamenti
intensivi e la mancanza di pratiche
adeguate per lo smaltimento delle
deiezioni causano malattie negli
animali, e ne facilitano la rapida
diffusione. [1]
Negli ultimi vent'anni sono state
varie le epidemie a livello
nazionale e internazionale, tutte
nate negli allevamenti industriali e
tutte a rischio di pandemia. Ci sono
già stati focolai di febbre suina in
Asia e in Europa, influenza aviaria
in Asia, Europa e in tutto il mondo,
la Sars, epidemie di BSE e di Foot
and mouth disease, tutte hanno avuto
ampia pubblicità e creato ansia e
paura nei consumatori. In tutti
questi casi, un numero enorme di
animali è stato macellato - nella
maggior parte dei casi in modo
cruento.
I mercati del bestiame sono un
ambiente perfetto per la diffusione
delle epidemie. Animali che spesso
sono già stressati ed esausti per il
lungo viaggio, si ritrovano a dover
affrontare condizioni disagevoli e
un trattamento crudele. Questo
abbassa ancora di più la loro già
minima resistenza alle infezioni.
Anche in questo caso, "l'influenza
e' strettamente correlata alla
densita' dei maiali allevati"
afferma un ricercatore appartenente
ad una Commissione europea di studio
sulla situazione in Europa. La
rapida intensificazione
nell'allevamento dei suini in Europa
è stata descritta su Science come
"una ricetta per il disastro." [2].
La direzione della Commissione
Europea per l'Agricoltura avverte
che "la concentrazione della
produzione ha dato luogo ad un
crescente rischio di epidemie di
malattie." [3]
La situazione è quindi di rischio
quotidiano, in tutto il mondo, e la
soluzione possibile non è che una:
diminuire il numero di animali
allevati, e quindi diminuire i
consumi. Ben lungi dal "rassicurare"
i cittadini dicendo loro che possono
tranquillamente continuare a
mangiarsi prosciutti e salami,
bisognerebbe invece dir loro che la
responsabilità di questo stato di
cose è l'abnorme aumento dei consumi
di carne (di ogni specie) di questi
ultimi decenni. E' impossibile
continuare con questi livelli di
consumi e allo stesso tempo chiedere
"sicurezza" sanitaria. Non ci sono
controlli che tengano, regole e
leggi da applicare: se non si
diminuisce la produzione e quindi il
numero di animali allevati nulla
potrà cambiare, nulla si potrà
risolvere, qualsiasi legge o accordo
internazionale sarà solo di forma,
vuoto di sostanza.
La responsabilità, oltre che delle
istituzioni, è di ciascuno di noi. I
consumi di carne vanno diminuiti, in
modo drastico, da subito, se
vogliamo arginare i pericoli
sanitari, oltre che quelli
ambientali.
Fonti:
[1] Nierenberg D., Factory Farming
in the Developing World, World Watch
May/June 2003
[2] Webster RG and Hulse DJ. 2004.
Microbial adaptation and change:
avian influenza. Revue Scientifique
et Technique 23(2):453-65
[3] USDA. 2009. Chickens and Eggs
2008 Summary.
http://usda.mannlib.cornell.edu/usda/current/ChickEgg/ChickEgg-02-26-2009.pdf
Comunicato di: NEIC - Centro
Internazionale di Ecologia della
Nutrizione
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
ALLEVAMENTO INTENSIVO di CONIGLI:
MANGIMI INDUSTRIALI producono
MALATTIE
Le
mie analisi batteriologiche sui
conigli
Premetto che, a causa del tempo
trascorso dai fatti narrati, qualche
particolare riferito potrebbe non
essere assolutamente preciso, rimane
tuttavia esatto il senso generale
del discorso e la congruità dei
risultati delle ricerche da me
intraprese.
Quello che ho fatto, trasgredendo
tutte le buone norme dei dottori che
mi trattarono con disprezzo
allorquando presentavo loro i
risultati delle mie osservazioni,
perche' non ero laureato, mi è
servito a farmi un quadro completo
ed esaustivo della situazione
presente in un allevamento intensivo
di conigli.
Tutto cominciò un giorno
dell’anno 1985 in un periodo di fine estate nel
quale avevamo, malgrado le cure prestate
premurosamente, una mortalità piuttosto alta di
20-30 soggetti al giorno e decidemmo di portare
i conigli ad un istituto zooprofilattico per
diagnosi e per la preparazione di un vaccino
spento contro i microbi specifici che fossero
stati rinvenuti, vaccino che dava di solito dei
buoni risultati nella contenzione della
mortalità perche' stimolava efficacemente il
sistema immunitario dei conigli. Passarono venti
giorni e nessuno si fece vivo. Telefonai e mi
venne la risposta che il nostri prelievi erano
stati smarriti!!!. Nemmeno ci avvertivano del
fatto se non telefonavo personalmente.
Mi sono incazzato in modo assoluto con quelle
persone inette e decisi che comunque bisognava
fare qualcosa.
Per vie traverse, visto che la
mortalità in allevamento non veniva meno, anzi
aumentava in modo esponenziale, venni a
conoscere, tramite un veterinario privato, un
tecnico di laboratorio che conduceva analisi
batteriologiche nel campo dell’Humana.
Fu molto gentile e parlando della latitanza
degli istituti, non si stupì e si disse disposto
ad aiutarci. Esposto il problema
dell’allevamento mi fornì subito materiale e
istruzioni per fare prelievi che poi avrebbe
analizzato in laboratorio per nostro conto. Nel
frattempo io avevo cominciato in proprio ad
eseguire osservazioni al microscopio su strisci
di sangue di conigli e, pur non disponendo
ancora di alcuna colorazione, avevo il sospetto
che quel sangue non fosse pulito.
Il microscopio che ebbi in prestito dalla
cantina di un amico era un provvidenziale Koristka
del 1912, apparecchio un po’ obsoleto con
illuminazione a specchio, ma dotato anche di
obbiettivo ad immersione di 1500X che in seguito
con le colorazioni dei vetrini e una bella
ripulita mi avrebbe permesso interessanti
osservazioni.
Le prime analisi svolte dal
tecnico sui prelievi che gli avevo portato
(tamponi nasali ed oculari), permisero di
diagnosticare che la forma di corriza dei
conigli non era dovuta a Pasteurella Multocida,
come ci avevano dato a bere per anni, ma
piuttosto ad un germe naturalmente antibiotico
resistente lo Peudomonas spp. del quale furono
isolati due ceppi. Il tecnico disse subito che
era un germe tipico delle micidiali infezioni
ospedaliere e fece subito l’antibiogramma.
Vennero poi isolati degli stafilococchi da
alcune lesioni purulente delle zampe ed altra
robetta che non sto qui a dire. Nel pelo
trovammo riscontro per infezioni micotiche da
Mucor spp. e Cunnighamella, il primo
è micete saprofita che può causare infezione
solo in soggetti fortemente immunodepressi. Il
tecnico, poi mi insegnò come lavorare a casa mia
e mi diede tutti i terreni di coltura, selettivi
e non, le istruzioni dettagliate, gli strumenti
necessari per proseguire lo studio personalmente
e giungere eventualmente alla fabbricazione del
tanto agognato quanto necessario vaccino
stabulogeno che gli enti pubblici in quel
periodo ci negavano in ogni modo. Ma non avevo
nemmeno una pallida idea di cosa avrei trovato
nei conigli, cosa che sto ancora finendo di
metabolizzare in questi anni.
Con i materiali e le tecniche che
mi vennero insegnate, ecco che la cucina di casa
mia alla sera diventava un vero laboratorio di
microbiologia e microscopia e ciò durò
all’incirca un anno. Le colture e gli isolamenti
venivano tenuti in una incubatrice ad
irraggiamento per uova di gallina tarata a 37°C.
, la vetreria e gli attrezzi lavati e
poi sterilizzati in pentola a pressione, i
trapianti dei germi isolati erano eseguiti in
mezzo a 4 fornelli accesi che garantivano la
sterilità dell’aria durante l’operazione al pari
di una cappa sterile. Mi dotai di colorante di
Giemsa, olio di cedro ed imparai a fissare gli
strisci al calore ed anche con l’alcool che
garantiva la miglior riuscita degli stessi. Per
quello che non sapevo telefonavo a questo signor
A… che mi ragguagliava semplicemente, senza fare
il sacerdote della scienza, e qui lo
voglio ringraziare pubblicamente.
Dicevo che il sangue dei conigli
era la prima cosa che istintivamente fui portato
ad osservare ed a controllare. Dalle
osservazioni microscopiche fissate ad alcool e
colorate con May Grunwald-Giemsa (Eosina-Blu di
metilene), vennero i primi riscontri ai miei
sospetti.
Si potevano notare, usando il
massimo ingrandimento ad immersione, che vi
erano delle cellule bianche del sangue,
leucociti, che presentavano adesi
elementi pleomorfi riconducibili a batteri,
anche se le loro dimensioni erano al limite
della visibilità, inferiori a 0,25 micron, con
quel vecchio arnese potei appena distinguere che
sui globuli bianchi dei conigli c’erano dei
diplobacilli dei cocchi e dei diplococchi.
Probabilmente vi era anche qualche forma libera,
ma non potei esserne certo data l’estrema
piccolezza dei germi. Riferita la cosa al Sig.
A… mi disse di procedere immediatamente ad una
emocultura e mi diede tre flaconi appositi
contenti un terreno di coltura liquido ed uno
solido ed una atmosfera rarefatta.
Vennero eseguite tre emoculture con prelievi di
sangue cardiaco da tre soggetti in diverso stato
di salute e inoculati nei flaconi vennero
incubati a 37° C. per molte ore. Dopodiche' i
flaconi vennero osservati e tutti e tre
presentavano poche piccole colonie biancastre
sulla fase solida del terreno che stava sul
fondo del flacone e che crescevano con molta
difficoltà. In due flaconi, all’agitazione, si
notava anche qualche bolla di gas svilupparsi
per un attimo nella fase liquida.
Ognuna delle colonie venne diluita alquanto in
brodo sterile, trapiantata con ansa sterile su
agar sangue in scatola Petri e ne venne isolata
un’abbondanza di Staphylococco con fortissime
proprietà emolitiche in grado di emolizzare
completamente un scatola agar sangue nel giro di
12 ore! I nostri conigli soffrivano di una bella
setticemia strisciante da parte di uno dei
peggiori germi che le infezioni ospedaliere ben
conoscono. E siamo a due: Pseudomonas spp. nel
naso e negli occhi e Stafilococco Aureo alfa
emolitico nel sangue !
Altro che Pasterurelle e Bordetelle. Queste
erano tutte balle probabilmente a copertura di
analisi che non venivano nemmeno eseguite!
Qualcuno si curava di filtrare il moscerino ma
poi ignorava il cammello!
Vennero eseguiti diversi test su
agar sale+mannitolo, su terreni con 12
antibiotici diversi presenti contemporaneamente
(anche lì, da non credere, crebbe qualcosa
sebbene stentatamente, un cocco di forma
ovalare) ed infine con un test rapido specifico
di agglutinazione ed antibiogrammi vari che
confermarono che trattavasi di uno staffilococco aggressivo
in grado di sviluppare antibiotico resistenza e
sebbene in vitro appariva inibito inizialmente
da diversi antibiotici, poi, in tempi
successivi, ricresceva allegramente anche nella
zona di precedente inibizione dimostrando di
sapersi adattare benissimo a quasi tutti!
Ma le sorprese non erano finite,
quando feci presente ad A… che vi era stato
anche uno sviluppo, seppur lieve, di gas nel
flacone e che lo stafilococco non produce gas,
(mi ero documentato nel frattempo), non diede
peso alla cosa. Io però in privato decisi di
osservare anche la fase liquida del terreno di
emocultura, pensando alla presenza di qualche
battere tossigeno anaerobico del genere
Clostridium. Nella fase liquida infatti rinvenni
la presenza sporadica di alcuni diplobacilli che
trapiantai su agar sangue e che mi diedero delle
colonie di aspetto vetroso o ceroso e crescita
rapida, fortemente emolitiche.
All’osservazione microscopica questi bacilli
trapiantati si presentavano come lunghe catene
parallele di bacilli (tipo filza di salamelle) colorantesi
in blu-viola scuro con Giemsa quindi
probabilmente gram positivi, a volte capsulati.
Erano spiccatamente emolitici. Con l’invecchiare
della colonia i bacilli si allungavano sempre
più individualmente fino a lunghezze di diversi
micron (10-12) e tendevano ad assumere caratteri
tintoriali sempre più eosinofili colorandosi in
rosa e presentando molte zone incolori tanto più
erano vecchi. Portati ad A…, disse con un
semplice esame microscopico che potevano essere
quasi certamente delle Esclerichia Coli,
enterobatteri gram negativi. A… non diede grande
peso alla cosa dicendo che era lo staffilococco
il germe da combattere prima di tutti, ma la
cosa non mi convinse del tutto perche' anche E.
coli, mi pare, non produce gas a detta dei
libri. Li tenni perciò in osservazione alcuni
mesi, trapiantandoli ed isolandone altri ceppi,
nel frattempo si fecero diverse brodo culture in
terreno liquido soia triptosio dei ceppi
patogeni isolati dal sangue e giunte a maturità,
furono inattivate con formalina fino ad una
concentrazione finale del 0,5% secondo come era
riportato su un vecchio manuale di
coniglicoltura. Il nostro primo vaccino
stabulogeno spento era pronto! Conteneva una
parte di brodo cultura di Pseudomonas spp., due
di Staffilococco aureo (due ceppi assai
emolitici) e una parte di quello strano
bastoncello classificato provvisoriamente come
E.Coli il tutto inattivato grazie alla
formaldeide. Venne iniettato, dopo
attento controllo di sterilità, nella dose di
0,5 cc sottocute ai conigli riproduttori per due
volte a distanza di 15 gg. e diede dei risultati
discreti sia sulla mortalità degli stessi che, a
distanza di 25 giorni, anche sulla fertilità e
sulla sanità e la dimensione dei piccoli
nascituri. Il vaccino inoltre era molto ben
tollerato dagli animali e sortì migliori
risultati di tutte le cure antibiotiche prestate
anzitempo. Il risultato era incoraggiante ma non
ancora eccellente e decisi di proseguire le
analisi. Eravamo comunque usciti da una
situazione di mortalità che le cure coi
medicamenti ulteriori, suggerite dal
veterinario, non riuscivano a migliorare in
nessun modo. Fu proprio lui, vista la
situazione, a consigliarci il vaccino.
Casualmente mi capitò un
giorno di osservare al microscopio uno striscio
ottenuto da una fialetta di Enterogermina, il
noto fermento lattico per os che conteneva 1
miliardo di spore di Bacillus Subtilis. La
colorazione con Giemsa riusciva solo a delineare
in rosa debole i contorni delle spore (che
richiedono un colorante specifico per la loro
colorazione), permettendo tuttavia di
evidenziarne la forma caratteristica. Ora sapevo
come erano fatte le spore dei Bacillus !
Fu dopo qualche mese, mentre mi
accingevo ad osservare ancora una colonia
vecchia di quello che chiamavo oramai il
Bacillone misterioso, date le notevoli
dimensioni che poteva assumere ed alcune
somiglianze morfologiche al Bacillus Antracis
(il Carbonchio) e che era stato classificato
come E. coli da A…, che ebbi la visione
fulminante. I bacilli con il passare dell’età,
dopo essersi allungati parevano concentrare
tutta la loro sostanza interna agli estremi del
bastoncello, dove si coloravano intensamente in
viola blu in una zona circolare all’interno
della membrana mentre al centro rimanevano
sbiaditi o anche incolori e parevano formare
molti vacuoli assumendo a volte un aspetto come
butterato “a gruviera”.
Un colonia vecchia di 15 giorni mi diede
l’illuminazione finale! All’osservazione
successiva quei bacilli non c’erano quasi più
ma al loro posto stavano numerosissime spore
ovoidali simili, anche se di maggior
dimensione, a quelle di Bacillus Subtilis, l’Entrogermina
che avevo precedentemente osservato. Il
concentramento della sostanza colorabile del
bacillo nei suoi poli era dunque il preludio
alla morte dello stesso ed alla formazione delle
endospore ! Infine, la parte cellulare del
bastoncello si disintegrava e rimanevano solo
due spore tondeggianti formatesi ai suoi
estremi.
Confrontando l’aspetto morfologico delle colonie
e delle spore, i sintomi riscontrati nei conigli
(cancrene o asciti gassose in mammelle con
mastite necrotica), la antibiotico-resistenza
netta alla penicillina che presentava, venne
immediata la diagnosi: Non si trattava di
Esclerichia Coli, un enterobattere asporigeno,
ma di un Bacillus e precisamente di Bacillus
Cereus spp., tossigeno, penicillino-resistente,
emolitico, assai volubile ed adattabile a
diverse condizioni.
Nel flacone di emocultura cresceva molto
stentatamente da far quasi dubitare che fosse
presente, mentre in piastra e in ambiente
aerobico, dopo un piccolo periodo di crisi
iniziale, prendeva a crescere rapidamente ed
abbondantemente assumendo la forma classica del
battere bastoncellare a catena. Noi sapevamo
bene che tale batterio, parente povero del
carbonchio, poteva produrre fenomeni tossici
enterici, ma mai ci saremmo aspettati di vederlo
circolare nel sangue dei conigli seppure in
forma criptica e molto sacrificata da renderlo
quasi irriconoscibile ed essere presente nei
tessuti malati insieme allo staffilococco
(visibili facendo semplici strisci coi tessuti
cancrenosi). Venni poi a sapere, solo dopo
alcuni anni, che anche questo batterio crea a
volte grossi guai negli ospedali causa la sua
antibiotico resistenza naturale e la formazione
di spore che ne rende difficile la
sterilizzazione. In ambienti particolari, sotto
pressione antibiotica e con organismi
immunodepressi, Bacillus Cereus parrebbe
assumere una particolare forma di virulenza e di
strategia d’attacco che ne rende quasi
impossibile l’eradicazione permanendo quelle
condizioni. E siamo a tre !
La sua presenza venne in seguito riscontrata in
abbondanza anche nel mangime e nelle farine di
erba medica disidratata, perche' in effetti tale
germe è presente in natura in quantità; quello
che non era assolutamente normale era la sua
presenza nel sangue dei conigli! Esami ripetuti
a iosa hanno escluso che potesse trattarsi di
una contaminazione esterna durante il prelievo e
in più c’erano le osservazioni microscopiche
dirette sul sangue.
Compresi che quei due batteri presenti nel
sangue, insieme, creavano una forza d’attacco
invincibile in un allevamento come il nostro, ma
non ero ancora completamente edotto riguardo ai
drogaggi antibiotici multipli presenti nel
mangime quasi costantemente che generavano
quella situazione perniciosa e, allo stesso
tempo, ne garantivano l’equilibrio seppure con
qualche pesante, periodica defiance.
Alla fine, dopo molte meditazioni
e senza mai aver ottenuto un consiglio valido,
un insegnamento, un’ammissione qualsiasi dai
Professori del ramo e nemmeno dai libri, che
parevano ignorare totalmente l’esistenza di un
siffatto gravissimo problema o lo presentavano
malissimo, sotto una luce impropria e
fuorviante, ho compreso che il mangime, quando
entra in un allevamento prende il suo controllo
totale e che esisteva tutto un muro di omertà
o negligenza nella “scienza” che gravita attorno
ad allevamenti come il nostro, probabilmente a
garanzia di molti affari puliti o meno puliti.
In anni di osservazioni ho poi potuto verificare
che molte parti del processo metabolico di
nutrizione, accrescimento, riproduzione e
immunoresistenza alle malattie, nei conigli,
erano stati deliberatamente cancellati a nostra
insaputa e sostituiti da altri “percorsi”
artificiosi, da un altro percorso
metabolico-nutritivo, da un altro sistema di
difesa biologica portati dal maledetto mangime
per avere una produttività certo elevata, ma un
generale scadimento della qualità delle carni e
del valore intrinseco dell’animale.
Vedemmo chiaramente in più occasioni che le
fattrici trasmettevano già dalla placenta ai
loro piccoli sangue con germi occulti presenti e
la relativa immunotolleranza che generava spesso
setticemie, polmoniti, fulminanti, necrosi di
tessuti invasi dai batteri del sangue senza che
i conigli potessero a volte opporre alcun tipo
di reazione infiammatoria, e se questa si
verificava allora erano ascessi che si formavano
invece delle cancrene.
Si era instaurato una sorta di rapporto
pernicioso fra germe ed animale con relativo
potenziamento del primo ed annichilimento del
secondo, fra spinta nutritiva del mangime,
qualità delle materie prime ed antibiotici
presenti nel quale anche l’animale malato cioè
portatore dei germi nel sangue, poteva magari
non giungere a sviluppare la malattia, ma
l’avrebbe trasmessa ai figli come un
ineluttabile maledizione che prima o poi avrebbe
sortito il suo effetto mortale o debilitante.
La dimensione di estrema piccolezza dei germi
rinvenuti sui leucociti, a differenza delle loro
normali dimensioni in coltura, lasciava intuire
che erano confinati ad una vita minima,
criptica da una pressione antibiotica ed
anticorpale, ma che, seppur lentissimamente ed
impercettibilmente, contribuivano ad intossicare
ed indebolire inesorabilmente l’animale poco a
poco dall’interno, per poterlo poi aggredire
meglio sfinendolo fino alla morte non appena si
fosse verificato un qualche tipo di squilibrio o
stress (parto, svezzamento, cambiamento
climatico repentino ecc.)
Ovviamente non tutti gli animali
erano suscettibili a ciò nella stessa misura,
alcuni resistevano di più, altri di meno, altri
niente, ma è normale in queste situazioni, i
campi di concentramento ce l’hanno insegnato
bene.
L’ altro aspetto negativo era che con questo cavallo di Troia in
allevamento era molto facile per le ditte
mangimistiche (le sole che ben sapevano come si
svolgeva tutta la faccenda) determinare l’entità
della tua produzione.
Prima ti facevano nascere moltissimi animali che
poi tu mantenevi consumando grandi quantità di
mangime, poi, magari perche' c’era la crisi di
mercato del “vivo”, te ne facevano morire la
metà, variando semplicemente qualcosa sul
computer della fabbrica che regolava
selettivamente le miscelazioni del
mangime partita per partita (Ordinavamo il
mangime circa ogni 10 giorni).
A noi così restavano sovente pochi introiti, i
conigli morti da smaltire a nostre spese e molti
conti da pagare per il mangime consumato.
In Italia, troppo spesso, il
malato produce più del sano !
Noi lavoravamo per pagare il
mangimifici, le tasse, le medicine, le
attrezzature, i veterinari, i macellatori ecc.
ecc.! Poi quello che avanzava, forse, poteva
essere il nostro misero tornaconto!
Alcune ditte mangimistiche, dopo avere così mal
ridotto gli animali e gli allevatori,
proponevano la “convenzione”, ultimo atto per
rendere completamente schiavi animali ed uomini
ai loro interessi. In quel periodo difficile un
conigli cultore si suicidò insieme a suo
figlio per i debiti che non poteva pagare !
Questo mi ricordo bene le cronache. Coloro che
ebbero la sventura di accettare le convenzioni,
se ne trovarono 2 volte pentiti e chiusero
l’attività prima di noi con tanti debiti in
sospeso, altri vendettero le aziende per una
pipa di tabacco proprio alle ditte che li
avevano rovinati.
Anche questa è un’analisi che vista a posteriori
mi convince sempre più di essere fondata. Ho
visto per anni la vita animale avvilita senza
che quasi ce ne accorgessimo ed anche noi
abbiamo subito in stessa misura, dato che
l’allevatore, se è tale veramente, vive e soffre
insieme ai suoi animali.
Spero che lo scritto serva da lezione ad altri
perche' non cadano nella stessa trappola.
By Claudio della Valle -
Tratto da: conigliopoli.wordpress.com
Corrispondenza intercorsa fra
l'autore di quest'ultimo articolo ed il
sottoscritto consulente di
www.mednat.org
Il giorno 14
giugno 2009,
info@mednat.org
ha scritto:
Egregio Sig.
Claudio
Ho letto quello che ha studiato cosi'
bene, mi complimento con Lei.
Ma quello che vorrei ricordarle e' che i
batteri sono il risultato di un
Terreno fisiologico alterato
dalla
cattiva alimentazione la quale
alterando il
sistema enzimatico +
flora batterica intestinale autoctona
+ pH digestivo, fa mutare i
batteri in "patogeni"
i quali emettono tossine che
intossicano ed
infiammano
successivamente i vari
tessuti dell'organismo (le
cellule e quindi i
mitocondri non forniscono piu'
l'energia necessaria
ATP (la cellula
intossicata non si nutre delle sostanze
utili - ossigeno e sostanze vitali - e
non invia alle altre cellule dell'organismo,
quelle che prepara,
ne' le specializza come dovrebbe fare, e
non elimina sufficientemente le
sostanze tossiche endoprodotte; quindi compaiono i
primi sintomi e le mutazioni batteriche
sono nient'altro che Batteri e FUNGHI,
che debbono recarsi nelle zone
contaminate (intossicate), per
tentare se ce la fanno, di ripulirle
...
Quindi il batterio "patogeno" non e'
la causa della "malattia"
bensi' il
risultato la conseguenza, della
malattia del
Terreno fisiologico, indotta
dall'alimentazione errata + acqua +
ambiente inadatti, che vengono forniti a
quell'organismo vivente.
Risposta:
Ho esattamente la sua stessa opinione,
relativamente a ciò che ho visto negli
allevamenti industriali, pur essendo
partito con analisi ed una formazione di
tipo "batteriologico" e veterinario. Ho
potuto proprio notare che il "Terreno"
cioè il coniglio, e l'ambiente
intestinale ed immunologico erano al
causa del malessere degli animali ed i
germi, nel mio nuovo allevamento
biologico non sono più un problema. Ma
quanta fatica a debellarli e
ripristinare l'ambiente simile o
prossimo all'originale.
Ci vuole comunque una scienza molto
precisa perche' le insidie sono molte ed
alcune permangono nascoste.
Purtroppo, come puo' ben vedere,
ho conosciuto
personalmente e sulla mia pelle cosa
voglia dire creare un
Terreno
favorevole alla
malattia in un allevamento a causa
dei farmaci e
vaccini.
So che questa è la filosofia imperante
ormai in tutte le produzioni
agro-zootecniche ed i "miracoli" che
esse fanno sono solo esportazione di
gravami negativi per il futuro, una
posticipazione a tempo indefinito di
malattie, errori e quant'altro. Un
regalo
sgradito e pericoloso per i posteri.
Cordiali saluti
By Claudio della Valle
vedi:
La
Teoria dei Germi e' FALSA
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
NUOVI
STUDI IN EUROPA e U.S.A. RILANCIANO
l'ALLARME per l'USO di ANTIBIOTICI
negli ALLEVAMENTI:
GRAVE PERICOLO per la SALUTE
PUBBLICA. CAUSA PRIMA: TROPPI
ANIMALI ALLEVATI, CONSUMI di CARNE
TROPPO ELEVATI - 28 aprile 2011
Due
recentissime pubblicazioni, una
targata USA e un'altra relativa
invece all'Europa, ci dimostrano per
l'ennesima volta quanto sia
preoccupante l'uso e l'abuso di
antibiotici negli allevamenti
intensivi, prassi ormai consolidata
e in continuo aumento. I due nuovi
studi confermano la pericolosità di
un uso così estensivo di
antibiotici, non a scopo curativo ma
"preventivo" o di mero promotore
dell'accrescimento più veloce degli
animali: il problema di base è che
in questo modo si sviluppano ceppi
di batteri resistenti a uno o più
antibiotici, e dunque quando è
necessario curare una reale malattia
infettiva, che sia negli animali o
nell'uomo, gli antibiotici non sono
più efficaci, con grave pericolo per
la salute e con un significativo
aumento del numero di decessi.
Lo
studio europeo è stato pubblicato
dall'OMS (Organizzazione
Mondiale della Sanità)
nell'aprile 2011 e si intitola
"L'antibiotico resistenza da una
prospettiva di sicurezza alimentare
in Europa". Già nell'introduzione il
dossier spiega come gli antibiotici
abbiano rivoluzionato il trattamento
delle malattie infettive, ma che il
loro uso e abuso ha causato lo
sviluppo e la diffusione
dell'antibiotico-resistenza. Questo
è diventato oggi un problema
significativo: ogni anno, nella sola
Unione Europea, oltre 25.000 persone
muoiono per infezioni causate da
batteri resistenti agli antibiotici,
vale a dire ceppi di batteri che nel
corso del tempo si sono "adattati"
in modo tale da risultare immuni
all'effetto di uno o più
antibiotici.
Il
dossier dell'OMS sottolinea che
questo è anche un problema di
sicurezza alimentare: l'uso di
antibiotici negli animali
d'allevamento - per la cura e la
prevenzione di malattie o per l a
promozione della crescita -
contribuisce in modo sostanziale
alla comparsa di batteri resistenti
e consente ai batteri portatori dei
geni responsabili di tale
antibiotico-resistenza di
diffondersi dagli animali agli umani
attraverso la catena alimentare.
Lo studio statunitense è stato
pubblicato sempre nell'aprile sulla
rivista scientifica "Clinical
Infectious Diseases" e si
intitola "La resistenza multipla
dello Staphylococcus aureus nella
carne in USA".
In esso i ricercatori spiegano come
circa la metà di tutti i prodotti
carnei (compreso il pollame) venduti
negli Stati Uniti siano contaminati
da un tipo di batterio, chiamato
Staphylococcus aureus, che risulta
tra le maggiori cause di infezioni
nel mondo. Tale batterio ultimamente
è stato oggetto di studio a causa
della crescente mortalità associata
all'antibiotico resistenza, in
particolare resistenza multipla, in
quanto un nuovo ceppo, l'ST398, è
resistente a diversi antibiotici e
colonizza le persone che lavorano
nel settore degli allevamenti. Vari
studi hanno già dimostrato un'alta
prevalenza di ceppi di tale batterio
con resistenza multipla in
allevamenti in Europa, Canada e USA.
Il nuovo
studio ha valutato la presenza di S.
aureus antibiotico-resistente in
vari campioni di carni di 80 marche
diverse in 26 negozi a Chicago,
Washington, D.C., Los Angeles, Fort
Lauderdale, Flagstaff. I batteri si
trovavano soprattutto nella carne di
tacchino, di maiale, di pollo e di
manzo. Nei prodotti infetti, oltre
la metà, il 52%, presentava il ceppo
antibiotico-resistente del batterio,
rivelando così una situazione
decisamente preoccupante. In
precedenza erano già state svolte
indagini da parte del sistema di
monitoraggio nazionale sulla
resistenza antimicrobica, che aveva
indicato come la carne fosse spesso
contaminata da ceppi resistenti a
diversi farmaci dei batteri
Campylobacter, Salmonella,
Enterococcus ed Escherichia coli.
Questo
scenario è abbastanza grave da far
capire, al pubblico e alle
istituzioni di ogni livello, quanto
sia necessario cambiare modello
alimentare, e diminuire in modo
drastico il consumo di carne e altri
alimenti di origine animale: l'uso
massiccio di antibiotici è infatti
sempre più necessario negli
allevamenti, perché gli animali sono
tenuti in condizioni di tale
affollamento e di sofferenza fisica
e psicologica che non sarebbero in
grado di sopravvivere senza farmaci
e sostanze chimiche di vario genere.
Non è realisticamente possibile
mantenere gli attuali ritmi di
produzione e allo stesso tempo
cambiare le condizioni di
allevamento in modo da non rendere
più necessari antibiotici ed altri
farmaci.
Solo il
passaggio a un'alimentazione a base
vegetale, iniziando fin da subito
con una drastica diminuzione dei
consumi di carne, pesce, latte e
uova, può eliminare questo problema,
che sta costando la vita a un numero
sempre maggiore di persone e che, se
non risolto in tempo, può portare a
catastrofi di portata ben maggiore.
Questa è
una responsabilità non solo delle
istituzioni, ma anche dei singoli
cittadini: ciascuno sceglie "cosa
mangiare" e le scelte alimentari
sono l'arma più potente che abbiamo
come singoli per salvaguardare la
salute nostra, della collettività,
del pianeta e degli animali.
Fonti:
Waters AE, Contente-Cuomo
T, Buchhagen J, et al.
Multidrug-resistant Staphylococcus
aureus in US meat and poultry.
Clin Infect Dis. Published ahead of
print April 15, 2011:doi:10.1093/cid/cir181.
Dossier Organizzazione Mondiale
della Sanità:
Tackling antibiotic resistance from
a food safety perspective in Europe,
aprile 2011
Comunicazione a cura di Società
Scientifica di Nutrizione
Vegetariana SSNV e NEIC, Centro
Internazionale di Ecologia della
Nutrizione.
Commento NdR: quindi meglio divenire od
essere
vegetariani
con cognizione di causa !
vedi:
Consigli Alimentari +
Crudismo
+
Vegetarianesimo
+
Vegetariani 1 +
Vegetariani
2
+
Germogli
+
Carne ai farmaci
+
Carne vegetale
+
Carne e Cancro
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
“Epidemie”
non infettive, favorite ed occultate… -
“Sicurezza” del latte. Cronistoria di
un'infezione diffusa. – 08/07/2013
Ti diranno che la malattia è debellata da
decenni, che a portarla in Itala sono gli
immigrati, che le vacche sono tutte indenni...
se non facciamo girare queste informazioni
rischiamo di soccombere alle bugie del sistema!
- 14/11/2009 - La
Val d’Aosta travolta dallo scandalo
http://www.qualeformaggio.it/italia/59-attualita/341-la-val-daosta-travolta-dallo-scandalo
- 20/01/2010 - Scandalo Fontina infetta da TB -
Epidemia bovina occultata per anni.
http://consumatori.myblog.it/archive/2010/01/20/scandalo-della-fontina.html
http://www.12vda.it/cronaca/cronaca/6052-tredici-arresti-per-uninchiesta-contro-la-truffa-ed-il-falso-nel-settore-dellallevamento-bovino.html
- 14/04/2011 - AOSTA Fontina da latte infetto,
chiesto il rinvio a giudizio di 61 allevatori
http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/397924/
- 07/04/2011 - Farmaci abusivi negli allevamenti
decine di blitz e 68 persone indagate - Parma -
Repubblica.it
http://parma.repubblica.it/cronaca/2011/04/07/news/farmaci_abusivi_negli_allevamenti_decine_di_blitz_e_68_persone_indagate-14619506/
- 01/11/2011 - Mucche malate di Tbc scatta
l'allarme carne - Palermo - Repubblica.it
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/11/01/news/mucche_malate_di_tbc_scatta_l_allarme_carne-24219326/
- 03/11/2011 - Tbc, sono 25 gli animali infetti
Vitellino positivo alla brucellosi - Corriere
del Mezzogiorno
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2011/2-novembre-2011/bovini-tbc-sale-25-numero-animali-affetti-malattia-1902027881186.shtml
- 09/11/2011 - Tubercolosi bovina, quattro casi
a Torre in Pietra | Altre Notizie
http://www.fregeneonline.com/Altre-Notizie/tubercolosi-bovina-quattro-casi-a-torre-in-pietra.html
- 09/11/2011 - Veterinari e tangenti Scatta
l'indagine: è bufera
http://www.livesicilia.it/2011/11/09/controlli-veterinari-e-tangenti-scatta-lindagine-e-bufera/
- 18/11/2011 - Un caso di Tbc pure in un
allevamento bovino a Marsala. Ma è allarme
brucellosi...
http://marsala.it/inchieste/item/53770-un-caso-di-tbc-pure-in-un-allevamento-bovino-a-marsala-ma-%C3%A8-allarme-brucellosi.html
- 23/11/2011 - Palermo – tubercolosi e
allevamenti: allevatore si scaglia contro i
poliziotti
http://www.geapress.org/allevamenti-2/palermo-%E2%80%93-tubercolosi-e-allevamenti-allevatore-si-scaglia-contro-i-poliziotti/21544
- 25/11/2011 - Avellino: a rischio sequestro il
più grosso centro di macellazione della
provincia
http://www.geapress.org/allevamenti-2/avellino-a-rischio-sequestro-il-piu-grosso-centro-di-macellazione-della-provincia/21637
- 31/12/2012 - REGIONE - Tubercolosi bovina a
Formello, i cittadini si rivolgono a Codici - Il
Giornale Nuovo.it
http://www.ilgiornalenuovo.it/2012/01/regione-tubercolosi-bovina-a-formello-i-cittadini-si-rivolgono-a-codici/
- 09/05/2012 - Tbc bovina, allevamento
sequestrato - Cronaca - La Nuova Sardegna
http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2012/05/09/news/tbc-bovina-allevamento-sequestrato-1.4484421
- 25/06/2012 - Tbc in allevamento? Indaga la
Procura. L'Ordine: nessun decesso per tbc
http://www.anmvioggi.it/rubriche/regioni/57179-tbc-in-allevamento-inchiesta-della-procura-l-ordine-nessun-decesso-per-tbc.html
- 25/06/2012 - Gioia dei Marsi - Allarme TBC, le
“vacche sacre” al tempo della crisi
http://www.terremarsicane.it/node/22334
- 06/09/2012 - Tubercolosi, brucellosi, leucosi.
Misure straordinarie in quattro Regioni
http://www.sivempveneto.it/vedi-tutte/9251-tubercolosi-bricellosi-leucosi-misure-straordinarie-polizia-veterinaria-in-quattro-regioni.html
- 18/10/2012 - Falsi certificati sanitari
all’insaputa dell’IZS
http://www.anmvioggi.it/rubriche/attualita/57613-falsi-certificati-sanitari-all-insaputa-dell-izs.html
- 04/12/2012 - Latina: false profilassi contro
tbc in allevamenti bufale, arrestati 9
veterinari - Adnkronos...
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Latina-false-profilassi-contro-tbc-in-allevamenti-bufale-arrestati-9-veterinari_313957523030.html
- 10/12/2012 - Bufale morte per falsi controlli
TBC
http://www.cynze.com/notizie-animali/bufale-morte-per-falsi-controlli-tbc-1478.html
- 19/04/2015 - Una mucca colpita da Tbc:
abbattuta
http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/2013/04/19/news/una-mucca-colpita-da-tbc-abbattuta-1.6917163
- 10/05/2015 - Enna. Tubercolosi bovina in due
allevamenti
http://www.vivienna.it/2013/05/21/enna-tubercolosi-bovina-in-due-allevamenti/
- 25/06/2013 - Leonforte. Sequestrati quattro
allevamenti per brucellosi e tubercolosi bovina
| Vivienna.it
-
http://www.vivienna.it/2013/06/25/leonforte-sequestrati-quattro-allevamenti-per-brucellosi-e-tubercolosi-bovina/
- 10/07/2013 - Tubercolosi e brucellosi in due
allevamenti. Emessa ordinanza sindacale
http://www.comunedipignataro.it/modules.php?name=News&file=article&sid=19859
- 10/07/2013 - GRAN BRETAGNA - Carne di buoi con
tubercolosi immesse nel mercato
Dopo la mucca pazza e la frode della carne di
cavallo, un nuovo problema di sicurezza
alimentare e' emerso. Secondo il Sunday Times,
28.000 carcasse di bue infettati con bacilli
della tubercolosi sarebbero state esportate ogni
anno...
http://www.aduc.it/notizia/carne+buoi+tubercolosi+immesse+nel+mercato_127694.php
- 15/07/2013 - Rischio brucellosi ad
Enna: scatta il sequestro di 4 allevamenti
http://www.gds.it/gds/edizioni-locali/enna/dettaglio/articolo/gdsid/274546/
- 15/07/2013 - Leonforte: sequestrati altri due
allevamenti a causa della tubercolosi (sono 6)
http://www.ilgiornaledienna.it/index.php?option=com_content&view=article&id=27177:leonforte-sequestrati-altri-due-allevamenti-a-causa-della-tubercolosi&catid=416:cronaca-en&Itemid=879
- 30/07/2013 - Tubercolosi bovina Abbattuti 31
capi
http://www.laprovinciadisondrio.it/stories/Cronaca/tubercolosi-bovina-abbattuti-31-capi_1018059_11/
- 08/08/2013 - Brucellosi e tubercolosi in
alcuni allevamenti della provincia di Enna
http://www.vivienna.it/?p=238573
- 25/08/2013 - Enna. Dissequestro per due
allevamenti con animali affetti da tubercolosi,
altri tre sotto sequestro
http://www.vivienna.it/2013/08/25/enna-dissequestro-per-due-allevamenti-con-animali-affetti-da-tubercolosi-altri-tre-sotto-sequestro/
- 30/08/2013 - Sequestato allevamento a Cinisi:
animali positivi alla Tbc
http://www.palermotoday.it/cronaca/sequestro-allevamento-tubercolosi-cinisi.html
- 30/08/2013 - Sondrio - Altro caso di TBC
bovina. Nessun pericolo per la salute -
http://www.gazzettadisondrio.it/cronaca/30082013/altro-caso-tbc-bovina-nessun-pericolo-salute
- 05/09/2013 - Tbc bovina in Valle, l'Apa
annulla tutte le Mostre Zootecniche
http://www.ilgiorno.it/sondrio/cronaca/2013/09/05/945419-tbc-mostre-zootecniche-annullate.shtml
- 12/09/2013 - Tbc, Livigno contro Apa
- Allevatori: faremo la mostra
Quando muore un paziente a Bari isolano
l'interno obitorio mentre quando si tratta di
cibo ($$$) "La Tbc bovino non sembra far più
paura." e come se non bastasse "le scuole
resteranno chiuse per permettere ai bambini di
ammirare gli animali da vicino"
http://www.laprovinciadisondrio.it/stories/Cronaca/tbc-livigno-contro-apa-allevatori-faremo-la-mostra_1023405_11/
- 10/11/2013 - Allarme tubercolosi a
Enna:sigilli a 5 allevamenti
http://www.gds.it/gds/edizioni-locali/enna/dettaglio/articolo/gdsid/301050/
- 05/12/2013 Messina - AVVISO URGENTE PER LA
CITTADINANZA
http://www.comune.castellumberto.me.it/wp-content/uploads/2013/12/animali-TBC.pdf
- 12/12/2013 - Sezze, bovini malati di
tubercolosi. Il sindaco ne ordina l’abbattimento
http://onirikaedizioni.it/2013/12/12/sezze-bovini-malati-di-tubercolosi-il-sindaco-ne-ordina-labbattimento/
- 03/01/2014 - Enna. Focolai della tubercolosi
bovina in due allevamenti
http://www.vivienna.it/2014/01/03/enna-focolai-della-tubercolosi-bovina-in-due-allevamenti/
- 10/01/2013 - SVIZZERA - San Gallo, caso di
tubercolosi bovina
http://www.cdt.ch/confederazione/cronaca/98665/san-gallo-caso-di-tubercolosi-bovina.html
Pubblicazione dell'
Università degli Studi di Milano (a cura del
Prof. Alfonso Zecconi) del Dipartimento
Patologia Animale (DIPAV)
Fonte:
http://www.aral.lom.it/public/upload/00000251_04_Zecconi.pdf
Salviamo i BAMBINI
!!
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=510130069014854&set=a.183708744990323.46904.182805198414011&type=3&theater
Tratto da:
https://www.facebook.com/notes/informare-per-sopravvivere/sicurezza-alimentare-del-latte-cronistoria-di-uninfezione/504433352961856
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